giovedì 11 giugno 2015

La guerra prossima ventura contro la Cina

«Una guerra tra Stati Uniti e Cina è "inevitabile", a meno che Washington la smetta di intimiare a Pechino di fermare i suoi progetti di costruzione nel Mar Cinese Meridionale. E' questa la notizia riportata dal Global Times, un giornale di proprietà dello stato cinese.
Washington accusa Pechino di aver intrapreso un massiccio programma di "bonifica" nell'arcipelago Spratly del Mar Cinese Meridionale; e afferma inoltre che le rivendicazioni territoriali sulle isole artificiali porterebbero ad un'ulteriore militarizzare della regione.
"Se gli Stati Uniti vogliono che la Cina fermi le sue attività, allora una guerra USA-Cina sarà inevitabile nel Mar Cinese Meridionale,"[...] "L'intensità del conflitto sarà superiore a quelle che la gente spesso chiama 'attriti'."
Il giornale cinese ha anche affermato che la Cina è determinata a finire il suo lavoro di costruzione nel Mar Cinese Meridionale, definendolo lo "scopo più importante" di Pechino.
[...] "Non vogliamo un conflitto militare con gli Stati Uniti, ma se ci dovessimo arrivare, lo accetteremo," ha riferito il Global Times, che è uno dei giornali più nazionalisti della Cina.
La settimana scorsa Pechino ha fatto trapelare la sua "forte insoddisfazione" dopo un aereo spia statunitense ha sfidato i vari avvertimenti dalla marina cinese e ha sorvolato la Fiery Croce Reef, dove la Cina starebbe costruendo un campo d'aviazione e altri impianti.»


~ ‘War inevitable’ unless US backs down: China state paper, PressTV, 25 maggio 2015.
___________________________________________________________________________________


di Bill Bonner


In qualche modo, che piaccia o no, il mondo gira. L'egemone di oggi diventa il vessato di domani. La valuta di riserva di oggi diventa la carta igienica di domani. La gallina di oggi diventa la cena di domani.

Ehi, non abbiamo creato noi questo sistema. Non ci piace nemmeno. Ma questo è solo il modo in cui è fatto.

Se avete già accumulato una fortuna, o state cercando di accumularne una, dovete stare molto attenti alla valuta... o alle valute... in cui è denominata.



La Fine della Storia?

Gli stati sono stati istituiti per prendere il controllo. Le élite al comando – con la forza delle armi – hanno stabilito leggi, protocolli ed eserciti per cercare di impedire a chiunque di prendere il loro posto.

La loro ricchezza, il loro potere e il loro status doveva essere preservato a tutti i costi. Ma nel XVIII e XIX secolo le armi da fuoco hanno iniziato a diventare onnipresenti. E' stato più difficile per le élite mantenere la loro autorità sulle masse.

Ogni agricoltore in America aveva un fucile. Una banda di ribelli nelle colonie americane (con l'aiuto della Marina Francese) riuscì a sconfiggere il miglior esercito del mondo. Un attore disoccupato poteva comprare una pistola e sparare ad un presidente.

Incapaci di mantenere il controllo con la sola forza, gli stati dovettero ricorrere alla frode. I cittadini comuni vennero autorizzati a votare su chi avrebbe dovuto governarli. Inoltre vennero promessi loro i frutti del lavoro altrui, se avessero votato nel modo giusto.

Per un certo periodo di tempo, sembrava come se questo nuovo modello – le democrazie sociali gestite da politici e funzionari statali – avesse sconfitto tutti i rivali.

L'Unione Sovietica – che si basava sulla vecchia forza bruta per controllare la sua economia costellata da schiavi – cadde nel 1991.

La Cina maoista aveva gettato la spugna 10 anni prima, quando il "leader supremo" del paese, Deng Xiaoping, annunciò: "Diventare ricchi è fantastico." (Gli storici oggi sostengono che non abbia mai pronunciato queste parole, ma catturavano con precisione la sua visione per la Cina.)

E Francis Fukuyama – allucinante! – si chiese se la "fine della storia" fosse ormai ad un tiro di schioppo.

Se la fine della storia fosse stata ad un tiro di schioppo, il dollaro, la FED e le finanze federali non avrebbero avuto nulla di cui preoccuparsi. Ma se dovessimo scegliere tra la storia e il biglietto verde, sceglieremmo la storia senza ombra di dubbio.

Molto probabilmente la storia andrà avanti e il dollaro sarà buttato giù dal suo trespolo. Ma come succederà esattamente?

Nessuno lo sa, ma le élite imperiali non lasceranno il loro trono senza combattere. Non appena vedono minacciati il loro potere, il loro status e la loro ricchezza, trovano un casus belli nella speranza di disarcionare i nuovi aspiranti al trono prima che sia troppo tardi.

Il fenomeno è noto agli storici come "Trappola di Tucidide". Il politologo Graham Allison ci spiega il concetto:

Quando una potenza in rapida crescita rivaleggia contro un potere dominante consolidato, ci sono guai in vista. In 11 dei 15 casi in cui questo si è verificato negli ultimi 500 anni, il risultato è stato una guerra.

Il grande storico greco Tucidide identificò queste sollecitazioni strutturali come la causa principale della guerra tra Atene e Sparta nella Grecia antica.

Nella sua intuizione spesso citata: "E' stata l'ascesa di Atene e la paura che incuteva a Sparta che rese la guerra inevitabile."

Si noti che Tucidide identificò due fattori: un rivale in ascesa e la paura di tale rivale. La Cina è un rivale in rapida crescita. Le élite degli Stati Uniti temono la sua ascesa.

E per una buona ragione: avere la valuta di riserva mondiale è un "privilegio esorbitante", come disse l'ex-presidente francese Charles de Gaulle.

Essa permette agli americani di comprare le cose all'estero senza mai pagarle per davvero. In realtà, paghiamo con pezzi di carta che creiamo ex nihilo. Tale cartamoneta viene poi rispedita negli Stati Uniti per comprare buoni del Tesoro e altri asset denominati in dollari.

Da un punto di vista economico, il sistema (istituito da Richard Nixon nel 1971) è un cane che si morde la coda.

I cinesi fanno finta di essere buoni clienti. Gli americani fanno finta che abbiano un buon rating di credito. E tutti fanno finta di arricchirsi... promettendo di saldare i conti in futuro.

In pratica, nessuno vuole che arrivi il giorno della resa dei conti, perché tutti sanno che ci sono molte più rivendicazioni sul futuro rispetto a quante quest'ultimo possa soddisfare.

Tra il 1971 e oggi, gli americani hanno ricevuto più di $10,000 miliardi di beni dall'estero rispetto a quelli che sono stati spediti agli stranieri. Tale denaro è una rivendicazione sulla ricchezza presente e futura degli Stati Uniti.

Ci sono anche (con qualche sovrapposizione) circa $17,000 miliardi di debito pubblico degli Stati Uniti – anch'essi una rivendicazione sulla prduzione americana futura. E questa è solo una parte del debito complessivo nel mercato del credito: $55,000 miliardi.

Per non parlare delle passività non finanziate di Washington. Di recente il professor Laurence Kotlikoff ha affermato che il "gap fiscale" degli Stati Uniti – la differenza tra gli oneri finanziari di Washington e il valore presente di tutte le sue entrate fiscali future – ammonta a circa $210,000 miliardi. Stiamo parlando del 211% del PIL.

Per onorare queste rivendicazioni, gli Stati Uniti dovrebbero avere un avanzo di bilancio. (Quando? Come?) Invece quello che ci ritroviamo sono solo deficit su deficit.



Avvicinarsi al Giorno della Resa dei Conti

Invece di rinsavire dal punto di vista finanziarioi, tutti gli stati più importanti sembrano voler peggiorare la situazione.

Gli Stati Uniti stimolano la gente a comprare più beni di fabbricazione cinese. E la Cina stimola i suoi produttori a fare più cose per gente che non può più permettersele. Entrambe le nazioni stanno finendo nei guai.

Gli americani sono assuefatti alla spesa. Consumano la loro ricchezza... e altro ancora.

La Cina è assuefatta alla produzione. Mentre aumenta il suo know-how e la sua capacità produttiva, diventa sempre più competitiva. Non solo potrà produrre più beni a prezzi più bassi, ma sarà anche in grado di produrre equipaggiamento militare di ultima generazione.

E' una questione di tempo prima che venga sfornato tale materiale bellico. Almeno questo è ciò che suggerisce la storia.

Se ci sarà un conflitto militare, come nascerà?

Gli Stati Uniti rispetto alla Cina spendono il triplo per la difesa. Ma come scoprirono i Persiani nelle loro guerre contro i Greci, avere l'esercito più grande e meglio finanziato non fornisce necessariamente un vantaggio. Invece, può invitare alla lentezza, al compiacimento e allo sbilanciamento.

L'esercito degli Stati Uniti è la burocrazia più grassa e più infestata da zombie di tutto il mondo. Soffre di una sovrabbondanza di risorse. Supporta truppe (per un costo di $1 milione per soldato all'anno) in tutto il mondo.

Costruisce armamenti che spesso sono già obsoleti prima di essere messi in servizio. Coccola eserciti di lobbisti, appaltatori, consulenti, pensionati, tirapiedi e perdigiorno.

Come tutte le burocrazie, si cura solo di sé stessa e la sicurezza della nazione passa in secondo piano.

Le dieci grandi portaerei americane, per esempio, possono essere modi meravigliosi per generare contratti, commissioni e spese. Possono anche essere ottimi modi per buttarci dentro forza militare e andare a combattere in tutto il mondo.

Ma se il nemico dispone di tecnologia moderna e sofisticata... che si fa?

Probabilmente lo scopriremo...


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


14 commenti:

  1. Lo stile di Bonner è sempre molto efficace. Spero, però, che si sbagli. Invano.

    Ma pare che tutto sia dejavu e basti ricordare il passato (e capirlo bene, ovviamente) per prevedere con poca incertezza il futuro. L'epistemologia austriaca ci dice che il fiatmoney fa sempre la stessa brutta fine e che si porta dietro il potere che fino a poco prima del tracollo ne abusava.
    Tanti eventi contemporanei in Europa ed altrove ci mostrano che quando il sogno del benessere perenne si dimostra illusorio, interviene la minaccia anche militare (interna ed esterna). Il vero volto dell'inghippo si svela. Ed è quello di un mago di Oz pericolosissimo, perché spaventato ed armato fino ai denti.

    Siccome di libero mercato non ci sono tracce ed è e sarà tutta politica, le mie speranze sono rivolte a tutti quelli che si riveleranno nelle elite come uomini di buona volontà e ragionevolezza, indipendentemente dal ruolo rivestito, ed ai movimenti down-top antiguerra di tutto il pianeta.

    Ma il mio maggior timore è che prevalgano quelli che credono che una nuova forte crescita keynesiana, che mantenga l'establishment, debba essere preceduta da una grande distruzione pianificata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se calciare il barattolo servisse ad evitare la guerra...
      Invece, si ottiene proprio l'effetto opposto...

      Elimina
    2. Ciao Dna.

      Che la Cina sia pronta per una cosa del genere è purtroppo una realtà: Who Would Win A Conflict In The South China Sea: The Infographic.
      In queste condizioni credo che gli USA abbiano fatto, per l'ennesima volta, il passo più lungo della gamba. Oltre che in ambito economico, anche in ambito geopolitico. La Cina, dopo aver abbandonato le pastoie del comunismo sfrenato, ha gradualmente guadagnato trazione sulals cena economica aprendo le porte da un capitalismo soft. La manodopera e la capacità industriale della Cina hanno attutito enormemente la Grande Recessione e la stanno ancora attutendo. Ma anche i capitalisti rossi di Pechino hanno dato sfogo alle stampanti monetarie, quindi non si "possono sbarazzare" degli USA tanto facilmente. Detenere i bond dello zio Sam è un'arma a doppio taglio: se in un certo modo tengono in scacco gli USA, non possono essere scaricati senza buchi di bilancio nella terre cinesi.

      Ciononostante gli USA continuano a temere la Cina, soprattutto ora che sta cercando di trascinare dalla "sua parte" il consenso mondiale attraverso l'AIIB e gli altri progetti sforna-soldi. I capitalisti rossi cercano di guadagnare consenso tra gli stati mondiali e in questo modo sfidano l'egemonia USA. Gli attriti tra le due nazioni sono ormai all'ordien del giorno. Con l'economia mondiale che rallenta, le varie guerre in Africa e Medio Oriente, le tensioni tra USA-Cina-Russia, è una situazioen che potrebbe sfuggire di mano. Questa gente conosce solo il keynesismo. Questo significa che riconoscono solo un detto: a mali estremi, estremi rimedi. Questo significa che quando tutto il resto fallisce, non c'è modo di evitare una guerra. E per cercare di controllare più strettamente le persone, non esiste "opportunità migliore" di quella elargita da un conflitto bellico.

      Il nostro tempo è tanto interessante quanto incadescente. Ci stiamo sporgendo sull'orlo di una caldera.

      Elimina
    3. Anche se scrivi spesso che finirà male, mi pare la prima volta che il tuo famoso ottimismo libertario vacilli davvero nella amarezza.

      Queste verità non sfondano. Anche Papa Francesco continua a confondere effetti con cause e chiede regole e controllo dei prezzi di mercato contro la volatilità che causerebbe la fame e le guerre nel mondo.

      Vogliamo scrivergli tu gdb ed io per spiegargli l'inghippo bc e ricordargli alcuni passi della rerum novarum?

      Elimina
    4. La guerra c'è già da diversi anni, solo che non si sta combattendo con i metodi convenzionali. Oggi la FIAT money può fare danni che non hanno nulla da invidiare alla bomba atomica. Manipolazioni di prezzo, derivati farlocchi sono le granate contenute nel nuovo arsenale. D'altro canto già antichi pensatori ci ammonivano di ciò, da Von Clausewitz a Sun Tzu. Oggi forse si è arrivato al momento in cui le nuove granate non bastano più (forse perchè sono andate fuori controllo, chi lo sa?) e allora probabilmente qualcuno penserà di spolverare il buon vecchio mortaio, strumento grezzo ma efficace.
      Perdonate la banalità, ma percepire a 25 anni uno scenario così è una cosa che non saprei manco descrivere.

      Elimina
    5. @ Dna

      Dal punto di vista politico c'è un certo pessimismo. Dal punto di vista economico no. :)


      *****


      Ciao Luca.

      E' vero. Siamo distintamente immersi nella terza guerra tra valute. L'inevitabilità del Grande Default è qualcosa con cui le nazioni occidentali e orientali dovranno fare i conti. Non hanno scampo da questa ineluttabilità fiscale. La cosa che più mi fa sorridere è che alcuni imputano ai pianificatori centrali doti mistiche in grado di manovrare ad oltranza le crisi. La verità è che i pianificatori centrali moentari non hanno avuto altra scelta che infilarsi in questo macello, poiché questa è l'inevitabile fine che fanno tutti i sistemi politici/economici proni al socialismo. Mises l'avevo già capito nel 1920. Non è stato ascoltato e c'è chi ha abboccato all'amo dei pasti gratis. Ora ne paghiamo le conseguenze: difficoltà a calciare ulteriormente il barattolo.

      Cina e USA sono in lotta per un solo esito: soft landing vs. hard landing.

      Elimina
  2. ripensandoci ...
    guerre di parole dentro una guerra permanente per la salute degli status quo

    RispondiElimina
  3. Questo articolo del Guardian è di 5 anni fa, eppure cos'è successo sin da allora? L'occidente si è "accanito" contro la Russia: WikiLeaks cables reveal secret Nato plans to defend Baltics from Russia.
    Questo significa che semmai toccherà anche alla Cina avremo il preavviso.

    Il fatto che il tutto avvenga ormai alla luce del sole la dice lunga sul livello d'attenzione del pubblico in generale...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la big picture non è mai stata vista. la miopia mentale è l'attenzione all'unghia sporca del dito che indica la Luna. Non è una novità questo diffuso comportamento. Tutti guardano. Ma per vedere serve altro... e lo abbiamo sempre detto.

      Elimina
    2. Hai ragione Dna. La cosa divertente di questa storia è che si possono raccogliere le briciole dei "piani dietro le quinte" e comporre il quadro generale, guardando semplicemente ai titoli dei giornali. Infatti, in relazione alla notizia precedente del Guardian, eccone un'altra sempre dalla stessa testata: US and Poland in talks over weapons deployment in eastern Europe.
      Lontano dall'essere istituzioni volte a portare "democrazia" e "libertà", gli Stati Uniti, l'Europa, la NATO e tutta la compagnia cantate al loro seguito non sono altro che burocrazie alla ricerca di una giustificazione per esistere. E come diceva anche Bourne, la guerra è la salute dello stato, quindi una giustificazione è l'alimentazione del conflitto ed è proprio quello che hanno fatto fino ad ora gli Stati Uniti e l'Europa contro la Russia appoggiando le criminalità di un governo fantoccio in Ucraina.

      Le ragioni di ciò sono puramente clientelari ed utilitaristiche, ma le conseguenze ricadono su tutti e ai piani alti non importa se ci vanno di mezzo i poveri disgraziati. L'abbiamo visto in Ucraina. Lo stiamo vedendo in Grecia. La propaganda del "bene comune", della "pace attraverso la guerra" e del collettivismo strisciante sono quelle menzogne che reggono ancora in piedi la baracca, ma sono marciscenti. A quanto pare tutti hanno paura ad andarsene via; non solo gli essere umani, anche le cosiddette istituzioni.

      Elimina
    3. aggiungo solo: perché non sono più istituzioni liberali a difesa del debole dall'anarchia del potere, ma si sono trasformate nei baluardi del potere.

      Compreso il sistema fiatmoney, è ovvio spiegarsi perché il grande capitale appoggi sempre il dirigismo ed il socialismo (anche democratico) e lo statalismo burocratico ed il keynesismo interventista.

      Perché è il sistema politico-economico che trattiene le masse popolari in un recinto di garanzie illusorie e promesse fasulle (nel lungo periodo) contro tante paure create ad hoc, ne impedisce o limita la libera espressione delle potenzialità di sviluppo autonomo e responsabile, e, dulcis in fundo, le illude di partecipare realmente alle decisioni sul loro futuro e per il loro bene.

      Sono stati davvero geniali, lo riconosco, i membri dei Rotschild e dei Rockenfeller a comprendere la chiave moderna del potere: il controllo del mezzo di scambio.

      Elimina
    4. http://www.zerohedge.com/news/2015-06-14/how-obamas-trade-deals-are-designed-end-democracy

      Elimina
    5. Questi non sono altro che i piani del NWO messi in atto in sequenza. L'Unione Europea, poi il NAFTA e infine il TPP. Un'erosione costante della libertà individuale e della libertà di commercio. Non c'è nulla di "libero mercato" nelle proposte dello stato. Bastiati c'aveva visto giusto quando diceva che "lo stato è quella grande illusione dove tutti cercano di vivere a scapito di tutti." Siamo arrivati al punto in cui una ristretta cerchia d'individui cerca di vivere a scapito di tutti gli altri. Non è necessario alcun accordo statale per essere liberi e promuovere la libertà. Ognuno di noi ha la propria soluzione. Non c'è accordo centrale che possa incatenare le scelte individuali.

      Elimina
    6. Grazie!
      La sua risposta è la prima ed unica risposta liberale tra le moltissime di stampo socialista, socialdemocratico e comunista che si trovano in rete su questo spinoso argomento. Aggiungo, la prima ed unica risposta sensata.

      Elimina