martedì 7 febbraio 2017

C'è una sovrabbondanza di risparmi?





di Frank Shostak


Nel suo discorso alla Federal Reserve di New York il 5 ottobre 2016, il Vice Presidente della Federal Reserve, Stanley Fischer, ha suggerito che un calo visibile del tasso d'interesse naturale negli Stati Uniti potrebbe essere causa di una sovrabbondanza di risparmi. Secondo Fischer, un aumento dei risparmi e una riduzione degli investimenti hanno significativamente abbassato il tasso d'interesse naturale. Per Fisher e altri commentatori questo significa che l'economia potrebbe essere caduta in una situazione in cui un maggior risparmio indebolisce la crescita economica.

La maggior parte degli economisti è d'accordo che, al fine di far crescere l'economia, il risparmio è un "must". Sono i risparmi che finanziano l'investimento in beni strumentali come computer, attrezzature e macchinari, cosa che a sua volta rende l'economia più produttiva. Si sostiene che, mentre il risparmio svolge un ruolo importante nella crescita di un'economia, a volte il troppo risparmio può effettivamente essere una cosa negativa.

Per esempio, si ritiene che se la domanda dei consumatori è debole, allora più risparmio ridurrà le loro spese e quindi indebolirà la crescita economica. Dopo tutto, il motore dell'economia è la spesa al consumo e il risparmio è l'opposto del consumo, o almeno così si sostiene.

Secondo questo modo di pensare, se le persone decidono di risparmiare una gran parte del loro reddito, allora solo una piccola quantità di produzione avrà un mercato. La produzione dovrà essere bassa, perché non ci sarà domanda per maggiori quantità di produzione.

Inoltre si ritiene che sebbene il risparmio possa spianare la strada verso la ricchezza individuale, se la nazione nel suo complesso decide di risparmiare di più, il risultato può essere una povertà diffusa.



Che cos'è il risparmio?

Se John il fornaio produce dieci pagnotte di pane e ne consuma due, i suoi risparmi sono di otto pagnotte di pane. Il risparmio del fornaio è rappresentato dalla sua produzione di pane meno la quantità che ha consumato.

Il risparmio del fornaio gli permette di ottenere altri beni e servizi. Per esempio, ora può scambiare il suo pane risparmiato per altri beni di consumo, oppure può scambiarlo per parti di ricambio del forno.

Scambiando il suo pane per altri beni di consumo, il panettiere può ampliare la varietà di prodotti finali che può consumare.

Lo scambio del suo pane risparmiato per pezzi di ricambio ed utensili gli consentirà di migliorare il forno, cosa che a sua volta renderà possibile un incremento della qualità e della quantità della produzione di pane.

Si noti che la decisione del fornaio determina quanto del suo pane risparmiato sarà dedicato al suo consumo personale e quanto all'acquisto di parti di ricambio e utensili per il forno.

Si noti inoltre che scambiando il suo pane risparmiato per parti di ricambio del forno ed utensili, il fornaio trasferisce il suo pane risparmiato ai produttori di pezzi di ricambio ed utensili. Il pane, insieme con altri beni finali di consumo, sostiene la vita ed il benessere di questi produttori e permette loro di mandare avanti le loro attività produttive.

Si osservi che il risparmio supporta il consumo del fornaio ed i produttori di parti di ricambio ed utensili. Si noti inoltre che quando il fornaio scambia il suo risparmio per beni finali di consumo e per utensili e parti di ricambio, li paga con i suoi risparmi. I suoi mezzi di pagamento sono le pagnotte di pane risparmiate.



È possibile avere troppo risparmio?

Questo equivale a chiedere se abbiamo troppa ricchezza reale. Maggiore è il bacino dei beni di consumo finali risparmiati, migliore sarà la qualità e la quantità delle attrezzature e dei macchinari che possono essere creati, i quali, a loro volta, daranno luogo ad una maggiore produzione di beni di consumo finali, cioè, un aumento del tenore di vita.

Il risparmio non può mai essere un male per la crescita economica. Inoltre, come abbiamo visto, il risparmio è interamente assorbito nel consumo dei produttori di beni di consumo finali e dei produttori di attrezzature e macchinari, ad esempio, i produttori di beni strumentali.

Quindi se il risparmio è la chiave per la creazione di ricchezza, allora è assurdo suggerire che può essere un bene per i singoli individui, ma non necessariamente per la nazione nel suo complesso. Dal momento che non esiste una nazione senza individui, il risparmio è un bene per le persone così come lo è per la nazione.

Che dire della visione comunemente accettata secondo cui la forza trainante di un'economia è la domanda dei consumatori? Secondo questo modo di pensare, ciò che rappresenta una minaccia per l'attività economica è la scarsità di domanda. Tuttavia, non esiste mai un problema con la domanda. Ciò che conta è avere sempre abbastanza mezzi per sostenere la domanda.



Non c'è troppo risparmio, c'è invece troppa creazione di moneta

Esaminiamo ora l'effetto dell'espansione monetaria sul bacino del risparmio reale. Un'espansione dell'offerta di moneta non è mai guadagnata, vale a dire, non è coperta da beni e servizi — viene creata "dal nulla". Quando tale denaro viene scambiato per i beni, equivale ad un consumo non supportato da produzione.

Di conseguenza un possessore di denaro onesto, vale a dire, un individuo che ha prodotto ricchezza reale e vuole quindi esercitare la sua rivendicazione sulle merci, scopre che non può recuperare tutti i beni che aveva precedentemente prodotto e scambiato per denaro.

Scopre che è sceso il potere d'acquisto del suo denaro. La stampa di denaro indebolisce i creatori di ricchezza e di conseguenza indebolisce nel corso del tempo il bacino del risparmio reale. (Essendo ormai più poveri, i creatori di ricchezza possono permettersi meno risparmio rispetto a prima — le loro preferenze temporali sono destinate ad aumentare.)

In un mondo senza banche centrali e riserva frazionaria, la differenza tra il reddito monetario e le spese monetarie in beni di consumo, vale a dire, il risparmio monetario, sarà un riflesso dello stato del risparmio.

Non sarà la stessa cosa in un mondo dove si crea denaro "dal nulla." In questo caso un aumento della differenza tra il reddito monetario (a causa di un aumento dell'offerta di moneta) ed una data quantità di spesa monetaria per beni di consumo, non dovrebbe essere considerato come un aumento del risparmio.

In realtà tale aumento dovrebbe essere considerato come una cattiva notizia per il processo di formazione della ricchezza reale e per il bacino del risparmio reale.

Sono altamente discutibili le dichiarazioni dei vari funzionari della FED, come Stanley Fischer e l'ex-presidente della FED, Ben Bernanke, secondo cui una tendenza al ribasso del tasso d'interesse naturale, tra gli altri fattori, è causata da un forte aumento del risparmio. Suggeriamo che questa tendenza al ribasso non è causata da un eccesso di risparmio, ma dal pompaggio monetario e dalla manomissione dei tassi d'interesse da parte della FED al fine di portare l'economia lungo un percorso di crescita immaginaria e stabilità dei prezzi.

Si noti che la FED ha abbassato il suo tasso d'interesse di riferimento sin dal maggio 1981. Il target del tasso dei fondi federali è stato abbassato dal 19% nel maggio 1981 fino allo 0.5% a giugno di quest'anno. In risposta alla posizione monetaria allentata della FED, la nostra misura monetaria (AMS) è aumentata dell'882% tra il maggio 1981 e il giugno 2016.




La possibilità che l'economia degli Stati Uniti possa essere caduta in una situazione in cui la politica monetaria allentata non riesca a "defibrillare" l'attività economica, potrebbe essere indicativo che il bacino della ricchezza reale e del risparmio reale sono in guai seri.

Una massiccia esplosione monetaria sin dagli anni '80, a causa dell'insorgenza della deregolamentazione finanziaria, probabilmente ha gravemente indebolito il processo di formazione della ricchezza reale.

Quindi da questo punto di vista è del tutto possibile che l'economia degli Stati Uniti possa essere in una fase di crescita economica debole prolungata. Ma non a causa di un risparmio eccessivo, bensì a causa di un pompaggio monetario eccessivo.

Per rilanciare l'economia, non bisogna aumentare la spesa pubblica al fine di stimolare la domanda aggregata, come suggerito da molti esperti. Bisogna, invece, ridurre drasticamente la spesa pubblica e le attività della FED nei mercati finanziari. Ciò fornirà più spazio al settore privato affinché sia libero di creare più ricchezza reale e rilanciare l'economia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. C'è qualcosa di diabolico in tutta questa frenesia dissipatrice. Non solo di risparmi.
    Stiamo scivolando in una avvilente schiavitù nichilista.

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    1. Ciao Dna.

      Sebbene la negatività circonda l'ambiente economico in cui siamo immersi, essa è il prodotto del lento disfacimento della pianificazione centrale. Poiché esistono forze di emrcato contrarie che stanno spingendo per un maggiore decentramento nel futuro prossimo. E questo punto è corroborato, ad esempio, da notizie come questa e questa. ;-)

      PS: hai visto di recente la pagina del Mises Italia?

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    2. Visto tutto. Grazie per l'onore.

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