mercoledì 17 giugno 2015

Perché la mania si sta facendo terrificante — Le banche centrali stanno alimentando una macchina mortale


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di David Stockman


Se avete bisogno di prove sul perché siamo nel bel mezzo di una folle mania finanziaria, vi basta leggere questo commento tratto da Marketwatch sul perché i mercati stanno viaggiando sempre più alto:

"I commenti di Janet Yellen e Zhou Xiaochuan, governatori rispettivamente della FED e della Banca Popolare Cinese, stanno fornendo grande spinta al mercato, e in assenza di dati o notizie negative, immagino che questo continuerà a spingere i mercati per tutta la sessione," ha detto Erlam in un commento via e-mail.

La Yellen ha detto che un aumento graduale è probabile quest'anno, ma che la banca centrale si muoverà con cautela....... il governatore della PBOC ha detto di possedere "ampio spazio" per allentare la politica se l'economia dovesse rimanere debole e se l'inflazione continuasse a rallentare.

E' tutto così spaventosamente semplice. Se una delle principali banche centrali sul pianeta dovesse allentare la politica monetaria, o darne solo l'idea, i robo-trader scatenerebbero una valanga di proposte d'acquisto e medie azionarie da capogiro.

Questa mattina Zero Hedge ha catturato tale movimento in modo succinto. Seguendo le parole del blog di Bernanke secondo cui il 98% della politica monetaria è costituita da "parole al vento", i mercati sono balzati verso l'alto al momento giusto. Cioè, se i banchieri centrali muovono le labbra, ciò significa comprare!




Ciò significa che la terza bolla finanziaria di questo secolo continuerà a gonfiarsi, a meno che i banchieri centrali non smettano di parlare dello "stimolo", a quel punto la bolla crollerà definitivamente sotto il proprio peso. Alla fine è una cosa che accadrà — e possiamo approssimare facilmente la potenziale carneficina.

L'ultima volta il mercato azionario globale è arrivato ad un picco di $60,000 miliardi in valore aggregato, prima di sprofondare a $25,000 miliardi durante la crisi post-Lehman. Ora l'incoscienza dei banchieri centrali del mondo l'ha ripompato a $80,000 miliardi, ma questa volta il progresso economico sottostante è ancora più artificioso e insostenibile; è costituito solamente da un'esplosione temporanea del credito pubblico e privato. Nel frattempo la bolla si è diffusa nel mercato del credito mondiale a causa dei programmi d'acquisto di bond statali abbracciati da quasi tutte le banche centrali del mondo.

Ma i banchieri centrali si rendono conto di essere seduti su una potenziale implosione del mercato finanziario? Che la madre di tutti i crolli si nasconde dietro l'angolo?

A quanto pare questo timore non li sfiora neanche. Hanno strappato dai mercati finanziari tutti i circuiti di stabilizzazione, disabilitando completamente un onesto price discovery. Questo significa che hanno spento la paura, estinto il rischio, danneggiato i fondamentali economici, diminuito drasticamente il costo di copertura e hanno offerto agli speculatori l'opportunità illimitata di fare front-running alle varie campagne d'acquisto di bond e alle manipolazioni delle valute. In breve, i banchieri centali hanno inondato gli speculatori con stupendi guadagni inattesi, sostituendo il processo di auto-correzione dei mercati con il processo di manipolazione del casinò.

Il danno immenso nei mercati finanziari è proprio lì in bella vista. L'interminabile propaganda "comprare azioni S&P durante i ribassi" strombazzata sin dal marzo 2009, ad esempio, sarebbe stata derisa in un libero mercato. Allora perché ignorano i pericoli e si ostinano a perseguire strategie come la ZIRP, la N-ZIRP, il QE, la forward guidance e tutti gli altri strumenti di stimolo?

Le esternazioni del duo che ha dato il via alle chiacchiere di oggi, rendono assolutamente chiaro il motivo per cui i banchieri centrali non smetteranno mai di perseguire la via dello stimolo. Hanno abbracciato la "dottrina dell'inflazione" e in tal modo si sono ancorati alla ruota di una macchina del giudizio universale.

La massiccia repressione finanziaria delle banche centrali è la vera causa della deflazione. La fase di boom del ciclo economico porta ad un indebitamento pubblico e privato insostenibile, il quale finanzia una spesa artificiale di famiglie e stati e un eccesso d'investimenti in capacità d'estrazione, lavorazione, produzione, trasporto e distribuzione privata, così come nelle infrastrutture pubbliche. Poi arriva la fase di bust, quando l'indebitamento finisce o diminuisce, con conseguente riduzione a cascata di produzione, prezzi, profitti e redditi in tutta la catena economica.

La minaccia del governatore Zhou Xiaochuan di scatenare più stimoli a causa dello spettro della "deflazione", è davvero comica. La deflazione di cui parla è stata causata dalle campagne monetarie della PBOC nel corso degli ultimi decenni — campagne che hanno prodotto una monumentale inflazione dei prezzi e del credito in Cina, e che sono state poi trasmesse e amplificate in tutta l'economia mondiale, in particolare nell'approvvigionamento dei mercati emergenti.

Tal processo ha causato enormi sovrainvestimenti e malinvestment nel settore privato e nelle infrastrutture pubbliche. La "deflazione" che Zhou professa di temere è quindi il risultato di una riduzione dei prezzi da parte di quelle imprese gravate da troppo debito e troppo poco business. Non solo, ma è anche il risultato di un raffreddamento inesorabile della domanda artificiale per materiali e servizi necessari per costruire appartamenti vuoti, centri commerciali vuoti, città vuote, autostrade deserte, aeroporti deserti, metropolitane deserte e ponti deserti.

In realtà, la PBOC sta minacciando di mordersi la coda. L'alta inflazione al consumo della Cina sta scemando a causa del drastico raffreddamento del complesso energetico e del complesso minerario — tendenze che, a loro volta, hanno origine dal brusco ed inevitabile rallentamento della mania per gli investimenti nel settore delle costruzioni.




E' così che stanno le cose. La PBOC ha arroventato le rotative monetarie per più di due decenni, e ha alimentato la più grande bolla del credito nella storia umana. Alla fine del secolo scorso il debito totale dei mercati del credito in Cina era di $2,000 miliardi; ora è aumentato del 14X a $28,000 miliardi.

Inoltre il PIL nominale della Cina è di poco raddoppiato — da $5,000 miliardi a $10,000 miliardi sin dal 2007. Eppure il suo debito nei mercati del credito — pubblico e privato — è aumentato di $21,000 miliardi, o quattro volte l'aumento del PIL in denaro.

Questa è decisamente una follia monetaria. Ma in risposta al modesto raffreddamento della frenesia immobiliare cinese, il capo della banca centrale riesce a pensare solo ad una cosa: più allentamento monetario! A quanto pare un aumento del 7X del bilancio della PBOC sin dalla fine del secolo scorso non è sufficiente — anche quando tutto ciò aggiunge solamente benzina al fuoco della deflazione.




Inutile dire che durante l'anno scorso, il castello di carte della Cina ha iniziato a traballare vistosamente. E qui arriviamo al punto in cui tutta questa storia diventa esplosiva. Il sistema finanziario della Cina, ormai dipendente dal credito, ha incanalato le iniezioni di liquidità della banca centrale nel mercato azionario, rispondendo in tal modo ai tentativi di Pechino di frenare gli eccessi nel sistema bancario ombra e, in particolare, i cosiddetti "prestiti fiduciari" agli sviluppatori e agli speculatori nelle materie prime.

Di conseguenza l'indice Shanghai A Shares è salito dell'81% negli ultimi nove mesi, alimentato da margin loans e da un'esplosione di speculazione nei titoli azionari retail. Non c'è mai stata una fila più lunga di lemming disposti a buttarsi giù da una rupe.




Non che le ultime dichiarazioni di Janet Yellen fossero più ragionevoli della sua controparte cinese. Agitando le braccia davanti allo spauracchio di un'inflazione troppo bassa, ha proclamato quanto segue:

Detto questo, dobbiamo essere ragionevolmente sicuri che al momento dell'aumento dei tassi, l'inflazione si sposterà verso il nostro obiettivo del 2% e che tale movimento non ostacolerà la crescita solida dell'occupazione e della produzione.

Queste sono solamente insensatezze. Non esiste prova che un 2% d'inflazione possa generare una crescita della produzione e dell'occupazione rispetto ad un 1.6% d'inflazione — il tasso del deflatore PCE meno gli aumenti di cibo ed energia sin dal 2007. Peggio ancora, non vi è assolutamente alcuna possibilità che la strategia dell'Eccles Building avrà un qualche impatto sugli ondulamenti irrilevanti di breve termine dell'IPC.

Infatti, l'idea che l'economia americana sia affetta da un'inflazione insufficiente è solo una fandonia keynesiana che sfida la realtà empirica e il buon senso. Come abbiamo dimostrato la scorsa settimana, il tasso di crescita del PIL reale è rallentato all'1.7% sin dalla fine del secolo e all'1.1% rispetto al picco pre-crisi. Cioè, meno di un terzo rispetto al suo tasso di crescita storico. E questo nonostante un aumento del 9X del bilancio della FED — da $500 miliardi a $4,500 miliardi nel corso degli ultimi 15 anni — e un aumento spropositato dell'inflazione per le famiglie di Main Street in contrasto col tasso di crescita tiepido dei loro salari.




E non importa come la si misuri. L'inflazione è stata elevata su base cumulativa e il reddito familiare medio è andanto nella direzione opposta.




In breve, l'economia degli Stati Uniti non ha sofferto di una "mancanza d'inflazione". Come mostrato qui sopra, il livello dei prezzi è effettivamente raddoppiato sin da quando nel 1987 Greenspan ha inaugurato l'era della pianificazione centrale monetaria.

Allo stesso modo non vi è carenza di "domanda aggregata", quindi non c'è necessità di una "politica monetaria accomodante". La modesta riduzione dell'inflazione dei prezzi al consumo negli ultimi mesi, riflette la pervasione di una deflazione epocale in tutto il pianeta — la correzione inesorabile del boom monetario che è stato alimentato dalle banche centrali sin dagli anni '90.

Ritenendo che una politica monetaria accomodante possa riempire una vasca da bagno immaginaria chiamata economia degli Stati Uniti fino a raggiungere il bordo della piena occupazione, e precisamente una variazione del 2,000% del deflatore PCE in qualche lasso di tempo arbitrario che però rimane sempre indefinito, la FED si è impegnata in un atto di follia monumentale. E ora il resto delle banche centrali del mondo sta copiando questa strategia.

Questo è l'equivalente di un uomo che si scava la propria fossa. Le banche centrali opteranno per una politica monetaria allentata e parleranno di stimolo monetario fino a quando la terza bolla più grande di questo secolo non raggiungerà il punto critico. Poi inizierà la carneficina. Di nuovo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


4 commenti:

  1. le azioni sono in boom, le obbligazioni tutte a rischio, le case finite, l oro manipolato. o muore il denaro o muoiono le persone. le banche centrali sanno quello che stanno facendo, almeno nel senso che non sono inconsapevoli delle conseguenze allucinanti dei loro atti. la sola questione è se sono in trappola, e sono il surrogato di una guerra, o se stanno cercando appositamente queste conseguenze che derivano dalla loro azione: la divaricazione tra finanza ed economia reale; con distruzione della middle class. è voluto? puo sfuggire di mano? siamo in terreni inesplorati.

    PS UN TAL DNA (un omonimo pseudonimo ?), direi un GRANDE dna, ha spopolato su rischio calcolato dando luogo ad un autonomo articolo da un commento, articolo poi supercommentato da molti. complimenti. sapra mantenere ancora a lungo la sua identità segreta? :) :) :)

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    1. Ciao gdb.

      Dal mio punto di vista credo che, ad esempio, la FED all'inizio sapesse cosa stesse facendo. In realtà, penso che ogni presidente voglia portare a termine il proprio mandato il più tranquillamente possibile. nessuno di loro vuole essere ricordato come colui/colei che ha distrutto il dollaro, quindi calciano il barattolo. Anche dopo il 2008 la FED credeva che avrebbe potuto implementare la stessa strategia di boom/bust che fino a quel momento aveva caratterizzato i cicli economici. Una nuova bolla andava a sostituire quella precedente e un minimo di dolore economico avrebbe costituito il panorama post-bust.

      Quello che invece i banchieri centrali hanno ignorato e pensavano sarebbero arrivato più in là nel tempo, è l'utilità marginale del debito. Main Street ha raggiunto il suo limite massimo. Il debito pubblico si sta affacciando su questa soglia. Oltrepassata, il bacino dei risparmi reali da stagnante si ridurrà e lì inizieranno i guai. Credo che i banchieri centrali siano finiti in trappola pensato di potervi uscire in qualche modo, e mentre pensava a coem farlo hanno proseguito a rendere esplosiva una situazione che lo era già. Il fatto che sappiano a cosa vanno incontro, ma ne sono terrorizzati, è dato dal fatto che oggi per l'ennesima volta la FED ha rimandato il presunto aumento dei tassi d'interesse. In realtà, non sanno nemmeno loro quali aumentare. I Fed Funds? I tassi dei depositi in eccesso? I tassi dei bond federali? Non sanno dove mettere le mani per paura delle reazioni del mercato. Quindi continuano a tenere il pilota automatico. Ma come ogni buon pilota sa, prima o poi dev'essere disattivato.

      PS: è il "nostro" Dna, visto che aveva pubblicato anche qui quel commento. :)

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    2. si, lo so, scherzavo...

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    3. Ah, non me n'ero accorto. :)
      L'impersonalità dello scritto a volte mi coglie alla sprovvista a quanto pare. Facciamo così allora, alla prossima riunione della FED riguardo i tassi d'interesse torneremo in questo post e rileggeremo quanto ho scritto. Scopriremo che queste stesse parole varranno anche per quel momento. Poi potremmo vedere l'emersione di un altro giro di QE a nastro perché "l'economia non risponde come vorremmo". Già oggi sono state riviste al ribasso le stime del PIL per quest'anno.

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