martedì 2 gennaio 2018

Le funamboliche acrobazie di Wall Street





di David Stockman


Il delirio maniacale a Wall Street sta spingendo i prezzi delle azioni sempre più in profondità nel regno della follia, e in nessun posto è più evidente che nel Russell 2000 (RUT). Al livello odierno di 1525, è salito del 312% dal minimo post-crisi ed è salito di quasi l'80% dal picco precedente a maggio 2007.

Più significativamente, il RUT è aumentato del 6.8% l'anno dal gennaio 2000, mentre le vendite finali interne sono aumentate da $10,600 miliardi a $20,000 miliardi, o solo del 3.8% all'anno. Cioè, l'indice RUT è salito quasi il doppio rispetto al tasso di crescita delle vendite finali interne nominali.

Sicuramente non ci vuole un laureato di Harvard per riconoscere che un gap che si estende per oltre 17 anni è profondamente sospetto. Ad esempio, se questo paniere di azioni fosse aumentato parallelamente alle vendite sul mercato interno, cosa che nel corso del tempo è necessaria, l'indice sarebbe attualmente pari a 935, o quasi il 40% al di sotto del livello attuale dei prezzi.




Lo scetticismo è particolarmente giustificato quando mettiamo in un contesto ciclico il livello dell'indice e i multipli di valutazione di oggi. L'espansione economica degli Stati Uniti ha raggiunto la veneranda età di 102 mesi e non vi è alcuna prova che persino gli economisti ciarlatani presso la FED possano aver escogitato l'equivalente monetario del Viagra.

Tuttavia le 2000 società a piccola e media capitalizzazione rappresentate dall'indice, sono basate sull'economia di Main Street e dipendenti da costi e clienti domestici per gran parte dei loro profitti. Quindi il casinò sta dando per scontato un boom infernale, dato che il multiplo PE del Russell 2000 si regge su un assurdo 110X in base agli utili annuli, secondo la pagina dei dati di mercato del Wall Street Journal.

Infatti considerate quello che è successo l'ultima volta che il RUT ha raggiunto il picco a 850 nel maggio 2007. Durante il secondo trimestre del 2007, le vendite finali interne erano state di $15,108 miliardi, ma tre anni dopo questa cifra non avrebbe fatto alcun progresso netto: ancora $15,157 miliardi.

Detto in modo diverso, il ciclo economico ha avuto un impatto negativo su Main Street, facendogli percorrere la linea piatta per tre anni consecutivi ed i profitti delle aziende nel Russell 2000 sono diminuiti drasticamente. Non sorprende che, a partire dal secondo trimestre del 2010, l'indice RUT a 660 fosse ancora del 22% al di sotto del suo picco pre-crisi.

Non sappiamo quando arriverà la prossima recessione, né la sua profondità e durata, ma valutare gli utili al 110X è assolutamente insensato quando le possibilità di un calo ciclico delle vendite e dei profitti sottostanti sono elevate e in aumento.

Infatti potremmo dire che da 36 mesi a questa parte c'è la schiacciante probabilità che l'economia di Main Street assomiglierà più al ciclo di recessione del 2007-2010. Dopotutto, staremmo parlando del mese #138 di espansione economica, o un luogo in cui l'economia americana non è mai stata in tutta la storia economica (l'espansione media è di 61 mesi e la più lunga è stata di 118 mesi durante il boom tecnologico degli anni '90).

Il motivo per cui ci soffermiamo sul rapido invecchiamento del ciclo economico degli Stati Uniti è semplice: la stessa pagina di dati del Wall Street Journal che riporta il multiplo PE attuale al 109.56X gli utili segnalati, indica anche un multiplo PE del 20.32X riguardo la "stima" degli utili del prossimo anno.

Riproduciamo questo contrasto stridente qui sotto perché è proprio il tipo di anomalia presente ovunque nel casinò di oggi.

Vale a dire, il multiplo riportato nella prima colonna implica che $14 per azione di utili annuali siano stati segnalati lo scorso agosto alla SEC dalle società costituenti il RUT. Allo stesso tempo, i feticisti delle gambe rialziste di Wall Street prevedono per il prossimo anno un utile di $75 per azione.

Proprio così. Sulla questione fondamentale riguardo gli utili per l'indice RUT c'è una differenza del 5X tra ciò che gli amministratori delegati ed i CFO riprotano e ciò che la folla di Wall Street immagina avverrà.


                                     12/8/2017 †      Anno scorso †       Stima ^       12/8/2017 †       Anno scorso †
Russell 2000                     109.56                zero                 20.32               1.34                    1.45


Inutile dire che questo divario sbalorditivo è solo un'ulteriore prova del fatto che non c'è davvero un contenuto informativo serio nei prezzi delle azioni di oggi.

I prezzi delle azioni si stanno dirigendo verso una gigantesca buca, perché vengono fatti salire meccanicamente dalla pura speculazione e dall'enorme mania derivante da $7,000 miliardi di ETF e altri titoli finanziari, acquistati solo perché stanno salendo.

Il momento attuale costituisce un classico caso di raccogliere monetine davanti ad un rullo compressore. Questo perché, nonostante l'apparente dimenticanza per tutto tranne che per l'azione dei prezzi, ora ci sono due giganteschi rulli compressori diretti verso il casinò.

Vale a dire, l'equazione fiscale e le esigenze di indebitamento dello zio Sam stanno andando fuori controllo esattamente nel momento in cui la FED e le altre banche centrali stanno mirando ad un'inversione epocale degli ultimi 30 anni di espansione monetaria senza sosta.

Il punto zero di questa imminente collisione sarà il mercato obbligazionario e il conseguente shock dei rendimenti innescherà un massiccio "reset" di tutti i prezzi degli asset finanziari. Questo perché il bilancio elefantico da $22,000 miliardi delle banche centrali globali (rispetto ai soli $2,000 miliardi a metà degli anni '90) è stato completamente "assorbito" dai prezzi delle azioni di oggi.

Infatti fino a pochi mesi fa, le banche centrali globali stavano risucchiando titoli di stato e titoli societari ad un tasso annuo di $1,500 miliardi. Ma con la FED che sta già riducendo il suo bilancio ad un tasso di $120 miliardi, verso una riduzione annua di $600 miliardi entro il prossimo ottobre, l'intera equazione offerta/domanda nei mercati mondiali a reddito fisso si sta dirigendo verso un aggiustamento radicale.

E ciò si aggraverà quando anche la BCE inizierà il tapering alla fine del 2018 e quando persino la Banca del Giappone (BOJ) inizierà a ridurre la sua assurda baldoria di QQE che ora ha portato il suo bilancio ad oltre il 90% del PIL. Ad un certo punto nel 2019 il convoglio delle banche centrali del mondo probabilmente ridurrà il proprio bilancio collettivo ad un tasso annuo di $1,500 miliardi, o anche più.




Infatti lo shock causato dalla riduzione dei bilanci delle banche centrali non può essere meglio raffigurato dal grafico qui sotto. Negli ultimi anni, ma soprattutto da quando Kuroda ha scatenato il suo bazooka monetario nel marzo 2013, la BOJ ha acquistato ogni obbligazione governativa che si muovesse e una massa enorme di ETF.

Ora possiede il 74% di tutti gli ETF in circolazione nelle borse giapponesi. Ma anche la BOJ ha finalmente indicato che questa follia di acquisti sarà presto ridotta di un terzo come parte di un riluttante processo di svezzamento dei mercati di Tokyo da anni di massicci stimoli.




Allo stesso tempo, i dati fiscali "in entrata" negli Stati Uniti non lasciano nulla all'immaginazione. L'otto dicembre il debito pubblico netto si è attestato a $20,420 miliardi e ha rappresentato un aumento di $996 miliardi dal giorno della scioccante vittoria elettorale di Donald Trump.

Poniamo questa cifra sbalorditiva in un contesto ciclico. Il tasso di indebitamento dello zio Sam è stato di circa il 5% del PIL negli ultimi 13 mesi e in un momento del ciclo molto avanzato, quando storicamente i deficit sono sempre stati molto bassi.

Ma non nella Washington di oggi. I repubblicani al Congresso hanno gettato via ogni parvenza di prudenza fiscale, mentre cercano di sfuggire agli albatros politici del pazzo nello Studio Ovale. Ciò significa approvare una legge fiscale irresponsabile e qualsiasi altra normativa fiscale che possa eventualmente placare le lobby, i PAC e le circoscrizioni locali se ciò, a sua volta, potrebbe migliorare le loro prospettive nelle elezioni del 2018.

Non solo l'attuale legge fiscale aggiungerà più di $2,000 miliardi (quando eliminati tutti i trucchi contabili) ai $10,000 miliardi di deficit di base nei prossimi dieci anni, ma tutto questo nuovo inchiostro rosso sarà aggravato dagli enormi aumenti di spesa per la difesa, i soccorsi in caso di catastrofe, i veterani, il controllo delle frontiere, i sussidi all'ObamaCare e una lista di altri progetti inutili che sta crescendo di giorno in giorno.

Il fatto è che i prestiti federali saliranno ben oltre le migliaia di miliardi di dollari all'anno non appena la legge fiscale sarà approvata, e continueranno a salire a vista d'occhio. Di conseguenza, i bond vigilantes torneranno dopo quasi 25 anni in letargo, causando un aumento dei tassi d'interesse e dei rendimenti.

L'interesse sul debito federale, ad esempio, che attualmente è di $300 miliardi l'anno (compreso il compenso da $100 miliardi all'anno per la FED che presto scomparirà), raddoppierà rapidamente, o triplicherà, sotto il peso dell'aumento vertiginoso dei tassi.

In questo contesto pensiamo che non ci sia possibilità che l'economia statunitense possa evitare una crisi finanziaria e la conseguente contrazione recessiva. E questo significa, a sua volta, che i consumatori americani si stanno dirigendo verso la prossima flessione economica con il tasso di risparmio ai minimi storici e assolutamente nessuna munizione nella faretra dei loro conti bancari collettivi.




La FED dichiarerà senza dubbio che l'economia è in bella forma e che continuerà a rialzare il tasso dei fondi feerali con fiducia e cautela, convinta che la sua massiccia falsificazione dei prezzi degli asset finanziari sin dal 2008 non abbia generato seri squilibri finanziari o bolle pericolose.

Purtroppo per loro, le bolle finanziarie ingiustificate e insostenibili non spuntano fuori da un mercato libero ed onesto; vengono stroncate sul nascere dal commercio a doppio senso e dai venditori allo scoperto che mantengono i mercati sani e disciplinati.

Non sono queste caratteristiche che hanno mandato il RUT al 110X degli utili segnalati.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. Buona sera,
    leggo sempre volentieri le sue traduzioni ed i suoi interventi. La cosa che trovo assurda è come testate come la sua o iceberg finanza siano almeno 3 anni che parlano di recessione imminente. Fortunati quelli che hanno seguito il mercato.

    Detto ciò volevo fare una domanda. Sento spesso parlare che il primo segnale di crisi vera si potrebbe avere sul mercato obbligazionario... cosa significa? Prezzi alle stelle e rendimenti ai minimi anche in uno scenario di rialzo dei tassi di interesse?

    Almeno non in questo caso non viene citata nessuna alternativa tra cui l' oro fisico!
    Saluti e continui così, sperando che lei viva in Italia!

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    1. Salve Mat.

      Inanzitutto grazie per apprezzare il alvoro svolto su queste pagine, ciò non sono significa che la curiosità del lettore viene soddisfatta, ma anche che la direzione intrapresa è quella giusta. In secondo luogo, come ho ripetuto spesso, è impossibile calcolare il momento esatto di una recessione. È possibile invece individuare quelle meccaniche alla base di uan recessione per capire le possibilità concrete di una sua manifestazione. I miei articoli sono volti ad esporre il principio di base attorno a cui ruota il pensiero Austriaco: il funzionamento del meccanismo economico ed i suoi effetti nel modo più cristallino ed onesto possibile. Poi sta al lettore trarre le proprie conclusioni.

      Infatti agli Austriaci non interessa esporre direttive e ricette con cui "aggiustare" l'attuale sistema monetario, bensì che esso si dissolva sotto il peso delle sue contraddizioni. In virtù di ciò gli Austriaci cercano, esploranoo, al limite, inventano vie alternative giuste nel principio che si possano frapporre all'attuale sistema truffaldino. Tipo l'oro, o le criptovalute.

      Per la maggior parte delle persone si tratta di un'evoluzione morale difficilmente comprensibile, perché è abituata sin dall'adolescenza ad essere istruita secondo principi immorali. Gli Austriaci cercano quindi di offrire la possibilità di comprendere come tornare ad essere liberi, compito talvolta ingrato perché per principio non possono avvalersi della coercizione per indurre gli altri a riscoprire la libertà, ma solo della potenza del principo, della logica e dell'intelligenza come uniche armi di persuasione.

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    2. Grazie mille per la sua risposta. Capisco bene cosa intende anche se non conosco la teoria austriaca. Certo che siamo in una realtà a dir poco falsata penso sia palese, il problema è come "uscirne" chi l'ha pensata ha reso questa possibilità davvero complicata.
      Detto ciò mi ha incuriosito la parte dell' articolo dove si cita il mercato obbligazionario perché da varie fonti ho letto di un possibile futuro RESET dello stesso e non riesco a capire cosa si intenda, se primo caso prezzi alle stelle e rendimenti ai minimi, secondo caso rendimenti alle stelle e prezzi in caduta oppure terzo caso nulla di tutto ciò ma una sorta di disgregazione del sistema per come lo conosciamo ad oggi.
      La ringrazio per la sua risposta ed il suo tempo e le auguro buon lavoro.
      Mat

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