martedì 18 novembre 2014

Legittimità politica, l'impero e i suoi obiettivi





di Gary North


Di recente ho scritto un articolo sull'ostruzionismo dell'Internal Revenue Service riguardo alcune inchieste nella sua gestione delle domande di esenzione fiscale. L'IRS ha dimostrato di essere assolutamente immune al Congresso. Glielo ha detto chiaramente: "Vatti a fare un giro".

Il mio punto era semplice: l'unica vera influenza che ha il Congresso quando si tratta di un'agenzia esecutiva, è quando taglia il suo bilancio per l'anno successivo. Il Congresso non lo fa mai, perché esso espande sempre il potere del governo federale. Questa è una caratteristica vitale per il Congresso. Poiché si rifiuta di attuare questa sanzione negativa sulle agenzie esecutive federali, il Congresso è impotente nei loro confronti.

Poi ho continuato sottolineando come la Costituzione degli Stati Uniti garantisca al Congresso la piena autorità di rimuovere (quasi) ogni settore vitale dalla giurisdizione della Corte Suprema degli Stati Uniti e da tutti i tribunali federali.

In tutti quei Casi che riguardano Ambasciatori e altri rappresentanti diplomatici, la Corte Suprema avrà Giurisdizione legittima. In tutti gli altri Casi menzionati prima, la Corte Suprema avrà Giurisdizione d'appello, sia di Diritto che di Fatto, con alcune Eccezioni, e in tali Regolamenti interverrà il Congresso.

Questo non viene mai insegnato nelle scuole dello stato. Non viene mai menzionato nei discorsi pubblici. Il galateo del dibattito pubblico sulla questione della sovranità federale, in particolare sulla sovranità del Congresso, ha eliminato questo argomento. Se gli elettori capissero veramente che hanno il potere, attraverso il Congresso, di inibire la Corte Suprema su questioni di interesse reale, ciò costituirebbe davvero una rivoluzione politica. I Padri Fondatori della Costituzione non volevano che la Corte Suprema avesse la giurisdizione finale. Ma questo fatto è caduto nel dimenticatoio della scuola pubblica per oltre un secolo.

Quando Ron Paul soleva sollevare la questione della legittimità costituzionale, o la sua mancanza, in qualche disegno di legge che la Camera dei Rappresentanti stava considerando, la risposta standard dei suoi colleghi era questa: "Noi approviamo le leggi e la Corte Suprema decide se sono costituzionali." Il Congresso ha abbandonato la propria legittimità, concessa dalla Costituzione.

Oggi, il solo suggerire che il Congresso abbia l'autorità di rimuovere praticamente qualsiasi cosa all'esame della Corte Suprema, verrebbe considerato totalmente illegittimo. Non importa ciò che dice la Costituzione; alle teste di legno nei media non piace il Congresso. Preferiscono di gran lunga il sistema giudiziario, che è quasi immune dalla volontà degli elettori. Così se ne parla come se il sistema giudiziario avesse una sovranità superiore a quella posseduta dal Congresso. Questa è chiaramente una posizione incostituzionale, eppure è accettata dalla maggior parte della popolazione. I conservatori non sollevano il problema. Il movimento pro-life non solleva il problema. E' considerato alla stregua di una bestemmia. Peggio ancora, è stato praticamente dimenticato. Questa posizione non solo è considerata una posizione di frangia; non è riconosciuta affatto come posizione.



LEGITTIMITÀ

Ciò solleva la questione, che è fondamentale, della legittimità politica. Non c'è dubbio che la Costituzione degli Stati Uniti fornisca al Congresso il controllo sul sistema giudiziario. Il Presidente degli Stati Uniti non ha voce in capitolo, costituzionalmente parlando. Né la Corte Suprema. La popolazione non lo capisce. Così tende ad attribuire un certo grado di sovranità finale a cinque membri della Corte Suprema, la quale non deriva dalla Costituzione degli Stati Uniti ed è in opposizione flagrante col sistema del common law che governava il diritto anglo-americano fino a John Marshall nel 1803: Marbury v. Madison.

La dottrina del controllo giurisdizionale non è mai stata considerata alla convention Costituzionale. La Corte Suprema degli Stati Uniti è stata considerata la terza gamba dello sgabello federale, e la più debole. La dottrina del controllo giurisdizionale è stata inventata dal Chief Justice Marshall, che fu di gran lunga il più importante sostenitore della centralizzazione federale del potere nella storia della leadership politica americana. Franklin Roosevelt era un angelo su questo tema rispetto a Marshall. Egli affermò l'autorità finale della Corte Suprema sul sistema giuridico e politico del governo degli Stati Uniti, e non vi fu opposizione. Se la cavò. E' stata la più grande rapina politica nella storia degli Stati Uniti dopo il 1788. Egli era un federalista, l'ultimo dei federalisti. In nome della sovranità giudiziaria federale, arrogò alla Corte il potere politico. Passo dopo passo, caso dopo caso, centralizzò il potere fino alla sua morte nel 1835.

Questo trasferimento di sovranità politica alla Corte Suprema poteva essere contestato, ma non fu così. Non era insito nella Costituzione, ma la decisione di Marshall in Marbury v. Madison fece guadagnare alla Corte quella legittimità perché favorì gli interessi politici a breve termine dei jeffersoniani (dominanti dal punto di vista politico). Lasciarono che Marshall se la cavasse, e solo in un caso la Corte Suprema venne sfidata su questa rapina di legittimità. Fu nel 1869, durante la Ricostruzione: Ex Parte McCardle. Questa causa è finita nel dimenticatoio.

La legittimità è fondamentale. Vi faccio un altro esempio. Nello studio dettagliato del XVI emendamento, Bill Benson e Red Beckman hanno scoperto che, da un punto di vista tecnico, la ratifica dell'imposta sul reddito non è mai avvenuta. Non è stata approvata secondo le regole costituzionali. I due hanno fornito le prove tre decenni fa in The Law That Never Was. Ma il Procuratore Generale degli Stati Uniti voleva l'imposta sul reddito, come l'amministrazione Wilson, e così annunciò semplicemente che era stata approvata. Guadagnò legittimità all'istante. Da quel momento in poi, l'imposta sul reddito divenne sacrosanta nella storia americana. Ogni manifestante fiscale che tenterà di utilizzare l'evidenza storica fornita da Benson e Beckman, non sarà degno di ascolto presso un qualsiasi tribunale. Qui non si tratta di una evidenza storica falsificata dai due autori, al contrario, l'evidenza storica è stato simulata dal Procuratore Generale degli Stati Uniti. Il punto è questo: simulando le prove, il Procuratore Generale ha stabilito la legittimità dell'imposta federale sul reddito.

Nei grandi temi del nostro tempo, in cui ci si preoccupa di conservare la libertà, la questione della legittimità è molto più importante dei tecnicismi giuridici. I manifestanti fiscali non l'hanno ancora capito. Pensano sempre che facendo appello a qualche interpretazione arcana di qualche legge fiscale, possano sfuggire al giudizio dell'IRS, dei giudici tributari e di una giuria di loro pari. Vivono in un mondo di fantasia, in cui la legittimità è in qualche modo stabilita da un appello alle leggi. La legittimità è molto più complessa.

La legittimità è il cuore di ogni sistema politico e di ogni sistema istituzionale. Se si vuole abbattere un sistema concorrente, basta indebolirne la legittimità nella mente della popolazione, e in particolare indebolirla nelle menti dei difensori di quel particolare assetto istituzionale. Se si riesce a convincere la popolazione che una legge, una politica o una tradizione è illegittima, allora la battaglia è sostanzialmente vinta.

Ad un certo punto, ogni sistema politico crolla. Viene sostituito. Ad un certo punto, ogni tradizione politica viene gettata nella pattumiera della storia. Durante il periodo in cui una certa tradizione politica è dominante, sembra essere quasi immortale. Ma in realtà tutti sono mortali.



IL CORSO DELL'IMPERO

Questa mortalità è accelerata dall'impero. Gli imperi crollano sempre o vengono abbandonati dalle nazioni che li hanno creati. Gli imperi finiscono sempre in bancarotta. Gli imperi sembrano sempre avere legittimità agli occhi degli elettori, e poi, in un brevissimo periodo di tempo, vanno a gambe all'aria. Il modo garantito di accelerare la disintegrazione di una tradizione politica è quello di collegarla ad un sistema imperiale. Gli imperi mandano sempre in bancarotta le nazioni che indulgono in questa ipotesi assurda: una particolare nazione può sorvegliare il mondo per mezzo del potere militare.

L'impero britannico chiuse i battenti nel 1947, rimanendo a corto di denaro. Il sole, che non sarebbe mai dovuto tramontare sull'impero britannico, iniziò la sua discesa. Lo sostituì l'impero americano. Il marchio istituzionale di questo passaggio di consegne fu la NATO (1949). La NATO è stato il primo trattato di difesa che il governo degli Stati Uniti ha stipulato sin dal 1800, quando venne annullato il trattato del 1778 con la Francia. Allo stesso modo, l'Unione Sovietica finì i soldi nel 1991. Terminò le sue operazioni. Le leggi di Marx sullo sviluppo storico divennero improvvisamente pattume senza valore. Quando gli imperi vanno in bancarotta, mettono retroattivamente in discussione i simboli di legittimità che erano stati invocati durante il suo periodo d'attività. Non è facile abbandonare questi principi, soprattutto se si è un politico che ha messo in gioco la propria carriera puntando sulla loro legittimità. Ma, quando il portafoglio è vuoto, l'impero svanisce.

Non ci sono eccezioni.



CONCLUSIONE

Dobbiamo passare il tempo ad indebolire quelle aree di legittimità politica negli Stati Uniti, le quali costituiscono una minaccia per la libertà. Questo può sembrare uno sforzo senza speranza, ma è uno sforzo indispensabile. Si tratta di un compito ingrato durante l'era della legittimità. Col senno di poi, può anche essere ingrato, ma dipende da quale nuovo sistema lo sostituirà.

Non dobbiamo aspettarci di battere qualcosa con niente. Dobbiamo trovare altri accordi, altre istituzioni, altre tradizioni che possano sostituire l'attuale legittimità dopo che l'impero americano andrà a gambe all'aria.

Consiglio questo slogan: Sostituzione, Niente Presa di Controllo. Esempio: non cercate di prendere il controllo delle scuole pubbliche. Sostituitele.

L'impero americano si basa sul Federal Reserve System. Sul piano nazionale si basa anche sulla visione keynesiana del mondo, la quale giustifica i deficit federali e le banche centrali. Entrambi questi pilastri economici dell'impero vivono di giorni presi in prestito e denaro preso in prestito.

Il nostro obiettivo non dovrebbe essere quello di prendere il controllo del Federal Reserve System. Il nostro obiettivo dovrebbe essere l'abrogazione della legge che ha dato vita alla Federal Reserve. Dovrebbe essere sostituita dal free banking. Le corse agli sportelli bancari devono essere legalizzate. Non fa mai male terminare un cartello. Qualcosa (il cartello bancario) deve essere sostituito da qualcos'altro di meglio (diritto di contratto).

Credo abbiate capito l'idea. Sostituzione, non presa di controllo.

Siate pazienti. L'impero sta andando in bancarotta. Lavorate su qualche sostituzione. Fate esperienza. Aprite siti web. Scrivete manuali. Postate video su YouTube. Aspettate il vostro turno. Tenetevi occupati.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


12 commenti:

  1. Ciao, oggi molti argomenti.

    Vedo tracce di un dibattito anche italiano, tra costituzione formale e costituzione materiale o sostanziale, cioè tra ciò che è stato scritto e ciò che viene fatto per consuetudine. Non tanto interpretazione costituzionale, ma piuttosto adattamento per convenienza del gestore politico temporaneo. Un dibattito teso a denunciare abusi e distorsioni, prassi consolidate dal sistema politico-istituzionale per la propria autoconservazione. Battaglie dei Radicali.
    Poi, se uno legge la costituzione del dopoguerra e comprende che la proprietà privata, l'impresa privata e quant'altro rappresenta un diritto di libertà, sono garantite fin quando non contrastano con astrazioni impalpabili ed arbitrarie come l'interesse generale ed il bene comune... beh, ben vengano prassi consolidate che possano garantire l'inviolabilità della libertà individuale. Ma sto parlando di una realtà immaginaria... I crescenti diritti sociali possono e potranno smantellare costituzionalmente (e perciò, con la forza) qualsiasi argine alla libertà economica individuale...

    La legittimità. Tema fondamentale laddove molta gente si riempie la bocca con la parola legalità, senza (o forse no?) capire che manifesta per l'affermazione dell'apparato burocratico statale, del diritto positivo, del potere politico, della coercizione con pistola e distintivo. Ma, ovviamente, il tutto nel quadro formale della democrazia rappresentativa, che dà vera legittimità di governo solo quando vince una parte e mai quando vince una parte diversa.
    Basterebbe ricordare che può essere democratico e formalmente legale espropriare e sterminare un gruppo di persone (per fare un esempio), mentre non può mai essere legittimo farlo. Che il male assoluto può essere banalizzato se legalizzato a maggioranza democratica (Arendt).

    Gli imperi collassano sempre. E sempre perché sono finiti i soldi VERI. Hai voglia a creare denaro dal nulla ed a nascondere l'inflazione dei prezzi nelle bolle del mercato azionario od in quelle immobiliari od altrove... Altrimenti devi tassare/rapinare fino all'esproprio i tuoi sudditi o, extrema ratio, devi rapinare con la guerra i sudditi altrui. Prassi quotidiana.

    Infine, no a rivoluzioni per la conquista del potere centrale, ma conversioni di un sistema in un altro (per esempio, dal fiat al soundmoney), possibilmente migliore e decentrato, più libero e più volontario. Ma questa è una lunga battaglia culturale. E spesso sembra di seminare nella sabbia più arida che si possa immaginare.

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    1. correggo la fine del primo capoverso: ...qualsiasi argine a protezione della libertà economica individuale.

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    2. Ciao dna.

      Sulla costituzione italiana c'è questo allegro post di due anni fa: La morte di Gondrano.

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  2. http://www.jstor.org/action/showPublication?journalCode=lawhistoryreview

    dopo derrida l interpretazione non ha più limiti :) oramai tutto è dialetticamente possibile.

    ed il diritto è mediazione del conflitto. il diritto privato media in base a regole i conflitti privati. quello pubblico il conflitto tra autori e suddito. e percio, sul piano del diritto pubblico, il diritto è, a seconda del livello del sopruso, scienza pratica di regolamentazione del sopruso. spiegazione del sopruso. sopruso puro travestito. sopruso puro (dittatura) sotto forma di sopruso autoritario o di sopruso con presa per il culo inclusa (spiegazione fallace e senza senso). oggi siamo vicini a questa ultima modalità :) . quando le contraddizioni di questo modello, che non può statisticamente non contraddirsi, saranno emerse in maniera troppo palese per tutti, si cambierà modalità.

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    1. quello pubblico il conflitto tra autorità e sudditi

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  3. come immaginate il futuro? contraddittorio come il presente, verso la liberta (quella vera, per capirci) o (come nei film di fantascienza) un socialismo progressista pulito ed ordinato? in quest ultimo caso, pensate ai film distopici od all avvento di un new world order civile e realizzato?

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    1. Beh, dipende da quanto spingiamo in avanti nel tempo il futuro immaginabile.
      Una mia paziente di 93 anni mi ha detto candidamente e serenamente: guardi, non è che io stia male, anzi, me la cavo abbastanza bene per la mia età, ma vorrei proprio andare di là perché mi è presa la curiosità di vedere come si vive dall'altra parte. E non si riferiva alla Svizzera.
      Ma la mia idea attuale è che ci saranno, come sempre ci sono stati, più futuri contemporanei in luoghi diversi.
      Perciò, da qualche parte più libertà e da qualche altra parte meno libertà.
      Gli esseri umani cambiano lentamente. A volte, lo vediamo, non riescono a star dietro al cambiamento tecnologico. Perciò, credo che passioni, emozioni e conflitti saranno ancora il motore per migliorare o peggiorare la propria condizione. Che il dualismo del nostro essere guiderà le vicende future come quelle passate. L'idea di progresso è abbastanza recente. Potrebbe cambiare. E potrebbe cambiare in modi differenti a seconda dei luoghi e delle culture.
      Un nuovo ordine mondiale ed uniforme mi pare improbabile. Una condizione similmedievale, tecnologicamente aggiornata, potrebbe essere uno scenario post imperiale in occidente. Ma non è detto.
      Certamente i conflitti tra idee, culture, persone, modelli di sviluppo, sistemi economici saranno i punti di partenza per altri scenari. Ma comunque io vedo un po', un bel po', di discontinuità tra il nostro oggi ed il nostro domani. Spero in meglio, ma molti dei miei più recenti commenti sono pessimisti perché si basano sulla demografia che mi circonda e sulla sclerosi ideologica che pure mi circonda. Non vedo novità, ma ripetizione. È la storia di questo territorio e dei suoi abitanti non lascia immaginare a breve più libertà, ma molta di meno.
      Poi ci sta la salute personale, che renderà qualsiasi futuro più o meno attraente e vivibile.
      Mio figlio sta seriamente pensando di iscriversi ad ingegneria aerospaziale con indirizzo spaziale. Roba da Interstellar. Gli auguro di riuscire in quello che desidera. A me ed a mia moglie spetta solo il compito di fornirgli i migliori attrezzi culturali, morali e materiali possibili. Poi se la caverà da se' con corda e piccozza che gli avremo dato.
      Il futuro per fortuna è inconoscibile. L'incertezza va recuperata come dimensione possibile e costante della vita. Contro tutte le protezioni nevrotiche e coercitive che negano innovazione e libertà di sbagliare e correggersi responsabilmente. Io speriamo che me la cavo.

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    2. https://www.rutherford.org/publications_resources/john_whiteheads_commentary/are_we_the_people_useful_idiots_in_the_digital_age

      va bene come futuro distopico?
      ooops... ma questo è il presente!

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  4. avevo già letto in articoli più tecnici (giuridici) questa questione su chi sia l arbitro ultimo, il congresso o la corte. di che morte preferite morire, maggioranza affaristica o tecnocrazia elitaria?

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  5. north si conferma un interessante storico, che Sto arrivando! scabre nelle pieghe

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  6. In questo articolo Gary North si supera e tocca i veri punti del declino americano. E come al solito complimenti per l'ottima traduzione. SC

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  7. Caso mai dovesse accadere, almeno nelle segrete stanze, credo che il succo del ragionamento fatto ai convenuti sarebbe questo:
    " Volete, senza ipocrisia e da uomini di mondo, continuare a vivere in questo sistema, con tutti i difetti che pure ha e conoscete benissimo, primo fra tutti quello di essere il sistema col quale continuerete comunque a vivere ad uno standard medio che il resto del pianeta se lo sogna e sognerà ancora per un pezzo, e soprattutto a vivere alle sue spalle, oppure volete che venga aperto il vaso di pandora e d'ora in avanti ve la giocate ad armi pari, se vi va bene, ogni dannatissimo giorno, con tutto il resto del mondo? E guardate, che là fuori, sono moooolto incazzati e non vedono l'ora di pareggiare i conti.... Decidete voi... "

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