lunedì 27 giugno 2016

L'intruglio rialzista di Wall Street





di David Stockman


In un post recente, Jeff Snider uccide una volta per tutte le gambe perennemente rialziste dei venditori ambulanti di Wall Street. Appena 22 mesi fa (giugno 2014), Wall Street proiettava per il 2015 utili GAAP per azione di $144.60 per l'S&P 500.

Inutile dire che non c' hanno preso. In realtà erano troppo alti del 67%, ma la storia interessante è quella che descrive come ci siano arrivati a quel numero.

Dato che i risultati effettivi del 2013 e i documenti 10-K erano storia antica a giugno 2014, uno potrebbe pensare che questa gente stesse fumando oppio. Vale a dire, le suddette stime per il 2015 incarnavano un guadagno biennale del 45% rispetto al dato effettivo di $100.20 per azione per il 2013.

Entro il marzo 2015 le stime del consenso erano state abbassate a $111.34 per azione, in quanto le speranze del giugno precedente non avevano funzionato. Infatti i risultati GAAP per il 2014 erano arrivati a soli $102.31 per azione, vale a dire un piccolo guadagno di appena il 2.1% l'anno e un buco impossibile da colmare rispetto all'utile proiettato del 45%.

Peggio ancora, a dicembre 2014 la cifra segnalata non solo era fuori bersaglio; in realtà rappresentava un'inversione di rotta. La ripresa degli utili post-crisi aveva già raggiunto il picco a $106 per azione a settembre 2014 ed era scesa di quasi il 4%.

Ma a quanto pare non importava. La stima del consenso di $111.34 per il 2015 rappresentava un guadagno di quasi il 9% rispetto al 2014. Come al solito, faceva tutto parte del programma per la seconda metà dell'anno. L'utile GAAP del primo trimestre 2015 di $25.81 stava già serpeggiando e rappresentava un calo del 6% rispetto all'anno precedente.

Ma a Wall Street gli intrugli rialzisti vengono preparati tutto il giorno. Una volta arrivati alle stime di settembre del consenso finanziario, gli utili della prima metà dell'anno erano già giù del 17%. Ma il consenso era ottimista per l'ultimo trimestre. Gli utili per azione venivano quindi proiettati a $95.06, rappresentanti un calo annuale del 7%.

Ma l'ottimismo era troppo ottimista ed è andato in fumo. Alla fine dell'anno gli utili GAAP chiudevano in calo del 14% rispetto al livello del 2013, non in salita del 45%!




Ma questa non è nemmeno la metà della storia. In questa epoca di Finanza delle Bolle, Wall Street presume che la crescita degli utili sia qualcosa di identificabile. Così, nonostante il disastro totale sopra descritto per quanto riguarda le gambe perennemente rialziste per il 2015, le previsioni stanno sfondando di nuovo il tetto. Anche su base GAAP, le stime del consenso per fine anno sono di $111.50 e $126.50 rispettivamente per il 2016 e il 2017.

Il punto, però, non solo è che le gambe perennemente rialziste sono aumentate del 29% per l'anno in corso, quando i risultati/stime per il primo trimestre sono già giù del 10%, o del 46% per il 2017; il punto è che i venditori ambulanti di Wall Street sono così intossicati dalla vita nel casinò, da non capire che la festa è finita. Vale a dire, i margini di profitto sono arrivati ad un massimo di tutti i tempi, ma hanno raggiunto un picco e la spinta dell'ingegneria finanziaria è sicuramente finita.

I margini di profitto per l'S&P 500 hanno raggiunto un picco di quasi il 10% nel 2014 e sono già scesi di un quinto. E come dobbiamo ripetere ancora una volta, il ciclo economico non è stato bandito. Il grafico qui sotto fornisce tutte le informazioni necessarie per capire quello che accade ai margini di profitto quando la prossima recessione farà la sua inesorabile comparsa.




Allo stesso tempo, è una certezza che i riacquisti di azioni proprie scenderanno poiché i tassi d'interesse alla fine si normalizzeranno e prendere in prestito per acquistare azioni diventerà meno attraente. L'ingegneria finanziaria, di conseguenza, ha una data di scadenza.




Infatti il manifesto dell'ingegneria finanziaria è incarnato dai risultati di IBM; sono letteralmente un fiasco e sono un indicatore del dove i piani alti delle grandi aziende stanno portando le società americane, sotto gli auspici del sistema distruttivo della Finanza delle Bolle della FED.

Le vendite di IBM sono in calo per il sedicesimo trimestre consecutivo — questa volta del 4.5%. Nel frattempo i suoi profitti al netto delle tasse sono crollati del 67%, da $3 miliardi nel primo trimestre 2015 a solo $1 miliardo nel trimestre in corso.

Ma gli ultimi risultati di IBM sono stati salvati da un annichilimento totale grazie all'ennesimo sussulto dell'ingegneria finanziaria. Ha registrato un accantonamento fiscale negativo di $983 milioni, o negativo del 95%. A parte questa foglia di fico, IBM ha fatto registrare l'utile trimestrale al netto delle tasse più basso in due decenni!




Inutile dire che più di un decennio d'ingegneria finanziaria non ha nulla di speciale. IBM ha riversato nel casinò riacquisti d'azioni proprie e dividendi al fine di far levitare il prezzo delle sue azioni e inondare i suoi dirigenti con guadagni dalle stock option.

Ma anche la miope distruzione della propria base di capitale non funziona più. Dopo il disastro di ieri sera, le sue azioni sono scese del 6% rispetto al loro recente dead cat bounce e ora sono il 33% inferiori al picco del 2013 a $215 per azione.

Il suo CEO e il consiglio d'amministrazione non sono stati cacciati a pedate, perché hanno inondato di doni il casinò e gli intermediari finanziari che vi lavorano. Vale a dire, nel corso dell'ultimo decennio, IBM ha riacquistato $100 miliardi di azioni e ha pagato $33 miliardi in dividendi.

Ciò equivale al 100% del suo reddito netto cumulato — quindi non sorprende se le vendite e i profitti continuano a restringersi. Allo stesso tempo, IBM ha speso quasi $30 miliardi in acquisizioni e ha aumentato il debito totale da $10 miliardi a $31 miliardi.

In breve, IBM è stato un sogno fatto solo di ingegneria finanziaria. Ma, ahimè, l'ingegneria finanziaria non crea valore, e se praticata abbastanza a lungo, lo distrugge.

Ciò è evidente nel grafico qui sotto. Negli ultimi tre anni, le vendite di IBM sono diminuite del 21%, o più di $20 miliardi. Allo stesso modo, il suo utile netto è sceso del 23% e i suoi profitti lordi del 37%.

Proprio così. A marzo i suoi utili al lordo delle tasse erano di $14 miliardi rispetto ai $22.3 miliardi di tre anni fa.

Detto in modo diverso, la contrazione delle vendite e la costante erosione dei margini operativi, che sono scesi dal 20.6% al 17.4%, hanno provocato il caos nei profitti reali di IBM. L'unica ragione per cui il suo reddito netto non riflette pienamente il naufragio finanziario che gli ingegneri finanziari hanno scatenato su IBM, è la contorsione delle sue disposizioni fiscali.

Come mostrato nel terzo rettangolo, il suo tax rate effettivo era già ad un minimo del 24.0% a marzo 2013. Ora è al 7.3% su base annuale. Mentre continuerà a scendere, questi escamotage stanno raggiungendo i loro limiti.

Infatti non pagare le tasse non è vizio particolare. Anche così, però, non è possibile sfruttare una base di guadagni una tantum in termini di reddito che è stato rubacchiato al fisco.




Di tanto in tanto, zia Janet ha affermato che non esistono bolle nel mercato azionario e che lei è perplessa sul motivo per cui la produttività stia sbiadendo e la crescita continui a rallentare.

Forse avrebbe dovuto contemplare le conseguenze della massiccia intrusione della banca centrale nei mercati finanziari, la quale ha sostituito una determinazioen dei prezzi onesta e una sana disciplina finanziaria con l'ingegneria finanziaria.

Per quanto riguarda la prima cosa, il mercato oggi ha chiuso al 24X degli utili effettivi dell'S&P. Questo è un incidente visto al rallentatore, ed è uno totalmente attribuibile alla follia degli 87 mesi consecutivi di ZIRP e massiccio QE.

Per quanto riguarda la seconda cosa, IBM non è un'aberrazione unica, ma il manifesto dell'ingegneria finanziaria che inesorabilmente condurrà ad una liquidazione degli asset produttivi. Su una base aggiustata all'inflazione, la spesa di IBM per il settore della ricerca & sviluppo è calata del 20% negli ultimi quattro anni e le sue spese in conto capitale sono scese del 40%.




Questo intruglio di Wall Street che comprende gambe perennemente rialziste e ingegneria finanziaria, è veleno allo stato puro. Ma zia Janet non ne ha idea.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. No. È peggio.
    Mentono sapendo di mentire.
    Ormai sanno il come ed il perché.
    Aspettano il loro destino come sul Titanic.
    Qualcuno di loro spera in Killary. Ma solo qualcuno.

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    1. Ciao Dna.

      Sì, è vero. La prova è questo articolo nientemento che di Soros, in cui decreta la morte dell'Unione Europea. Mi chiedo solamente dove siano tutti quegli sciroccati che anni addietro criticavano il mio lavoro su queste pagine definendomi "cassandra catastrofista", quando scrivevo sostanzialmente quello che ha scritto Soros con la sola differenza che la mia posizione è supportata da un'analisi teorica coerente: Brexit and the Future of Europe.

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  2. Non so davvero come faccia tanta gente a restare sempre schierata coi poteri forti della politica, della finanza e della burocrazia.
    Convinzione o convenienza?

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  3. Magari in modo non lineare, ma si va verso il decentramento.
    Forse il Brexit è il primo evento del XXI secolo.
    E la Rete sarà probabilmente l'architettura della nuova cooperazione volontaria.
    Forse il Novecento si sta per chiudere.

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    1. Ed aggiungo una piccola suggestione.
      Avrete sentito le critiche sgangherate ed altezzose di tanti commentatori mainstream contro i subumani che hanno scelto il Brexit.
      Beh, mi è tornata in mente il personaggio che fa da guida a Neo nella trilogia di Matrix: una massaia che prepara biscotti. Solo un caso o una formidabile intuizione degli autori?

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