mercoledì 29 aprile 2015

La nuova proposta di riforma bancaria salverà l'Islanda dall'instabilità economica?





di Ash Navabi


Una notizia recente proveniente dall'Islanda ha mandato su di giri quella parte di blogosfera dedita all'economia. Frosti Sigurjonsson critica l'attuale sistema bancario a riserva frazionaria e propone invece un sistema che definisce a "Moneta Sovrana". Ma cos'è una "moneta sovrana", come si diversifica dal sistema attuale e come dovrebbe funzionare? In questo post prima vi spiegherò, seguendo un approccio Austriaco, come funziona il sistema attuale e quali sono i suoi problemi, poi passerò ad analizzare la proposta della moneta sovrana per vedere come tenterebbe di risolvere le carenze del sistema attuale.



Come Viene Creato il denaro Nel Sistema Attuale?

Prima di poter analizzare la proposta della moneta sovrana, dobbiamo capire come funziona il sistema attuale. Possiamo suddividere la spiegazione in 15 passi. Ma prima bisogna capire che una banca centrale (come la Banca del Canada o la Federal Reserve) è molto simile a qualsiasi altra banca: offre conti di deposito e prestiti alla clientela. La differenza è che si può diventare clienti della banca centrale solo su invito.

  1. La banca centrale decide di aumentare la quantità di denaro nell'economia.
  2. Per invogliare le banche private ad accendere nuovi prestiti presso di essa, la banca centrale abbassa il tasso d'interesse per i prestiti.
  3. Le banche private poi prendono in prestito denaro dalla banca centrale.
  4. E' importante rendersi conto che la banca centrale crea letteralmente dal nulla i soldi per questi prestiti.
  5. Funziona in questo modo: una banca privata, come Goldman Sachs, vuole un prestito da $1000 dalla banca centrale, allora quest'ultima digita sui suoi computer che la banca privata ora detiene $1000 in più sul suo conto.
  6. In breve, la banca centrale dice alla banca privata che ora ha un migliaio di dollari in più sul suo conto e, come per magia, compaiono mille dollari in più sul conto della banca privata.
  7. Poi le banche private prestano questo nuovo denaro ai clienti (ad un tasso d'interesse superiore rispetto a quello applicato loro dalla banca centrale) tramite un sistema chiamato "prestito a riserva frazionaria". Ecco una versione molto semplice di come funziona:
  8. Diciamo che Goldman Sachs presta tutti i $1000 ricevuti dalla banca centrale ad un cliente, Alfa. Goldman firma un assegno ad Alfa di $1000.
  9. Alfa poi va in un'altra banca, diciamo la Scotia Bank, per depositare il suo assegno.
  10. Ma Scotia sa (in realtà lo presume) che Alfa non spenderà i suoi $1000 tutti in una volta. Potrebbe avere bisogno solo del 10% ($100) al momento.
  11. Così Scotia si ritrova a poter fare una scelta: o può lasciare in deposito i $900 che Alfa non usa... o può prestarli a qualcun altro — ad un interesse!
  12. Poiché esistono leggi che gli permettono di farlo, Scotia sceglie di perseguire la seconda opzione — conservando solo una frazione del deposito originale, mentre presta il ​​resto a Beta.
  13. Beta ha ora un assegno da $900. Lo deposita presso la Royal Bank, ma quest'ultima sa che Beta ne utilizzerà solo il 10%. Così ora la Royal Bank si ritrova a poter fare una scelta...
  14. E così via.
  15. Se questo processo va avanti, con ogni banca che conserva il 10% mentre presta il resto, alla fine ci saranno 10 volte tanto i $1000 iniziali. Se le banche ne conservassero il 20%, il sistema creerà 5 volte tanto i $1000 entrati inizialmente nel sistema.

Questa è l'esposizione standard della riserva frazionaria.[1] Poiché il nuovo denaro viene creato ogni volta che c'è un nuovo prestito, questo sistema talvolta viene chiamato "denaro basato sul debito". I vantaggi sono evidenti: le banche ottengono nuove entrate utilizzando denaro che altrimenti non verrebbe utilizzato. I consumatori e i produttori ne traggono beneficio perché tutto il denaro di nuova creazione abbasserà i tassi d'interesse, il che significa che ottenere prestiti sarà molto più facile.

Per il pensiero mainstream il problema principale è se qualcuno volesse indietro più di quel 10%. Le banche dovrebbero iniziare a ritirare i prestiti, forse iniziare a vendere asset, e se non riuscissero a raccogliere soldi abbastanza velocemente andrebbero in bancarotta. La soluzione mainstream prevede di conferire alla banca centrale il potere di "prestatore d'ultima istanza" affinché possa concedere prestiti d'emergenza e arginare questi tipi di problemi.



Riserva Frazionaria e Ciclo Economico

Ma per molti economisti, per esempio Ludwig von Mises, Friedrich Hayek, Murray Rothbard e Roger Garrison, ci sono anche altri problemi. Secondo questi economisti è di vitale importanza comprendere come i tassi d'interesse forniscano informazioni fondamentali sull'economia. Vale a dire, ci informano della volontà e della disponibilità delle persone di prestare e prendere in prestito denaro.

Ricordiamoci che domanda e offerta rappresentano volontà e disponibilità. Quando si tratta di prestiti, la loro offerta rappresenta la volontà e la disponibilità di concedere prestiti, mentre la domanda rappresenta la volontà e la disponibilità di prendere in prestito. Ceteris paribus, all'aumentare dei tassi d'interesse, i risparmiatori possono fornire più prestiti (essere disposti a risparmiare di più) ma i mutuatari ne richiedono meno (perché non sono disposti a pagare di più per un prestito).

Inoltre i tassi d'interesse ci dicono come i risparmiatori e gli imprenditori stiano investendo i loro soldi. Alti tassi d'interesse ci dicono che i risparmiatori preferirebbero spendere i loro soldi ora piuttosto che metterli in una banca. Così gli imprenditori produrranno merci che possono essere consumate ora invece che in futuro.

Bassi tassi d'interesse ci dicono che i risparmiatori sono disposti a rinunciare al consumo presente in favore di uno maggiore in futuro. Così gli imprenditori inizieranno ad investire in progetti a lungo termine finanziati dal risparmio dei risparmiatori per soddisfarne i desideri futuri.

Ma quando le banche centrali abbassano i tassi d'interesse, confondono questi segnali. I risparmiatori, pensando che non ci sia tanta domanda per i loro soldi, risparmiano di meno; i mutuatari, pensando che ci sia un eccesso di risparmio, decidono di prendere in prestito più soldi. Poiché i risparmiatori stanno risparmiando di meno, spendono di più nel presente. Poiché i mutuatari devono rimborsare i loro prestiti, decidono di fare investimenti che daranno i loro frutti in futuro. Durante questo periodo in cui i consumatori spendono e gli investitori investono, l'economia sembra essere in piena espansione.

Ma a causa della mancata corrispondenza tra i desideri dei mutuatari e le aspettative dei risparmiatori, alla fine qualcuno chiederà alla propria banca più soldi di quelli che quest'ultima ha in riserva. Questo porterà ad una corsa agli sportelli che destabilizzerà l'intero sistema. Questo è il succo della cosiddetta "teoria Austriaca del ciclo economico".



L'Approccio della Moneta Sovrana

Le notizie che ci arrivano dall'Islanda parlano di un approccio risolutivo chiamato "moneta sovrana". Secondo questa tesi, il sistema della moneta sovrana richiederà alle banche commerciali di mantenere il 100% delle loro riserve, terminando quindi la pratica del prestito a riserva frazionaria.

Tuttavia la banca centrale continuerà ad esistere e si riserverà il diritto di creare denaro dal nulla in modo arbitrario. La banca centrale potrà creare soldi senza al contempo concedere un prestito. Quindi se lo stato avesse bisogno di $1 miliardo, al posto del sistema attuale in cui deve raccogliere tale denaro vendendo un bond da $1 miliardo, la banca centrale gli concederebbe letteralmente questa somma senza il bisogno di nulla in cambio.

La tesi della moneta sovrana afferma di portare diversi vantaggi nell'ambiente economico, ma per problemi di tempo mi concentrerò su una sola affermazione: la moneta sovrana si tradurrà in una maggiore stabilità economica.



Un Sistema con Riserve Bancarie al 100% e con una Banca Centrale è Sinonimo di Stabilità Economica?

Se le banche private operassero in un sistema con riserve bancarie al 100%, non c'è alcun dubbio che i prestiti rifletterebbero le condizioni reali di domanda e offerta sul mercato. Se una banca è limitata a prestare solo quella somma che i suoi clienti hanno designato come prestabile — cioè, la quantità di denaro che i risparmiatori sono disposti ad offrire — allora i mutuatari potranno prendere decisioni più consapevoli riguardo gli interessi di lungo periodo della società.

In altre parole, in un sistema con riserve bancarie al 100%, non ci sarebbero più disallineamenti sistemici tra la spesa dei risparmiatori e gli investimenti degli investitori. Quindi non ci sarebbe più alcun ciclo economico Austriaco.

Ma se la banca centrale è ancora in grado di creare denaro dal nulla, quali conseguenze avrà sul resto dell'economia? Il problema riguarda il modo in cui viene introdotta la nuova moneta.

Immaginate di trovare una banconota da $100 che è caduta dal cielo. Sicuramente la spendereste in cambio di qualcosa che comprate di solito; diciamo una collezione di libri da un'asta online. Se non aveste mai trovato quella banconota, non avreste partecipato all'asta online e così qualcun altro avrebbe comprato quella collezione di libri per meno soldi. Ovviamente voi siete più ricchi, però nessun altro è più povero perché avete trovato e speso $100 che si sono materializzati dal nulla.

Ma le vostre nuove ricchezze hanno fatto aumentare il prezzo dei libri rispetto a quello che altrimenti sarebbe stato in assenza di quei $100 trovati. Inoltre ora anche l'organizzatore dell'asta ha più soldi da spendere. Diciamo che è disposto a pagare un po' di più per guanti di pelle e DVD. Ora anche i rispettivi venditori di suddette merci hanno un po' più da spendere, mentre altre persone possono permettersi un minor numero di guanti di pelle e DVD.

Si noti che l'effetto della nuova moneta diminuisce dopo ogni transazione. In un primo momento sale solo il prezzo dei libri, poi il prezzo di guanti di pelle e DVD. Così ora la gente può acquistare meno libri, guanti e DVD rispetto a prima.

Chi entra in possesso del nuovo denaro per primo ottiene un grande vantaggio, e chi ne entra in possesso più in avanti perde su diverse cose. Il nuovo denaro distorce i prezzi relativi dei beni in modo tale che solo i suoi primi ricevitori ne traggano beneficio, e danneggia le persone che ne entrano in possesso più in avanti nel tempo. Questo è chiamato Effetto Cantillon.

Se nella società il potere di creare denaro è l'esclusiva solo di un'agenzia, allora essa trae enormi benefici dall'Effetto Cantillon. Di conseguenza le imprese private avranno un grosso incentivo a posizionarsi il più vicino possibile a tale agenzia, in modo da sfruttare anch'esse l'Effetto Cantillon.

Così, affidare la creazione di denaro ad un soggetto estremamente potente, significa assicurare agli agenti che lo controllano un ampio margine discrezionale su beni e servizi. Se sono i politici questi agenti, allora è probabile che i gruppi avvantaggiati saranno coloro che costruiscono infrastrutture e promettono altri "tipi di lavoro". Se invece sono i banchieri centrali, allora le istituzioni finanziarie saranno probabilmente le più avvantaggiate.

Avere un "comitato per la creazione della moneta" (come si propone dall'Islanda) dove i tecnocrati decidono quanti soldi saranno creati, mentre i burocrati decidono come verranno spesi, non farà che acuire l'incentivo al clientelismo.

Inoltre se il nuovo denaro viene utilizzato per comprometterne i tassi d'interesse — per esempio, per acquistare bond — allora (nonostante le riserve bancarie al 100%) ancora una volta l'economia sarà suscettibile ad una mancata corrispondenza tra ciò che i risparmiatori vogliono e ciò che gli investitori stanno facendo, portando così ad un altro ciclo economico Austriaco.[2]



Conclusione

Il sistema della moneta sovrana, con una banca centrale e con riserve bancarie al 100%, è probabile che possa ridurre significativamente le fluttuazioni associate alla riserva frazionaria. Tuttavia non è una panacea contro le distorsioni sistemiche dell'economia. Centralizzare qualsiasi potere, specialmente uno così importante come la creazione del denaro, porterà inevitabilmente al clientelismo. E seppur in maniera ridotta, esisterà ancora una manipolazione dei mercati del credito che porterà al ciclo economico.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Nel report islandese si dice che questa descrizione da manuale sia sbagliata, tema a cui mi dedicherò un'altra volta. Ciononostante non altera il resto dell'analisi.

[2] Per ulteriori dettagli su questo argomento, si veda la nota 89 a pagina 662 del libro di Jesus Huerta De Soto, Money, Bank Credit and Economic Cycles.

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9 commenti:

  1. Certo che la fantasia dei ladri è davvero infinita....
    Direi, in termini non austriaci, una gran paraculata politica.

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  2. e noi l avevamo detto da anni che si sarebbe andati a parare lì.

    mi puzza tanto di esperimento

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  3. comunque l articolo è estremamente elementare. tanto da diventare inesatto. va bene per chi è a digiuno di "denaro", ma non vorrei fare il maestrino di turno. le inesattezza sono consapevoli nell autore che sta solo cercando di spiegare le fondamenta. partendo dalla teoria, diversa dalla realtà. la questione che mi preme è invece sottolineare che non è l effetto cantillon come moneta svalutata che conta di piu. coase ribatteva che la colpa è dei costi transattivi. in assenza dei quali il denaro flusice rapidamente dove vuole andare. e l'effetto cantillon si stempera. ora, a prescindere che i costi transattivi non si può far finta non ci siano, quel che conta è che chi distribuisce la moneta sceglie a chi dare la ricchezza. e quello sceglie, a sua volta, se tenersela, ed a chi darla. influendo sui prezzi, seppur sempre meno man mano che il giro si allarga. soprattutto influisce sulla decisione di "cosa" farne. cosa ottenerne in cambio: ponti, polizia, carta, droga, piscine, strade. insomma sceglie la produzione. alterando la somma delle domande individuali e creandone una artificiale soggettiva. se questo è fatto da un dittatore, altera il mercato dall inizio. e sbaglierà per mancata conoscenza diffusa. e tutti vorranno produrre quello che vuole il dittatore. se viene fatto in democrazia da "i politici", immaginate gli effetti del "voto democratico" su cio. a pensarci mi viene da ridere. a questo punto bisognerebbe vedere se la banca centrale resterebbe organo tecnocratico unico prestatore. che mi pare fosse l idea di friedman. draghi al potere assoluto!!!!

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    1. Che poi la paraculata sta nel dare alle greggi proprio quello che vogliono. Combattere le banche ed il capitalismo cattivo a favore delle sorti luminose e progressive garantite dalla politica di turno. Redistribuzione del fiatmoney per tessera di appartenenza nell'interesse superiore e condiviso. Il fiatmoney è powermoney. È di chi sta o va al potere e li rimane col consenso che paga più o meno profumatamente ai suoi sostenitori.

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    2. in quel caso no "redistribuzione"... proprio "distribuzione"

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    3. "Il QE sarebbe una cosa bellissima se non fosse utilizzato per politiche nocive" (cit.)

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    4. spettacolare. opere pubbliche: mose, olimpiadi, salerno - reggio calabria, expo etc. e poi sicuramente pensioni, se poi ha una forte siderurgia, puoi fare tanti bei cannoni. alla hilter. o puoi sempre scavare e riempire buche. se poi scioperano al momento di riempire, avrai tante belle buche, ma almeno un pil alitassimo. ed infine anche la droga, come il qu, sarebbe bellissima. se fosse gratis, ma anche tassata

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    5. Ciao a tutti.

      In un certo senso, potremmo dire che questa proposta potrebbe rappresentare la riedizione dell'errore di Peel di circa 200 anni fa. Sebbene i contenuti fossero diversi, si vuole cercare lo stesso di "risolvere" un problema lasciandone in vita uno peggiore. Ma credo comunque che la volontà sia sempre la stessa: appropriarsi della stampante monetaria e sforanre tanti bei coriandoli. Comunque, gdb, sì, l'articolo è estremamente sintentico perché vorrebbe semplicemente far notare al lettore quale sia l'inghippo fondamentale alla base della proposta islandese. In questa chiave l'effetto Cantillon è stato trattato superficialmente, altrimenti avrebbe dovuto aprire un filone dedicato solamente ai tassi d'interesse ai costi d'opportunità. Anche se, a mio modo di vedere, ritengo che l'effetto Cantillon non faccia altro che trasferire da un attore economico ad un altro i costi delle scelte sbagliate commesse da coloro fuorviati da segnali economici distorti.

      Tuttavia non credo che Coase abbia fatto un buon lavoro per refutare l'inesistenza dei costi di transazione, anzi. Facendo finda che l'utilità soggettiva interpersonale non esistesse, ha creato un impianto teorico pericoloso che ha intossicato le menti dei Chicagoboys. Per ogni beneficio c'è un costo e nascondersi dietro la presunta "efficienza del mercato" a tutti i costi non è la soluzione. Ad sempio, durante la bolla immobiliare USA sembrava che le famiglie americane stessero crescendo in ricchezza e l'utilizzo della propria casa come bancomat fosse un utile escamotage per scalare la gerarchia sociale. Chi meglio delle famiglie può rappresentare un nucleo di scelte di mercato? Eppure si sono dimostrate sbagliate. Sebbene l'acquisto di una casa avesse deviato risorse da altri settori, sembrava che la ricchezza lorda delle famiglie fosse aumentata (accensione del prestito + casa acquistata). In realtà quella netta non era aumentata affatto, perché oltre al possesso della casa ora la famiglia si ritrovava per le mani un debito da estinguere (e allo stesso tempo si tirava la zappa sui piedi permettendo alla bolla di erodere progressivamente ricchezza reale dall'economia). In conclusione, una famiglia avrà la casa grazie al prestito mentre un'altra avrà perso l'occasione di vivere in una casa pagando un prezzo inferiore.

      Questo è un semplice appunto, gdb, non una critica al tuo commento. Volevo che fosse chiaro il background da cui avevi tratto spunto.

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    6. nn preoccuparti, nn sono così permaloso :)

      e anche quando io dicessi cose che altri nn condividono, le critiche sono bene accette.
      (ovviamente - e questo vale in generale, non per te che sei sempre ipercorretto - espresse nei dovuti modi)
      sia perche non tutti lapensano eguale, sia perché tutti sbagliamo.

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