lunedì 10 aprile 2017

La grande debacle in agguato per Trump





di David Stockman


A quanto pare il sipario ancora non è calato sulla Siria.

La scorsa settimana il Segretario di Stato di Trump aveva annunciato che il “cambio di regime” in Siria era finito e che il governo di Assad poteva rimanere.

Dopo tutto, nella scala delle varie minacce, quella dei jihadisti sunniti — che sia l'ISIS, Nusra o una dozzina di macellai con la stessa mentalità — è infinitamente più grave rispetto a quella del regime dispotico di Bashar Assad.

Che rimanga oppure se ne vada non sono affari degli americani, naturalmente, visto che ha raggiunto il potere attraverso mezzi costituzionalmente validi e governa uno stato secolare che comprende numerose minoranze, tra cui i cristiani, in aggiunta alla propria tribù alawita (sciita). Anche l'ambasciatore alle Nazioni Unite di Trump, Nikki Haley, sembrava averlo capito, e stiamo parlando di una persona schierata a favore di una posizione interventista.

Pensate quindi che i ribelli jihadisti, che incassano sconfitte su sconfitte in Siria, potrebbero aver fatto ricorso alla solita vecchia routine del “false flag” per cambiare il loro destino?

Insomma, la stessa cosa che accadde nell'agosto 2013 e la cui colpa venne data ad Assad, quando invece le prove di una commissione indipendente, tra cui un'indagine approfondita dell'intrepido Seymour Hersh, sottolinearono in modo schiacciante che tutti gli indizi puntavano su terroristi jihadisti finanziati dal principe saudita Bandar.

Però alla luce della politica non-interventista sbandierata dall'Amministrazione Trump avreste potuto pensare che qualcuno avrebbe voluto far luce sui fatti accaduti, in modo da comprendere come fossero andate veramente le cose e valutare di chi fosse la colpa...

Beh, no.

Soprattutto se stiamo parlando di una delle talpe neocon che sono spuntate nell'Amministrazione Trump. Mi riferisco alla suddetta Nikki Haley, la quale ha di colpo cambiato opinione senza alcun scrupolo di sorta, leggendo direttamente dal copione del suo predecessore, Samantha Powers, quando si sono passate il testimone alle Nazioni Unite.

Suvvia! Questo storia sta diventando così vecchia che puzza fino alla testa. Quando Putin dice di saltare, Assad chiede quanto in alto?

Dopo aver vinto i consensi in tutto il mondo nel 2013 per aver convinto Assad a consegnare tutte le sue armi chimiche, e dopo aver assicurato al mondo che erano state portate via dalla Siria e distrutte, pensate che Putin avrebbe permesso ad Assad di lanciare armi chimiche su un piccolo villaggio a nord-est della Siria senza importanza strategica il giorno prima che riprendesse la conferenza di pace siriana a Bruxelles?

In parole povere: la sospensione dell'incredulità a Washington e tra i suoi galoppini nella stampa ha raggiunto livelli paurosi.

È tutto talmente chiaro che sembra superfluo commentare, quindi lascerò che sia il giornalista Michael Krieger a ripeterlo a chiare lettere:

Questo attacco chimico... come fa Trump a sapere che è stato il regime di Assad? Gliel'hanno detto quelle stesse persone dello Stato Profondo che hanno cercato di sabotarlo fin dal primo giorno? È così stupido? Senza contare che Assad se la stava cavando abbastanza bene nel conflitto prima di questo attacco. E molte persone stanno iniziando a porsi queste stesse domande...

Una di queste domande è il motivo per cui l'attacco è stato denunciato su social media anti-governo quasi 24 ore prima che accadesse, come è stato documentato ieri in un post sul mio blog Contra Corner.

Inoltre meriterebbe un'indagine l'altra spiegazione secondo cui i morti civili sono stati il risultato accidentale di un bombardamento della Syrian Air Force che voleva colpire un deposito di munizioni e armi — cosa che appare chiara dalle prove fotografiche.

Ciò è particolarmente pertinente data l'affermazione russa secondo cui il deposito distrutto conteneva munizioni chimiche molto simili a quelle utilizzate contro le truppe americane ed irachene a Mosul.

Ma a proposito delle teste di legno alla CNBC che si aspettano un massiccio stimolo da Washington, viene veramente da chiedersi che tipo di droghe si fumano nei canyon di Wall Street.

Deve esserci proprio una fede cieca nell'Amministrazione Trump affinché si possa credere che farà tornare di nuovo grande l'economia americana. La stessa incompetenza e visione del mondo confusa in mostra nella vicenda siriana, permea tutto il programma economico dell'Amministrazione Trump.

In una parola: un caos irreversibile; a cominciare dal contingente di Goldman Sachs di Gary Cohn e Steven Mnuchin, i presunti leader del tanto decantato stimolo di Trump. Questi signori sono all'oscuro riguardo una qualsiasi linea di politica, i processi di Washington e la politica del GOP — perché né sono mai stati repubblicani, né hanno mai mostrato il minimo interesse per l'ordine pubblico o la filosofia politica.

Anzi, essi sono solo i beneficiari della manna della Finanza delle Bolle e ora vogliono “restituire” un qualcosa che sarà del tutto irrilevante per la crisi incipiente. Se il Grande Sfasciatore ha bisogno di aiuto nella sua missione, questi due non potrebbero essere più adatti al compito.

Infatti se i loro ex-colleghi nei canyon di Wall Street avessero un po' di buon senso, inizierebbero a posizionarsi short. Invece continuano a spacciare la favoletta degli “acquisti durante i ribassi”, incapaci di rompere un'abitudine che è andata avanti per 96 mesi sin dal marzo 2009.

Penso che sia chiaro come il giorno che ci troviamo sull'orlo di un precipizio che i rialzisti accaniti di Wall Street non riescono a vedere. Sono stati rifocillati per otto anni consecutivi dai burocrati keynesiani della FED, i quali hanno acceso la stampante monetaria e salvato i mercati con un nuovo round di QE o un'estensione della ZIRP ogni volta che gli indici hanno cominciato a traballare.

Ma ora anche gli stampatori monetari hanno messo in chiaro che hanno fatto il loro dovere per questo ciclo; e che, sebbene in ritardo, continueranno a rialzare i tassi d'interesse per un motivo veramente spaventoso: gli abitanti dell'Eccles Building hanno finalmente capito che non hanno messo fuori legge il ciclo economico, e che devono far salire i tassi al 2-3% in modo che possano “tagliarli” la prossima volta che l'economia scivolerà in recessione.

Infatti la FED sta dicendo a Wall Street: “mettete in conto” una fase di recessione, perché ci stiamo arrivando!

Dopo tutto i nostri pianificatori monetari centrali non stanno permettendo ai tassi d'interesse di salire, perché hanno infine compreso l'importanza di una determinazione onesta dei prezzi — né vogliono liberare i tassi monetari, i rendimenti del debito ed i prezzi delle azioni e di altri asset finanziari per permettere ai mercati di ripulirsi.

Invece stanno semplicemente immagazzinando munizioni monetarie per la prossima crisi.

Ma i giocatori d'azzardo a Wall Street continuano a comprare durante i ribassi, perché illusi dal presunto Stimolo Targato Trump. Ma non ci sarà, neanche tra un milione di anni. La massiccia riduzione delle imposte e la spesa per infrastrutture sono morti se sepolti, perché lo zio Sam è in bancarotta e l'economia degli Stati Uniti ha barcollato finora.

In tale contesto, non è lontanamente plausibile che la FED inondi i canyon di Wall Street con nuova liquidità fiat acquistando altri $80 miliardi di titoli obbligazionari.

Al contrario: la coalizione Trump/GOP attualmente al comando della Città Imperiale, non sarà in grado di approvare un qualsiasi stimolo fiscale. Non v'è alcuna possibilità che venga approvato un disegno di legge sulle tasse o sulla spesa per infrastrutture.

Elaborare una risoluzione di bilancio, vederla approvata in ogni Camera e conciliare sulle differenze richiederebbe mesi nelle migliori circostanze. Ma dato lo stato precario in cui versa lo Zio Sam e l'acrimonia che già pervade Washington nei confronti di Trump, l'approvazione di una risoluzione di bilancio entro l'estate sarebbe un miracolo.

Trump, dopo essersi scottato con l'Obamacare Lite, cercherà di formare una coalizione con i democratici e stilare un accordo sui tagli fiscali aziendali ed una spesa per infrastrutture.

Non esiste alcuna linea di politica fiscale concepibile che possa mettere d'accordo lo Speaker Ryan, Nancy Pelosi, Chuck Schumer e Trump, e quindi essere trasformata in una risoluzione decennale di bilancio.

Senza una risoluzione di bilancio per l'anno fiscale 2018, non ci sarà alcuno stimolo fiscale e nessun grande compromesso bipartisan sulla costruzione di aeroporti e taglio delle aliquote fiscali sulle società. La proiezione attuale del Congressional Budget Office (CBO) parla chiaro: avremo $10,000 miliardi in nuovi deficit nel prossimo decennio e un debito pubblico a $30,000 miliardi nel 2027 — esclusi i $5,000 miliardi di Stimolo Targato Trump ($4,000 miliardi di tagli fiscali e $1,000 miliardi per le spese legate alle infrastrutture).

Né il quadro di riferimento sopra citato potrà essere significativamente migliorato presumendo una robusta crescita economica in stile Reagan. Ciò include l'ipotesi di quei creduloni secondo cui non ci sarà una recessione economica per 206 mesi e che il PIL nominale crescerà di quasi il 4% nel prossimo decennio, o quasi un terzo più velocemente rispetto al 2.9% degli ultimi dieci anni.

Ma un 5% di crescita del PIL nominale — o il 67% più veloce rispetto a quella dell'ultimo decennio — non è lontanamente plausibile. Anche così il deficit supererebbe gli $8,000 miliardi nel periodo 2018-2027.

La spesa federale per il 2018 sarà di $4,090 miliardi, secondo l'aggiornamento di gennaio del CBO. Ma circa $300 miliardi rappresentano interessi netti, e anche Trump finirà per sollecitarne il pagamento; altri $2,600 miliardi rappresentano sussidi sociali e spese obbligatorie — e Trump ha escluso un loro eventuale taglio.

Abbiamo, quindi, che quasi il 70% del bilancio è off-limits. Ma ciò che è peggio riguardo i rimanenti $1,200 miliardi in cosiddetta spesa discrezionale, è che incarnano perlopiù le priorità di Trump!

Proprio così, l'attuale proiezione del CBO include $600 miliardi per la difesa e altri $250 miliardi per le priorità extra difesa, tra cui i veterani, le infrastrutture, l'applicazione delle leggi, il controllo delle frontiere e la sicurezza nazionale.

Inoltre il piano fiscale preliminare di Trump, o il cosiddetto “bilancio magro”, ha fatto salire questa proiezione di circa $60 miliardi all'anno. Pertanto si ritroverebbe a poter tagliare $350 miliardi, i quali rappresentano solo il 17% del bilancio.

E questo prima di generare anche un solo centesimo per pagare i $5,000 miliardi del proverbiale stimolo fiscale.

In breve, l'intera impresa è pura follia e dimostra la grandezza monumentale della Trappola del Debito che ha catturato la Città Imperiale.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. fallito prima di cominciare

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  2. Sconsolato anche lo zio Gary...

    http://www.garynorth.com/public/16461.cfm

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  3. Quanta insopportabile arroganza mortifera.
    Possiamo solo non esserci.

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