mercoledì 12 ottobre 2016

Il Regno Unito ha bisogno di un atteggiamento monetario più allentato?





di Frank Shostak


We are all Keynesians now, so let’s get fiscal” – questo è il punto di vista di Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph, il quale crede sia giunto il momento per il governo del Regno Unito di allentare la sua politica di bilancio. Egli suggerisce che la "Banca d'Inghilterra ha fatto tutto il possibile sotto i vincoli dell'ortodossia monetaria per attutire lo shock del Brexit. Spetta ora al governo britannico salvare l'economia, e il più presto possibile – sostiene il redattore economico del Telegraph.

Secondo Ambrose Evans-Pritchard la politica monetaria è vicina ai suoi limiti. Il pacchetto di stimolo preventivo della Banca d'Inghilterra da £170 miliardi è coraggioso – e senza dubbio la cosa giusta da fare in queste circostanze drammatiche – tuttavia, dati gli attuali limiti della politica monetaria, egli ritiene che solo una politica fiscale allentata possa contrastare le scosse d'assestamento del Brexit.

Ora, anche se si dovesse accettare che il Brexit abbia causato uno shock, la politica monetaria allentata è davvero il rimedio necessario? Ciò che è necessario per compensare uno shock tale è aumentare il bacino della ricchezza reale, e non stampare più soldi. Una politica monetaria più flessibile diluisce solamente il bacino della ricchezza reale e indebolisce il processo di generazione di ricchezza. Quindi, contrariamente al redattore economico del Telegraph, il pompaggio monetario della Banca d'Inghilterra non è una politica coraggiosa e necessaria, ma, al contrario, una politica che indebolisce il processo di formazione della ricchezza reale.

Suggerire che al fine di salvare l'economia del Regno Unito il governo britannico debba aumentare la sua spesa, significa dire che il governo è un'entità che può generare ricchezza. In realtà, esso non fa altro che consumare ricchezza. Il fatto che il settore privato non si prenda carico di questi progetti, indica che sono di bassa priorità per gli individui.

La realizzazione di questi progetti indebolirà il benessere degli individui, perché sono finanziati a scapito di progetti che hanno una priorità più alta e sarebbero altrimenti stati portati avanti dal settore privato.

Inoltre, ogni volta che i produttori di ricchezza scambiano i loro prodotti con gli altri, lo scambio è volontario. Ogni produttore scambia beni in suo possesso per altri beni che egli crede possano aumentare il suo standard di vita. Il nocciolo della questione è che il commercio deve essere libero.

Le attività dello stato, tuttavia, sono di natura coercitiva; sono finanziate costringendo i produttori di ricchezza a separarsi della loro ricchezza in cambio di servizi pubblici meno desiderabili. I produttori di ricchezza sono costretti ad effettuare uno scambio svantaggioso. Ovviamente questo compromette il loro benessere.

Supponiamo che lo stato decida di costruire una piramide e che la maggior parte delle persone la consideri una costruzione di bassa priorità. Le persone che lavorano a questo progetto devono avere accesso ai vari prodotti e servizi per sostenere la loro esistenza.

Lo stato non è un produttore di ricchezza, quindi deve imporre tasse su coloro che la creano — quegli individui che producono beni e servizi secondo le priorità dei consumatori — al fine di finanziare la costruzione di una piramide.

Più piramidi lo stato s'impegna a costruire, più ricchezza reale sarà tolta ai creatori di ricchezza.

Ne consegue che il livello di tassazione — ricchezza reale presa dal settore privato che la crea — è determinato direttamente dalla dimensione delle attività statali.

Se le attività statali potessero generare ricchezza, si potrebbero auto-finanziare e non richiederebbero alcun supporto da altri creatori di ricchezza, e la questione delle tasse non si porrebbe affatto.

L'essenza della precedente analisi non viene alterata dall'introduzione del denaro. In un'economia monetaria, lo stato tassa e trasferisce a sé stesso, direttamente o indirettamente, il denaro estorto dai vari individui che lavorano.

I dipendenti statali possono ora scambiare i soldi delle tasse per vari beni e servizi ed impegnarsi nel consumo di ricchezza reale, senza aggiungere alcun contributo alla formazione di ricchezza reale.

Lo stato può usare vari metodi per deviare a suo favore ricchezza reale da coloro che la creano. Questi metodi — che possono essere definiti "imposizione effettiva" — includono le imposte dirette e indirette; prestiti dal settore privato; prestiti dal settore pubblico attraverso la stampa monetaria della banca centrale.

Tuttavia il metodo per deviare ricchezza reale è di secondaria importanza. Ciò che conta qui è che la ricchezza reale viene sottratta ai creatori di ricchezza reale. Più ne viene deviata, più alto è il carico fiscale imposto sulla ricchezza generata dal settore privato.

Un punto di vista superficiale potrebbe sostenere che i prestiti del settore privato non debbano essere considerati come tassazione. Tuttavia, quando lo stato prende in prestito dal settore privato, non può rimborsare il prestito con ricchezza reale. Solo i creatori di ricchezza reale che prendono in prestito gli uni dagli altri sono in grado di rimborsarli mediante la loro creazione futura di ricchezza reale.

Tutto quello che lo stato può fare è ripagare i suoi debiti attraverso la creazione ex novo di denaro fiat, o attraverso nuove tasse, o attraverso nuovi prestiti, impoverendo ulteriormente i creatori di ricchezza reale.

Allo stesso modo, quando lo stato prende in prestito dalla banca centrale, spinge quest'ultima a dargli denaro che verrà impiegato per deviare ricchezza reale dal settore privato.

Si potrebbe sostenere che lo stato possa anche prendere in prestito all'estero, riducendo così l'onere per il settore privato. Dato che non è un creatore di ricchezza, tuttavia, l'onere del servizio del debito estero cadrà lo stesso sul settore privato.

Quindi, come lo stato potrebbe aiutare l'economia? Tagliando le sue spese il più possibile, riducendo così il carico fiscale gravante sulla ricchezza che genera il settore privato. Con più ricchezza reale a sua disposizione, il settore privato sarà in grado di generare più ricchezza reale rafforzando così l'economia.

Possiamo solo suggerire che il Regno Unito (e qualsiasi altra economia) dovrebbe mantenere al minimo le sue politiche fiscali allentate, al fine di creare basi sane per una crescita economica.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. Il Brexit guidato da Farage è riuscito perché probabilmente alle sue spalle c'era buona parte del deep state inglese.
    Assai maggiori sono le difficoltà di Trump perché credo che abbia dalla sua parte solo una parte molto minoritaria del deep state americano.
    Tuttavia, il vento sta cambiando un po' dappertutto. Magari a tappe discontinue, ma qualcosa di grosso si sta schiantando e qualcosa di diverso si sta manifestando.

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