mercoledì 8 aprile 2015

Traete profitto dalla più grande inversione nella storia dell'economia





di James Rickards


I primi segnali indicano che la più grande inversione della storia economica moderna potrebbe iniziare quest'anno in Cina. Per molti investitori, la ricaduta sarà dolorosa. Se sarete posizionati correttamente prima che accada, però, credo che ne potrete trarre profitto.

Per fare ciò, è importante comprendere le dinamiche in gioco. Le bolle hanno sempre tre caratteristiche: sono facili da individuare; persistono più a lungo rispetto a quello che si aspetta la maggior parte degli investitori (è per questo che sono bolle); finiscono con perdite massicce per quegli investitori che non ne escono in tempo.

Queste tre caratteristiche sono legate da elementi psicologici e dal comportamento degli investitori. Anche quando gli investitori individuano una bolla, spesso non possono resistervi dal cavalcarla perché ritengono di essere abbastanza intelligenti da poterne uscire al momento giusto. Il fatto che le bolle durino più a lungo rispetto a quello che si aspetta la maggior parte degli analisti, tende a confermare questa ipotesi. Le persone che aspettano in disparte lo scoppio delle bolle, vengono regolarmente ridicolizzate da coloro che raccolgono grandi guadagni man mano che la bolla si espande.

Ma alla fine coloro che cavalcano i profitti illusori delle bolle tendono a rimanere troppo a lungo nella festa e subiscono perdite massicce. Infatti i mercati in bolla possono facilmente perdere il 30+% nel giro di mesi, a volte settimane, poiché gli asset sono oggetto di dumping e gli investitori affollano le uscite . Oggi le più grandi bolle della storia economica moderna si trovano in Cina.

La Cina rischia di assistere al crash di più mercati: il settore immobiliare, quello azionario, quello dei prestiti aziendali e quello delle commodities. Per anni le statistiche sulla crescita cinese sono state sovrastimate. Questo non perché i funzionari statali mentono, ma perché il 45% del PIL cinese rappresenta investimenti e molti vengono sprecati per infrastrutture inutili che non verranno mai usate, o che produranno guadagni scarsi in termini di produttività.

Aggiustata allo spreco, la crescita reale del PIL cinese è del 4% rispetto al 7.5% che ha sostenuto fino a poco tempo. La crescita cinese sta rallentando per motivi che hanno a che fare con la demografia e il calo dei rendimenti marginali. La crescita non sarà affatto sufficiente per ripagare la montagna di debito su cui è stata costruita.

Il popolo cinese ha tassi di risparmio molto elevati, ma scelte limitate su come e dove investirlo. E' generalmente vietato l'acquisto di asset esteri. Le banche locali pagano pochissimo sui conti di risparmio. Questo ha costretto i risparmiatori cinesi nel settore immobiliare, nelle azioni locali e nei cosiddetti "wealth management product" (WMP). Ciò ha gonfiato bolle nel mondo azionario e immobiliare, che hanno appena iniziato a scoppiare.

I WMP sembrano più sicuri perché vengono venduti dalle banche e offrono rendimenti costanti del 5% o più. Ma in realtà il mercato dei WMP è un gigantesco schema di Ponzi. I WMP possono essere venduti dalle banche, ma non sono garantiti dalle banche. I proventi vengono incanalati in progetti immobiliari inutili e prestiti di dubbia qualità ad imprese statali inefficienti.

Gli investitori cinesi che cercano di incassare i loro WMP non guadagnano i loro profitti dai prestiti, ma dalle vendite a nuovi investitori in un bacino in continua espansione. Questa è l'essenza di uno schema di Ponzi.

Ultimamente quasi tutti i dati economici provenienti dalla Cina suggeriscono che la più grande inversione della storia economica moderna potrebbe accadere quest'anno. Le spedizioni ferroviarie e marine sono in calo, i prezzi alla produzione colano a picco e la crescita dei prestiti ha subito una battuta d'arresto.

I funzionari statali cinesi comprendono come questo castello di carte stia crollando, ma sono determinati a sostenerlo il più a lungo possibile. Come le banche centrali di tutto il mondo, la Banca Popolare di Cina sta usando il denaro fiat per reflazionare le bolle speculative.

Lo scorso novembre la Cina ha tagliato i tassi d'interesse per la prima volta dopo due anni. Il 4 febbraio la Cina ha tagliato le sue riserve obbligatorie per le banche, una mossa tecnica che consente alle banche commerciali di concedere più prestiti con la stessa quantità di capitali. Entrambe queste mosse hanno lo scopo di favorire la situazione creditizia. Un altro taglio dei tassi è atteso a breve.

E' anche probabile che la Cina si unisca alle guerre valutarie globali che ora infuriano in Europa e in Giappone. Una svalutazione del yuan aiuterà le esportazioni cinesi rispetto alla concorrenza di Giappone, Corea e Taiwan. Dal 2012 la Cina è rimasta tranquilla sul fronte valutario, mentre i suoi partner commerciali asiatici e i concorrenti si sono impegnati in ripetute svalutazioni. Ora la Cina ne ha avuto abbastanza ed è pronta a tornare in partita.

Se siete un investitore statunitense e utilizzate i dollari come valuta di riferimento, la Cina offre tre modi per vincere. La Cina ha fondamenti economici deboli. Alcune aziende hanno fondamentali di settore deboli, in particolare quelle nei servizi finanziari con grandi portfoli ricolmi di prestiti e investimenti. E la valuta cinese si indebolirà.

Ciò significa che una posizione short nel settore finanziario cinese, compreso l'acquisto di opzioni put, può produrre profitti da un rallentamento dell'economia, dalla svalutazione monetaria e da perdite sui crediti.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. A proposito di grandi inversioni. Sulla scia dell'articolo odierno, mi sono dilettato a creare alcuni grafici che mettono a confronto le percentuali di cambiamento tra la base monetaria ed i principali indici azionari degli Stati Uniti.

    1. S&P 500: http://research.stlouisfed.org/fred2/graph/fredgraph.png?g=16Xq
    2. NASDAQ: http://research.stlouisfed.org/fred2/graph/fredgraph.png?g=16Xs
    3. Dow Jones: http://research.stlouisfed.org/fred2/graph/fredgraph.png?g=16Xn
    4. Russell 2000: http://research.stlouisfed.org/fred2/graph/fredgraph.png?g=16Xv

    E questo spiegherebbe anche perché la stanno tirando per le lunghe con il fantomatico "innalzamento" dei tassi d'interesse. Il tapering a quanto pare non rappresenta affatto la fine degli interventismi della FED, bensì un tetto oltre al quale la banca centrale americana non si sta spingendo... per il momento non sta superando il picco di liquidità raggiunto l'agosto dell'anno scorso. Alla luce di quanto stiamo osservando, e del periodo di ritardo tra la trasmissione monetaria e l'effetto sui prezzi degli asset, potremmo concludere che anche il mercato azionario ha raggiunto un picco (o lo raggiungerà a breve) e poi, a meno di annunci sensazionali da parte della Yellen, inizierà il suo inesorabile declino.

    Credo che il consiglio di Rickards di shortare il mercato finanziario cinese, possa essere esteso anche al mercato azionario USA.

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    1. grafici divertenti, molto. chissa se, da banchiere centrale, è meglio relazionare bolle "singolarmente" o distribuire sin dall inizio in tante bollicine diffuse. la seconda coinvolge tutto il sistema ma in modo meno doloroso. la seconda è concentrata, ed in quanto meno diffusa fa meno male diffuso. ma se si propaga come onda, sono guai seri. ci avranno certamente pensato.

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    2. Salve a tutti.
      Premetto che sono un apocrifo, simpatizzo per le idee libertarie alle quali mi sono avvicinato recentemente ma non ho ancora molte basi per quanto riguarda il suo pensiero economico.
      Ieri leggevo questo articolo su miglioverde:http://www.miglioverde.eu/lao-tze-ha-battuto-machiavelli-senza-gold-standard-la-cina-ha-vinto/

      da quello che ho capito l'articolo dice che la Cina ha beneficiato della caduta del GS ha favorito l'attuale sviluppo economico cinese a discapito dell'occidente. Oggi leggo questo articolo dove si predicono possibili bolle sul mercato cinese dovute a speculazioni del governo. Vorrei capire, ma alla fine la Cina ha vinto o ha perso, o forse dovremmo dire che sta iniziando anche lei a perdere?
      Grazie in anticipo per i chiarimenti.

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    3. Ciao Luca.

      Innanzitutto benvenuto su Freedonia. Qui potrà trovare materiale di studio in abbondanza riguardo l'economia della Scuola Austriaca, Come consiglio iniziale, può spulciare il menù a tendina sotto l'immagine d'apertura per avere ben chiare i fondamentali su cui si fonda la teoria Austriaca. Detto questo, mi accingo a rispondere al suo quesito. Circa tre anni fa scrissi questo pezzo: Stavolta non è affatto diverso.

      In esso spiegavo come il successo economico della Cina si fosse trasformato negli anni in un abominio di pianificazione centrale. Lo è tuttora. La fine del gold standard ha rappresentato, in sostanza, il default degli Stati Uniti ma all'epoca non esisteva alcuna potenza in grado di soffiare loro lo status di possessori della valuta di riserva globale. Il dollaro era riuscito a soffiare tale status alla sterlina, ma nel 1971 non c'era nessuno che potesse competere. Come ho scritto in un articolo su The Fielder:

      «[...] Gli USA avevano esagerato con le politiche welfaristiche e belliche, che portarono la nazione sull’orlo del collasso. Il default venne annunciato unilateralmente nel 1971 quando Nixon recise gli ultimi legami delle valute mondiali con l’oro. Il dollaro, in quel momento, avrebbe dovuto fare la fine toccata alla sterlina 27 anni prima. Perché, allora, ricopre ancora il ruolo di valuta di riserva mondiale? Perché all’epoca non c’era concorrenza per scalzarlo dal suo ruolo. C’era il marco tedesco che tratteneva abbastanza bene il proprio valore, ma il problema era che il mercato tedesco era una frazione rispetto a quello americano. Né bisogna dimenticare i fattori psicologici: per gran parte del periodo postbellico, gli Stati Uniti sono stati visti come i difensori militari dell’Occidente contro i Paesi comunisti.

      Diversamente da allora, però, oggi qualcosa sta cambiando. Soprattutto dopoché gli Stati Uniti, a seguito della crisi del 2008, hanno trascinato l’intero pianeta in una folle race to debase attraverso la ZIRP (o NIRP, visti gli ultimi sviluppi) e i vari giri di QE. Ciò ha permesso allo zio Sam di continuare a detenere il privilegio di possedere la valuta di riserva mondiale, perché gli altri Paesi del mondo hanno seguito ciecamente l’esempio americano distruggendo le proprie valute. Tutto s’è ridotto, quindi, a quale valuta fosse meno brutta tra tutte quelle mondiali, e a quanto pare è stato il dollaro che finora ha vinto questo concorso. Ma questo significa anche che la prima nazione che smetterà di seguire l’esempio degli USA, e di conseguenza smetterà d’inflazionare la propria valuta, potrà avere un netto vantaggio nei confronti di tutte le altre valute — soprattutto nei confronti del dollaro, che al giorno d’oggi è decisamente vulnerabile.»

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    4. Esistono vincitori o perdenti? No. Quello che abbiamo qui sono due nazioni che stanno cercando di rubarsi a vicende quote di mercato e godere dei vantaggi insiti nella "stabilità" della valuta di riserva mondiale. Anche se la Cina dovesse legare lo yuan all'oro sarebbe pur sempre un gold standard contraffatto, poiché imposto dallo stato e terminabile arbitrariamente. Nessun banchiere centrale vuole una cosa del genere. I banchieri centrali sono keynesiani, ed essi odiano l'oro e odiano qualsiasi restrizione alle loro politiche. Quindi è molto probabile che non accadrà mai. Ma anche se dovesse accadere una cosa del genere, ovvero, che la Cina dovesse riesumare una nuova Bretton Woods o un gold-exchange standard, dovrà fare i conti con tutti gli errori economici che hanno caratterizzato la corsa cinese degli ultimi anni. Questo significa depressione su vasta scala. I pianificatori centrali sono pronti a sobbarcarsi quest'onere? Ne dubito.

      Quindi la strategia della Cina è quella di accalappiare quante più nazioni possibili per cercare di soffiare al dollaro lo status di valuta di riserva mondiale. Sta cercando di spaccare la NATO e portare sotto la sua ala quante più nazioni occidentali possibili. Lo sta facendo con l'AIIB, ovvero, fornendo denaro gratis e progetti d'investimento inutili a tutte quelle nazioni che vi vorranno aderire. Qual è la garanzia collaterale dietro questo gigantesco schema di Ponzi? Il contribuente cinese.

      In parole povere sarebbe come liberarsi da una trappola per finire in un'altra.

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    5. Grazie infinite per i chiarimenti, ti prego comunque di darmi del tu. Continuerò a seguire il blog e attingere dalle preziose informazioni che fornisce. Sarà per me una bella avventura :-)

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  2. Il seguente articolo di Bloomberg ci aggiorna rapidamente sulla tetra situazione in cui langue l'economia cinese: We Traveled Across China and Returned Terrified for the Economy.

    Tutta questa capacità in eccesso di ferro e acciaio è il risultato di una bolla mega-galattica gonfiata nel settore delle costruzioni ed immobiliare. Riversandosi sul mercato mondiale spingerà ancora più in basso i prezzi mondiali di questi materiali. Un manna per i detrattori della deflazione e gli statistici dei governi. Ma visto che Main Street non sa cosa farsene di altri appartamenti o costruzioni varie o opere pubbliche varie, penserà ad altro... come ad esempio cibo, acqua, scuola, tasse, salute: http://www.bls.gov/news.release/cpi.t07.htm

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