mercoledì 14 ottobre 2015

L'economia di Warren Buffet — Perché i suoi giorni sono contati (Parte 4)





di David Stockman


Come documentato nelle Parti 1, 2, 3 (Parte 1, Parte 2, Parte 3), la FED ha generato una bolla finanziaria da $50,000 miliardi da quando Alan Greenspan ne ha preso il timone nell'agosto 1987. Dopo 27 anni è stato distrutto un price discovery onesto, riducendo in tal modo i centri nervosi del capitalismo — i mercati monetari e dei capitali — a poco più di un casinò.
Di conseguenza, il rent-seeking in ambito finanziario ha sostituito l'innovazione imprenditoriale, gli investimenti e la produttività come modus operandi dell'economia degli Stati Uniti. Questo ha portato ad una grave diminuzione della crescita di Main Street e ad una massiccia ridistribuzione della ricchezza nelle mani di quella piccola porzione di famiglie che possiede la maggior parte degli asset finanziari. I $73 miliardi di patrimonio netto di Warren Buffett sono il manifesto di questo spiacevole stato di cose.

La falsificazione sistematica dei prezzi degli asset, il cuore di questa deformazione del capitalismo, è una conseguenza diretta e inevitabile della pianificazione monetaria centrale: gestire il ciclo economico secondo un punto di vista keynesiano, stimolare l'economia attraverso la manomissione del tasso d'interesse e monetizzare il debito pubblico e altri titoli esistenti (tra l'altro quest'ultimo aspetto ha solamente lo scopo d'aggiustare artificialmente il prezzo delle obbligazioni e abbassarne i rendimenti; e anche tramite altri metodi indiretti, come la dottrina dell'effetto ricchezza di Greenspan/Bernanke/Yellen che è alla base dell'odierno credo degli speculatori: "comprare durante i ribassi").

Come indicato in precedenza, il modello keynesiano della vasca da bagno equivale a credere nelle teorie pretestuose su una presunta instabilità del capitalismo di libero mercato, teorie che hanno avuto origine durante la Grande Depressione. Queste teorie erano sbagliate allora e lo sono ancora oggi.

Come accennato nella Parte 3, l'idea che 12 persone sedute nel FOMC possano manipolare la cosiddetta "domanda aggregata" mediante la falsificazione dei tassi di mercato è semplicemente ridicola, figuriamoci poi quando si parla di "PIL potenziale" compreso nella capacità produttiva delle merci. Nel mondo di oggi in cui il commercio è aperto e c'è una massiccia capacità industriale in eccesso, la FED non può fare nulla per portare al 95%, o al 65%, il tasso d'utilizzo della capacità dell'industria dell'acciaio.

Tutto dipende dal costo marginale del lavoro, del capitale e dei materiali sul mercato (enormemente sovradimensionato) dell'acciaio. Infatti l'unica cosa che gli abitanti del politburo monetario possono fare per l'utilizzo della capacità, è quella di rileggere il saggio di Keynes del 1930 e ritornare alle fasi produttive della preistoria!

Come ho scritto in modo dettagliato in The Great Deformation, il Grande Pensatore se ne uscì con misure protezionistiche e autarchiche sei anni prima che venisse pubblicata la Teoria Generale, e per ragioni buone e logiche i suoi seguaci contemporanei scelsero d'ignorare. Vale a dire, il protezionismo e l'autarchia sono un binomio necessario se lo stato vuole gestire il ciclo economico e controllare i risultati imprevisti generati dalle imprese, dal lavoro e dagli investitori nel libero mercato. Infatti Keynes si premurò che le sue opere venissero sempre tradotte in tedesco, e affermò che la Germania nazista era il banco di prova ideale dei suoi rimedi economici.

Ottant'anni dopo l'ode incomprensibile di Keynes all'economia statalista e al protezionismo, continuare a credere all'idea di poter gestire il ciclo economico è decisamente assurdo. L'offerta di lavoro potenziale è una funzione della curva del costo del lavoro globale e ora si presenta sotto forma di ore, lavoretti e parvenze di contratti, non censimenti nelle agenzie statali.

Infatti i sondaggi del Census Bureau e i numeri del BLS non hanno la più pallida idea di quale sia la forza lavoro potenziale del mondo reale e quanto possa essere distribuita in un dato giorno, mese, o trimestre. Di conseguenza la stampa di banconote e l'ancoraggio dei tassi d'interesse nel perseguimento della "piena occupazione", l'essenza della pianificazione monetaria centrale della Yellen, rappresentano obiettivi del tutto privi di senso.

Allo stesso modo, l'attuale obiettivo della FED di un tasso di disoccupazione U-3 al 5.2%, è assolutamente ridicolo. Quando ci sono 93 milioni d'adulti al di fuori della forza lavoro — di cui solo la metà è in pensione e riceve prestazioni sociali (AVS) — e c'è un metodo computazionale U-3 che conta come "occupati" chi lavora solo poche ore a settimana, allora ciò che si ottiene è solo rumore. Nemmeno ad un bambino delle elementari sarebbe venuto in mente d'utilizzare il tasso di disoccupazione U-3 come proxy per la piena occupazione.

Oggi ci sono 210 milioni d'americani adulti d'età compresa tra i 16 ed i 68 anni che vorrebbero entrare a far parte della forza lavoro potenziale. Ciò equivale a 420 miliardi di potenziali ore di lavoro, se si accetta la convenzione che tutti gli adulti sono teoricamente in grado di svolgere un lavoro a tempo pieno (2,000 ore/anno).

Invece nel 2014 l'economia statunitense ha visto solo 240 miliardi d'ore di lavoro, secondo le stime del BLS. Dal punto di vista tecnico, quindi, ci sono stati 180 miliardi d'ore di lavoro mancanti, il che significa che il tasso di disoccupazione reale era del 42.9%, e non del 5.5%!

Sì, dobbiamo mettere in conto le mogli che non lavorano, gli studenti, i disabili, i pre-pensionati e i vari dipendenti dal welfare state. Senza scordare anche i vagabondi, i truffatori, gli imbroglioni, i barboni, le persone iscritte ai corsi di formazione e molti altri.

Ci sono decine di motivi per quelle 180 miliardi d'ore di lavoro mancanti, ma che la FED stia monetizzando $80 miliardi di debito pubblico al mese o meno, o che il tasso d'interesse del mercato monetario sia di 10 bps o 35 bps, non ha niente a che con l'inattività della forza lavoro. In realtà dietro l'attuale tasso di disoccupazione al 43%, ci sono le forze economiche globali della manodopera a basso costo, della nuova capacità produttiva in tutti i mercati emergenti e dei fattori culturali che influenzano la decisione di lavorare o meno.

A dire il vero, per un breve intervallo storico — dalla New Economics dell'amministrazione Kennedy alla vigilia del crollo immobiliare e della crisi finanziaria del 2007 — la FED ha fatto levitare il PIL e ciò ha avuto un impatto significativo sul tasso d'utilizzazione del lavoro. Ciò grazie ad un trucco da salotto una tantum: lo stimolo della situazione finanziaria di famiglie e imprese attraverso gli incentivi del debito a buon mercato.




Ma questo trucco monetario è ormai acqua passata. Le famiglie stanno ancora procedendo lungo un processo di deleveraging, e le bolle della FED hanno incanalato prestiti incrementali nel mercati secondari: prestiti che vengono usati per riacquistare azioni proprie, finanziare acquisizioni & fusioni e per finanziare leveraged buyouts, dando luogo ad un re-pricing dei crediti di capitale esistenti e ad altre partecipazioni nel casinò, ma che non aggiungono niente alla domanda per nuovi impianti, attrezzature e altri beni materiali.

I canali di trasmissione attraverso i quali la pianificazione monetaria centrale avrebbe avuto un impatto sul tasso d'utilizzo del lavoro, sono ormai bloccati. Le azioni della FED, quindi, mirano a gonfiare bolle finanziarie ed a sovvenzionare carry trade speculativi. Questo è tutto quello che si può ottenere dalla politica monetaria una volta raggiunto il picco del debito.

In tale contesto, inserite la follia della Yellen nel voler riempire la vasca da bagno con PIL potenziale, in modo da generare una piena occupazione dell'utilizzo del lavoro. Nello specifico, pensate al lavoro "non-monetizzato".

Negli anni '70, durante uno di quei dibattiti periodici sulla piena occupazione, il leggendario umorista Art Buchwald propose un modo per raddoppiare il PIL in modo istantaneo. Era il periodo in cui la maggior parte delle donne non era ancora entrata nel mercato del lavoro e sulle pagine del Washington Post si poteva ancora trovare un punto di vista politicamente scorretto.

Buchwald disse: "Approvate una legge che imponga a tutti gli uomini di assumere la moglie del loro vicino!" Cioè, monetizzare tutto quello che facevano ogni giorno le famiglie americane (pulire, cucinare, spazzare, lavare) e farne finire il valore monetario nel PIL; e far rientrare le casalinghe nel mercato del lavoro e il loro contributo nella produzione reale dell'economia.

Nell'economia degli Stati Uniti ci sono ancora circa 75 miliardi d'ore di lavoro domestico non monetizzate — anche se sono ormai quattro decenni che le donne sono entrate nel mercato del lavoro. Se dovessero essere conteggiate, il nostro tasso di disoccupazione scenderebbe dal 43% al 25%.

Inutile dire che se il lavoro domestico venisse monetizzato o meno, non avrebbe alcun impatto sulla ricchezza e sugli standard di vita degli americani. Il punto è che Janet Yellen non può fare un bel niente, anche se esita a chiedere agli speculatori di Wall Street di pagare 35 bps in più per i loro prestiti overnight.

E la stessa cosa vale per quasi ogni singolo fattore che spinge il tasso di disoccupazione basato sulle ore reali. Poi c'è la massiccia esplosione del debito degli studenti — ora a $1,300 miliardi rispetto ai $300 miliardi di un decennio fa. Il punto non è solo che questa bomba del debito esploderà nei prossimi anni; il punto più grande è che nel bene o nel male, Washington ha compiuto una scelta politica nel voler trattenere più di 20 milioni di lavoratori fuori dalla forza lavoro sovvenzionandoli come studenti.

E' molto improbabile che questa marea di servi del debito riuscirà a guadagnare qualcosa di reale dalla propria "istruzione". Ma queste 40 miliardi di potenziali ore di lavoro sono di gran lunga maggiori (in termini relativi) rispetto ai programmi di sovvenzione degli studenti che esistevano nel 1970, quando Janet Yellen stava imparando l'economia della vasca da bagno da James Tobin.

Allo stesso modo, vi sono attualmente circa 17 miliardi di potenziali ore di lavoro annue riguardanti i destinatari degli assegni d'invalidità. Anche in questo caso parliamo d'un numero relativo molto più grande rispetto a quello d'un paio di decenni fa.

Poi ci sono le miliardi di potenziali ore di lavoro dell'economia "underground" non monetizzata. Mentre il lavoro dei corrieri della droga e degli spacciatori è qualcosa d'opinabile, è chiaro come il sole che la linea politica dello stato — la cosiddetta "guerra alla droga" — tiene conto di questa parte di lavoro non utilizzata, ma non la banca centrale.

Lo stesso vale per tutti quegli altri interventi statali che mantengono potenziali ore di lavoro fuori dall'economia monetizzata e dalle indagini del BLS — in particolare il salario minimo e le licenze per estetiste, barbieri, elettricisti e tassisti tra gli innumerevoli altri.

Infine c'è il gigantesco problema del prezzo del lavoro rispetto alla quantità. E qui bisogna notare che il cosiddetto "off-shoring" non riguarda solo i calzaturifici e i produttori di asciugamani e lenzuola che sono andati in Cina perché il lavoro americano era troppo costoso. A causa del rapido progresso delle tecnologie nelle comunicazioni, una quota crescente di quello che era considerato un lavoro di servizio, come ad esempio i call center e le attività finanziarie di back office, è già stata spostata all'estero. E quel processo di soppressione salariale è rimbalzato nelle attività adiacenti, a causa della volontà dei lavoratori esteri di accettare salari più bassi in settori puramente nazionali.

Infatti la diffusione del "prezzo del lavoro" della Cina in tutta l'economia è così pervasiva che non può assolutamente essere misurata dai rozzi strumenti dispiegati dal Census Bureau e dal BLS.

In breve, Janet Yellen non ha alcun indizio per dire se negli Stati Uniti abbiamo una disoccupazione del 30% o del 20% delle potenziali ore di lavoro degli adulti. Ma tre cose sono abbastanza certe.

In primo luogo, il tasso di disoccupazione reale non è del 5.5% — il numero dell'U-3 è una vera presa in giro ed è assolutamente obsoleto.

In secondo luogo, il tasso di distribuzione effettivo delle 420 miliardi di potenziali ore di lavoro in America è prevalentemente una funzione della politica sociale interna e dei mercati del lavoro a livello mondiale, non del tasso d'interesse nel mercato monetario.

E, infine, la FED è impotente riguardo il tasso d'utilizzo reale del lavoro. L'unica vasca da bagno che stanno riempiendo le sue folli politiche monetarie è quella degli speculatori di Wall Street.

Ed è questo quello di cui è costituita l'economia Warren Buffett.

Nella Parte 5 evidenzieremo come il libero mercato può funzionare bene nel mondo della finanza, anche senza le fortune da $73 miliardi nate da politiche d'interventismo monetario e bolle finanziarie. Rimanete sintonizzati...

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


4 commenti:

  1. Ciao a tutti.

    Nessuna compassione per la Yellen ed i suoi predecessori ed i loro mentori politici assetati di potere di indirizzo (e profitto personale).
    Nessuna compassione per politici statalisti, dirigisti ed interventisti compulsivi, altrui e nostrani.

    Detto questo, la "rendita di posizione" è la materializzazione estesa dell'effetto Cantillon: per prosperare si deve in qualche modo stare vicino al Potere. Anche dipenderne è più redditizio che intraprendere per proprio conto. In caso di crisi economica grave, nel primo caso è difficile perdere stipendiuccio o sussidio, nel secondo caso è facile giungere alla rovina ed al suicidio.

    Ma, la comprensione della teoria austriaca del ciclo economico ci dice e dimostra che molte di quelle rendite di posizione sono molto meno solide di quanto possano adesso apparire. Che la crisi inevitabile di un sistema dalle fondamenta politico-economiche completamente sbagliate è nella realtà ineluttabile delle cose. Crollerà. Quando non si sa. Ma crollerà.

    Pertanto, che fare a livello individuale?
    Un po' alla volta, dissociarsi dal sistema farlocco. Cosa ardua. Possibile fino ad un certo punto. Ma indispensabile per sopravvivergli. Secedere individualmente significa una infinità di cose. Decentrarsi dalla centralizzazione può significare, per esempio, rinunciare anche ad onori e glorie (effimere), tipiche rendite da posizione. Ma significa molto altro ancora. Ed ognuno può scoprirlo da sé lungo il proprio rispettabilissimo sentiero.

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    1. sottoscrivo ogni parola dell intervento di un uomo libero.

      aggiungo: non pagate le tasse, se potete

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    2. Ed io ti ringrazio e contraccambio il complimento.

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  2. Ciao a tutti.

    Come ricorda bene Dna, è importante avere bene a mente la teoria Austriaca del ciclo economico per districarsi tra la selva d'informazioni che otteniamo ogni giorno. Senza, non avremo la torcia con cui comprendere ciò che accade intorno a noi. Ad esempio, come registrato dall'ultima relazione Istat, la pseudo-ripresa italiana è stata trainata principalmente dal settore dell'auto. La maggior parte della nuova produzione automobilistica è creata per essere esportata, soprattutto negli Stati Uniti in cui la domanda per autoveicoli è stimolata artificialmente tramite la bolla subprime dei prestiti per automobili. Il problema? Le bolle scoppiano. Di conseguenza, invece di permettere una pulizia del mercato dagli eccessi, arrivano puntuali le richieste per un maggiore interventismo. Ovvero, più della stessa cosa che ha fallito.

    Infatti Bullard, seguendo la stessa strategia attuata l'ottobre scorso, ha fatto già sapere che anche ad ottobre la FED farà rimanere invariata la situazione sui tassi. Ah certo, ventilando anche la possibilità di un nuovo easing. Ma anche in Europa abbiamo visto per l'ennesima volta quello che fa il QE: fa impennare i prezzi di azioni e obbligazioni poiché, essendo rotto il canale di trasmissione della politica moentaria con Main Street, il denaro di nuova creazione rimane fondamentalmente intrappolato nel circuito finanziario. Qual è il problema? L'azzardo morale scatenato nel casinò ha invaso settori sempre più ampi dell'economia, facendo sopravvivere zombie che sarebbero dovuti fallire e creandone di nuovi. Tutti insieme hanno parassitato e continuano a parassitare il bacino della ricchezza reale.

    L'enorme capacità in eccesso che si sta riversando nel mondo proveniente dai mercati emergenti sta mettendo pressione a quegli investimenti improduttivi che hanno prosperato grazie alle scommesse del casinò azionario. Il loro fallimento scatenerà un panico principalmente tra gli hedge fund, i quali, oltre a possedere bond sovrani come "ancora di salvataggio", possiedono anche titoli ABS potenzialmente esplosivi. E i loro passivi rappresentano gli attivi delle banche commerciali. Poi la Grande Deflazione si trasformerà in Grande Inflazione.

    Ricordate il treno ferma prima a Tokyo e poi ad Harare, passando per Caracas.

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