martedì 31 maggio 2016

Bernie Sanders: un keynesiano sotto steroidi





di Gary North


Se la madre di Forrest Gump fosse qui, ci rammenterebbe questa verità fondamentale: "Socialismo è, chi socialismo fa." Con tutto il trambusto che circonda la campagna elettorale di Bernie Sanders, applichiamo questo principio al suo messaggio.

Da quanto ho letto, non ha raccomandato che il governo federale nazionalizzasse le industrie americane. Non ha quasi per niente auspicato che lo stato mettesse le mani su alcuna proprietà.

Se il socialismo non significa proprietà statale dei mezzi di produzione, allora cosa significa? Se la caratteristica distintiva dell'ideologia socialista non è la proprietà statale, allora come possiamo distinguere il socialismo dalle politiche keynesiane? Se il socialismo è semplicemente un'estensione dell'idea keynesiana alla cui base ci sono deficit pubblici e un'inflazione monetaria da parte della banca centrale, allora com'è distinguibile da quello che accade oggi?

In altre parole, dalla retorica utilizzata da Bernie Sanders nella sua campagna elettorale, egli è semplicemente un'altra versione di quello che abbiamo già visto negli Stati Uniti fin dalla fine della seconda guerra mondiale. Io lo definisco keynesismo sotto steroidi.

Mi rendo conto che egli stesso si definisca socialista. Mi rendo anche conto che praticamente ogni keynesiano si definisca capitalista. La domanda è questa: qual è il contenuto economico, analiticamente parlando, propugnato da un auto-proclamato socialista o capitalista?



IL MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA

Torniamo ai famosi 10 punti di Karl Marx che definiscono l'ordine socialista di transizione dopo la rivoluzione proletaria, ma prima dell'arrivo del paradiso comunista, che Marx prudentemente descrisse in un misero paragrafo all'interno di un manoscritto inedito.

Per quanto possa ricordare, ho sentito conservatori citare i 10 punti del Manifesto del Partito Comunista ed affermarne la presenza nel mondo di oggi.

Invece le cose non stanno così e mai lo saranno.

Ecco i 10 punti.

  1. Abolizione della proprietà fondiaria ed applicazione di affitti su terreni per scopi pubblici.

  2. Una pesante e progressiva imposta sul reddito.

  3. Abolizione di tutti i diritti di eredità.

  4. Confisca della proprietà di tutti gli emigrati e dei ribelli.

  5. Accentramento del credito nelle banche dello Stato per mezzo di una banca nazionale con capitale dello stato e monopolio esclusivo.

  6. Accentramento dei mezzi di comunicazione e di trasporto nelle mani dello Stato.

  7. Estensione delle fabbriche e degli strumenti di produzione di proprietà dello Stato; messa in coltura di terreni incolti, e miglioramento del suolo in accordo con un piano comune.

  8. Pari obbligo al lavoro. Istituzione di eserciti industriali, specialmente per l'agricoltura.

  9. Combinazione di agricoltura con industrie manifatturiere; graduale abolizione delle distinzioni tra città e campagna per una distribuzione più uniforme della popolazione.

  10. Istruzione gratuita per tutti i figli nelle scuole pubbliche. Abolizione del lavoro minorile in fabbrica nella sua forma attuale. Combinazione di formazione con produzione industriale, ecc.

In occidente è stato applicato il secondo punto: imposta progressiva sul reddito. Il decimo punto, istruzione finanziata con le tasse, ha avuto inizio nel Massachusetts una decina di anni prima che apparisse il manoscritto di Marx in forma anonima in tedesco.

A parte questi due punti, in occidente gli altri otto punti non sono mai stati applicati. E in ciascuna di queste due aree le cose sono migliorate.

1. Abolizione della proprietà fondiaria. Questo punto parla da solo.

2. Un'imposta sul reddito pesante e progressiva. Il governo federale ha imposto una tassa sul reddito, ma venne approvata sotto Woodrow Wilson come misura speciale in tempo di guerra. Di certo non è stata approvata perché sponsorizzata da un qualsiasi partito politico socialista. Abbiamo visto aliquote fiscali del 91% per le fasce sociali più alte sotto Dwight Eisenhower e John F. Kennedy. Ma poi sono scese al 70% sotto Lyndon Johnson, e al 29% sotto Ronald Reagan. Le aliquote marginali nei paesi scandinavi sono decisamente peggiori, e la Gran Bretagna ha avuto livelli tributari elevati per un lungo periodo di tempo. Ma aliquote marginali elevate per i ricchi sono sempre state popolari tra gli elettori. Questo perché erano socialisti; sono solo ladruncoli che credono in questo comandamento: "Non rubare, a meno che non hai la maggioranza dei voti." Per oltre un secolo questa prospettiva è risultata fondamentale nella teoria politica occidentale. Ma le persone che la favoriscono non si definiscono socialiste, e hanno ragione. Credono solamente che sia legittimo imporre aliquote marginali elevate sui ricchi. Così i ricconi ingaggiano avvocati e fanno donazioni al PAC, per cui negli Stati Uniti il tax rate effettivo imposto loro è ben al di sotto del 20%. I democratici sotto Obama o Clinton non hanno fatto niente per cambiare questa situazione. È "tutto come al solito" a Washington.

3. Abolizione di tutti i diritti all'eredità. Questa misura è stata imposta ai ricconi, ma non in modo totale. Il governo federale si prende circa il 55%, ma i ricchi hanno eluso questa misura con la creazione di fondazioni esenti da tasse, e cedono i loro beni a queste fondazioni. Poi i loro figli e figlie finiscono nel consiglio d'amministrazione, o in qualche modo ricevono un indennizzo.

4. Confisca della proprietà di emigranti e ribelli. Beh, ne abbiamo avuto un assaggio nel decennio successivo alla rivoluzione americana, quando circa 100,000 lealisti fuggirono dal paese, ma stiamo parlando di molto tempo fa.

5. Accentramento del credito da parte dello Stato. Ci sono certamente le banche centrali. Negli Stati Uniti c'è stata sin dal 1913. Le banche regionali del Federal Reserve System sono di proprietà privata. La banca centrale ha il monopolio, ma i banchieri commerciali sono autorizzati a fare più o meno ciò che vogliono con i loro soldi. Sebbene ci sia stato un accentramento di tipo keynesiano, non c'è mai stato nulla di simile ad un monopolio di stato del sistema bancario. Ciò vale per tutto l'occidente.

6. Accentramento dei mezzi di comunicazione e di trasporto nelle mani dello Stato. Dal telegrafo a Internet, abbiamo avuto la proprietà privata. La privatizzazione sta accelerando. Pensate a come l'email abbia spodestato le Poste.

7. Accorpamento dell'agricoltura con le industrie manifatturiere. La proprietà privata di aziende e fabbriche è stata perlopiù una costante in America. Nessun politico sta chiedendo la nazionalizzazione delle fabbriche e delle aziende agricole. Nessuno all'interno dei due principali partiti politici americani ha mai chiesto una cosa del genere. Alcuni gruppi socialisti o marxisti possono averlo proposto, ma non è accaduto molto spesso. I sindacati hanno voluto una fetta più grande della torta. Non hanno invocato il marxismo. L'IWW -- International Workers of the World (Wobblies) -- non è mai stato rappresentante dell'opinione sindacale.

8. Pari obbligo di tutti al lavoro. Questo punto non è mai stato applicato nei paesi occidentali. Le persone che avevano abbastanza soldi per non lavorare, non sono mai state costrette a lavorare dallo stato. Non abbiamo mai sentito parlare di queste persone. Sono ai margini estremi della società. Si tratta perlopiù di figli e figlie ricchi che hanno ereditato fondi fiduciari. Quante persone conoscete che vivono in una situazione simile? Io ne conosco un paio e lavorano. Possono non lavorare per un salario, ma sono coinvolti in attività caritatevoli, investimenti, e così via. Non ricordo alcun professore in tutti i miei anni di college e scuola di specializzazione che invocasse leggi sul lavoro obbligatorio imposte dal governo federale. Ho studiato in una scuola di specializzazione in cui c'era un uomo definito come il più importante dei giovani economisti marxisti, Howard Sherman, e non ha mai insegnato una cosa del genere. In realtà, Sherman non nominò neanche uno dei punti presenti nel Manifesto del Partito Comunista.

9. Accorpamento di agricoltura e produzione in fabbrica. ConAgra e Archer Daniels Midland hanno realizzato qualcosa di simile. L'agroalimentare produce la maggior parte delle colture d'America. Abbiamo visto una fusione tra vita rurale e vita urbana perché la prima non esiste più. Circa il 2% della popolazione degli Stati Uniti vive nelle fattorie, e queste persone hanno accesso a Internet, come tutte le altre. Gli agricoltori si siedono sui loro trattori da $450,000 muniti d'aria condizionata e ascoltano la musica sul proprio iPod. Marx odiava la campagna. La definiva "l'idiozia della vita rurale." Beh, credo che il suo desiderio sia stato esaudito. La vita rurale è quasi scomparsa. Oggi ci sono coltivatori nell'Iowa che richiedono sussidi governativi per l'etanolo. Non credo che queste persone si possano definire comuniste.

10. Istruzione gratuita per tutti i figli nelle scuole pubbliche. Il punto 10 è l'unico del Manifesto del Partito Comunista che è stato imposto in tutto l'occidente. Ecco il cuore, la mente e l'anima del socialismo occidentale -- e di tutti gli altri -ismi. Ma questo è stato implementato in occidente ben prima della prima guerra mondiale. L'abolizione del lavoro minorile in fabbrica divenne realtà a metà del XIX secolo in Gran Bretagna. Uno degli obiettivi primari del movimento della scuola pubblica era quello di mantenere gli studenti a scuola mediante la costrizione dello stato, affinché non andassero nelle fabbriche. Il movimento sindacale non voleva la concorrenza di ragazzi e ragazzini nelle fabbriche. Di conseguenza i promotori della scuola pubblica richiesero l'obbligo di frequenza per fare un favore al movimento sindacale.

Quindi l'area principale in cui sono stati applicati i dettami del Manifesto del Partito Comunista è stata quella della formazione scolastica. E qui i conservatori non sono tanto diversi dai comunisti, poiché vogliono controllare il curriculum della scuola pubblica. Si lamentano continuamente del fatto che i liberal controllano le scuole pubbliche. Hanno ragione. Essi hanno sempre controllato le scuole pubbliche. Ciò risale ai tempi di Horace Mann e dell'istituzione delle scuole pubbliche in New England.

Nessun candidato repubblicano ha mai chiesto la cessazione di tutti i finanziamenti alle scuole statali, comprese le accademie militari. Lo sto ancora aspettando un tale candidato, ma loro preferiscono evitare questo problema. Per quanto riguarda il punto 10, "siamo tutti comunisti ora."

Oggi, grazie ad Internet, stiamo cominciando ad allontanarci dal punto 10. Questa operazione potrebbe richiedere un paio di generazioni, ma la direzione che abbiamo preso è chiara. Le scuole pubbliche continuano a peggiorare in termini di produzione, e la formazione online è diventata più rispettabile. Assisteremo ad un cambiamento d'opinione riguardo l'homeschooling, e la Khan Academy ne è già parte. Ha circa 26 milioni di studenti iscritti. È gratuita. È online. Ha il sostegno di Bill Gates e di altri miliardari.



IL MITO DEL SOCIALISMO AMERICANO

In altre parole, è sempre stato un mito che l'America fosse in qualche modo socialista. È un mito che ci sia mai stato un candidato socialista per una carica politica d'alto livello. Se stiamo parlando di una persona che si sia battuta anche solo per la metà dei 10 punti nel Manifesto del Partito Comunista, tale persona non è mai esistita nei due partiti politici principali -- o tre, se si tiene conto del 1912.

Non ho mai sentito nessuno promuovere tutti i 10 punti durante i miei anni d'istruzione superiore.

C'è stato detto che gli elettori più giovani al seguito di Bernie Sanders, rappresentino un'ondata di socialismo. Questo è ridicolo. I giovani che hanno votato per Sanders non hanno idea di cosa sia l'economia socialista. Sono semplicemente dei keynesiani sotto steroidi.

A loro non piace la distribuzione della ricchezza di Pareto, ma nessuno ha detto loro che questa distribuzione della ricchezza esiste da oltre 100 anni. Fu scoperta nel 1897 da Vilfredo Pareto. Secondo i suoi studi circa il 20% della popolazione possiede l'80% del capitale, ciò significa che circa il 4% della popolazione possiede circa due terzi del capitale, e l'1% della popolazione possiede circa la metà del capitale. Se non altro, la distribuzione della ricchezza oggi è un po' più egualitaria rispetto all'epoca di Pareto. Non importa quale governo sia stato eletto, esiste sempre una distribuzione della ricchezza di Pareto. In altre parole, la riforma politica non cambia la distribuzione della ricchezza; al massimo cambia chi si trova alla sommità della piramide della ricchezza. Gli studenti non lo sanno, né lo sanno i loro insegnanti di sinistra. E nemmeno gli autori del 99.9% degli articoli che oggi leggiamo sulla disuguaglianza di ricchezza. Non ci viene mai detto che questa struttura di disuguaglianza è permanente, e lo è stata come minimo sin dalla fine del XIX secolo.

Non stiamo assistendo ad un'ondata di socialismo negli Stati Uniti. Stiamo solo assistendo al keynesismo sotto steroidi. Se Nancy Pelosi e Barack Obama non sono riusciti ad invertire le disuguaglianze, se neanche Franklin Roosevelt e il New Deal ci sono riusciti, se Lyndon Johnson ha ridotto le aliquote marginali alle fasce alte, allora dov'è questa ondata di socialismo in America? Quando vedremo i ricchi sottomessi?

È tutta retorica. Non c'è alcuna sostanza. Gli americani non vogliono il socialismo, e non l'hanno mai voluto. I ragazzi possono utilizzare la retorica, così come fa anche Bernie Sanders, ma non c'è mai stato un movimento socialista serio negli Stati Uniti. Non c'è mai stato neanche un momento in cui anche il 10% degli elettori era socialista, come definito da Karl Marx e Friedrich Engels nei 10 punti.

Pelosi e Obama hanno approvato l'Obamacare, e la popolazione se l'è bevuta fino a questo punto, ma le compagnie d'assicurazione sono ancora in vita e gli ospedali privati funzionano più o meno come funzionavano nel 2007. Non è cambiato molto. Questo è stato il massimo che Obama ha strappato al Congresso quando ha avuto il controllo su entrambe le camere. Questo è tutto ciò che ha da mostrare per sette anni della sua amministrazione.

Se eletto, Sanders non controllerà entrambe le camere del Congresso. Anche se dovesse accadere, non riuscirà a far approvare il tipo di riforma che dice di volere. È il terzo incomodo nel Congresso. Era un indipendente fino a un paio d'anni fa.

Qualcuno pensa seriamente che uno dei 10 punti del Manifesto del Partito Comunista verrà attuato se Bernie Sanders sarà eletto? Qualcuno pensa davvero che milioni di giovani abbiano letto il Manifesto del Partito Comunista? Hanno mai letto niente di diverso dai libri di testo? I loro insegnanti sono solo vecchi burocrati di ruolo. Vengono formati in istituzioni pubbliche in cui i punteggi SAT sono scesi sin dal 1964. Sin dai primi anni '80 gli insegnanti nelle scuole superiori hanno rinunciato a convincere i loro studenti di qualsiasi cosa. Hanno capito ciò che i loro predecessori già sapevano nel 1948. Il sistema dell'istruzione pubblica negli Stati Uniti non cambia le opinioni dei suoi laureati. I libri di testo sono scritti per le commissioni e rafforzano l'opinione pubblica. I libri di testo degli anni '50 elogiavano il New Deal. Ancora oggi lo elogiano.



CONCLUSIONI

È ora di smettere di preoccuparsi. In questo paese c'è keynesismo da ambo i lati, e ce l'abbiamo in tutti i paesi occidentali. Ma i keynesiani raramente si definiscono socialisti. Si considerano capitalisti. Vogliono solo che lo stato interferisca nell'ordine economico. Vogliono cambiamenti marginali delle aliquote fiscali, ma raramente li ottengono. Vogliono revisioni marginali delle leggi bancarie, cosa che ottengono, ma non cambia molto. Vogliono solo essere rieletti. La popolazione americana non è sul punto d'attuare nove dei 10 punti del Manifesto del Partito Comunista. Il decimo punto, l'istruzione pubblica, è esistito sin dal 1900. Non v'è nulla di rivoluzionario in questo.

Dobbiamo mettere le cose in prospettiva. Non vi è alcuna onda socialista in America. Se stiamo parlando di difensori della proprietà pubblica dei mezzi di produzione, stiamo dando la caccia ai fantasmi. Non esistono negli Stati Uniti. Non esistono nei sistemi scolastici pubblici.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


lunedì 30 maggio 2016

L'era post-LBMA è arrivata e con essa ci sarà un reset dei prezzi dell'oro





di David Jenesn


Se si dovesse descrivere, con una parola, una sola qualità dell'oro che lo rende buono sia come denaro sia come protezione di ricchezza, quella parola sarebbe integrità. L'oro fisico non può essere stampato, non può essere creato da una banca centrale, non può essere accreditato dal nulla. E per un periodo di quattromila anni, i mercati hanno scelto oro e argento come denaro. La sostituzione dell'oro e dell'argento con la cartamoneta fiat nel corso dell'ultimo secolo, è stato un semplice bip nella storia monetaria dell'umanità.

La ricchezza reale, in ultima analisi, fugge dai mercati che lanciano segnali di prezzo corrotti. E questa è una minaccia reale per il mercato dell'oro e dell'argento più grande al mondo, il London Bullion Market Association (LBMA), dove ogni giorno viene fissato il prezzo di riferimento dei due metalli (o "fix") per minatori, investitori e, soprattutto, per i mercati finanziari occidentali.

Il trading di contratti scoperti sul LBMA è iniziato alla fine degli anni '80 e, secondo il LBMA, rappresentano ora la stragrande maggioranza dei volumi di scambio giornalieri dell'oro a Londra. L'introduzione dei contratti scoperti non è una questione di poca importanza, considerando anche le pressioni di Evelyn Rothschild nei confronti di Margaret Thatcher affinché approvasse questo cambiamento nel mercato dell'oro. I Rothschild hanno gestito il Gold Fix ogni giorno mediante le loro banche, fissando il prezzo nel LBMA dal 1919 fino al 2004.

Il LBMA afferma che in questi contratti scoperti il possessore è un semplice creditore chirografario nei confronti dell'oro, e non un proprietario a tutti gli effetti. Questa è una differenza importante. Mentre la proprietà dell'oro reale può essere creata solo attraverso un passaggio di proprietà del metallo fisico, il quale è limitato, le rivendicazioni cartacee non garantite nei confronti dell'oro possono essere create senza limiti -- e lo vediamo coi contratti scoperti nel mercato dell'oro di Londra.

Il trading lordo giornaliero sul mercato del LBMA è di 200 milioni di once -- due volte la produzione annua mondiale delle miniere d'oro e, secondo il LBMA, è 10 volte superiore al volume totale di negoziazioni saldate. Tuttavia, come accennato in precedenza, vi è una distinzione importante da fare. La stragrande maggioranza di queste negoziazioni giornaliere non è composta da oro. Sono invece costituite sostanzialmente da questi contratti scoperti, i quali rappresentano promesse e non oro di per sé. Infatti la negoziazione di contratti scoperti presso il LBMA ha corrotto l'oro: si è passati da scambi con un asset reale e limitato, a scambi con un asset virtuale e illimitato.



Dove sono le 10,000+ tonnellate d'oro?

Utilizzando quel moltiplicatore che si usa nel trading delle materie prime (2X o 3X sui volumi degli scambi giornalieri) per calcolare l'open interest, o le rivendicazioni totali, abbiamo che il volume degli scambi giornalieri a Londra implica un open interest totale da 400M a 600M once d'oro nel mercato spot -- rivendicazioni da 13,000 a 19,000 tonnellate d'oro. Il LBMA si trova nella City di Londra (una sorta di città-stato quasi indipendente, che opera sotto le proprie regole e governance all'interno di Londra) e non pubblica cifre precise riguardo l'open interest, come invece fa la maggior parte degli exchange nel settore delle materie prime o delle commodity.

I fondi pensione, le partecipazioni corporative, i fondi sovrani, le partecipazioni private, ecc. che detengono contratti scoperti sull'oro fisico, hanno per le mani un sostituto dell'oro. L'offerta di contratti scoperti crea "oro" dal nulla e il massiccio volume di compravendite giornaliere può praticamente muovere il prezzo dell'oro a qualsiasi livello, poiché l'unico limite è l'obbligo di consegnare l'oro fisico a quei pochissimi che lo richiedono in consegna. Questo meccanismo è inoltre supportato dal leasing dell'oro fisico da parte delle banche centrali e dei funzionari nelle compagnie d'estrazione che vendono la loro produzione attraverso il LBMA e le bullion bank. Ciò ha consentito una soppressione artificiale del prezzo di mercato dell'oro, svantaggiando le imprese minerarie e la società nel suo complesso, oltre al fatto di fare una strage tra gli azionisti.

La manipolazione del prezzo dell'oro non rappresenta semplicemente un impatto negativo sugli azionisti nel settore minerario a beneficio degli acquirenti di gioielli e lingotti in Asia -- la manipolazione dell'oro contribuisce anche alla destabilizzazione del sistema finanziario, come vedremo.



Larry Summers scopre la relazione tra oro e tassi d'interesse reali

Larry Summers, che negli anni '90 ha fatto parte di entrambe le amministrazioni Clinton fino a ricoprire il ruolo di Segretario del Tesoro, scrive nel suo saggio Gibson's Paradox And The Gold Standard[1] che i prezzi reali dell'oro (prezzi in dollari costanti al netto dell'inflazione) si sono spostati in modo inverso rispetto ai tassi d'interesse reali -- vale a dire, al calare dei tassi d'interesse reali aumenta il prezzo dell'oro, riflettendo un movimento dentro l'oro e fuori le obbligazioni. Summers scrive che, dal 1973 fino alla data del saggio, "[...] abbiamo dimostrato che il prezzo reale dell'oro [...] mostra una correlazione negativa con il tasso d'interesse reale" [pag. 24] e che "[...] la correlazione negativa tra i tassi d'interesse reali e il prezzo reale dell'oro, la quale costituisce la base della nostra teoria, è una caratteristica dominante delle attuali fluttuazioni del prezzo dell'oro." [pag. 4]

Come si è visto negli anni '70 e nei primi anni '80, tassi d'interesse reali sempre più negativi sono contrassegnati da un rapido aumento dei prezzi dell'oro, che a loro volta spingono i tassi d'interesse reali più in alto per attirare i soldi di nuovo nelle obbligazioni.

Il saggio di Summers si concentra sul rapporto tra i tassi d'interesse reali (tassi d'interesse nominali meno il tasso d'inflazione) ed i prezzi reali dell'oro (misurati in dollari costanti rettificati all'inflazione). Quindi diamo uno sguardo ai tassi d'interesse reali e al prezzo reale dell'oro sin dagli anni '70. Facendo riferimento all'importante lavoro di Reginald Howe, possiamo vedere come nel 1987 il prezzo reale dell'oro (adattato a dollari costanti utilizzando l'indice BLS dei prezzi al consumo degli Stati Uniti) si fosse discostato improvvisamente dal percorso dei tassi d'interesse reali. Da allora il prezzo reale dell'oro è sceso fino all'anno 2000, sebbene i tassi d'interesse reali diventassero sempre più negativi. Nell'agosto 1987 Alan Greenspan, che per 10 anni era stato direttore della JP Morgan, divenne presidente della Federal Reserve. Alla fine degli anni '80 l'introduzione dei contratti scoperti sul LBMA, i quali andavano a ridurre artificialmente la domanda di oro reale, nonché il leasing occulto delle riserve d'oro sul mercato (fatti ben documentati dal Gold Anti-Trust Action Committee [GATA] e da numerose altre fonti), si allinea con suddetta divergenza tra prezzi dell'oro e tassi d'interesse reali.




Nel corso degli anni il metodo di calcolo dei prezzi al consumo è stato cambiato più volte dal Bureau of Labor Statistics. Prendendo in considerazione il metodo di calcolo dell'IPC nel 1980 (fornito da John Williams di www.shadowstats.com) per avere una misura più uniforme in dollari costanti, otteniamo una visione meglio delineata tra prezzi dell'oro a dollari costanti e tassi d'interesse reali. Si può notare che il prezzo dell'oro è sceso anche se i tassi d'interesse reali sono diventati negativi -- l'inverso del rapporto naturale -- e tutti siamo consapevoli delle bolle finanziarie scoppiate in questo periodo a causa delle politiche monetarie allentate delle banche centrali.




In sintesi, sopprimendo il prezzo dell'oro con la creazione di un'offerta artificiale di "oro cartaceo" come sostituto dell'oro fisico, è stato disattivato un indicatore chiave riguardo i tassi d'interesse negativi ed è stato rimosso un ostacolo alle politiche monetarie inflazionistiche delle banche centrali. Di conseguenza nel corso degli ultimi decenni le politiche monetarie allentate si sono diffuse a livello mondiale. I mercati e l'economia globale sono stati distorti da tassi d'interesse reali eccessivamente bassi, con conseguenti bolle e destabilizzazioni finanziarie ed economiche.

Secondo il Wall Street Journal, i livelli di debito a livello globale sono ora superiori a $200,000 miliardi, o circa il 300% del PIL mondiale rispetto al 150% del PIL storicamente sostenibile in Occidente.

Un ulteriore indicatore della distorsione quotidiana del prezzo spot dell'oro possiamo riscontrarlo nel grafico qui sotto, il quale rappresenta il tasso di leasing dell'oro (una sorta di proxy per la disponibilità di oro fisico a Londra). Il prezzo spot dell'oro sul LBMA ha iniziato a scendere bruscamente il 2 novembre 2015, ma nel corso dei due mesi successivi il tasso di leasing dell'oro è aumentato e, in particolare, la durata dei vari tassi di leasing si sono invertiti completamente rispetto alla norma (con il tasso di leasing ad una settimana superiore al tasso a sei mesi, segnalando una carenza di metallo nel mercato spot dell'oro).


Fonte dei dati: GOFO (Gold Forward) rate: Commerzbank, LIBOR e LBMA a.m. Gold Fix: St. Louis Fed.[2]


Nei mercati normali le cose non funzionano così. In un mercato spot tipico con beni limitati, le carenze di un asset causano un aumento dei prezzi, non una diminuzione. Il LBMA è un exchange in cui i prezzi spot dell'oro sono spinti verso il basso, conducendo ad un aumento della domanda di oro fisico che trasmette la carenza d'oro nel mercato del leasing dell'oro. E tutto questo con pochissime consegne di oro fisico. La maggior parte delle persone conserva i propri contratti scoperti.

L'introduzione del denaro (cartaceo) scoperto porterà ad un crollo monetario quando la crescita esponenziale del debito per supportare l'espansione della massa monetaria diventerà asintotica; e cortocircuitare per decenni i mercati dell'oro e dell'argento ha spento quei segnali d'allarme che avrebbero forzato una riforma del sistema monetario.

Negli ultimi anni, e ormai mesi, l'effetto distorsivo dei contratti d'oro scoperti e il leasing occulto delle riserve auree delle banche centrali, hanno messo in progressiva mostra la fragilità dell'attuale sistema finanziario. Mentre in passato l'aumento della volatilità giornaliera nel mercato dell'oro era considerato solo come una valvola di raffreddamento nella gestione delle bullion bank, il mercato dell'oro si sta ormai svegliando. Questo risveglio è ancora ai margini, ma ha già avuto un effetto significativo sul mercato dell'oro, ma non ancora sull'oro cartaceo del LBMA.



L'oro di Londra non c'è più

Secondo i dati analizzati dagli analisti di BullionStar, Ronan Manley e Koos Jansen, il 2013 ha visto una cospicua fuoriuscita d'oro dai caveau di Londra, lasciandoli vuoti secondo il giornalista di Bloomberg Kenneth Hoffman.




Di recente il LBMA ha modificato le sue statistiche sulle raffinerie d'oro, le quali indicano che l'oro di Londra è stato trasformato in lingotti d'oro da un chilo e spediti principalmente in Asia. Nell'agosto 2015 sono state riviste le statistiche sulla raffinazione relative al 2013 e l'attività di raffinazione ha visto una riduzione di 2,000 tonnellate, oscurando la fuoriuscita d'oro da Londra.

Il World Gold Council, finanziato da compagnie minerarie, non ha segnalato questa fuoriuscita la quale ha lasciato circa 6 tonnellate d'oro nei caveau di vari ETF e della Banca d'Inghilterra.

Il LBMA, quindi, non ha riserve d'oro a copertura delle 11,000/19,000 tonnellate d'oro nell'open interest. E le bullion bank stanno ora tentando di vendere i loro caveau a Londra. Di recente una banca cinese ha acquistato il caveau da 1,500 tonnellate che Deutsche Bank ha messo sul mercato dopo essere uscita dal London Daily Gold Fix.

Con le principali bullion bank che hanno abbandonato il mercato di Londra, si pone la questione se vi sia stato un quid-pro-quo tra il Regno Unito e la Cina: quest'ultima, con i suoi enormi possedimenti d'oro, contribuirebbe a calmare la crisi dell'oro in via di sviluppo a Londra facendo ritornare metallo giallo nel Regno Unito? L'Inghilterra, non a caso, ha sostenuto l'AIIB cinese nel 2015, convincendo anche altri paesi occidentali a fare lo stesso e anche a considerare lo yuan cinese come valuta di riserva.



Il reset di prezzo post-LBMA

Il LBMA sembra essere in una posizione in rapida degenerazione: visto che l'oro disponibile è in gran parte volato via da Londra, al di fuori della Banca d'Inghilterra e degli ETF, come farà a mantenere le apparenze nel mercato spot dell'oro e un enorme open interest? Mentre il flusso d'oro proveniente dai minatori consente al LBMA di soddisfare alcune consegne e sopprimere i prezzi, è ovvio che questo mercato cartaceo non sarà in grado di sopportare un aumento delle consegne fisiche. Il mercato di Londra non può sostenere alcun ritiro d'oro come avvenuto nel 2013.

Ci stiamo avvicinando ad un cambiamento che potrà fornire il catalizzatore per l'inevitabile repricing dell'oro e segnerà la fine del giochetto dell'oro cartaceo del LBMA. Sto parlando del Gold Fix cinese gestito dallo Shanghai Gold Exchange (SGE), il quale verrà seguito in un secondo momento da un mercato dell'oro internazionale proprio sotto l'egida dello SGE. Il funzionamento di quest'ultimo è molto diverso da quello del LBMA coi contratti scoperti, perché prima che possa essere emesso un contratto alla cui base c'è un lingotto da un chilo d'oro, tale lingotto dovrà essere prima consegnato ad una raffineria approvata e poi depositato presso lo SGE.

Questo crea un problema, in quanto i prezzi spot dello SGE basati sul trading dell'oro fisico ad un certo punto divergeranno da quelli del LBMA basati su contratti scoperti. Un premio di prezzo per l'oro fisico a Shanghai non potrà essere smorzato dall'oro di carta a Londra.

Fino ad oggi 10 banche cinesi hanno annunciato che parteciperanno al Gold Fix dello SGE, ma non le banche occidentali. In risposta a questa riluttanza, la Cina ha minacciato che se le banche occidentali non parteciperanno, perderanno l'accesso al mercato dell'oro cinese.

Questa mancanza d'interesse manifestata dalle bullion bank occidentali nei confronti del nuovo Gold Fix cinese è comprensibile, in quanto creerebbe un paradosso che la banca partecipante dovrebbe spiegare. Ovvero, si verrebbero a creare due prezzi spot dell'oro che non potrebbero essere sottoposti ad arbitraggio: un prezzo spot dello SGE per l'oro fisico e un secondo prezzo spot a Londra per l'oro cartaceo. Il mercato farebbe emergere progressivamente un prezzo molto più elevato dell'oro, mentre il LBMA verrebbe spinto ai margini.

Prezzi dell'oro in ascesa farebbero salire i tassi d'interesse per attirare capitali di nuovo nelle obbligazioni. L'effetto a catena si propagherebbe ai prezzi dei mercati globali delle obbligazioni e degli asset finanziari, mentre i prezzi dell'oro in ascesa e i tassi d'interesse del mercato obbligazionario alle stelle metterebbero fine alle manipolazioni centrali e alla finanza delle bolle. Con le grandi banche occidentali estremamente sensibili al mercato dei derivati e con bilanci fortemente sottoposti a leva finanziaria, all'orizzonte non possono esserci altro che turbolenze finanziarie.

In sintesi, le banche centrali hanno gestito un racket in collaborazione con il LBMA e le bullion bank -- e il truffato è il 99.999% della popolazione.

Quando Bill Dudley della NYFED s'è rifiutato di rispondere alle domande concernenti eventuali swap sull'oro degli Stati Uniti, allora un osservatore è pienamente legittimato a chiedersi se queste azioni siano illecite. Ascoltate Dudley a partire dal minuto 50:00 del seguente video:





E quando ascoltiamo parlare i banchieri centrali, capiamo anche perché non possano presentare un piano razionale per la politica monetaria. Questa gente ha talmente intorbidito i mercati finanziari e del debito che ora sta dicendo d'essere "dipendente dai dati" e che dobbiamo prepararci per tassi d'interesse negativi e per una società senza contanti, mentre la bolla del credito globale sta implodendo su sé stessa.

La fine dell'aggisutamento del prezzo di riferimento globale dell'oro cartaceo da parte del LBMA, è inevitabile. Per quanto riguarda i tempi, tenete d'occhio il nuovo Shanghai Gold Fix e riceverete ulteriori segnali che il mercato si sta rendendo conto di quanto sia fasullo il mercato dell'oro cartaceo e dell'inutilità del LBMA.

Fate attenzione, gente.

Questa storia non deve per forza di cose avere un finale catastrofico. Centinaia di milioni di once d'oro rimangono nelle mani dei cittadini e far coniare nuove unità monetarie alle Zecche in modo da sensibilizzare gli individui all'oro e all'argento, insieme ad una ristrutturazione organizzata del mercato obbligazionario, riuscirà a far evitare la prossima crisi. Purtroppo, in politica la regola è quella di "non lasciar mai andare sprecata una crisi". I nostri politici e gli interessi finanziari che li appoggiano utilizzano queste crisi per esercitare un maggiore controllo sui cittadini, e a questo giro si vuole bandire il denaro contante in modo da espandere il controllo dello stato sulla società. Il decentramento del conio e la fine del monopolio monetario concentrato nelle mani dello stato, non è qualcosa di allineato con quelli che attualmente sono gli obiettivi del potere.

Quando scoppierà la crisi del mercato dell'oro, diventerà rapidamente evidente che una delle poche fonti d'oro saranno i minatori. Quando lo si comprenderà, ci sarà una corsa spasmodica alle azioni di quelle miniere d'oro nelle cui mani hanno risorse d'oro e argento. La questione è se queste azioni negoziate nei mercati finanziari, sottoposti a violenti spasmi, forniranno un rifugio utile.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


___________________________________________________________________________________

Note

[1] Summers & Barsky, agosto 1985, NBER Working Paper No. 1680: http://www.nber.org/papers/w1680.pdf

[2] Dalla fine di ottobre 2015 fino alla fine di dicembre 2015, non sono stati pubblicati i dati online del GOFO.

___________________________________________________________________________________


venerdì 27 maggio 2016

Il nemico più pericoloso per la libertà

«Io credo che, essendo la natura del denaro fiat simile a quella della legge fiat (ed essendo i due strettamente collegati e dipendenti l'uno dall'altro), lo sia anche la loro dinamica. Così come l'implosione del fascismo non ha comportato purtroppo quella del positivismo giuridico (né quella del denaro fiat), ma semmai un suo rafforzamento, così, fino a quando non crollerà il positivismo giuridico, il necessario collasso dell'attuale forma particolare di denaro fiat non comporterà quello del denaro fiat. Il collasso dell'euro, o del dollaro, porterà (oltre a probabili guerre) un "reboot" con una nuova moneta fiat. Per sradicare il denaro fiat occorre sradicare il positivismo giuridico. Non si può avere libero mercato (tanto meno nel settore del denaro) finché la "legge" rimane lo strumento di potere politico arbitrario.» ~ Giovanni Birindelli
___________________________________________________________________________________


di Gary North


Remnant Review

Sono un conservatore.

Sono un conservatore per tre motivi che sin dal 1920 hanno spinto molti americani ad appoggiare tale movimento: (1) anti-comunismo; (2) economia di libero mercato; (3) teoria sociale del conservatorismo.

Ritengo che la figura più importante del XX secolo sia stata quella di Vladimir Lenin. Se non fosse stato per l'assassinio dell'arciduca Ferdinando nel 1914, non ci sarebbe stata la prima guerra mondiale. Se non ci fosse stata la prima guerra mondiale, il governo tedesco non avrebbe rispedito in Russia Lenin. Se quest'ultimo non avesse avuto successo con la sua rivoluzione nel 1917, non avrebbe mai preso il potere. Ciò avrebbe significato che Adolf Hitler non sarebbe mai arrivato al potere, poiché Lenin e i comunisti fornirono il modello per la rivoluzione di Hitler.

Purtroppo dimentichiamo questo fatto che viene menzionato di rado: di tutti i rivoluzionari sociali del XIX secolo, solo un uomo è arrivato al potere per mezzo di una rivoluzione che egli stesso aveva progettato, salendo poi al potere per attuare le sue idee. Quell'uomo era Lenin.

L'economia di libero mercato è stata con noi fin dalla Scuola Spagnola di Salamanca nei primi anni del XVI secolo. È stata migliorata più volte, culminando con la Scuola Austriaca d'economia. Datiamo la nascita della Scuola Austriaca con il libro Principi di Economia di Carl Menger, che venne pubblicato nel 1871. La formulazione moderna arrivò dopo una serie di libri di Ludwig von Mises.

C'era anche una scuola britannica d'economia che si basava sul libero mercato, la quale nacque nel 1776 con Adam Smith, anche se i saggi anti-mercantilisti di David Hume sul libero scambio vennero scritti prima (1752). La tradizione di Smith s'estese nei successivi 114 anni, culminando con il libro di Alfred Marshall del 1890. Nel frattempo William Stanley Jevons fu uno dei tre uomini che nei primi anni del 1870 svilupparono quella che noi chiamiamo Scuola Marginale o Soggettiva. Menger era un altro. Il terzo era un economista in Svizzera, Leon Walras. L'approccio matematico di Walras conquistò influenza nel mondo accademico. È incoerente sia dal punto di vista metodologico che operativo. Non può affrontare due fatti cruciali: la mancanza d'onniscienza negli uomini e il cambiamento storico.

Poi c'è l'eredità politica di Edmund Burke. Era un seguace di Adam Smith, e Adam Smith era un seguace di Burke. Burke credeva in un lento cambiamento sociale e politico. Era un evoluzionista sociale, come lo era anche Smith. Si oppose alla rivoluzione politica centralizzata, spacciata come modo per aumentare la libertà. Il suo classico, pubblicato alla fine del 1790, criticava la Rivoluzione francese. Da quel momento in poi divenne un punto di riferimento per il conservatorismo nascente in Europa occidentale. Non credeva in grandi sistemi teorici. Completava Adam Smith, il quale ideò la difesa teorica dominante dell'economia di libero mercato. Era una strana alleanza.

I nemici dell'economia di libero mercato sono ovviamente il socialismo e il comunismo, ma anche l'estensione statalista del mercantilismo che è rappresentata negli Stati Uniti da Alexander Hamilton, Henry Clay, Abraham Lincoln, entrambi i Roosevelt e i seguaci di John Maynard Keynes. In altre parole, l'economia mista è l'altro nemico. È il nemico dei giorni nostri.

Vi è poi un altro ceppo di pensiero in occidente, il cristianesimo. È dominato sia dal cattolicesimo romano sia dal protestantesimo, ma entrambi si sono dimostrati impotenti nel resistere alla diffusione del vangelo sociale e della teologia della liberazione. L'attuale Papa è un teologo della liberazione. Negli Stati Uniti la maggior parte dei leader confessionali e la maggior parte dei seminari, se predicano qualcosa d'economia, predicano una qualche versione di un'economia mista, sia sotto forma di vangelo sociale sia sotto forma di teologia della liberazione. Vale a dire, né la gerarchia cattolica, né l'istituzione protestante sono state in grado d'offrire una sfida teologica a Keynes o Lenin. La maggior parte dei teologi della liberazione dell'America centrale sono stati uccisi dalle truppe governative negli anni '80, e il crollo del comunismo e dell'Unione Sovietica nel 1991 ha messo fine al fascino del comunismo occidentale negli ambienti cattolici latino-americani. Solo una manciata di maoisti è ancora in attività. La loro ultima roccaforte era in Perù.

Il conservatorismo in America è una sorta di minestrone. È principalmente dominato dagli hamiltoniani. Sono i difensori dell'economia mista. Sono i difensori dell'Impero. La loro Trinità nella storia americana è composta da Hamilton, Lincoln e Teddy Roosevelt. Il loro accolito era Henry Clay. Erano tutti difensori di un governo nazionale forte. Erano tutti sostenitori delle banche centrali.

Non c'è mai stato nulla che rassomigliasse ad una filosofia politica americana basata sul conservatorismo. Questo perché è stato costituito da parti inconciliabili. Non esiste modo di conciliare l'hamiltonianismo con l'economia Austriaca. Non esiste modo di conciliare la filosofia dell'impero con l'economia di libero mercato. Non esiste modo per conciliare la pianificazione centrale keynesiana con l'economia della Scuola Austriaca, ed è un'esagerazione dire che quest'ultima possa conciliarsi con la Scuola di Chicago di Milton Friedman. Quest'ultimo fece pace con il Federal Reserve System. Fece pace con la metodologia dell'empirismo matematico: fare ricorso a fatti economici apparentemente neutri per giustificare la teoria economica. Senza questi accordi, friedmaniani e keynesiani non avrebbero alcun terreno comune.



LA MIA ESPERIENZA

Ho iniziato la mia carriera nel 1956 come anti-comunista. Questa posizione non è cambiata fino al dicembre 1991. Mi sono avvicinato al movimento conservatore guardando una presentazione di Federick Schwarz, un immigrato australiano che gestiva il Christian Anti-Communism Crusade. Era il 1956.

Sono rimasto anche colpito dalla rivista The Freeman. Era il 1958. Dal 1956 fino alla creazione del Ludwig von Mises Institute nel 1982, è stata la fonte istituzionale primaria dell'economia della Scuola Austriaca. L'altra fonte dopo il 1971 è stata la diffusione dei bollettini d'informazione che parlavano di denaro sonante. Questa fu una reazione all'abolizione da parte di Nixon delle ultime tracce rimanenti di un gold standard internazionale. Intorno al 1965 sono entrato anch'io a far parte di questo boom dei bollettini d'informazione.

Credevo che l'impero sovietico fosse una minaccia per la libertà in tutto il mondo, e credevo anche che doveva essere contenuto. Ma non ero a favore della guerra. Ero fortemente a favore della tecnologia conosciuta come "Star Wars", che era difensiva. Ma l'Unione Sovietica è andata in bancarotta prima che l'iniziativa della difesa strategica venisse attuata. Non è mai stata destinata ad essere attuata, se non da Ronald Reagan.

Nell'autunno del 1958 mi ero convinto che Franklin Roosevelt non solo sapesse che i giapponesi stavano per attaccare gli Stati Uniti, ma li aveva addirittura istigati ad attaccare. Pertanto, sono diventato uno storico revisionista. Da quel momento in poi mi sono opposto a tutte le guerre nella storia americana dopo la rivoluzione americana. Ero attaccato alla rivoluzione americana. Ho cambiato idea solo più tardi.

Non ho mai creduto al mercantilismo. Ho creduto nel libero commercio.

Dal 1959 in poi mi sono sempre opposto a tutti gli aspetti dello stato sociale. Già dalla primavera del 1959 sapevo che la previdenza sociale sarebbe andata in bancarotta, e già nel 1965 sapevo che il Medicare avrebbe accelerato il processo.

Ho votato per Goldwater nel 1964. Non ho mai votato per nessun altro con altrettanto entusiasmo. Nel 1965 appresi la natura dell'establishment americano e nel 1989 m'ero convinto che la rivoluzione americana fosse stata un colpo di stato contro i conservatori. Ho anche scritto un libro su questo argomento: Conspiracy in Philadelphia. Questa prospettiva mi ha praticamente tagliato fuori dalla politica conservatrice americana. Dopo le elezioni del 1964, non ho più creduto che la politica sarebbe stata un importante strumento di riforma sociale.

Alla fine degli anni '60 sono diventato un discepolo di Robert Nisbet. Ero un suo alunno alla scuola di specializzazione. Era fondamentalmente un burkeano.

Se dobbiamo credere a Burke, la famiglia è l'istituzione centrale della società. Credo che dal punto di vista storico la chiesa sia suddetta istituzione centrale, ma penso che nella maggior parte delle società la famiglia rimanga il fulcro della resistenza contro l'espansione dello stato. La chiesa s'è venduta al nemico troppo spesso.

La grande minaccia della sinistra contro qualsiasi società, è incarnata dal sistema dello stato sociale: interrompe la responsabilità dei padri e delle madri, e in ultima analisi indebolisce la famiglia. Le donne non si fidano più dei loro mariti, e votano affinché i politici garantiscano che lo stato interverrà se i mariti scapperanno o abbandoneranno le loro responsabilità. L'espansione dello stato aumenta quindi la probabilità che i mariti scappino o abbandonino le loro responsabilità. Lo vediamo più chiaramente nella comunità nera, che è a malapena funzionale come comunità. Un tasso d'illegittimità in aumento è distruttivo per una comunità. Stiamo cominciando a vedere la stessa cosa nelle comunità bianche della classe media. Il principale studioso che ha analizzato ed esaminato entrambi i fenomeni è Charles Murray.



L'ANELLO MANCANTE

C'è un altro fattore che non viene quasi mai menzionato dai conservatori o dai liberali. Questo è il pezzo mancante del puzzle. È meglio descritto nel libro del 1983, Law and Revolution. L'introduzione di questo libro è il pezzo accademico più importante che abbia mai letto. (Al secondo posto c'è Raymond Kurzweil con, "Law of Accelerating Returns.") Nella sua introduzione, lo storico del diritto Harold Berman ha descritto le sei rivoluzioni nella storia della teoria giuridica occidentale: la rivoluzione papale del 1076, la rivoluzione puritana del 1643-1658, la Gloriosa Rivoluzione del 1688-1689, la rivoluzione americana, la rivoluzione francese e la rivoluzione russa. Queste sei rivoluzioni hanno plasmato l'occidente in modi che sono a malapena comprensibili dagli studiosi o dagli elettori. Hanno dato forma al modo in cui la legge si applica agli individui.

Berman era convinto che nei primi anni del XX secolo iniziò un settima rivoluzione: il diritto amministrativo. Questa rivoluzione separa i tribunali dal potere esecutivo e dal potere legislativo. Il diritto non viene più considerato indipendente e separato dal potere esecutivo. Questa rivoluzione centralizza il potere nello stato e schiaccia le rivoluzioni giuridiche precedenti. Non sono d'accordo con lui per quanto riguarda la rivoluzione russa. Credo che sia stata una rivoluzione del diritto amministrativo. Ma questa tradizione si è conclusa nel dicembre 1991.

Questa è la posizione di Berman sulle rivoluzioni: se non vi è alcun cambiamento nell'ordinamento giuridico entro una generazione, a seguito di un importante cambiamento politico, allora non c'è stata alcuna rivoluzione. C'è stato solo un colpo di stato.

Questo è il motivo per cui non prendo sul serio il keynesismo. Questo è il motivo per cui non prendo sul serio previdenza sociale e Medicare. Questo è il motivo per cui non prendo sul serio la politica. La rivoluzione legale del diritto amministrativo è la più grande minaccia alla libertà nel mondo di oggi, ed è saldamente collocata nell'ordine sociale e giuridico americano. Le persone l'accettano senza pensarci. Non ne sono a conoscenza. Non capiscono le implicazioni del Federal Register, che ora pubblica 80,000 pagine di diritto amministrativo ogni anno.

La politica è impotente di fronte a tutto ciò. La politica non ne è consapevole. Quelle poche leggi che vengono approvate dal Congresso e firmate dal presidente, vengono poi gestite dalla burocrazia federale e non c'è quasi nulla che il presidente o il Congresso possano fare per fermare tutto ciò. Di tanto in tanto la Corte Suprema può emettere una sentenza che bloccherà qualche aspetto minore dell'espansione della burocrazia federale, ma è raro.

Berman non ha visto nulla all'orizzonte che possa indicare un'inversione del diritto amministrativo.



TAGLIARE I FINANZIAMENTI

Una cosa che può fermare tutto ciò è il Grande Default. Finché scorrerà il denaro, sia sotto forma di tassazione, prestiti, o creato dal nulla, i tribunali amministrativi espanderanno le loro giurisdizioni e la nostra libertà verrà vincolata. Ma c'è anche qualcos'altro che può fermare tutto ciò: la legge di Moore. Questa è stata ben descritta dall'articolo di Kurzweil. L'effetto crescente della legge di Moore nel ridurre il costo delle informazioni, sta cambiando tutto il mondo in modi che oggi possiamo a malapena percepire. Non c'è modo che una qualsiasi burocrazia federale possa tenere il passo con le trasformazioni sociali, economiche, educative e politiche che si stanno verificando grazie alla legge di Moore.

Tale legge si sta ora spostando al settore privato. Si sta allontanando dal controllo centrale dello stato. L'arbitrato sta diventando sempre più popolare. Le persone stanno scoprendo modi per partecipare all'economia mondiale che sono al di fuori della giurisdizione dello stato amministrativo.

Non credo che Bitcoin farà la differenza, ma mi piacerebbe credere che, un giorno, qualcosa come Bitcoin funzionerà. In ogni caso, la legge di Moore è a favore del decentramento. Il decentramento è fondamentale per la teoria del conservatorismo di Edmund Burke. È coerente con il sistema d'analisi economica di Ludwig von Mises. È coerente con l'istruzione privata. È quindi una minaccia per l'hamiltonianismo, il che significa per le banche centrali e il keynesismo.

Il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991 è stato il più grande esempio di sconfitta della centralizzazione nei tempi moderni. Il decentramento dell'economia cinese nel 1979 è l'altro grande esempio. Il socialismo è finito come ideologia. È stato gettato in quella che Leon Trotsky descriveva come la pattumiera della storia. È finito.

Bernie Sanders può definirsi socialista, ma non lo è. È solo un keynesiano sotto steroidi. È l'ennesimo difensore della ridistribuzione mediante lo stato sociale. Ma quest'ultima è impotente di fronte alla legge di Pareto sulla distribuzione della ricchezza. Gli stati possono cambiare coloro che prospereranno in cima alla piramide di Pareto, ma non possono ristrutturarla. Circa l'1% della popolazione mondiale possiede la metà del capitale del mondo, e non c'è niente che un governo nazionale possa fare al riguardo. È una cosa che non è cambiata sin dal 1897 ed è improbabile che cambi tra oggi e il 2097.

Il grande cambiamento arriverà dalla robotica e dalla ridistribuzione del lavoro umano verso l'informatizzazione. Ciò avverrà, non importa quale gruppo economico guadagni influenza politica agli occhi di un governo nazionale. Gli smartphone, la stampa 3-D, Internet e forse anche le nanotecnologie, decentreranno il potere economico. Questi sviluppi non possono essere fermati da dazi, politiche fiscali, inflazione della banca centrale, o uno qualsiasi degli altri strumenti della pianificazione centrale keynesiana.

Ci stiamo avvicinando al punto in cui la curva esponenziale dell'informatizzazione salirà. Ciò significa che il costo della comunicazione diminuirà esponenzialmente. Ecco la regola economica numero 1: "Al calare del prezzo di qualcosa, ne verrà richiesto di più." Non vi è nulla che un qualsiasi stato possa fare per invertire tutto ciò. Beh, questa può essere un'esagerazione. La guerra biologica potrebbe. Ma non c'è nient'altro che lo stato possa fare per rallentare il processo d'informatizzazione. Ovvero, il decentramento.

Questo processo accelererà quando gli smartphone a basso costo e l'accesso gratuito ad Internet, saranno a disposizione degli abitanti dei villaggi indiani e dei villaggi in generale di tutto il mondo. Giovani uomini e donne, che altrimenti sarebbero stati esclusi dalla divisione internazionale del lavoro, prospereranno e lo faranno a scapito del potere dei pianificatori centrali.



L'INUTILITÀ DELLA POLITICA NAZIONALE

Ecco perché non presto molta attenzione alla politica nazionale, ad eccezione dei movimenti nazionali che favoriscono la secessione. Non ci sono più i politici che parlano eloquentemente per conto dello stato-nazione. Non c'è più alcun Ronald Reagan. Non c'è più alcuna Margaret Thatcher. Non c'è nemmeno un Mikhail Gorbachev. Queste persone non hanno cambiato molto le cose. Erano solamente bravi con la retorica.

Con il trionfo di William Jennings Bryan al convegno democratico nazionale del 1896, non ci sarebbe stata più un'istituzione politica che avrebbe avuto come tradizione uno stato minimo. Quel discorso mise fine alla vecchia difesa democratica del localismo, del gold standard e di dazi bassi. Sin da quando Teddy Roosevelt sconfisse Alton Parker alle elezioni del 1904, non ci sarebbe stato più alcun difensore del gold standard tra coloro che avrebbero corso per la carica di presidente. Considero la difesa del gold standard la più importante difesa politica della libertà, e non ne abbiamo visto più alcuna sin da quando l'Inghilterra uscì dal gold standard nel 1931 e Roosevelt seguì l'esempio nel 1933.

Il gold standard rappresentava un vincolo istituzionale all'espansione della spesa pubblica, e le banche centrali vennero progettate per contrastarlo. Viviamo in un'epoca in cui il settore bancario centrale è dominante. Viviamo in un'epoca in cui è stato abrogato il ruolo delle monete d'oro come fattori frenanti l'espansione dello stato.

Ecco la buona notizia: non abbiamo più bisogno dell'oro. Sono a favore di un gold coin/digital standard stabilito dal libero mercato -- non dallo stato -- ma non ne abbiamo più bisogno. Se ne avessimo ancora bisogno, allora la libertà sarebbe andata persa dopo il 1971 o il 1933. La legge di Moore ha sostituito il gold standard come mezzo di contenimento della pianificazione centrale statale.

Il fallimento inevitabile di ogni governo occidentale a causa del sistema pensionistico e previdenziale, completerà la distruzione del movimento di Hamilton in America e dello stato sociale keynesiano.

Questo è il motivo per cui penso che sia fondamentale concentrare le nostre preoccupazioni politiche su ciò che esisterà dopo il Grande Default. Dobbiamo chiederci questo: cosa succederà in termini di opportunità di lavoro tra due decenni o tre decenni, quando la rivoluzione robotica e Internet si combineranno per trasformare l'economia mondiale? Si tratta di questioni che vanno oltre la discussione odierna. Nessuno parla del Grande Default come fenomeno internazionale, eccetto Peter G. Peterson. Nessuno lo ascolta. È un multimiliardario e in passato ha fatto parte del Council on Foreign Relations, ma per i keynesiani il suo scenario è così cupo che lo ignorano.



LA POLITICA AMERICANA VISTA IN RETROSPETTIVA

Gli americani sono gente pratica. La maggior parte di loro non sa nulla di politica. Solo ogni quattro anni la maggior parte delle persone negli Stati Uniti s'interessa vagamente alla politica. Questo mi è stato insegnato dal senatore Bill Richardson alla fine degli anni '60, e ho imparato la mia lezione. Nel 1975 ha fondato la Gun Owners of America. Per tre decenni è stata una figura importante nella politica della California. Ma aveva ragione: la maggior parte delle persone non si preoccupa della politica.

Gli americani non sono affiliati ad una particolare ideologia. E non lo è nemmeno la maggior parte delle persone nel mondo. Prendono le loro idee politiche dai loro coetanei. Di tanto in tanto possono essere coinvolti in qualche organizzazione politica, ma non spesso.

Gli americani si preoccupano delle loro famiglie, delle loro attività, della loro condizione economica, delle loro chiese, della televisione, dello sport e del World Wide Web. Si preoccupano di Facebook, non della politica. Questo è un bene. Non credono nella salvezza attraverso la politica.

Per la maggior parte degli americani, la politica significa tenere a distanza i concorrenti per la carica pubblica. Si tratta essenzialmente di difesa. Anche questo è un bene. La maggior parte degli americani non si fida più del governo federale. Questo è un bene. La fiducia nella salvezza attraverso la politica non è mai stata forte negli Stati Uniti, ed è diminuita drasticamente sin dall'elezione di George H. Bush.



A CORTO DI TRAZIONE

Uno per uno, i movimenti sfavorevoli alla libertà rimarranno a corto di trazione. Rimarranno a corto di denaro. Rimarranno a corto d' ideologie. Rimarranno a corto di retorica. Rimarranno a corto di credibilità. Nel frattempo, il Congresso accumulerà enormi passività non finanziate che alla fine manderanno in bancarotta la banca centrale, e questo accadrà in ogni nazione. I keynesiani perderanno poi il loro supporto istituzionale. Sta accadendo già. Quando i tassi d'interesse sono a zero, o addirittura negativi, le banche centrali non possono più "stimolare" l'economia. Gli stati possono avere deficit enormi, ma questo non fa altro che accelerare l'avvento del Grande Default. Stanno tutti andando in bancarotta.

Ciò che manca è un qualche tipo di filosofia politica, teoria sociale ed analisi economica che possa fornire una guida a coloro che prenderanno decisioni dopo il Grande Default. Nessuno sta articolando una filosofia o una teologia che darà coerenza ad un mondo plasmato dalla stampa 3-D, quando la produzione di massa sarà organizzata dal coordinamento delle stampanti a basso costo negli scantinati delle persone.

Ecco il problema: "Non si può battere qualcosa con niente."

C'è una sola istituzione che sicuramente fungerà da fattore di coordinamento: l'economia di libero mercato. Verrà scartata qualsiasi filosofia sociale, teologia, o visione del mondo, che non si baserà sui concetti di sanzioni insite nel sistema profitti/perdite, di scambio volontario, di libero accesso e di produttori concorrenti.

È nostro compito, in quanto difensori della libertà, integrare i risultati dell'economia della Scuola Austriaca con quella visione del mondo che riteniamo fondamentale. Non sto dicendo che l'economia Austriaca è più fondamentale. È divenuta coerente nel 1949: L'Azione Umana di Mises. Ma ogni visione del mondo che non riesce ad integrare i risultati di Mises, non prevarrà contro la concorrenza.

Ecco perché ho scritto il mio ultimo libro sull'economia cristiana.



CONCLUSIONE

Oggi il più grande nemico istituzionale della libertà è il diritto amministrativo. Fino a quando prevarrà questa condizione, i difensori della libertà rimarranno sulla difensiva.

Negli Stati Uniti il più grande nemico istituzionale della libertà è il giudice del diritto amministrativo. Non è un argomento di cui si legge spesso, il che è un vantaggio per i giudici del diritto amministrativo.

Oggi la più grande difesa istituzionale della libertà è il sistema delle giurie.

Oggi abbiamo bisogno di giurie che assolvano gli imputati data l'esistenza di leggi corrotte. Abbiamo bisogno di giurie capaci ed agenzie amministrative in bancarotta. Caso per caso, giuria dopo giuria, il cittadino solitario che voterà "non colpevole", perché una legge è corrotta, rappresenterà il difensore cruciale della libertà. Una giuria capace costringe lo stato a ricominciare da capo. Ciò aumenta i costi per il potere statale.

Ecco una legge di cui possiamo fidarci: quella di Moore. La legge di Moore è dalla nostra parte. Ora abbiamo solamente bisogno di giurati solitari.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


giovedì 26 maggio 2016

Una truffa chiamata Valeant





di David Stockman


Se avete ancora bisogno di prove che Wall Street è una bomba ad orologeria finanziaria in attesa d'esplodere, vi basta guardare al recente crollo di Valeant Pharmaceuticals (VRX). La sua capitalizzazione di mercato di $90 miliardi il 5 agosto dell'anno scorso, è precipitata a meno di $12 miliardi mercoledì scorso.

Stiamo parlando di circa il 90% in meno. E il VRX è stato uno dei giganti preferiti dagli hedge fund. In un solo giorno questi ultimi hanno perso $5.3 miliardi.

Qualcuno parlerebbe di giustizia divina, soprattutto per giocatori d'azzardo del calibro di William Ackman (Pershing Square) e Jeffrey Ubben (ValueAct Holdings), i quali hanno entrambi perso $700 milioni quel giorno. Il fatto che essi stessi per così tanto tempo si siano creduti i padroni dell'universo, però, è la vera morale della storia.

I mercati finanziari e i media sono stati così corrotti dalla Finanza delle Bolle della banca centrale, che non hanno nemmeno capito come Valeant fosse una truffa monumentale e che Ackman e Ubben fossero solo venditori di fumo in giacca e cravatta. Ormai credo sia chiaro che gli hedge fund sono infestati da molte altre truffe simili.

Ecco il grafico:




No, negli ultimi sette mesi Valeant non è stata colta a vendere pillole avvelenate, o a torturare gattini. Sono solo venuti al pettine i nodi degli ultimi sette anni — visto che ha perseguito aggressivamente tutte le strategie d'ingegneria finanziaria adorate e premiate nel casinò di Wall Street.

L'evoluzione di Valeant durante suddetto periodo ha seguito alla lettera il copione dell'ingegneria finanziaria. È stata una creatura di Goldman Sachs e dei vari dealer, assicuratori, hedge fund e società di consulenza, che hanno alimentato il fuoco della Finanza delle Bolle.

Alla fine hanno trasformato i piani alti delle grandi aziende d'America in bische clandestine, attirando e premiando speculatori incuranti dei bilanci aziendali e bucanieri finanziari infatuati dal debito.

Nel caso di cui stiamo discutendo, l'agente principale della distruzione di Valeant è stato un ex-consulente di McKinsey & Co, Michael Pearson, il quale è diventato amministratore delegato nel 2008.

Il collega di Pearson, che l'ha aiutato a fare terra bruciata in questa impresa, è stato Howard Schiller, un veterano di Goldman Sachs, il quale è diventato CFO nel 2011 e ben presto ha completato la conversione di Valeant in una macchina d'ingegneria finanziaria.

Durante la loro permanenza nell'azienda, Pearson e Schiller hanno speso circa $40 miliardi per circa 150 acquisizioni. E quali competenze e valore hanno aggiunto queste acquisizioni per quanto riguarda lenti a contatto, terapie oftalmologiche, dermatologia, cosmeceutici, creme, equivalenti del botox, anti-acne, pomate anti-invecchiamento e fungicidi?

Invece hanno portato l'opportunità di tagliare migliaia di posti di lavoro, eliminare il settore della R&S e finanziare enormi quantità di avviamenti e asset intangibili con debito a buon mercato.

Valeant non solo non ha acquisito sviluppi farmaceutici significativi, ma in realtà è andata nella direzione opposta. Cioè, ha evitato investimenti in ricerca e sviluppo di farmaci in un settore il cui unico scopo è lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie.

Eppure la strategia alternativa che hanno spacciato agli hedge fund, non poteva che prosperare durante le ultime fasi di una mania speculativa finanziaria.

In sostanza, Pearson e Schiller hanno affermato che il resto del settore era infinitamente stupido e che decine di miliardi di capitalizzazione di mercato potevano essere create dal nulla. Come? Bastava acquisire aziende con farmaci noti da tempo e poi alzarne i prezzi.

Infatti Valeant s'è costruita una reputazione negativa per aver aumentato ferocemente i prezzi. In un solo anno ha aumentato di circa il 66% il prezzo dell'81% dei farmaci nel suo portfolio.

Il punto qui non è quello di fare eco alla Clinton che vuole un controllo dei prezzi dei farmaci. Anzi, il contrario. Nonostante un regime clientelare e ostacoli giuridici infiniti sollevati dal cartello di Big Pharma, il mercato dei farmaci non è immune alle leggi dell'economia.

Aumentate il prezzo dei farmaci in modo spropositato e vi troverete concorrenti con nuove formulazioni che aggirano il brevetto; se invece diventate esponenzialmente avidi, i farmaci generici vi affogheranno alla scadenza del brevetto.

L'aumento smodato e sfrenato dei prezzi non è una strategia di business che costruisce valore sostenibile. È una tattica che può funzionare nel casinò, ma non nel mondo reale.

Nel contempo Pearson e Schiller hanno tagliato il personale e hanno abbattuto la spesa per la ricerca & sviluppo ad un ridicolo 3% delle vendite. Una cifra comica quando confrontata con gli standard industriali del settore che vanno dal 12% al 18%.

Infine, l'intruglio rialzista di Wall Street nei confronti di Valeant è stato creato con dati finanziari che presumevano la permanenza di questi aumenti predatori dei prezzi.

Le proiezioni di profitto conseguenti non avevano praticamente nulla a che fare con i risultati effettivi della società. Così, nel 2014 ha guadagnato solo $912 milioni in base ai principi contabili generalmente accettati (GAAP), ma ha riportato utili "monetari" per $2.85 miliardi.

Ciò significa che la sua capitalizzazione di mercato aveva raggiunto un picco a metà del 2015, trattata al 32X degli utili. In realtà, nel casinò era valutata al 101X degli utili.

Inutile dire che grazie a questo tipo di truffe finanziarie, non c'è voluto molto per trasformare Valeant in un vero e proprio mulo da soma carico di debiti. Il suo debito è passato da $400 milioni nel 2009 a $1 miliardo di oggi. Questa è un'eruzione di debito del 78X.

Valeant è stata trasformata in una vera e propria macchina per bruciare soldi nel corso della sua baldoria di fusioni & acquisizioni. Durante i 27 trimestri a partire dalla fine del 2008, il VRX ha generato solo $7 miliardi in flusso di cassa operativo. Ma ha consumato quasi $26 miliardi in investimenti e affari di altro genere. Detto in modo diverso, si trattava di un puro e semplice schema di Ponzi finanziario.

È stata una prosperità assolutamente senza profitti — non diversa dalla tipica ingegneria finanziaria. Nel corso di questi 27 trimestri, le vendite sono state pari a poco meno di $30 miliardi. Ma i suoi introiti netti cumulati sono stati pari a $130 miseri milioni.

Proprio così. Negli ultimi sette anni, i profitti GAAP di Valeant sono stati pari a solo lo 0.4% delle vendite.

Allora perché la capitalizzazione di mercato di Valeant è salita da $1.2 miliardi, quando Pearson è arrivato nel 2008, al recente picco di $90 miliardi nel corso di un periodo in cui l'azienda non ha generato un centesimo di profitto?

È stato solo l'ennesimo caso d' ingegneria finanziaria di Wall Street e della sua campagna speculativa.

Va da sé, naturalmente, che queste deformazioni della Finanza della Bolle sono nate dalle folli politiche di denaro facile e dagli effetti ricchezza a cascata della FED. La repressione finanziaria e il quantitative easing (QE) hanno sovvenzionato l'indebitamento delle imprese e alimentato l'ingegneria finanziaria.

Allo stesso modo, i tassi d'interesse a zero (ZIRP) sono miele per la speculazione di Wall Street. Hanno permesso agli hedge fund e agli altri operatori monetari di costruire castelli in aria, come Valeant, praticamente a costo zero.

Ma non è un mistero il motivo per cui queste truffe dell'ingegneria finanziaria accadano più e più volte nei mercati finanziari, corrotti dalla FED e dalle altre banche centrali.

L'ingegneria finanziaria è diventata così redditizia, perché l'equilibrio e la salubrità di un mercato libero — composto da short-seller, alte spese per l'hedging e costi significativi per i carry trade delle speculazioni alimentate dal debito — sono stati distrutti dalle banche centrali.

Inutile dire che Valeant non è l'unica aberrazione. È il simbolo della speculazione di oggi nei mercati finanziari.

E l'onnipotente banca centrale che ha alimentato questo pericoloso casinò, è ora guidata da una combriccola keynesiana che non vede l'ora di dar fuoco alle polveri. La Yellen non ha idea che un tasso d'interesse dello 0.38% non stimola il PIL. Si tratta di una miccia che sta alimentando la più grande mania speculativa della storia moderna.

La spettacolare implosione di Valeant non è un caso. Al contrario, è il prodotto naturale di ciò che produce il casinò di Wall Street.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


mercoledì 25 maggio 2016

Prepararsi per il terremoto finanziario

L'economia mondiale non è affatto messa bene, nonostante le rassicurazioni provenienti dai canali ufficiali. Ad esempio, in Giappone la BOJ è decisamente propensa a pagare le banche commerciali affinché concedano prestiti. Dopo Danimarca e Belgio, il limite della follia adesso è stato sorpassato dal Giappone. Nonostante famiglie e settore privato siano sepolti sotto quantità chilometriche di debiti, e nonostante la BOJ abbia sequestrato nel proprio bilancio quasi ogni JGB, il 50% degli ETF giapponesi emessi e gran parte delle azioni nell'indice Nikkei 225, i banchieri centrali nipponici continuano a spingersi oltre. Ma i risultati sono quelli che sono, ovvero, niente di niente di quello che si aspettano. Stendendo un velo pietoso sulla gigantesca bomba ad orologeria rossa, la quale ha fatto registrare una crescita del PIL da $180 miliardi nel primo trimestre a fronte di un indebitamento di $1,055 miliardi (questo significa che per creare $1 di PIL ce ne sono serviti $6 di debito), parliamo di un'Italia che ha scoperto d'avere doti da veggente. Nel caso specifico, parliamo delle tasse che stanno demolendo il tessuto economico italiano, dove lo specchietto per le allodole rappresentato dalla cosiddetta "lotta all'evasione" si rivela l'ennesima farsa messa in campo dallo stato per mantenere in piedi il suo sistema in bancarotta (le ritenute alla fonte aumentano, mentre diminuiscono gli accertamenti). Nonostante le entrate da record, infatti, continua inesorabilmente a salire il debito pubblico. Ma le tasse, nonostante le promesse, non possono scendere: finanziariamente impossibile. Così come le spese non possono scendere: politicamente impossibile. L'accanimento miope sulla classe produttiva di questo paese rappresenterà l'epitaffio del parassitismo statale.
__________________________________________________________________________________


di James Rickards


Viviamo in un tempo in cui i terremoti finanziari potrebbero schiacciare le pareti del vostro portfolio e mandare in rovina la vostra ricchezza.

Purtroppo negli ultimi giorni violenti terremoti hanno interessato il Giappone e l'Ecuador, causando morte e distruzione. Siamo ovviamente preoccupati per i terremoti "reali", ma anche per quelli finanziari.

I terremoti finanziari sono pericolosi per la ricchezza personale come lo sono quelli "reali" per il vostro benessere. I terremoti "reali" possono addirittura influenzare i mercati dei capitali.

Facciamo una panoramica su questa nuova era dei terremoti, cercando di trovare riparo dalla rovina e dalle scosse di assestamento.

Giovedì 14 aprile un grande terremoto di magnitudo 6.2 ha colpito il Giappone, per la precisione l'isola meridionale di Kyushu nei pressi della città di Kumamoto. Fortunatamente ci sono state poche vittime. Ma la città è rimasta senza elettricità e sono stati segnalati ingenti danni ad edifici e strade.

Poi, sabato 16 aprile, un terremoto di magnitudo 7.0 ha colpito la stessa area del Giappone. La perdita di vite umane è stata maggiore, con almeno 32 morti e oltre 2,000 feriti. Almeno 180,000 persone hanno perso casa e cercavano riparo. Oltre 1,000 edifici sono rimasti gravemente danneggiati e oltre 90 sono stati completamente distrutti.

Con il senno di poi, gli scienziati hanno affermato che il terremoto del 14 aprile era un cosiddetto foreshock e il terremoto del 16 aprile era la scossa importante. I due terremoti sono un esempio di come gli eventi nei sistemi complessi interagiscono in modi che sono impossibili da prevedere.

Poche ore dopo il terremoto del 16 aprile in Giappone, un terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito la costa nord-occidentale dell'Ecuador. Ci sono stati oltre 350 morti. Almeno 370 edifici sono stati completamente distrutti, e di più danneggiati.

L'Ecuador è un paese relativamente povero, per cui la ricaduta sull'economia mondiale dovrebbe essere minima, nonostante la sofferenza orrenda di coloro che ne sono stati protagonisti.

Mentre i due terremoti in Giappone sono chiaramente collegati, gli scienziati non vedono alcun collegamento diretto tra i terremoti giapponesi e quello ecuadoriano. Eppure non c'è dubbio che il Giappone e l'Ecuador facciano parte di un unico sistema che produce terremoti su base continua.

Giappone ed Ecuador fanno entrambi parte del cosiddetto "Anello di Fuoco" composto da 25,000 miglia di vulcani e faglie che circondano l'Oceano Pacifico. L'Anello di Fuoco si estende dal Cile lungo tutta la costa occidentale americana fino all'Alaska, e poi scende lungo la costa orientale asiatica inglobando Giappone, Indonesia e Nuova Zelanda.




Il cosiddetto "Anello di Fuoco" è un gruppo di vulcani e faglie che circonda l'Oceano Pacifico. È un buon esempio di un sistema complesso. I mercati finanziari sono anch'essi sistemi complessi che mostrano un comportamento connesso con una tempistica impossibile da prevedere.

Questi eventi possono essere notizie da prima pagina, ma cosa ha a che fare la sismologia con il vostro portfolio?

Terremoti e mercati dei capitali sono entrambi rappresentativi di sistemi dinamici complessi. C'è tanto che possiamo imparare sui mercati dei capitali studiando i terremoti, soprattutto se si utilizza una teoria della complessità. La teoria della complessità comprende strumenti che uso per capire i rischi e fare previsioni finanziarie.

Gli scienziati conoscono molto dei terremoti, eppure ci sono tante altre cose che non sanno. È possibile identificare le faglie, le quali consentono agli scienziati di individuare potenziali terremoti. È anche possibile valutare le dimensioni potenziali dei terremoti futuri in base alla portata e alla natura delle faglie.

L'unica cosa che gli scienziati non possono prevedere, è il momento esatto di un terremoto.

Potrebbero dirvi che sta arrivando un cosiddetto "big one" e potrebbero dirvi dove, ma non possono dirvi esattamente quando. Un terremoto mostruoso potrebbe accadere domani, il prossimo anno, tra cinque anni o più in là nel futuro.

Queste cose renderebbero inutile la conoscenza scientifica dei terremoti? Dopo tutto, gli investitori dicono sempre che il tempismo è tutto quando si tratta di acquistare o vendere azioni. Se non è possibile prevedere i tempi esatti, a che serve la scienza?

La risposta è che si può fare buon uso di quello che si sa, anche se ci sono fattori che non si conoscono. Ad esempio, non si può sapere quando ci sarà un terremoto su una particolare faglia. Ma voi sapete che non è una buona idea costruirvi sopra un reattore nucleare. Il terremoto arriverà alla fine, e il reattore si frantumerà. È stupido aggiungere altri rischi a quelli noti, solo perché la tempistica esatta non è nota.

Vale lo stesso per i mercati finanziari. Possiamo intravedere un tracollo finanziario e sappiamo quanto possa essere doloroso. Sebbene non conosciamo il momento esatto, sarebbe sorprendente se riuscissimo a stare più di tre anni senza un terremoto finanziario di magnitudo 9.0. (Se i crolli Lehman Bros. e AIG del 2008 erano un terremoto finanziario 8.0, potete immaginare quanto sarà peggiore uno di 9.0.)

Se è in arrivo un terremoto finanziario peggiore di qualunque cosa abbiate mai visto prima, allora la tempistica è irrilevante. Dal momento che potrebbe essere domani, è necessario prepararsi oggi, con strategie che preservino la ricchezza o ne facciano accumulare altra.

Questa conoscenza limitata, ma potente (conosciamo dimensioni e probabilità, ma non la tempistica), non è l'unica caratteristica comune tra sismologia e finanza. Entrambi i sistemi causano "contagi" o effetti "dirompenti". Un evento a sorpresa provoca altri shock, proprio come accade con un domino o un castello di carte.

Il panico russo/Long-Term Capital Management dell'agosto 1998, è iniziato in Thailandia nel giugno 1997. S'è poi diffuso in tutto il mondo. Il panico Lehman/AIG del settembre 2008, è iniziato nel mercato dei mutui a luglio 2007. Poi s'è diffuso attraverso Bear Stearns e Fannie Mae, prima di diventare un panico in piena regola.

Il prossimo panico globale potrebbe essere già iniziato, ma potremmo non vederlo nella sua interezza per un anno o più.

A volte le calamità naturali e quelle nei mercati dei capitali interagiscono direttamente: un sistema complesso che si schianta in un altro. L'esempio è il disastro di Fukushima in Giappone a marzo 2011.

Il tutto ha avuto inizio con un terremoto sottomarino che poi s'è trasformato in uno tsunami. Lo tsunami ha poi danneggiato un reattore nucleare. La fusione del reattore ha causato un crash della borsa di Tokyo e un aumento del valore dello yen. Il picco dello yen ha poi spronato un intervento dei paesi del G-7 sul mercato delle valute per indebolire lo yen, nel tentativo di alleviare le sofferenze dell'economia giapponese.

Il terremoto, lo tsunami, il reattore nucleare, il mercato azionario e il mercato dei cambi, sono tutti esempi di sistemi dinamici complessi. Due sono naturali (terremoti e tsunami) e tre sono artificiali (reattore, mercato azionario e mercato dei cambi), eppure tutti si sono schiantati come se avessero fatto parte di una sola fila di domino.

Questo dimostra la potenza della complessità e la sua capacità di scioccare e sorprendere gli investitori.

Qualcosa di simile è accaduto a seguito dei recenti terremoti giapponesi. Avevamo già allertato i lettori circa gli "Accordi di Shanghai", un piano segreto concordato il 26 febbraio scorso tra i banchieri centrali durante la riunione del G-20 a Shanghai, in Cina. Uno dei principali obiettivi degli Accordi di Shanghai è uno yen forte.

Mentre il terremoto giapponese non aveva nulla a che fare con gli Accordi di Shanghai, c'era un collegamento diretto e potente col mercato.

Quando si verificano terremoti, le compagnie di assicurazione devono liquidare gli asset per pagare i rimborsi. Dopo il 14 aprile le compagnie di assicurazione giapponesi hanno iniziato a vendere asset oltremare, convertendo il ricavato in yen e rimpatriandoli per pagare i rimborsi e finanziare la ricostruzione. Questa liquidazione e il successivo rimpatrio, ci hanno fornito una nuova serie di dati per aggiornare la nostra tesi sugli Accordi di Shanghai: un rafforzamento dello yen.

Tale tesi è ora più forte.

Io uso un metodo chiamato probabilità inversa per fare previsioni di eventi che possono verificarsi in sistemi complessi, come i mercati dei capitali. La probabilità inversa è anche conosciuta come Teorema di Bayes, sulla base di una formula d'inizio XIX secolo scoperta da Thomas Bayes. La formula nella sua forma matematica si presenta così:




In parole povere, questa formula dice che aggiornando la comprensione iniziale con nuove informazioni imparziali, si migliora la propria comprensione di un determinato argomento. Uso questo metodo nella CIA e per le mie previsioni finanziarie.

Il lato sinistro dell'equazione rappresenta la stima delle probabilità che un evento possa accadere. Le nuove informazioni vanno nella parte destra dell'equazione. Se è coerente con la propria stima, va al numeratore (aumenta le probabilità di un risultato previsto). Se è incoerente, va al denominatore (abbassa le probabilità di un risultato previsto).

Quali sono alcune delle faglie finanziarie che stiamo monitorando in questo momento? Quali sono i nuovi dati che finiranno nel modello di Bayes per aggiornare la nostra previsione di un tracollo finanziario?

Ecco un elenco delle principali faglie che potrebbero portare al disastro:

  • Il Brasile sta intraprendendo un procedimento di impeachment per rimuovere la presidente Rousseff dalla carica. Il Brasile è la nona economia più grande al mondo. Si tratta di un importante esportatore di energia e un importante membro dei BRICS, del G-20 e di altre organizzazioni transnazionali chiave. L'incertezza in Brasile significa incertezza per l'intera economia globale
  • Il 23 giugno ci sarà un referendum in cui si deciderà se l'Inghilterra dovrà lasciare l'UE. Questo evento causerà onde d'urto in Europa e potrà portare ad una completa perdita di fiducia nella sterlina. Effetti indesiderati includerebbero la Scozia che lascia la Gran Bretagna dopo che l'Inghilterra avrebbe lasciato l'UE. La Scozia potrebbe aderire alla zona Euro, cosa che, ironia della sorte, potrebbe rendere l'euro più forte, nonostante il distacco dell'Inghilterra.
  • Il 15 aprile scorso il New York Times ha riferito che l'Arabia Saudita ha minacciato di scaricare sul mercato centinaia di miliardi di dollari in titoli del Tesoro USA, se il Congresso degli Stati Uniti avesse proceduto con una votazione per consentire ai parenti delle vittime del 9/11 di citare in giudizio il Regno dell'Arabia Saudita. (In questo momento il Regno gode di certe immunità, che rendono impossibili tali cause.) Questa mossa avrebbe potuto rendere illiquido il mercato del Tesoro USA, con una potenziale salita dei tassi d'interesse e perdite per gli investitori che al confronto il panico del 2008 sarebbe stato un picnic.

C'è di più, ma questo è un elenco sufficiente per evidenziare che giorno dopo giorno la mia previsione di un forte terremoto finanziario si materializza sempre di più.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


martedì 24 maggio 2016

La spiralizzazione infinita della follia della FED

Non credo che Charles Ponzi avesse potuto immaginare una truffa monumentale come quella che oggi viene mandata avanti dal convoglio mondiale delle varie banche centrali. Qualsiasi sotterfugio è lecito pur di far andar avanti l'illusione della prosperità a botte di credito fiat. È lecito per la Cina, la quale nel primo trimestre di quest'anno ha generato nuovo debito per un ammontare di circa il 40% del PIL. È lecito per il Giappone, i cui bond a lunga scadenza sono finiti nella zona grigia dei tassi negativi, i quali stanno facendo a pezzi i risparmi reali di questa colonia di vecchi. È lecito per l'Europa, dove lo zio Mario ha praticamente innalzato il bund tedesco ad asset di protezione primaria e ha fatto apparire solida (dal punto di vista obbligazionario) una nazione in bancarotta come l'Italia. In virtù della gigantesca offerta d'acquisto scatenata dal suo Q€, i bond europei sono diventati scarafaggi di motel: sono entrati nei bilanci degli investitori istituzionali e non ne sono usciti. Quindi per non stoppare l'allentamento monetario, pena la trasformazione della gigantesca offerta d'acquisto in gigantesca offerta di vendita, ha deciso d'inglobare nel proprio bilancio anche i bond IG con rating BBB. O almeno che riescono a far finta d'averlo, ma al giorno d'oggi la fame di rendimenti decenti ha addirittura reso la spazzatura appetibile, senza preoccupazione alcuna per le condizioni reali dell'economia. In un mondo in cui famiglie e piccole/medie imprese hanno raggiunto la condizione di Picco del Debito, solo le grandi aziende hanno potuto offrire in sacrificio i propri bilanci e innescare una presunta crescita economica. L'effetto a cascata previsto dai banchieri centrali non c'è stato e ora ci ritroviamo sommersi con debiti più grandi e bilanci puliti inesistenti. Inutile dire che il catalizzatore della prossima crisi saranno proprio le aziende che hanno gozzovigliato con la manna monetaria post-2008.
___________________________________________________________________________________


di David Stockman


Ascoltare anche una piccola porzione del balbettio incoerente di zia Janet, chiarisce che la banca centrale della nazione è finita in una trappola che essa stessa ha costruito. Secondo il dizionario, quest'ultimo termine si riferisce a...

...un dispositivo od una tattica atta a recare ferite, catturare, rivelare o disturbare un intruso. È un aggeggio che risale alla notte dei tempi. Una classica trappola è un dispositivo costituito da una piattaforma di legno su cui è integrato un meccanismo di ferro per immobilizzare la preda.

Forse è questo quello che hanno fatto finora — cioè, aspettare che il loro meccanismo monetario facesse scattare la prossima conflagrazione finanziaria.

Dopo tutto, la FED è ora all'ottantasettesimo mese nel suo grande esperimento con la follia dei tassi d'interesse pari a zero. Se i nostri pianificatori monetari centrali ancora non riescono a vedere oltre una normalizzazione di 0.38 bps, allora hanno intenzione di coccolare i giocatori nel casinò con denaro gratis fino a quando non si faranno esplodere in aria — proprio come hanno già fatto due volte in questo secolo.

Infatti, per ammissione della stessa Yellen, gli inquilini keynesiani dell'Eccles Building non riescono a vedere oltre il loro naso. Non riescono neanche a decidere se i rischi per le prospettive future sono bilanciati al rialzo o al ribasso. E questo tipo di giudizio non è nemmeno lontanamente misurabile; non richiede altro che un grugnito binario.

In pratica, agiscono in base all'ipotesi risibile secondo cui hanno abolito il ciclo economico e hanno tutto il tempo di questo mondo per normalizzare i tassi d'interesse. Ma siamo già al mese 81 di questa cosiddetta espansione, e i segni di una recessione spuntano fuori giorno dopo giorno.

Questa settimana, per esempio, abbiamo visto un altro mese di calo nella produzione industriale (che ora è scesa quasi del 2% rispetto al suo recente picco) e nelle vendite commerciali (che sono inferiori del 5.1% rispetto a metà 2014).

In qualche modo la Yellen ha dedotto dal grafico qui sotto che l'economia degli Stati Uniti è stata "molto resiliente negli ultimi mesi". Dalla relazione del Dipartimento del Commercio sulle vendite aziendali totali (inclusa la manifattura), all'ingrosso e al dettaglio, viene da chiedersi quale parte dell'economia degli Stati Uniti stia esibendo tutta questa "resilienza".

Allo stesso tempo, gli ordini delle spese in conto capitale sono in calo del 7% rispetto al settembre 2014 e il rapporto inventari/vendite è al suo livello più alto sin dal 2009.

La FED non ha mai visto arrivare una recessione, naturalmente. E a quanto pare non crede nemmeno che i cicli economici vengano innescati da un'eccessiva espansione del credito e investimenti improduttivi, o addirittura dalla propria inettitudine. La causa è sempre uno "shock esterno" o anche un "contagio" extraterrestre, come per la versione di Bernanke del crollo del mercato a settembre 2008.

Ciononostante potreste pensare che una squadra di economisti, presumibilmente focalizzata sui dati "in entrata", potrebbe aver notato le tendenze in deterioramento nel grafico qui sotto. Perché dovrebbero pensare che tutto questo sia solo "transitorio" e che hanno fino al 2018 per tirare fuori i tassi del mercato monetario dal pantano decennale nella terra dei tassi negativi reali?




In altre parole, se la recessione non è già iniziata, la presunta fase di ripresa si esaurirà molto presto. Ma a nessuno importa il rischio reale di un'intera economia globale che sta scivolando in una contrazione deflazionistica, e che la normalizzazione continuerebbe a tempo indeterminato.

Per sua stessa affermazione, la Yellen non vede un tale pericolo e ha anche affermato che ci sono "buone possibilità di una crescita globale".

Vediamo. Negli ultimi mesi le tre economie leader dell'Asia hanno fatto registrare un calo delle esportazioni: in Giappone giù del 13% rispetto allo scorso anno, in Corea del Sud giù del 20% e in Cina giù del 25%.

Oltre a ciò, vi è una vera e propria depressione delle spese in conto capitale in tutti i settori industriali: energia, miniere, costruzioni navali, acciaio, alluminio e nella maggior parte degli altri settori industriali pesanti. La Cina è alla deriva, sempre più vicina ad un crollo del credito e ad una violenta agitazione dei lavoratori; e le sue economie satelliti, come il Brasile, stanno rapidamente diventando casi economici disperati.

Eppure zia Janet non è riuscita a spiegare il motivo per cui la FED abbia voluto assestarsi su una posizione d'attesa, o perché non abbia ripreso il processo di normalizzazione quando le condizioni economiche l'avrebbero permesso.

Pertanto l'effetto non dichiarato della politica "d'attesa" della FED, parrebbe essere quello di fornire fiches gratuite al casinò di Wall Street... un mondo apparentemente senza fine.

E sappiamo come andrà a finire.

Ora abbiamo anche chiaro il motivo per cui la FED è finita nella sua stessa trappola. La Yellen ha spiegato al suo pubblico, composto da giornalisti finanziari creduloni, che tutto il suo "tira e molla" è dovuto al fatto che il "valore" dei fondi federali è attualmente molto "basso" rispetto agli standard storici, e che, di conseguenza, è giustificato un grado di "accomodamento" straordinario.

Ecco una notizia per i tanti sempliciotti che hanno partecipato alla conferenza stampa post-meeting.

In primo luogo, come una questione tecnica, non esiste un mercato dei fondi federali. È stato ucciso da una massiccia campagna di stampa monetaria da parte della FED sin dal settembre 2009. I $2,400 miliardi di successive riserve bancarie in eccesso parcheggiate presso la FED di New York, hanno semplicemente soffocato il mercato dei fondi federali.

Più in generale, non esiste una cosa come un "valore neutro" dei fondi federali o un qualsiasi altro dei relativi strumenti del mercato monetario. Si tratta di costrutti del tutto immaginari, evocati da scribacchini accademici keynesiani e, in ultima analisi, si basano su una convinzione puramente religiosa.

L'unico prezzo valido per il denaro è quello dato dall'interazione tra domanda e offerta in un mercato libero. Ma questo è stato annullato decenni fa, quando Greenspan ha inaugurato l'attuale sistema della Finanza delle Bolle.

Quello che ci ritroviamo invece in quest' epoca di pianificazione monetaria centrale, è un ancoraggio dei tassi in base ad una teoria astratta e alle pretese goffe dei burocrati nel FOMC accecati dalle bolle.

Alla fine, l'ancoraggio dei tassi si rivelerà il distruttore definitivo del capitalismo. Trasforma i mercati finanziari da organizzatori e allocatori del capitale e del risparmio dei produttori e dei lavoratori, a casinò che alimentano enormi bolle speculative.

Fino a quando il tutto non salta in aria. Qualcuno dovrebbe dire a zia Janet di divincolarsi da questa trappola.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/