giovedì 18 settembre 2014

Eroi veri: i “giusti” ed i buoni





di Bill Bonner


“Se tutti spazzassero le proprie soglie, il mondo sarebbe un luogo più pulito.”

-Goethe


Esistono così tanti difetti nel carattere umano che anche una parrucchiera si annoierebbe se dovesse elencarli.

Ma oggi ci concentreremo solo su due che reputiamo più divertenti: voglio usare il cervello per migliorare il mondo, ma quando mi ci metto, il cervello cessa di funzionare.

Il difetto comincia ad apparire, acutamente, quando il tipico Homo sapiens raggiunge la sua adolescenza. Qui è quando il suo cervello è forte ed attivo, ma non è ancora stato messo alla prova dall'esperienza. Pensa ancora di poter risolvere qualsiasi problema.

In un libro di memorie della sua giovinezza, per esempio, un amico d'infanzia di Adolf Hitler ha scritto che il futuro Fuhrer attraversava il quartiere e sottolineava come avrebbe migliorato le cose — cambiato il colore di una casa... abbattuto le colonne di un'altra... riparato il tetto di una terza. Ma, invece di comprarsi una casa e cercare di realizzare le sue ambizioni architettoniche, il giovane Hitler cercò di cambiare il volto del mondo intero.

E qui arriviamo all'altro difetto — non dei leader, ma dell'uomo comune. Si è pronti ad andare avanti a tutti i costi. In pochi anni, i tedeschi si espansero in tutta Europa, creando scompiglio e caos... cercando di imporre lo sconclusionato nuovo ordine di Hitler.

"Ricordo", ha detto un uomo che abbiamo incontrato ieri, "che io ero lì; e oggi non sarei qui se non fosse stato per una di quelle persone che noi chiamiamo i “giusti”."

Sì, caro lettore, ancora una volta non scriveremo sui tanti imbranati in mezzo a noi, ma di pochi eroi veri. Molti di loro sono stati premiati qui a Parigi ieri, durante una cerimonia speciale nel Pantheon.

Quando i nazisti rivelarono i loro piani per il miglioramento del mondo, gli ebrei scoprirono che non c'era posto per loro in quel progetto. Molti fuggirono in Francia. Poi, quando i panzer entrarono a Parigi, scoprirono che non avevano fatto abbastanza. La razza padrona, con la connivenza attiva del governo francese, rastrellò presto gli ebrei e li rimpatriò in Germania, o per lavorare nei campi di concentramento... o per essere sterminati.

Solo poche persone — i Giusti — si presero la briga di fare qualcosa.

"Avevo solo tre anni all'epoca", ha spiegato il nostro amico a pranzo. "Ma mia madre e mio padre sapevano che potevano essere presi da un giorno all'altro. Avevamo amici che possedevano un bar/hotel fuori Parigi. Si offrirono di prendersi cura di me. Furono davvero coraggiosi, perché se fossero stati scoperti probabilmente sarebbero stati mandati nei campi di concentramento — o addirittura uccisi. E la cosa peggiore era che ci si doveva nascondere... non solo dai tedeschi, ma anche dai vicini di casa, perché non si sapeva se avessero potuto denunciarti alla Gestapo o no."

"Allora queste persone mi presero con loro e dissero a tutti che ero il loro nipote... scaricando le “colpe” su un figlio troppo libertino ed una madre sconosciuta. Se qualcuno mi avesse chiesto chi fossero i miei genitori, avrei dovuto dire che non lo sapevo."

"Per un po' i tedeschi rimasero accampati nel cortile dell'hotel, con gli ufficiali nelle camere. Erano davvero molto cordiali. Uno di loro mi diede una tavoletta di cioccolato. Ma avevo paura di mangiarla perché mia madre mi aveva detto che i tedeschi avrebbero potuto avvelenarmi. Così la diedi al cane e guardai per vedere cosa sarebbe successo. Al cane non accadde niente... così ne tenni anche un po' per me."

"Quelli erano tempi spensierati. Ma oggi, sto andando al Pantheon. Sono un testimone... una testimonianza viva... di come alcune persone possono fare davvero cose coraggiose, anche quando non ne avrebbero ragione. E si sa, questa è una cosa della seconda guerra mondiale... e forse l'unica cosa... di cui i francesi possono essere orgogliosi."

Sì, caro lettore. Ci sono persone che non cercano di migliorare il mondo, cosa che non solo è senza speranza, ma anche inutile e disastrosa. Invece i veri eroi fanno quello che possono per migliorare il mondo intorno a loro. Qui, rendiamo onore ad un altro paio di loro.

Negli Stati Uniti eseguire un'operazione alla cataratta costa circa $1,650. Probabilmente non vi aspetterete molte operazioni simili in un paese come l'India, dove il reddito pro capite è meno di $1,000. Ma oggi in India ci sono cinque ospedali che eseguono più di 180,000 operazioni agli occhi ogni anno. Ogni operazione costa circa $110. La maggior parte dei pazienti non paga nulla.

Questo grazie al Dr. Govindappa Venkataswamy, che nel 1976 a Madurai ha fondato il suo Aravind Eye Hospital da 12 posti letto. All'epoca aveva già 57 anni.

Il dottor V. voleva diventare un ginecologo, ma rimase paralizzato da un'artrite reumatoide in tenera età. Gli ci vollero due anni per riprendersi. Visto che non poteva più prendersi cura dei neonati, rivolse lo sguardo allo studio dell'oculistica, e progettò strumenti speciali che si fossero adattati alle sue mani. Scoprì che poteva fare operazioni agli occhi in modo più semplice, veloce e molto più conveniente.

L'ispirazione, dice, gli venne da McDonald. Scoprì la famosa M dell'insegna a 55 anni e questa scoperta gli cambiò la vita.

"In America ci sono potenti dispositivi di marketing per vendere prodotti come la Coca-Cola e gli hamburger," dice. "Tutto quello che voglio vendere è una buona vista, e ci sono milioni di persone che ne hanno bisogno... Se la Coca-Cola può vendere miliardi di bibite e McDonald può vendere miliardi di hamburger, perché Aravind non può vendere milioni di operazioni di ripristino della vista? Con la vista le persone potrebbero essere liberate dalla fame, dalla paura e dalla povertà."

"Nel terzo mondo una persona non vedente viene indicata spregiativamente come “una bocca senza mani”," dice il dottor V. "E' dannoso per la sua famiglia e per tutto il villaggio. Ma tutto quello di cui ha bisogno è un intervento di 10 minuti. Per una settimana deve portare le bende, quella successiva gliele vengono tolte. La gente non si rende conto che un tale intervento chirurgico è disponibile, o che può permetterselo, perché è gratis. Dobbiamo vendere a chi ha più bisogno."

L'ospedale si accolla i costi di coloro che non possono pagare. I clienti paganti sborsano 50 rupie (circa $1) per la consultazione e scelgono la loro sistemazione: camere di "classe A" ($3 al giorno) che sono private; camere di "classe B" ($1,50 al giorno) in cui un bagno è condiviso; o camere di "classe C" ($1 al giorno), essenzialmente un tappeto sul pavimento. I clienti paganti scelgono tra un intervento chirurgico con punti di sutura ($110) e uno senza ($120).

Da quando ha iniziato, i suoi ospedali oculistici hanno ripristinato la vista ad oltre un milione di persone in India. Anche con piccole entrate per paziente, Aravind realizza un profitto con un margine lordo del 40%. Un'operazione viene completata; un'altra ne segue a ruota. E' apparentemente un'impresa molto efficiente e produttiva.

Aravind ora fa più interventi chirurgici agli occhi di qualsiasi altra clinica in tutto il mondo, e senza accettare contributi pubblici. Questi ospedali sono totalmente auto-sostenuti. Né il dottor V. tenta di intascare un profitto per sé dall'impresa. Vive con una pensione, senza prendere soldi dall'Aravind.

Il dottor V. sta aiutando i poveri alla grande. Ma li aiuta anche in maniera molto diversa da un qualsiasi "miglioratore del mondo". Li considera degli individui.

"I consulenti parlano dei “poveri”", dice. "Nessuno all'Aravind fa discorsi simili. “Il povero” è un termine volgare. Definireste Cristo un uomo povero? Definire “povere” certe persone vi mette in una posizione superiore, vi acceca non permettendovi di comprendere quanto voi siate poveri — e in Occidente ce ne sono molti: emotivamente e spiritualmente. In America avete molti comfort, ma avete paura gli uni degli altri."

Il dottor V. si occupa solo di fare operazioni agli occhi... rapide ed economiche. Il miglioramento del mondo è venuto — come sempre — come un sottoprodotto dell'azione privata. Nello stato di Tamil Nadu, dove si trova il suo ospedale principale, l'incidenza della cecità è del 20% inferiore rispetto al resto dell'India.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. La presunzione, l'orgoglio sfrenato, la tracotanza (ybris) dei greci.
    Condannata da sempre da tutte le culture e le fedi religiose.
    Ma radicata nel dna umano. Super-io, demone interiore, ecc...
    Caratteristica dei sociopatici insieme alla insensibilita' totale.
    Einstein scrisse che ci sono solo due cose infinite: l'universo e la stupidita' umana. Ma del primo non era sicuro.
    Non conosceva il fiatmoney. Infinito anch'esso. Come la follia arrogante delle politiche monetarie espansive.
    A proposito, zia Yellen non sa quando alzare i tassi pero' dice che lo fara', prima o poi.
    Atteggiamento davvero rassicurante e competente. Non c'e' che dire!

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    1. Dimenticavo... Ma quanto e' meglio la solidarieta' volontaria rispetto a quella imposta. Che poi diventa sempre assistenzialismo clientelare per il bene comune di quelli che fanno i froci col culo altrui...

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    2. Ciao Dna.

      La tua chiave di lettura è come sempre chiara e precisa. Sì, esatto, la solidarietà volontaria è il principio fondante sul quale basare un quaslsiasi sistema di protezione in una società libera. Ciò viene dimostrato, infatti, dalla volontà altruistica degli uomini (come quelli descritti nell'articolo di oggi, o molti altri di cui non si ricordano i nomi, o di altri ancora di cui si minimizzano i gesti) la quale non ha bisogno di essere spronata, ma viene a galla ogni qual volta un nostro pari ha bisogno di aiuto. Noi stessi siamo fautori di grandi gesta, non c'è bisogno di uno stato che ci pensi per noi o che ce lo ricordi in modo martellante. Il fine dello stato invece è un altro, ma questo lo sappiamo bene.

      Inoltre, il pezzo di oggi è dedicato anche a quella schiuma di umanità che tanto si vergogna di sé stessa da schifare i propri pari (tutti) e paragonarli (se non reputarli inferiori) agli animali.

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