martedì 18 aprile 2017

Il conto alla rovescia alla crisi





di David Stockman


Durante il periodo antecedente le ultime elezioni presidenziali degli Stati Uniti, i burocrati statali del Tesoro USA hanno accumulato quello che ho descritto come il “tesoretto di Hillary” per l'arrivo del tetto del debito, portando il loro bilancio a $425 miliardi poco prima il giorno delle elezioni.

Poco dopo le elezioni, invece, il Tesoro USA ha smesso di vendere nuovo debito e ha cominciato a ripagare quello in scadenza. Ha bruciato più di $338 miliardi di liquidità sin da allora. Il tesoretto di Hillary è stato tutto speso dal momento che lei non l'avrebbe utilizzato.

O meglio, è stato pompato un vero e proprio tsunami di denaro nei canyon di Wall Street.

In una parola, il Tesoro USA ha tolto il suo piede dal collo dei bond dealer, consentendo in tal modo un rally del 15% nel mercato azionario e che è diventato noto come il Rally Targato Trump.

E questo mi porta al conto alla rovescia alla crisi iniziato il 15 marzo...

Come ho avuto modo di dire la settimana scorsa a Neil Cavuto di Fox News, il Tesoro USA ha speso denaro come un marinaio ubriaco, ma anche questo è solo un eufemismo.

Il bilancio operativo del Tesoro USA è ormai arrivato a soli $66 miliardi. Ed è stato il già citato “stimolo” che ha alimentato il rally post-elezioni — sull'onda dei commenti dei mezzi busti che hanno spacciato il meme dello stimolo targato Trump e la seconda venuta di Ronald Reagan.

Inutile dire che questi miti sono cominciati a morire il 15 marzo e l'aberrazione degli ultimi quattro mesi — cioè uno Zio Sam in bancarotta che ripaga il suo debito — s'invertirà.

In una parola, i canyon di Wall Street verranno prosciugati dal denaro mentre la FED, infine, continuerà a perseguire una politica monetaria restrittiva, mentre il Tesoro degli Stati Uniti tornerà sul mercato a fare quello che sa fare meglio — risucchiare denaro.

Per quanto riguarda gli imminenti aumenti dei tassi d'interessi, basta ricordare che la combriccola delirante che occupa l'Eccles Building è composta prevalentemente da keynesiani. Credono erroneamente d'aver risollevato l'economia di Main Street, non solo gli indici azionari spumeggianti del casinò, e d'averla instradata verso il nirvana della piena occupazione.

Mi permetto di dissentire, naturalmente.

Nel frattempo la FED cercherà di rialzare il tasso dei fondi federali con l'annuncio quest'anno di due o tre aumenti supplementari — con la promessa di ulteriori rialzi nel 2018. Questo non a causa di una conversione alla causa di una moneta sonante, ovviamente.

In realtà è una funzione del fatto che la FED ha tergiversato sullo zero bound per 99 mesi e, infine, s'è resa conto d'essere “dietro la curva dei rendimenti.” Ancora una volta, questo è un riconoscimento della sua repressione finanziaria sistematica e della falsificazione dei prezzi degli asset finanziari.

Invece i nostri pianificatori monetari centrali vogliono prepararsi per la prossima recessione aumentando i tassi in modo da poterli poi tagliare di nuovo!

Come ha puntualizzato il mio collega Lee Adler, la FED ha pompato così tanto denaro nel sistema finanziario dopo la crisi che ci sono ancora $2,100 miliardi di riserve in eccesso.

Questo enorme ammontare di liquidità significa che la FED non può semplicemente “annunciare” nelle sue riunioni di voler agganciare il tasso del mercato monetario a 25 punti base più in alto; deve far inclinare l'offerta e la domanda del mercato monetario drenando dal sistema una notevole quantità di denaro.

Infatti man mano che i controllori monetari della FED intraprenderanno un costante rialzo del tasso dei fondi federali, ci sarà una sostanziale e consistente fuga di liquidità dai canyon di Wall Street.

E questo sarà il primo smacco al mercato azionario.

Allo stesso tempo, lo Zio Sam ha iniziato ad infliggere il secondo smacco. Questo perché il Tesoro USA ha sostanzialmente esaurito le sue riserve di liquidità — anche se il deficit operativo del governo federale è di nuovo in aumento.

Ciò significa che il Tesoro USA rimarrà a corto di denaro prima del Memorial Day.

Sarà costretto ad iniziare le proprie manovre di “disinvestimento” nei fondi fiduciari al fine di guadagnare tempo per un aumento a titolo definitivo del tetto al debito pubblico. Eppure ci sono tre aspetti di questo sviluppo imminente che i robo-trader ignorano.

In primo luogo, il Tesoro degli Stati Uniti è ora gestito dalla persona più stupida ed ingenua che abbia mai occupato tale posto nei tempi moderni, e ha avuto un sacco di concorrenza. Mi riferisco al tipo delle S&L, Steve Mnuchin, che ha inciampato su una fortuna da $2 miliardi quando i contribuenti lo hanno salvato e poi è finito nella cerchia interna di Trump.

Presto Trump dovrà fare i conti col fatto che ha trascorso 47 giorni a twittare contro i poteri forti a Washington, mentre il suo Segretario al Tesoro permetterà ai burocrati nel suo dipartimento di esaurire completamente il conto corrente del Presidente.

Cioè, il Tesoro degli Stati Uniti avrebbe dovuto massimizzare i suoi prestiti prima della scadenza del tetto del debito il 15 marzo scorso — anche se questo significava spingere il debito pubblico sopra la soglia dei $20,000 miliardi. In questo modo avrebbe avuto un tesoretto da $400-$500 miliardi con cui combattere la battaglia del tetto del debito a Capitol Hill.

Invece, al ritmo corrente, rimarrà a corto di denaro prima ancora che finirà la sanguinosa battaglia sull'Obamacare Lite ora in corso alla Camera. Ciò significa che non ci sarà un barlume di speranza per uno stimolo fiscale ed una ripresa economica all'orizzonte, quando i repubblicani saranno chiamati ad alzare il tetto del debito.

Non aspettatevi che i falchi fiscali del GOP salgano a bordo di questa aberrazione.

In secondo luogo, l'inizio delle operazioni di disinvestimento nei fondi fiduciari — forse già a maggio — farà concentrare la mente collettiva di Washington sul tetto del debito e la prospettiva che il Tesoro dovrà razionare le entrate una volta che il suo bilancio sarà vuoto.

Questo crescendo di paure e minacce all'interno di Washington, a sua volta, sarà amplificato dalle chiacchiere conosciute come notizie via cavo.

E quando le notizie via cavo inizieranno a parlare riguardo la crisi del tetto del debito — anche i robo-trader di Wall Street crederanno a quei titoli e il segnale risultante sarà sicuramente "non acquistare durante i ribassi".

Infine quando il Tesoro USA inizierà il suo disinvestimento nei fondi fiduciari, tali manovre permetteranno al governo federale di finanziarsi temporaneamente.

Ma ecco la notizia: sarà uno shock sia per il casinò di Wall Street sia per il tipo delle S&L che gestisce il Dipartimento del Tesoro USA. Questi espedienti funzioneranno solo perché il tetto del debito pubblico comprende circa $5,000 miliardi di “investimenti” nei fondi fiduciari.

Inutile dire che prendere in prestito dalla popolazione significa drenare denaro dai bond dealer, il cui compito è fare offerte d'acquisto per i titoli di stato di nuova emissione. Ed ecco il secondo smacco per il mercato azionario.

Quindi sia la FED sia il Tesoro USA dreneranno progressivamente centinaia di miliardi da Wall Street per la prima volta in 20 anni.

In secondo luogo, la battaglia riguardo il tetto del debito finirà molto presto al primo posto sull'agenda di Trump.

Alla fine l'illusione di un gigantesco Stimolo Targato Trump si frantumerà sugli scogli della realtà e quello che ci aspetta sarà un interminabile bagno di sangue fiscale.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. Per la salute dello status quo si avventureranno in un'altra guerra.
    Le premesse ci sono tutte, ed in guerra non sono ammesse né critiche, né obiezioni, né defezioni.

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    1. Pertanto, come si va ripetendo fino alla noia...
      http://www.zerohedge.com/news/2017-04-17/asias-richest-man-aggressively-adding-direct-exposure-gold

      Riccardo Giuliani

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  2. altro che tassi... l atmosfera, come nota dna, si sta facendo rovente. vediamo se l europa sarà risparmiata o sarà ancora teatro di guerra.

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    1. Giusto.
      Credo che lo stiamo pensando tutti, senza avere il coraggio di esternarlo.

      Riccardo Giuliani

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  3. Il NBER non rende ufficiale una recessione fino a qualche anno dopo. La Grande Recessione, ad esempio, è iniziata a ridosso dell'autunno 2007; solo in seguito s'è scelto l'evento Lehman come "data d'inizio". Non esiste un punto d'inizio o di fine preciso, bensì un lento scivolamento in essa e nemmeno i numeri ufficiali sono tanto in sintonia con la narrativa di una ripresa economica. La produzione industriale è ancora sotto il livello della precedente recessione, per non parlare dell'occupazione (cresciuta solo nel part-time piuttosto che in quella dei capofamiglia). Passiamo alla crescita annuale del PIL, la quale s'è attestata ad una media del 2% sin dall'ultima recessione.

    Nelle espansioni post-recessioni degli anni '80 parlavamo di una media del 3%. Un "misero" 1% di differenza può sembrare non un granché, ma a livello di compounding fa molto. Considerate anche che, secondo il CBO, il debito USA aumenta ad un ritmo del 4% a fronte di una crescita media del 2%. Gli Stati Uniti stanno LENTAMENTE andando in bancarotta. E questo il mercato obbligazionario lo sta "capendo" dati i recenti rialzi nei decennali USA, oltre all'aumento del prezzo dell'oro. Inoltre anche il mercato azionario non è andato da nessuna parte sin dall'elezione di Trump.

    Per non parlare del Dow Jones sotto il massimo fatto registrare a marzo e il VIX ai massimi sin dall'elezione di Trump. Questi sono i segnali che si colgono dall'economia più ampia e che stanno indicando recessione nei fatti e nei numeri. Non sorprende quindi che, a seguito del raggiungimento del tetto del debito lo scorso 15 marzo, si voglia scegliere un percorso bellico per "unire" il dissenso in un GOP spaccato. In guerra "qualsiasi" misura temporanea diventa permanente e qualsiasi nefandezza diventa lecita.

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