giovedì 14 gennaio 2016

Ecco cosa hanno in serbo per noi quei pagliacci dei banchieri centrali...





di Bill Bonner


PARIGI – Il Dow Jones è sceso di 50 punti ieri, fermando un impressionante attacco di follia.

Anche i mercati asiatici ed europei sono in calo questa mattina. Se le vendite continuano, il Dow potrebbe cadere al di sotto dei 17,000 punti oggi.

Dopo l'eccitazione nei mercati, ci rivolgiamo al "giornale rosa" della Gran Bretagna per un po' d'intrattenimento.

Il Financial Times ci propone sempre qualcosa per ridere – di solito nelle pagine editoriali.

Il commentatore economico, Martin Wolf, è un comico involontario. È sempre pronto a dare spazio a quelle idee che non hanno mai nidificato nelle dissertazioni universitarie.

Dal suo pulpito sul FT, è considerato come uno degli scrittori più influenti al mondo in materia d'economia.

Ci auguriamo che questa sia un'esagerazione; ma temiamo che non lo sia.

Spesso Wolf nei suoi editoriali annuncia con un certo anticipo le politiche assurde e disastrose delle banche centrali e degli stati. Quindi facciamo attenzione – in parte per il divertimento e in parte per il preavviso.

Nell'edizione di oggi Wolf è pieno di speranza, pieno di consigli, pieno di... beh, non importa.

"Deficit della domanda", segnala la prima pagina. "Perché i politici devono stimolare un boom globale degli investimenti".

Uh-oh... eccoci qui. Non contento di rovinare una sola economia – o anche un'intera economia continentale – si rivolge al mondo intero.

La Cina sta rallentando, osserva Wolf, e il mondo "ha perso il suo motore più significativo che alimentava la domanda di credito."

Questo ci porta ad un rallentamento più generale... e presumibilmente a cose troppo terribili da citare in un giornale pubblicato a Londra, la città più finanziarizzata del mondo.

(Pssst.... calo dei prezzi degli asset!)

Sniff. Sniff. La Cina non sta più acquistando come prima rame, petrolio, alluminio e altre materie prime.

Questo è un grosso problema, perché andrà sicuramente ad inasprire la battaglia "dell'eccesso di risparmio". (Un eccesso di risparmio si verifica, dicono i keynesiani, quando la domanda è debole rispetto all'offerta.)

O, come dice l'ex-segretario del Tesoro americano Larry Summers, peggiorerà il problema della "stagnazione secolare" (stagnazione economica di lungo termine).

In altre parole, tempi duri per l'industria finanziaria.

Perché?

La gente non è disposta a spendere soldi che non ha per cose di cui non ha bisogno.

Se si ignora l'assurdità del cosiddetto "eccesso di risparmio", tutto ha più senso.

E ci domandiamo: come mai la gente ha preso in prestito e speso così tanto, in primo luogo? E come mai le persone non hanno più potere d'acquisto reale?

Notiamo, per inciso, che ora la famiglia media negli Stati Uniti guadagna $53,000 l'anno. Non un centesimo di più (al netto dell'inflazione) di quanto guadagnava nel 1989 – un quarto di secolo fa.

Come ci si potrebbe aspettare che la gente spenda di più?

Se ci chiedessimo come mai gli americani non comprano più merci dalla Cina, non sarebbe un buon punto di partenza?

Ma no. Wolf non è uno che si pone domande. Senza fermarsi nemmeno un attimo a riflettere sulla relazione causa ed effetto, si precipita a fornire una soluzione.

"Come si deve gestire un mondo in queste condizioni?" si chiede.

La nostra testa gira. Le nostre ginocchia si piegano. Beviamo un bicchiere di Henry Downes No. 9 (distillato nei locali del nostro bar preferito a Waterford City) per stabilizzare il nostro equilibrio.

Abbiamo difficoltà a gestire il nostro account di posta elettronica. Gestire la fattoria di famiglia è una sfida. E gestire una famiglia è senza speranza.

Ma Wolf propone, con la faccia seria, di gestire l'intero globo – con i suoi 7 miliardi di persone, 6,500 lingue, migliaia – no, milioni! – di economie locali e regionali...

Cosa s'è fumato quest'uomo? Ha mangiato qualcosa di strano per caso? Da quale manicomio è scappato?

Una volta recuperato l'equilibrio e le nostre facoltà mentali, abbiamo proseguito la lettura!

"È di vitale importanza evitare un rallentamento significativo", dice Wolf.

Cosa?

Tutto rallenta, prima o poi. Il traffico. Le persone. I mercati. Com'è possibile fermare qualcosa che è inevitabile?

Wolf non ce lo dice.

Sono necessarie maggiori "politiche non convenzionali", continua, senza specificare quali potrebbero essere. Poi ci fa sapere quello che ha in mente: un mondo con tassi d'interesse reali bassi "offre enormi opportunità d'investimento".

Ma se così fosse, non spunterebbero in ogni dove interrogativi circa la veridicità di questa affermazione?

Non vi chiedereste il motivo per cui milioni d'imprenditori seri... e milioni d'imprenditori fantasiosi... non dovrebbero approfittare di queste opportunità?

Se questo "eccesso di risparmi" fosse una realtà agli "attuali tassi d'interesse bassi", perché il mercato non scopre il prezzo al quale gli acquirenti e i venditori stringerebbero un accordo?

I mercati non risolverebbero prontamente e facilmente i problemi della "sovrabbondanza", come sostenevano Say e Ricardo?

Se foste come Martin Wolf, non vi prendereste la briga di pensarci. Invece vi lamenterete: "Il mondo è a corto di grandi economie disposte a lasciar sfogare prestiti e spese".

Cosa? È questo tutto ciò che c'è da fare? È questa la soluzione? Più della stessa cosa?

Negli ultimi due decenni il debito mondiale è cresciuto a circa due volte il tasso del PIL mondiale. È salito da circa $40,000 miliardi nel 1994 a più di $200,000 miliardi di oggi.

Le politiche interventiste ci hanno portato alla situazione in cui ci troviamo oggi.

I politici dovrebbero semplicemente spargerne un po' di più? Dovrebbero prendere in prestito di più? Spendere di più? E definirlo "investimento"? Dire che stanno "gestendo" il mondo?

FT – grazie per le risate.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. ci sta chi prende in prestito e chi paga il debito. se io prendo in prestito (dall emittente moneta) un debito pubblico o bancario (che diviene crisi bancaria) che serve per il mio stipendio, continuero per sempre. anzi, aumento

    RispondiElimina
  2. Ironico come sempre , potrebbe suggerire all'articolista del FT di proporre l'introduzione "dell'assunzione di debito" nella carta dei diritti umani... dobbiamo esportare ancora piu' democrazia

    RispondiElimina
  3. Antenne dritte quando al gregge parla uno di nome Wolf

    RispondiElimina