venerdì 29 agosto 2014

Combattere per il petrolio?





di Murray N. Rothbard


[Nota dell'editore: la guerra all'Iraq è stata fatta per il petrolio? Chuck Hagel, che era stato appena nominato Segretario alla Difesa, la pensa così; o almeno la pensava così nel 2007. E per il neocon Bill Kristol, questo rappresenta un grosso problema. Michael Moore ha risposto a Kristol citando diversi conservatori che sostanzialmente concordavano con Hagel. Uno degli esperti citati era Ann Coulter, il quale sosteneva che fosse giusto che gli Stati Uniti combattessero per il petrolio perché il paese ne ha bisogno. Murray Rothbard, nell'approfondire le motivazioni principali della prima guerra in Iraq, ha fissato un punto cruciale. L'intervento in Iraq è in effetti per il petrolio. Ma non si tratta dell'acquisizione del petrolio di per sé, ma della sua acquisizione da parte di alcuni produttori di petrolio. È la guerra non è per il capitalismo dei consumatori, ma per i capitalisti clientelari.]


Perché l'intervento in Arabia?


(The Free Market, Novembre 1990. Incluso in Making Economic Sense.)


Nel trambusto per l'intervento del presidente Bush nella penisola arabica, un paio di osservatori sobri hanno fatto notare la curiosa mancanza di chiarezza nell'obiettivo strategico di Bush: è per difendere l'Arabia Saudita (e questo regno è davvero sotto attacco?); per scacciare l'Iraq dal Kuwait; per ripristinare quello che Bush ha stranamente denominato il "governo legittimo" del Kuwait (reso "legittimo" da quale processo?); per deporre o uccidere Saddam Hussein (e sostituirlo con chi?); o per bombardare a tappeto l'Iraq da qui fino all'età della pietra?

C'è stata anche meno discussione su una questione un po' diversa, seppur più sconcertante: perché improvvisamente ci siamo ritrovati interessati all'Arabia Saudita? Perché questa isteria? Perché il più massiccio riarmo militare sin dai tempi del Vietnam, ed il dispiegamento di quasi tutto il nostro esercito, aviazione, marina e marines, in questo punto del globo dove non c'è nemmeno un obbligo convenzionale per gli Stati Uniti?

(1) Il tipo grosso ed il tizio piccolo. Ciò che è sconcertante per alcuni di noi è invece cristallino per il generale H. Norman Schwarzkopf, comandante delle forze Usa nella "Operazione Desert Shield". Stizzito dalle domande dei media, il generale ha risposto: "Non leggete i giornali? Sapete tutti perché siamo lì. Un tiranno ha attaccato un soggetto indifeso e noi siamo qui per fermarlo."

Il generale stava, ovviamente, utilizzando la metafora dell'azione della polizia. Un ragazzone sta massacrando di botte un tipo gracile, ed il poliziotto interviene per porre fine all'aggressione.

Purtroppo, ad un'analisi più approfondita, la metafora solleva molte più domande che risposte. A parte il problema evidente: perché gli Stati Uniti rappresentano il sedicente poliziotto internazionale? I poliziotti, vedendo il cattivo fuggire e dileguarsi nel suo quartiere, non lo circondano con la forza ed affamano l'intero quartiere per stanarlo. Ancor meno i poliziotti bombardano a tappeto la zona sperando che il cattivo resti ucciso. I poliziotti operano secondo il principio fondamentale che i civili innocenti non devono essere uccisi o presi di mira durante il tentativo di cattura dei colpevoli.

Un altro punto cruciale: i governi non sono simili agli individui. Se un gradasso se la prende con un tipo debole, l'aggressore sta invadendo il diritto della vittima alla sua persona ed alla sua proprietà. Ma i governi non possono essere considerati individui innocenti che possiedono solo i diritti di proprietà sul loro territorio. I confini di uno stato non sono acquisizioni produttive, come la proprietà privata. Sono quasi sempre il risultato di aggressioni e di coercizione da parte dei governi di entrambe le parti. Non possiamo pensare che ogni stato attuale abbia il diritto assoluto di "possedere" o controllare tutto il territorio entro i suoi confini (generalmente arbitrari).

Un altro problema con il presunto principio del poliziotto statunitense nella difesa di tutti i confini: che dire dell'invasione dello stesso governo degli Stati Uniti a Panama di qualche tempo fa? Chi può mettere le manette agli Stati Uniti? La solita storia recita che gli Stati Uniti stavano "ripristinando" elezioni libere a Panama. Un modo strano per giustificare l'intervento contro l'Iraq, dal momento che il Kuwait e l'Arabia Saudita sono entrambi oligarchie assolutiste che sono lontane anni luce dalla "democrazia" o dalle "elezioni libere."

(2) Saddam Hussein è un uomo molto cattivo, il "macellaio di Baghdad". Assolutamente, ma era altrettanto un macellaio anche l'altro giorno, quando era un nostro valoroso alleato contro la terribile minaccia per il Golfo rappresenta dai fanatici sciiti dell'Iran. A proposito, gli sciiti fanatici sono ancora lì, ma -- così come il dittatore della Siria, Hafez Assad, il macellaio di Hama -- sembra che si siano magicamente trasformati in nostri prodi alleati contro Saddam Hussein.

(3) Ma un giorno (tre, ma più probabilmente dieci anni) Saddam Hussein potrebbe acquisire armi nucleari. E allora? Gli Stati Uniti ne hanno a bizzeffe, il risultato della sua Guerra Fredda con l'Unione Sovietica, anch'essa pingue di armi nucleari durante i decenni in cui era considerata il nostro Nemico implacabile. Allora perché c'è molta più isteria ora contro Saddam rispetto ai tempi dell'Unione Sovietica? Inoltre Israele da tempo ha armi nucleari e l'India ed il Pakistan sono sul punto di una guerra per il Kashmir, e anche loro hanno le armi nucleari. Allora perché di loro non ci preoccupiamo?

L'appello a principi più alti, come spiegazione coerente per l'intervento americano, non avrà successo. Molti osservatori, pertanto, si sono concentrati sull'economia come spiegazione.

(4) La Guerra per il Petrolio. Saddam, invadendo il Kuwait e minacciando il resto dell'Arabia, rischia (come ha detto una persona nel mondo del giornalismo) di diventare il "re mondiale del petrolio". E' stata avanzata questa spiegazione per giustificare come gli USA debbano difendere il consumatore americano a fronte di un innalzamento astronomico del prezzo del petrolio da parte dell'Iraq.

Ancora una volta, tuttavia, ci sono molti problemi con la spiegazione "Prezzo del Petrolio". Lo stesso Establishment che ora si preoccupa dei prezzi del petrolio come "minaccia per lo standard di vita americano", trattò con calma e forza d'animo la quadruplicazione dei prezzi del petrolio nei primi anni '70, quando eravamo molto più dipendenti dal petrolio del Golfo di quanto lo siamo ora. Perché allora non c'è stata un'invasione statunitense dell'Arabia Saudita per abbassare il prezzo del petrolio? Se c'è così tanta preoccupazione per il consumatore, perché così tanti politici non abbassano le accise sui carburanti di 50 mastodontici centesimi al gallone?

E' chiaro che il potere dell'OPEC, come tutti i cartelli, è strettamente limitato dalla domanda dei consumatori, e che il suo potere di aumentare il prezzo del petrolio è di gran lunga inferiore rispetto agli anni '70. Secondo le migliori stime, anche se Saddam Hussein avesse conquistato l'intero Golfo, non avrebbe potuto aumentare il prezzo del petrolio al di sopra dei $25 al barile. Ma gli Stati Uniti, con l'embargo, il blocco e le continue minacce di guerra, sono già riusciti ad aumentare il prezzo del greggio a $40 al barile!

In realtà, sarebbe più plausibile supporre che l'obiettivo del massiccio intervento di Bush sia stato quello di aumentare il prezzo del petrolio, non di abbassarlo. E considerando la visita presidenziale del vice di Bush in Arabia Saudita, specificamente per sollecitarla ad aumentare i prezzi, i suoi legami di lunga data con il petrolio del Texas e con la Big Oil in generale, così come la recessione del Texas negli ultimi anni, questa intuizione comincia ad apparire fin troppo credibile.

Ma la spiegazione più probabile per l'intervento di Bush non è stata ancora enunciata. Questo punto di vista non si concentra sul prezzo del petrolio, ma sul suo approvvigionamento, e in particolare sugli utili. Per certo, come ha sottolineato Joe Sobran, Saddam non ha intenzione di controllare il petrolio al fine di distruggerne l'offerta oppure la relativa clientela di tutto il mondo.

Sin dal 1930 i Rockefeller e le altre grandi compagnie petrolifere occidentali hanno avuto rapporti intimi con i canoni assolutisti del Kuwait e dell'Arabia Saudita. Durante quel decennio e la seconda guerra mondiale, il re Ibn Saud dell'Arabia Saudita concesse un monopolio su tutto il petrolio sotto il suo dominio all'Aramco controllata dai Rockefeller, mentre i $30 milioni in pagamenti di canoni per la concessione vennero sborsati dal contribuente americano.

La U.S. Export-Import Bank influenzata dai Rockefeller, sganciò altri $25 milioni a favore di Ibn Saud per costruire una ferrovia dal suo palazzo principale, ed il presidente Roosevelt stanziò in segreto $165 milioni all'Aramco affinché costruisse tubazioni in tutta l'Arabia Saudita. Inoltre l'esercito americano venne assegnato per costruire un aeroporto e la base militare a Dhahran, nei pressi dei campi petroliferi dell'Aramco, dopo di che la base costata svariati milioni di dollari venne girata, gratis, ad Ibn Saud.

E' vero che l'Aramco fu gradualmente "nazionalizzata" dalla monarchia saudita nel corso degli anni '70, ma ciò equivale solo ad un cambiamento nei termini di questa partnership: oltre la metà del petrolio saudita viene ancora girato al vecchio consorzio dell'Aramco affinché lo possa vendere a tutto il mondo. In più la Mobil Oil dei Rockefeller, oltre ad essere un elemento chiave dell'Aramco, è impegnata in due grandi joint venture con il governo saudita: una raffineria di petrolio ed un complesso petrolchimico che costano più di $1 miliardo ciascuno.

Oleodotti e raffinerie devono essere costruiti, e la Standard Oil of California (ora Chevron), parte dell'Aramco, ha incaricato di questo compito il suo socio di lunga data, la Bechtel. Quest'ultima (che ha fornito un posto nel governo federale ai segretari George Schultz e Casper Weinberger) sta ora costruendo alacremente Jubail, una nuova città industriale da $20 miliardi nel Golfo Persico, così come molti altri grandi progetti in Arabia Saudita .

Per quanto riguarda il Kuwait, il suo emiro negli anni '30 concesse un monopolio petrolifero alla Kuwait Oil Co., una partnership della Gulf Oil e della British Petroleum, e ormai la ricca famiglia Sabah possiede un grande pezzo della British Petroleum e possiede anche depositi enormi presso la Chase Manhattan e la Citibank (entrambe influenzate dai Rockefeller).

L'Iraq, d'altra parte, è stato a lungo un paese petrolifero canaglia... nel senso che si è trovato al di fuori della rete Rockefeller-Wall Street. Così, quando il 2 agosto è scoppiata la crisi, le grandi banche di Wall Street, tra cui Chase e Citibank, hanno detto ai giornalisti che praticamente non avevano nessun prestito pendente, né depositi dovuti, con l'Iraq.

Quindi può anche darsi che la guerra di Bush sia una guerra per il petrolio, ma non nel senso di una battaglia eroica per conto di un basso costo del petrolio per agevolare il consumatore americano. George Bush, prima di ascendere alla vicepresidenza, è stato membro della commissione esecutiva della potente Commissione Trilaterale di David Rockefeller. La società di esplorazione petrolifera di Bush, Zapata, è stata finanziata dalla famiglia Rockefeller. Quindi questa Guerra per il Petrolio potrebbe essere semplicemente uno sforzo per espandere il controllo dei Rockefeller sul Medio Oriente.


Perché la guerra? La connessione col Kuwait


(The Rothbard-Rockwell Report, maggio 1991. Incluso in The Irrepressible Rothbard.)


Perché siamo finiti in guerra nel Golfo? La risposta resta oscura, ma forse possiamo trovare una spiegazione esaminando l'inquietante collegamento del Kuwait col nostro governo. (Sono in debito con un eccellente articolo su un oscuro tabloid di New York, Downtown di Bob Feldman, "The Kissinger Affair," 27 marzo.) Lo Sabahklatura che governa il Kuwait è immensamente ricco, soldi derivati dal bottino delle tasse/"royalty" estratte dai produttori di petrolio semplicemente perché la tribù Sabah rivendica la "sovranità" su quel prezioso asset nel bel mezzo del deserto. La tribù Sabah non ha alcuna rivendicazione legittima sui proventi del petrolio; non ha fatto nulla per esserne il primo appropriatore o il primo utilizzatore.

E' ragionevole supporre che la famiglia Sabah sia pronta ad utilizzare una parte modesta di quella ricchezza illecita per acquistare difensori ed avvocati negli Stati Uniti. Ora concentriamo la nostra attenzione sulla figura sinistra, ma quasi universalmente amata, di Henry Kissinger, un portavoce, consigliere e servitore dell'impero mondiale dei Rockefeller. Kissinger è così amato, infatti, che ogni volta che appare su Nightline o Crossfire è da solo, dal momento che sembra rappresentare una lesa maestà (o addirittura bestemmia) controbattere ai suoi pronuncimenti banali. Solo una manciata di brontoloni di estrema destra ed estrema sinistra disturbano questo consenso accogliente.

Nel 1954 Kissinger, un politologo di Harvard ed ammiratore di Metternich, uscì dalla sua oscurità accademica per diventare consigliere permanente sulla politica estera del governatore di New York Nelson Aldrich Rockefeller. Il dottor K svolse quel ruolo fino ad acquisire una certa padronanza della politica estera nelle amministrazioni Nixon e Ford. In quel ruolo Kissinger giocò un ruolo importante nel prolungare ed estendere la guerra del Vietnam, nell'omicidio di massa di civili causato da attentati terroristici in Vietnam, nel bombardamento segreto della Cambogia e nell'invasione del Laos.

Da quando lasciò la carica nel 1977, Kissinger ha continuato a svolgere un ruolo molto influente nella politica americana, nei media americani e nell'impero mondiale dei Rockefeller. Fu Kissinger, insieme a David Rockefeller, che risultò decisivo nella decisione disastrosa del presidente Carter di approvare che lo Scià rovesciasse l'Iran, vecchio amico e alleato dei Rockefeller, una decisione che ha portato alla crisi degli ostaggi iraniani ed alla caduta di Carter. Oggi Kissinger continua a servire come amministratore fiduciario del potente Rockefeller Brothers Fund, come consigliere della Chase Manhattan Bank dei Rockefeller e come membro dell'International Advisory Committee della stessa Chase. L'influenza di Kissinger sui media è evidente avendo fatto parte del consiglio della CBS Inc. ed essendo stato un consulente pagato per NBC News ed ABC News. Queste tre emittenti ricoprono buona parte del network dell'informazione.

Ma il ruolo principale e più redditizio di Kissinger è stato quello di capo della Kissinger Associates a New York, fondata con un finanziamento ottenuto nel 1982 dalla ditta bancaria internazionale di E.M. Warburg, Pincus and Company. A livello superficiale la Kissinger Associates (KA) è una "società di consulenza internazionale," ma tale "consulenza" copre molti peccati, e nel caso della KA questo significa influenza politica internazionale per le sue due dozzine di clienti importanti. In una relazione approfondita sulla KA del 20 aprile 1986, Leslie Gelb del New York Times Magazine rivela che "in quello stesso anno dalle 25 alle 30 imprese hanno pagato la KA tra i $150,000 ed i $420,000 ciascuna per ottenere influenza politica." Come fa notare blandamente Gelb: "Le superstar [della KA] erano persone che certamente avevano i contatti telefonici di alti funzionari del governo americano e di quelli stranieri." Oserei dire che si otteneva più della semplice influenza politica. Gli uffici della KA a New York e Washington sono piccoli, ma rappresentano una potere non indifferente. (E' una coincidenza che il quartier generale della KA a Park Avenue si trova nello stesso edificio della filiale della Chase Manhattan Bank, la Commercial Bank of Kuwait?)

Chi erano queste "superstar?" Uno di loro, che nel 1986 è stato vice presidente della KA, non è altro che il generale Brent Scowcroft, ex-consigliere per la sicurezza nazionale durante la presidenza Ford e, ricoprendo lo stesso ruolo sotto George Bush, è il principale architetto della guerra del Golfo. Uno dei migliori clienti del generale era la Kuwait Petroleum Corporation, che ha pagato Scowcroft per i suoi servizi almeno dal 1984 al 1986. Inoltre Scowcroft divenne direttore della Santa Fe International (SFI) nei primi anni '80, non molto tempo dopo la SFI è stata acquistata dalla Kuwait Petroleum Corporation. Il vecchio capo di Scowcroft si è unito a lui nella direzione della SFI: Gerald Ford. Una delle attività della SFI è la perforazione di pozzi di petrolio in Kuwait, un'operazione che, ovviamente, ha dovuto essere sospesa dopo l'invasione dell'Iraq.

Brent Scowcroft, è chiaro, ha goduto di una connessione lunga e redditizia col Kuwait. E' una coincidenza la presentazione di Scowcroft al Consiglio di Sicurezza Nazionale il 3 agosto 1990, che secondo il New York Times (21 febbraio) "ha cristallizzato il pensiero della gente e galvanizzato il supporto" per una "risposta forte" contro l'invasione irachena del Kuwait?

Con Scowcroft, tra l'altro, non si esaurisce l'elenco di amministratori Repubblicani tra la Kissinger Associates. Un altro alto funzionario della KA, Lawrence Eagleburger, sottosegretario di stato sotto Reagan, è tornato a ricoprire un'alta carica come vice segretario di stato sotto George Bush dopo un periodo di lavoro presso la KA.

Di vitale importanza alla KA sono i membri del suo consiglio di amministrazione. Uno è T. Jefferson Cunningham III, che è anche direttore della Midland Bank of Britain, altro cliente della KA. Il punto interessante qui è che il 10.5% di questa banca da $4 miliardi è posseduto dal governo del Kuwait. E Kissinger, come capo della KA, è naturalmente interessato a promuovere gli interessi dei suoi clienti, i quali includono la Midland Bank e quindi il governo del Kuwait. Questo collegamento ha qualcosa a che fare con il punto di vista ultra-interventista di Kissinger nella guerra del Golfo? Nel frattempo Kissinger continua ad operare nel Foreign Intelligence Advisory Board del presidente Bush, che non solo dona a Kissinger un canale per dare consigli ma gli dà anche l'accesso ad informazioni di sicurezza nazionale che potrebbero rivelarsi utili per i clienti aziendali della KA.

Un altro cliente della KA è la Fluor Corporation, che ha un interesse particolare nell'Arabia Saudita. Poco prima dell'invasione del 2 agosto, l'Arabia Saudita ha deciso di lanciare un progetto dai $30 ai $40 miliardi per espandere la produzione di petrolio, e ha concesso due contratti petroliferi enormi alle corporazioni Parson e Fluor. (New York Times, 21 agosto)

Un membro del consiglio di amministrazione della KA è il presidente dell'ARCO Robert O. Anderson; l'ARCO, anch'essa cliente della KA, è impegnata in un'esplorazione e perforazione petrolifera nel mare della Cina con la Santa Fe International, la filiale del governo del Kuwait.

Altri membri del consiglio della KA sono William D. Rogers, sottosegretario di stato nell'amministrazione Eisenhower e da tempo nella Dewey-Rockefeller di New York; l'ex-presidente della Citibank (Rockefeller) Edward Palmer; ed Eric Lord Roll, economista e presidente dell'istituto bancario S.F. Warburg di Londra.

Forse il membro più interessante della KA è una delle figure più amate dal movimento conservatore, William E. Simon, segretario del tesoro nelle amministrazioni Nixon e Ford. Quando Simon lasciò la carica nel 1977, è diventato un consulente per la Bechtel Corporation, che ha avuto i maggiori contratti di costruzione per raffinerie di petrolio e città in Arabia Saudita. Inoltre Simon è diventato un consulente per Suliman Olayan, uno degli uomini d'affari più ricchi e potenti in Arabia Saudita. Stretto collaboratore della ricca famiglia reale saudita, Olayan aveva servito bene la Bechtel ottenendo il contratto multi-miliardario per costruire la città petrolifera di Jubail. Nel 1980, inoltre, Olayan ha assunto William Simon per essere il presidente di due società di investimento insieme all'influente principe saudita Khaled al Saud.

La Bechtel, i Rockefeller e la famiglia reale saudita hanno avuto per lungo tempo una connessione intima. Dopo che i sauditi hanno concesso al consorzio petrolifero dell'Aramco (dominata dai Rockefeller) il monopolio del petrolio in Arabia Saudita, i Rockefeller hanno portato ai loro amici della Bechtel contratti di costruzione. La Bechtel Corporation, naturalmente, ha anche contribuito alla scalata di George Shultz e Cap Weinberger ai posti di comando dei Repubblicani. Per completare il cerchio, l'ex-capo di Simon, Suliman Olayan, è stato, nel 1988, il più grande azionista della Chase Manhattan Bank dopo lo stesso David Rockefeller.

Il motivo è chiaro. Un vecchio slogan della New Left recitava che "non c'è bisogno di un meteorologo per dirvi come soffia il vento". Allo stesso modo, non c'è bisogno di essere un "teorico della cospirazione" per capire che cosa sta succedendo qui. Tutto quello che dovete fare è essere disposti ad usare gli occhi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


giovedì 28 agosto 2014

Come trarre profitto dal metallo prezioso dimenticato





di Byron King


Vi metterò a conoscenza di un trend per il quale gli investitori istituzionali si morderanno i gomiti in futuro — sto parlando della rinascita dell'argento.

Dopo 3 anni di mercato orso, l'argento sembra aver toccato il fondo.

Di conseguenza, il prezzo di questa merce trascurata potrebbe essere sulla buona strada per i $30. Oggi voglio mostrarvi come sfruttare questa opportunità. Come vedrete, l'argento può proteggere la vostra ricchezza dalla tempesta perfetta di violenza settaria ed incompetenza burocratica. Ora è il momento di dare uno sguardo a questo metallo.

In primo luogo, vorrei spiegare come siamo arrivati qui.

Negli ultimi 3 anni l'argento ha avuto una vita difficile. Tutto è iniziato con la decisione della FED di interferire con l'economia.

Il mercato è ancora alle prese con gli effetti della politica monetaria della Federal Reserve. Sin dal 2008 abbiamo visto una dose costante di stampante monetaria e manipolazione del tasso di interesse — cosa che consegna agli investitori un mondo artificiale.

Questo mondo artificiale ha gettato fumo negli occhi di molti investitori. Le persone vanno a caccia di Facebook e Twitter. Stanno inseguendo i creatori di app ed altre dinamiche .

Nel frattempo, con il denaro che fugge dagli hard asset più sicuri, il prezzo dell'argento ha preso un colpo.

Il nostro analista tecnico, Greg Guenthner, mi ha mostrato una metrica che svela una dimensione invisibile di questa tendenza.

“Moving average convergence divergence (MACD), la linea sotto il grafico dei prezzi, mostra la quantità di traffici che avviene in un dato momento nel mercato dell'argento. Un picco nei trading — visto nel settembre 2012 — ha innescato la caduta precipitosa del prezzo dell'argento."




I prezzi dell'argento sono crollati poiché gli investitori di Wall St., desiderosi di giocare i loro soldi in investimenti più rischiosi, si sono trasferiti nel mercato azionario, ringraziando con devozione lo stimolo della FED. Ebbene, la festa sta giungendo al termine...

Come sapete, l'economia è ormai paragonabile ad un insieme di pezzi avulsi tenuti insieme con lo scotch e si sta sgretolando lentamente. Il QE è agli sgoccioli ed un aumento dei tassi di interesse è all'orizzonte.

Naturalmente non si può lanciare denaro ad un problema ed aspettarsi che funzioni nel lungo periodo.

Né il governo può aspettarsi di sostenere debiti da migliaia di miliardi di dollari. Il conto verrà probabilmente pagato sotto forma di una correzione di mercato.

Inoltre, le forze naturali del mercato spingeranno in alto l'inflazione fino a compensare gli sforzi della FED direzionati ad una manipolazione artificiale dei tassi. Per molti aspetti, l'inflazione è sempre in agguato dietro le quinte. E può solo peggiorare nei prossimi anni. Questa è una grande notizia per i possessori di argento.

Come possiamo rafforzare la nostra difesa contro il nemico conosciuto come inflazione? Sviluppando una posizione unica per l'argento.

Una mossa ideale non sarebbe solo quella di proteggersi contro la crescente ondata di inflazione, ma anche contro la volatilità dei trading degli investitori istituzionali volubili.

I banchieri di Wall Street sono soggetti ai capricci delle mode che passano. Hanno la lungimiranza di un moscerino della frutta; sono solo interessati al breve termine.

Voi siete qui per il lungo termine. Possedete quella lungimiranza che vi permette di scorgere i guadagni degli anni a venire.

First Majestic Silver Corp. (NYSE:AG) è una società a media capitalizzazione che vi aiuterà a far maturare i frutti della vostra lungimiranza. L'ho rivelato ai lettori di Oustanding Investment Insider il mese scorso. Tuttavia, dato che non l'ho trattata come una raccomandazione ufficiale, mi piacerebbe condividerla anche con voi.

First Majestic è una società mineraria focalizzata sulla produzione di argento in Messico. L'azienda sta riversando i suoi sforzi nell'aumentare l'efficienza delle sue miniere esistenti.

Una cosa lontano dalla norma per le società minerarie.

Le società minerarie ad alta capitalizzazione gettano milioni nell'esplorazione per scovare potenziali siti minerari. Quando le ricerche sfornano un ritorno misero, quasi inevitabilmente a causa dei costi astronomici dell'esplorazione, i loro bilanci finiscono in rosso. Potete immaginare che cosa significhi questo per la redditività delle compagnie minerarie.

La First Majestic rifugge da questa strategia in favore di una che è redditizia.

Vedete, la First Majestic si concentra sull'espansione della produzione delle sue miniere esistenti.




E questa tattica sta dando i suoi risultati. Nel primo trimestre, la produzione di argento è aumentato del 33% rispetto al primo trimestre 2013. Giusto in tempo per la rinascita dell'argento.

Traete conforto dalla forte correlazione tra il prezzo azionario di questa azienda ed il prezzo dell'argento. La correlazione fa luce sul grafico sconfortante qui sopra. Non preoccupatevi. Al rialzo dell'argento, seguirà anche quello della First Majestic. In realtà, sin dal giugno scorso stiamo vedendo una solida inversione di tendenza nel prezzo delle azioni, come indicato dall'area cerchiata sul grafico. E questo potrebbe essere solo l'inizio.

Traete profitto dal punto di svolta del prezzo dell'argento costruendo una posizione con la First Majestic.

Tutto sommato, le circostanze stanno convergendo affinché sia questo il momento in cui proteggere la vostra ricchezza. Potete proteggervi contro il rischio della fallibilità politica, con l'argento.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


mercoledì 27 agosto 2014

La sola prescrizione per una ripresa economica reale





di Dan Amoss


Nel 2012 i notabili che gestiscono l'Unione Europea hanno scelto la stagnazione alla ristrutturazione. Ecco una conseguenza di quella scelta: le aspettative per una ripresa economica sostenibile continuano sempre ad essere disattese.

Due anni fa il capo della Banca Centrale Europea (BCE), Mario Draghi, ha promesso di fare "tutto il possibile" per tenere unita la zona euro. Ha bluffato gli investitori nervosi inducendoli a credere in un programma di acquisto di bond soprannominato “Outright Monetary Transactions”, o “OMT”.

Sin dal bluff dell'estate 2012, la BCE non ha dovuto comprare molti titoli di stato emessi da Italia, Spagna, o altri paesi periferici dell'UE; invece li hanno comprati le banche commerciali. L'acquisto implacabile di bond ha portato a rendimenti obbligazionari notevolmente bassi in quei paesi con profili di credito rischiosi.

Ma il salvataggio reciproco tra banche e stati non può durare per sempre. Le deboli banche dell'UE possono assorbire le obbligazioni solo con una quantità crescente di credito. Alla fine, l'economia reale dell'Europa periferica deve riprendersi al fine di supportare i grandi stock di debito pubblico. E non si sta riprendendo...

La produzione industriale delude frequentemente; i tax rate non possono andare più in alto; i produttori non sono competitivi; i grandi mercati esportatori, tra cui la Cina, hanno rallentato; e, soprattutto, i burocrati europei hanno sprecato risorse scarse per sostenere un sistema insostenibile.

C'era bisogno di una pulizia di massa dei crediti in sofferenza nel sistema bancario, ed una ricapitalizzazione delle banche. Ma si è deciso di impedire una ristrutturazione delle banche — probabilmente a causa della paura di corse agli sportelli e di un contagio. Le ristrutturazioni bancarie che si sono verificate erano troppo piccole per fare la differenza.

Così le sofferenze e gli incagli, spazzati sotto il tappeto per alcuni anni con artifizi contabili, potrebbero essere sul punto di emergere di nuovo...

Il Banco Espírito Santo, una grande banca portoghese, è sottocapitalizzata. Si è anche impegnata in pratiche contabili discutibili (come le altre sue compagne in tutta Europa). C'è una certa riluttanza a declassare i crediti inesigibili.

Dopo il picco nel boom del credito, i banchieri hanno fatto tutto il possibile per ritardare l'ammortamento dei crediti inesigibili, sperando di "schivare il proiettile" del deficit di capitale concedendo nuovi prestiti e incassando profitti dal carry trade. Le banche centrali hanno tagliato i tassi di interesse, cosa che ha abbassato i costi di finanziamento delle banche commerciali. Poco alla volta Draghi ha acquistato le banche dell'UE progettando un massiccio carry trade nelle obbligazioni sovrane. Ma anche questo trading sta finendo. Le banche dell'UE dove troveranno i profitti per compensare le perdite sui crediti che stanno lentamente ri-emergendo?

I banchieri centrali stanno seguendo la politica del tasso zero ("ZIRP") per alleviare il dolore delle bolle creditizie scoppiate. Ma dopo anni dell'esperimento globale chiamato ZIRP, sta diventando chiaro che puntellare le vecchi banche in bancarotta significa in realtà impedire una ripresa reale.

Sono d'accordo con la conclusione di David Stockman che ha presentato in questo articolo:

Quindi forse è il momento che la FED cambi mentalità. Cioè, che l'Eccles Building rifugga dalla manipolazione del tasso di interesse e dalla ZIRP, e quindi consenta ai mercati finanziari di impegnarsi nuovamente in un onesto price discovery; e consenta al ciclo economico naturale di fare il proprio corso senza l'interferenza dei 12 membri del Politburo monetario, lasciando la riallocazione dei mercati nelle mani dei 317 milioni di consumatori, produttori, investitori, imprenditori e anche speculatori che compongono l'economia.

Questa è la ricetta giusta per una vera ripresa economica sostenibile. Ma cerchiamo di non illuderci: ci sono poche possibilità che la FED la implementi. E' raro che le istituzioni introducano cambiamenti proattivi; invece, reagiscono alle crisi.

Spingendo i tassi d'interesse a livelli artificialmente bassi, la FED ha gonfiato la bolla dei mutui americani e l'immancabile crash del 2008. Ma, purtroppo, il ciclo boom-bust non ha stimolato nella FED un'auto-riflessione. Incredibilmente, la FED è emersa dalla crisi come un eroe!

Così ha rincarato la dose con la ZIRP, con conseguente inflazione degli asset per i ricchi e stagflazione per la classe media. L'inflazione degli asset non ha favorito l'economia reale (come previsto dalla FED di Bernanke). Il quantitative easing (QE) ha rimarcato di più le disuguaglianze di reddito, aggravando gli squilibri economici ed allentando la pressione sui bilanci pubblici.

La "repressione finanziaria" dei responsabili della politica non sta funzionando, sostiene Russell Napier di CLSA in una nota recente. La repressione finanziaria consiste nella manipolazione dei tassi di interesse al di sotto del tasso di inflazione. I risparmiatori poi sopportano il costo del deleveraging di un sistema finanziario sovraccarico.

"[Bisognerebbe] farsi domande sull'attuale consenso: tutta la medicina reflazionistica è un bene per i proprietari di capitali", scrive Napier. "La fiducia tra i capitalisti che solo le autorità possano renderli più ricchi è davvero bizzarra, in quanto la memoria storica non contiene prove per associare l'azione del governo a valutazioni e rendimenti più alti. In un mondo dove il QE non svaluta i debiti e l'attivismo del governo non è tra le cose da fare, le valutazioni azionarie avrebbero davanti a loro una lunga strada in discesa."

Napier afferma che cinque anni di QE globale siano stati necessari — ma non sufficienti — per ridurre la leva finanziaria nel sistema finanziario. Eppure i responsabili della politica continuano a scommettere sull'attivismo. Nuovi interventi includono il "finanziamento dei prestiti" nel Regno Unito, ed i piani della BCE per incanalare il QE in alcuni settori privilegiati dell'economia.

Queste tattiche, sostiene Napier, equivalgono ad una allocazione del credito dettata dallo stato. In altre parole: "Capitalismo con caratteristiche cinesi".

Napier sostiene in modo convincente che l'inefficienza delle economie dirette dallo stato, dovrebbe portare a basse valutazioni nel mercato azionario. Sono d'accordo.

Ecco come vi potete preparare per una lenta discesa nelle valutazioni del mercato azionario: siate molto esigenti circa le azioni in vostro possesso. Le aziende con vantaggi competitivi duraturi terranno meglio. Alcune azioni possono superare un contesto di mercato ribassista e fornire grandi rendimenti. Ma l'idea che ogni azione possa salire perché le banche centrali stanno stampando denaro, sta diventando molto stantia.

Per quanto riguarda le azioni da evitare, starei lontano da qualsiasi cosa vi esponga alle banche europee. Queste banche hanno semplicemente ritardato — non evitato — la ristrutturazione.

La ristrutturazione è devastante per gli azionisti esistenti, ma offre buoni rendimenti per i nuovi entranti.

Tanto per cominciare, evitate di possedere banche europee quotate. Qui ci sono alcune ETF specifici che si dovrebbero evitare: l'iShares MSCI Italy ETF (NYSE: EWI), l'iShares MSCI Spain ETF (NYSE: EWP) e l'iShares MSCI France ETF (NYSE: EWQ). Questi ETF sono composti da banche esposte a crediti inesigibili.

Nel corso del tempo, sempre più investitori riconosceranno la trappola che le banche centrali hanno preparato per loro. Il QE non può essere annullato senza gravi danni ai prezzi delle obbligazioni, degli immobili e dei titoli azionari. Poiché questi asset servono come garanzia del sistema bancario, prezzi più bassi riaccenderebbero i timori di un default. Un mercato orso per gli immobili ed i paper asset metterebbe a tacere le chiacchiere di un restringimento della politica monetaria.

Quindi, quali classi di asset potrebbero beneficiare della diffusa comprensione che le banche centrali sono intrappolate in un quantitative easing permanente? Oro, argento e società estrattrici.

Eccone una da prendere in considerazione: Yamana Gold (AUY: NYSE; YRI: TSX). Le sue miniere in Sud America e Messico hanno minerali di buona qualità. Il bilancio di Yamana e il flusso di cassa sono abbastanza sani da finanziare la crescita continua della produzione, oltre ai dividendi.

Yamana è una delle poche grandi aziende di estrazione dell'oro in grado di generare un flusso di cassa positivo e costante con l'oro a $1,100 l'oncia. Questa è una buona protezione contro i ribassi. Ma se la media dei prezzi dell'oro sarà di $1,500 tra oggi e il 2018, Yamana potrebbe generare più di $2 miliardi di flusso di cassa cumulato.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


martedì 26 agosto 2014

Perché non sono un sionista

Sebbene gli articoli presentati finora sulla questione mediorientale siano stati decisamente chiari, è meglio ribadire alcuni punti a scanso di equivoci. Il problema qui non sono né gli ebrei né i palestinesi, il problema sono i fanatici e gli psicopatici al potere. Nel nostro caso, i cosiddetti sionisti e le forze arabe terroriste. Entrambi (ebrei e musulmani) hanno vissuto insieme senza problemi in Palestina per diversi secoli, fino all'arrivo dei coloni sionisti. La loro convinzione presuppone l'esistenza di uno stato ebraico in cui solo chi è di religione ebraica può avere la piena cittadinanza. Sia chiaro: il sionismo non è l'ebraismo. Il movimento sionista è una ideologia politica di origine ottocentesca, in contrasto con l'ortodossia ebraica ed osteggiato da un cospicuo insieme di rabbini. Ebrei ed arabi, in realtà, non sono popoli nemici. Uno stato unico in cui vivevano pacificamente insieme ebrei e musulmani già esisteva, precedentemente all'arrivo dei primi coloni sionisti. Poi sono arrivati i fanatici con un esercito che spara sui bambini, che lancia fosforo bianco, che circonda le città con un muro, che ruba le terre, che brucia gli ulivi. Questi eventi hanno seminato odio, e laddove c'era cooperazione si è fomentata la distruzione. Per gli arabi, quindi, gli assalitori sono diventati "tutti" ebrei (come per gli indiani i bianchi erano tutti "wasi'chu", eccetto quelli che avevano deciso di abbandonare la loro precedente civiltà). Quando viene fatto scoppiare l'odio, le distinzioni non solo sono difficili, sono controproducenti. Non porti una penna ad un duello con la spada. Entrambe le popolazioni stanno pagando un prezzo alto per la follia dei loro governanti. La Palestina a suon di morti ammazzati, Israele vedendo etichettati gli ebrei (tutti) come dei carnefici. Come suggerisce giustamente questo articolo di Haaretz, "Israele deve sottoporsi ad una rivoluzione culturale".
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di Scott Lazarowitz


Come ho già detto in precedenza, sono ebreo. In realtà, sono un ebreo angosciato. Ma non sono un sionista. Sono un individualista ed un sostenitore della proprietà privata e dell'associazione volontaria.

Ma visto che le parole sionismo e sionisti sono spesso gettate nella mischia con noncuranza ed ignoranza, voglio chiarire il loro significato.

Sin dal tardo XIX secolo, il sionismo è stato un movimento politico che ha promosso una patria per gli ebrei, con la mistica "Terra di Israele" idealizzata come la "Terra promessa" di Dio agli ebrei. Tuttavia, i sionisti più influenti considerano Israele (o la Palestina, come era conosciuta prima del 1948) l'unica "patria sicura per gli ebrei". Ma, come Murray Rothbard ha sottolineato, Israele era già abitata. L'insediamento degli ebrei in quel lembo di terra non ha visto contratti volontari e trasferimenti dei titoli di proprietà, bensì sequestri coatti effettuati da burocrati statali e dai loro esecutori armati.

Quindi direi che le sollecitazioni del secolo scorso rivolte a tutti gli ebrei del mondo, affinché si fossero stabiliti nel piccolo territorio di Israele, non erano affatto di natura "ebraica", poiché la realizzazione dell'obiettivo del sionismo ha violato gli insegnamenti morali del giudaismo (e del cristianesimo), ed è una cosa che non potrebbe funzionare nella pratica.

Infatti, oltre al desiderio di scacciare i palestinesi, nel corso dei decenni gli ideologi al comando hanno dimostrato un'inclinazione alla persecuzione e forse anche peggio. Per esempio, dal punto di vista morale come fanno i sionisti a spiegare l'embargo della Striscia di Gaza, per cui i palestinesi non sono autorizzati a viaggiare a Gerusalemme o in Cisgiordania?

Per quanto riguarda la praticità di tale organizzazione, essere circondati da arabi, musulmani, o paesi persiani, come potrebbe far allontanare le ritorsioni e far sentire protetti gli ebrei -- soprattutto in considerazione del contraccolpo naturale dopo anni di sequestri di terre dei palestinesi, espulsioni degli arabi dalla Palestina ed occupazioni militari?

E quanti ebrei attualmente in Israele sono stati vittime di oppressioni o di discriminazioni, al contrario dei palestinesi in Israele ed a Gaza che sono effettivamente vittime?

Vedete, non molti degli ebrei in Israele sono vittime. Ma sembra che parecchi si vedano come tali, come ha sottolineato l'esperto di antisemitismo Antony Lerman.

Ma sembra che sia politicamente scorretto parlare negativamente di Israele, o criticare i suoi burocrati e le loro aggressioni illegali, tanto da essere etichettati come "antisemiti" da parte di persone ignoranti e intolleranti. I campus universitari vogliono criminalizzare le critiche ad Israele, ed il dissenso tra le fila dei leader ebrei si è notevolmente ridotto a causa delle tattiche intimidatorie maccartiste.

Il giornalista di Haaretz e critico della guerra a Gaza Gideon Levy, ha scritto che è stato "quasi linciato" da una folla di israeliani arrabbiati mentre veniva intervistato fuori da un centro commerciale.

E, ironia della sorte, ora sembra che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu vuole che l'UE "disciplini strettamente" le proteste contro la guerra a Gaza e le critiche contro Israele, per paura di "un altro Olocausto" in Europa come reazione alle sue aggressioni a Gaza. (Perché mi vengono in mente i jihadisti islamici che condannano ogni critica all'Islam o ai musulmani e giustificano l'omicidio degli "infedeli"?)

Ed ora il Senato americano ha approvato all'unanimità una risoluzione per sostenere i crimini di guerra di Israele a Gaza. Pochi anni fa i ruffiani bigotti al Congresso hanno applaudito il loro eroe Netanyahu. E il Congresso ora vuole spendere ancora più dollari dei contribuenti americani per il sistema di difesa dell'esercito israeliano "Iron Dome", il quale potrebbe anche non essere molto efficace. Questo in aggiunta ad un nuovo impianto "misterioso" conosciuto come "sito 911" che l'Army Corps of Engineers degli Stati Uniti sta costruendo per l'aeronautica militare israeliana, così come molti altri progetti costosi.

I contribuenti americani avevano già finanziato la distruzione degli impianti di trattamento delle acque reflue a Gaza durante la guerra 2008-09, e l'embargo è stato uno strumento per evitare che la popolazione di Gaza riparasse le infrastrutture e, quindi, è stata costretta a bere acqua non trattata. In effetti sta avvenendo la stessa cosa ora, e l'ulteriore distruzione di strutture idriche e fognarie finanziata dai contribuenti americani sta causando gigantesche crisi sanitarie.

Nelle aggressioni attuali, gli israeliani hanno bombardato case, scuole e ospedali, mentre hanno erroneamente sostenuto che Hamas stesse usando i civili come scudi umani. Nella guerra Israele-Gaza del 2008-2009, Amnesty International ha concluso che non c'era alcuna prova che Hamas stesse usando "scudi umani". Tuttavia, gli stessi israeliani hanno usato i palestinesi come "scudi umani".

Prima dell'8 luglio, giorno in cui è stata avviata “l'Operation Protective Edge” (l'attuale guerra di Israele contro Gaza), il 15 maggio i soldati israeliani hanno ucciso due ragazzi palestinesi che non rappresentavano alcuna minaccia. I soldati israeliani hanno anche ucciso diversi bambini palestinesi che giocavano su una spiaggia.

A quanto pare la violenza perpetrata dai soldati israeliani contro i palestinesi è davvero frequente. E l'organizzazione israeliana Breaking the Silence ha dimostrato che picchiare i bambini palestinesi è normale routine.

Leggiamo un breve passaggio tratto dal report di Breaking the Silence sulla guerra 2008-09 a Gaza: "Le testimonianze dei militari descrivono l'uso di [...] munizioni al fosforo bianco in quartieri densamente abitati, distruzione di edifici estranei a qualsiasi minaccia diretta alle forze israeliane e regole di ingaggio che hanno portato all'uccisione di innocenti [...] nonché dure dichiarazioni fatte da funzionari di basso e alto rango che attestano il deterioramento morale della società e dell'esercito." Un'altra storia controversa si è focalizzata su soldati israeliani con t-shirt che schernivano l'uccisione di donne palestinesi incinte e dei bambini.

A mio parere, l'attuazione forzata del sionismo ha favorito una società in cui sono stati istituzionalizzati il razzismo, un sentimento supremacista e l'estremismo nazionalista.

Per comprenderne il come, rivolgete lo sguardo all'indottrinamento dei bambini israeliani. A maggio gli israeliani hanno celebrato il loro sessantaseiesimo Giorno dell'Indipendenza, che i palestinesi chiamano "Catastrofe" o Nakba Day. I bambini israeliani hanno giocato con granate finte, pistole e lanciarazzi. Il militarismo sembra essere solo un altro fatto della vita, come essere anti-arabi (e anti-cristiani). Come citato sul The Forward, Gideon Levy ha scritto: "Quando Hamas tratta i suoi bambini allo stesso modo, i genitori israeliani commentano con disgusto: Guardate quelle bestie."

Nella società israeliana, il razzismo anti-arabo e la discriminazione sono dilaganti. In un precedente articolo ho portato all'attenzione del lettore alcune leggi emanate da Israele, gli autobus separati e le scuole per israeliani e palestinesi. Un sondaggio del 2006 condotto dal Center for the Struggle Against Racism, ha scoperto che il 68% degli intervistati ebrei in Israele non voleva vivere nello stesso condominio con un arabo, il 40% riteneva che "lo stato deve sostenere l'emigrazione dei cittadini arabi", quasi la metà non avrebbe lasciato entrare in casa propria un arabo, e il 41% riteneva che i luoghi di intrattenimento dovevano essere separati. In un sondaggio analogo del 2007, più della metà degli intervistati ebrei credeva che un matrimonio tra una donna ebrea ed un uomo arabo fosse un "tradimento nazionale".

Un sondaggio del 2010 tra gli studenti delle scuole superiori israeliane condotto dai ricercatori della Maagar Mochot e della Tel Aviv University, ha scoperto che metà degli studenti si opponevano alla parità dei diritti per gli arabi in Israele, e più della metà avrebbe vietato agli arabi di servire nel Knesset israeliano. Un altro sondaggio del 2010 tra i giovani israeliani condotto dalla Friedrich Ebert Foundation e dal Macro Center for Political Economics, ha scoperto che il 46% dei giovani avrebbe revocato qualsiasi diritto agli arabi in Israele. Il 60% dei giovani riteneva che "una leadership forte" era più importante dello stato di diritto, e, quando è stato chiesto loro cosa provassero nei confronti degli arabi, il 25% ha risposto: "odio". Un sondaggio del 2012 condotto dai sondaggisti dell'Israel’s Dialogue, ha anche mostrato una percentuale rilevante di ebrei israeliani che approvava le politiche ufficiali di discriminazione contro gli arabi e che avrebbe negato ai palestinesi il diritto di voto.

Per quanto riguarda Gaza, la "questione araba" e il sentimento di uno "stato ebraico" -- il che significa che solo gli ebrei possono vivere in Israele -- il Ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, un ex-membro dell'estrema destra militante nel partito del rabbino Meir Kahane, ha invocato uno stato di Israele libero dagli arabi ed una "pulizia profonda" della Striscia di Gaza. Lieberman ritiene, inoltre, che Israele debba trattare Hamas come gli Stati Uniti hanno trattato i giapponesi alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

E seguendo le orme collettiviste di Lieberman, il figlio del defunto primo ministro Ariel Sharon, Gilad Sharon, nel 2012 scrisse un editoriale in cui affermava che: "Dobbiamo schiacciare interi quartieri a Gaza. Appianare tutta Gaza. Gli americani non si fermarono con Hiroshima — i giapponesi non si stavano arrendendo abbastanza velocemente, così colpirono anche Nagasaki. Non dovrebbe esserci elettricità a Gaza, né benzina o veicoli in movimento, niente."

Sempre nel 2012, l'ex-Ministro degli Interni Eli Yishai commentò così l'attacco a Gaza denominato Operazione Pilastro Difensivo: "L'obiettivo dell'operazione è quello di far tornare Gaza al Medioevo, solo allora Israele sarà tranquillo per i prossimi 40 anni." Il membro del Knesset Michael Ben-Ari, rincarò la dose: "Non ci sono innocenti a Gaza", ed esortò Israele a "calpestarli!"

Un rabbino ortodosso molto popolare che è morto lo scorso ottobre, il rabbino Ovadia Yosef, credeva che i non-ebrei dovessero essere servi degli ebrei. In un sermone dichiarò che: "I goyim [i non-ebrei] sono nati solo per servirci. Non hanno altro posto nel mondo — solo servire il popolo di Israele." Il rabbino Yosef considerava l'Autorità Palestinese in questo modo: "Tutte queste persone malvagie dovrebbero perire. Dio le dovrebbe colpire con una piaga, insieme ai palestinesi." E degli arabi disse: "E' vietato essere misericordiosi nei loro confronti. È necessario sparare missili ed annientarli. Sono il male e sono maledetti." Il figlio di Rabbi Yosef, il rabbino Yaakov Yosef anch'egli morto all'inizio dell'anno scorso, approvava un libro controverso del 2009, The King Torah, in cui si promuove l'uccisione di non ebrei (inclusi gli innocenti).

Potreste pensare che dopo la Germania nazista, l'Olocausto ed il processo di Norimberga, i sionisti e gli ebrei israeliani fossero diventati più sensibili nei confronti delle minoranze e degli innocenti, ed avessero esercitato tolleranza sulle culture diverse e sulle opinioni religiose diverse. E potreste pensare che non si sarebbero impegnati in pensieri collettivisti-squadristi, come la persecuzione di un intero gruppo di persone a causa delle azioni di alcuni di loro. (Lo so, sono un po' esigente quando si tratta di coerenza morale.)

Per quanto riguarda la fondazione dello stato attuale di Israele, molti sionisti espressero sentimenti ideologici in cui la priorità era quella di portare gli ebrei di tutto il mondo nella Terra di Israele piuttosto che salvarli dall'oppressione. Per esempio, il primo premier israeliano, David Ben-Gurion, dichiarò: "Se avessi dovuto scegliere se salvare tutti i bambini in Germania e portarli in Inghilterra o salvarne la metà e portarli nella Terra di Israele, avrei scelto la seconda..."

L'obiettivo principale del sionismo è stato quello di concretizzare nella Terra di Israele il concetto biblico di "Terra promessa" di Dio agli ebrei. Ma quanto c'è di vero e verificabile in questa affermazione? Perché la Bibbia dice così? Alcune persone credono che Dio abbia scritto la Bibbia, ma in realtà, a mio avviso, gli uomini hanno scritto la Bibbia sostenendo che Dio l'abbia scritta. Ma sono sicuro che questo dibattito non verrà mai risolto.

Ma una cosa è credere in tutto questo e tentare di attuare una tale ideologia per mezzo di contratti volontari e trasferimenti di titoli di proprietà, come auspicava il fondatore del sionismo moderno Theodor Herzl. Un'altra è come sono andate davvero le cose.

L'ideologia collettivista del sionismo è diventata una passione che guida i cuori e le menti di alcuni ebrei, di alcuni cristiani religiosi e di strateghi politici che sfruttavano la situazione degli ebrei per ottenere potere, arraffare le terre, e così via. E alcuni degli attivisti più estremi hanno cercato di portare avanti ulteriori espansioni, credendo di dover rendere Israele una "superpotenza" del Medio Oriente per la sua stessa sopravvivenza.

Ma con la distruzione che hanno scatenato le ideologie collettiviste in tutto il XX secolo, potreste pensare che le persone più razionali avrebbero rifiutato di promuovere il sionismo.

E' meglio che ogni ebreo (o cristiano, o musulmano, ecc.) viva in un luogo adatto alle proprie esigenze in base alle sue preferenze climatiche, economiche, sociali e di sicurezza. A mio parere, non è particolarmente salutare trovare una nuova posizione geografica per adempiere ad una promessa biblica, e, visto quanto sia pericoloso Israele a causa del conflitto tra gli espropriatori e gli espropriati, lo stato di Israele è un esempio calzante.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


lunedì 25 agosto 2014

Quel terribile aumento delle tasse che ci condannerà tutti quanti

A quanto pare l'onniscenza dei pianificatori centrali sta scricchiolando vistosamente. Sebbene i loro volti siano privi di emozioni, le loro gambe stanno ballando il twist. Ora salta fuori che il tasso di interesse è davvero qualcosa con cui non giocare, e non rappresenta solo l'assunzione di rischi ma anche il coordinatore temporale delle preferenze degli individui. La sua manipolazione artificiale determina allocazioni errate delle risorse, facendo emergere investimenti improduttivi. Aspettate un attimo... ma i tassi di interesse sono ridicolmente bassi sin dal 2008! Bingo! I banchieri centrali non sanno più dove sbattere la testa. Ed insieme alla loro presunta utilità nell'economia, va a farsi benedire anche la metafora keynesiana dell'economista "idraulico" o "meccanico", figure professionali in grado di aggiustare qualsiasi guasto mettendo mano alla cosa rotta.
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di Richard Daughty (alias The Mogambo Guru)


Posso sentire il resto della famiglia là fuori, battere i pugni contro il Mogambo Bunker Della Paranoia Isterica (MBDPI) affinché io sblocchi la porta, esca immediatamente fuori, smetta di agire come un pazzo e come minimo vada a raccogliere i cartoni di pizza vuoti nel giardino dei vicini (perché sono giunte delle lamentele, puzzano e blah blah blah).

Beh, i vicini possono anche lamentarsi di qualche innocente cartone colorato gettato qua e là in tutto il quartiere, ma non vengono mai a dirmelo in faccia. No! Invece li guardo, quei piccoli codardi, mentre fanno capolino dalle loro tende orrende e mi osservano mentre metto in sicurezza il perimetro di casa contro le invasioni di qualche agente del governo, elicotteri invisibili e/o creature extraterrestri, tutti quanti aventi scopi sinistri, cosa che saprebbero anche loro se leggessero le notizie, conoscessero i fatti, o vedessero quei simpatici documentari scientifici in cui ci sono tanti "omini verdi" che arrivano dallo spazio profondo.

Comunque, se marciassi davanti le porte di casa loro e domandassi rumorosamente: “Hey! Che diavolo AVETE da guardare? Huh? Perché vi nascondete come ratti non appena vi faccio una domanda?” Ogni volta reagiscono come se nulla fosse accaduto, pronunciadosi innocenti e negando ogni accusa... sporchi bugiardi.

E se poi aggiungessi alla domanda precedente (proprio per farli uscire allo scoperto): “Cosa diavolo volete sapere di me, pezzi di sterco terrestre troppo stupidi per comprare oro, argento e petrolio quando l'intera storia dell'economia comanda che facciate Proprio Questa Cosa (PQC) in un momento in cui l'offerta di denaro viene aumentata Così Dannatamente Tanto (CDT), Così Velocemente (CV) e per Così Dannatamente Tanto Tempo (CDTT)? Cosa vorreste sapere di più? Verremo fatti a pezzi, finiremo a morire di fame in qualche fogna maleodorante, rovinati dalle folli conseguenze della teoria economica keynesiana e dai minorati mentali che popolano la Federal Reserve ed il Congresso. Il loro intento è vederci soffrire, e questo è chiaro quando osserviamo come metà della popolazione americana sia ormai dipendente dai contanti e dai benefici dello zio Sam. Come è possibile che tutto questo non possa sembrare anche a voi, poveri idioti, Totalmente Fuori di Testa (TFT)?” Come sempre, loro risponderebbero: “Non abbiamo visto niente! Ci dispiace! Non farci del male! Per favore, non farci del male!”

E non c'è ragione che io esca fuori dal MBDPI. Qui dentro ho tutto quello che mi serve: oro, argento, azioni petrolifere, TV via cavo, snack croccanti e fragranti, mitragliette Uzi caricate ed una comoda sedia sdraio reclinabile per il mio culo grosso.

Mentre là fuori, nel freddo mondo crudele, si sta riunendo ancora una volta il G-7 per discutere quasi sicuramente di come la Banca Centrale Europea scaricherà enormi quantità di liquidità nell'eurozona, perseguendo la sporca politica idiota del Quantitative Easing. L'economia mondiale sarà inondata di liquidità negli anni a venire, la quale nel breve termine genererà inflazione nei prezzi di azioni, bond, settore immobiliare e mercati del debito (“scacciare la deflazione!”), ma in seguito scatenerà una gigantesca e rovinosa inflazione nei prezzi di energia e cibo, perché l'inflazione dei prezzi segue sempre l'inflazione dell'offerta di moneta. E' una regola, gente!

E sicuramente non ci sarà da divertirsi "là fuori", soprattutto con gente che si indigna e si innervosisce per qualche cartone di pizza vuoto a rovinare il panorama, quando invece dovrebbero essere terrorizzati per il malumore diffuso, la carenza di cibo, gli aumenti dei prezzi e le rivolte per le strade di un mondo che si trasformerà in un tetro incubo post-apocalittico pregno di zombie affamati che venderanno i propri reni per guadagnare soldi e comprarsi un telefono cellulare nuovo e farsi l'ennesimo tatuaggio.

Un altro degli orrori che mi impedisce di mettere un piede fuori dal bunker, è quello che ci viene comunicato da Rande Spiegelman dello Schwab Center for Financial Research. A quanto pare è in cantiere una nuova tassa, cosa che equivale a pestare una merda per strada ed Esserne Trionfalmente Orgogliosi (ETO)!

L'economia sta collassando, la disoccupazione è rampante, i prezzi stanno aumentando, ed ecco che arriva un'altra bella tassa a rallegrarci la giornata! Follia! Demenza fiscale!

Ma qui non si tratta di come la follia fiscale corrisponda esattamente alla follia del Congresso, si tratta di una nuova "sovrimposta sulle rendite" per i contribuenti ad alto reddito che secondo Spiegelman "aggiungerà una soprattassa del 3.8% sul reddito netto da investimenti", portando i picchi fiscali verso nuove vette agghiaccianti. "Con la nuova addizionale le plusvalenze di lungo termine ed i dividendi potranno essere tassati ad un tasso cumulato del 23.8% (20% + 3.8%), mentre gli interessi sui dividendi ed il reddito da locazione potranno essere tassati con un'aliquota ordinaria del 43.4% (39.6% + 3.8%)."

Questo è un aumento fiscale, rispettivamente, del 19% e del 10%! Oddio! Giganteschi aumenti fiscali per gran parte dell'economia! Siamo Dannatamente Fregati (SDF)! Meglio riderci istericamente su "Hahahaha!" e dire addio agli ultimi barlumi di sanità mentale.

E le cose peggiorano, poiché John Williams di ShadowStats.com calcola che la disoccupazione, come misurata nel mondo REALE, sta languendo ad un tasso sbalorditivo del 23.2%. Oddio!

Eppure, come per magia, il Consumer Installment Debt è salito di $27 miliardi ad aprile raggiungendo complessivamente i $3.175 miliardi, nuovo record di sempre che spiega solo parzialmente perché il deficit mensile della bilancia commerciale fosse salito di $47 miliardi e quello commerciale di $65.8 miliardi! Queste sono tutte notizie terribili!

E non sono solo io che sta notando queste cose, anche John Rubino di DollarCollapse.com ha qualche altra cattiva notizia perché il "comprare al margine", misura speculativa per quanto riguarda le azioni, "ha raggiunto un picco a gennaio, è sceso a febbraio ed ora sta diminuendo pesantemente."

Non solo, ma "i tassi di interesse stanno sprofondando", indicando una diminuzione nella domanda di denaro, e "l'ampiezza del mercato si sta contraendo", che dal punto di vista numerico significa che sempre più azioni stanno scendendo piuttosto che salendo.

Probabilmente ha notato lo sguardo inorridito che si è venuto a creare sul mio volto dopo questa caterva di cattive notizie, ed è per questo che infine ha chiosato: "I vari stati del mondo stanno provando a gonfiare attivamente una bolla negli asset in modo da far sentire abbastanza ricco l'individuo medio affinché ricominci a spendere."

Beh, non mi sono mai sentito ricco e ho una famiglia che spende forsennatamente ogni giorno, quindi per me non significherebbe nulla. Ma possiamo concordare sul fatto che il mercato azionario, il mercato obbligazionario, il mercato immobiliare ed il mercato generale del debito non possano far altro che salire a seguito di uno tsunami di denaro che fluisce nell'economia attraverso la spesa pubblica.

Per provarvelo, vi propongo un'altra sua citazione: "Uno potrebbe dire che i mercati finanziari stiano rispondendo razionalmente alla prospettiva di bilioni di nuovi dollari ansiosi di finire in azioni e bond (oppure case di lusso, pezzi di arte e altri asset preferiti dall'1%)."

Il compiacimento per aver trovato qualcuno con cui concordare è stato subito soverchiato dal terrore: "Quello a cui stiamo assistendo, in breve, è un tentativo davvero affascinante da parte dei vari stati mondiali di sospendere quelle leggi che fino ad ora hanno regolato l'economia."

Leggi! Leggi dell'economia! E' come ho sempre detto anche io, Il Grande Mogambo (IGM) dalla grande bocca e dall'arroganza illimitata! Tanto per essere chiari: comprate oro, argento ed azioni petrolifere con particolare zelo, quando lo stato supporta attivamente l'enorme produzione di valuta da parte della Federal Reserve per finanziare mostruosità fiscali soffocanti! Fatelo perché esistono leggi in economia! Leggi!

Forse, in un volo di fantasia, potrei supporre filosoficamente e metafisicamente che suddette leggi siano nate al momento del Big Bang e della creazione dell'universo! Impressionante! Un sistema davvero chiuso!

E comunque una di queste leggi dice che l'oro, l'argento e l'energia acquistano valore durante il collasso di un sistema economico stupido, come l'attuale farsa keynesiana che propone di rimpiazzare la spesa al consumo (bloccata sotto il peso di una Federal Reserve che ha creato così tanto denaro da SEPPELLIRE vivo il consumatore sotto pile e pile di debito) con un'enorme spesa a deficit dello stato in modo da raccattare quanto più debito del Tesoro possibile! E il bello è che il conto salato sarà lasciato al contribuente sotto forma di aumenti delle tasse e dell'inflazione dei prezzi! Tutto ciò è più che oltraggioso!

Quindi se siete come me ed avete già smesso di leggere questo stupido articolo, e siete andati a controllare la posta o a bazzicare in qualche sito web a luci rosse, vi perderete questa Legge Dell'Economia Senza Tempo Vera Sin Dal Big Bang (LDESTVSDBB): comprate oro, argento e petrolio in un'economia a denaro fiat. Non ci perderete! E' la legge dell'universo!

Estasiato dalla saggezza cosmica di quanto detto, mi chiedo: "Che altro dire?"

Ci sono! Whee! Questa roba dell'investire è facile!


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


venerdì 22 agosto 2014

La recessione incombente





di Alasdair Macleod


Gli stati e le banche centrali hanno fatto pochi progressi, o nessuno, per riprendersi dalla crisi della Lehman di sei anni fa. Inoltre, la dipendenza da statistiche decisamente fuorvianti non aiuta affatto. Questo è particolarmente vero per il PIL reale, composto dal PIL nominale aggiustato secondo una certa stima dell'inflazione dei prezzi. In primo luogo, dobbiamo discutere dell'adeguamento all'inflazione.

L'idea che possa esistere una cosa come una misura valida dell'inflazione dei prezzi, è vera solo nella fantasia di un econometrico. Un indice che potrebbe essere teoricamente valido in un certo punto nel tempo, diviene successivamente valido anche per una caratterizzazione (sebbene del tutto artificiale) di "un'economia uniformemente rotante": in altre parole, un'economia in cui tutti coloro che sono impiegati svolgeranno sempre la stessa occupazione, produrranno agli stessi ritmi, manterranno la stessa proporzione di liquidità di cassa e compreranno esattamente le stesse cose nelle stesse quantità. Inoltre, anche le quantità degli inventari delle imprese dovranno rimanere statiche. Ogni scelta umana deve essere esclusa da queste condizioni. Solo allora le differenze di prezzo potranno essere identificate come causa di variazioni nella quantità di moneta e del credito. Fantasie a parte, un indice preciso non può quindi essere costruito, perché non tutte le transazioni economiche sono segnalate. Nel calcolo sono inseriti altri pregiudizi, ad esempio la sovrastima dei consumi rispetto agli investimenti di capitale e l'incorporazione dell'attività statale che viene fornita gratuitamente o tramite sovvenzione fiscale. L'acquisto di oggetti d'arte, di una casa o gli investimenti in borsa sono transazioni economiche tanto quanto l'acquisto di una pagnotta di pane, ma queste attività e molte come loro sono specificamente escluse. Peggio ancora, con un pretesto o un altro gli aggiustamenti spesso hanno il compito di nascondere aumenti di prezzo nei componenti dell'indice.

Le attività economiche sono incluse nel PIL in modo selettivo, il quale dovrebbe rappresentare il totale delle transazioni di un paese in un periodo di tempo espresso come totale di denaro. Un numero perfetto del PIL dovrebbe includere tutte le operazioni economiche, e in questo caso coglierebbe i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori (le quali sono, invece, escluse in un indice di prezzo statico). Ma non c'è modo di identificarle per capire la differenza tra i cambiamenti dovuti al progresso economico e le modifiche a causa dell'inflazione monetaria.

Per illustrare questo punto, supponiamo che nell'economia di una nazione non vi sia alcun cambiamento nella quantità di denaro guadagnato, risparmiato, prestato o rimborsato tra due date nel tempo. Quale sarà la variazione del PIL? La risposta è ovviamente zero. Le persone possono produrre ed acquistare diversi prodotti, offrire e pagare per servizi a prezzi diversi, ma se l'importo totale del denaro speso resta invariato non ci può essere alcun cambiamento in termini di PIL. Invece di misurare la crescita economica, un termine senza senso, il PIL misura solo la quantità di denaro speso. Per riassumere, gli stati stanno utilizzando un indice dei prezzi (per il quale non vi è alcuna base teorica solida) per sgonfiare l'impatto di un certo quantitativo di denaro che viene erroneamente rappresentato come progresso economico. Nella nostra fretta di sbarazzarci della realtà dei mercati, abbiamo introdotto idee contorte che utilizzano numeri ingannevoli. L'errore va imputato alla maggioranza degli economisti, ai commentatori di mercato e, naturalmente, alle classi politiche.

Si spiegano anche alcune delle sconnessioni tra inflazione monetaria e quella dei prezzi. L'inflazione dei prezzi, in questo contesto, si riferisce all'aumento dei prezzi generato da una crescita della domanda -- stimolata da denaro e credito extra. Come già detto, il denaro fresco di stampa viene speso in asset e nelle speculazioni finanziarie, parametri entrambi esclusi dal PIL e dal suo deflatore.

E' ovvio che se le azioni sono basate su presupposti errati, non avranno il risultato desiderato. Questi presupposti recitano che stampare denaro ed espandere il credito non abbia un effetto inflazionistico, perché le statistiche dicono così. Ma, come abbiamo visto, le statistiche sono selettive e si concentrano sul consumo attuale. Viene scoraggiata una ricerca obiettiva più ampia sulle conseguenze, e non c'è niente di più vero quando abbiamo a che fare con gli effetti dell'inflazione monetaria. Questo ci porta al secondo errore: ignoriamo il fatto che l'inflazione monetaria sia un trasferimento di ricchezza dalla popolazione ai creatori di nuova moneta e credito.

Il trasferimento di ricchezza attraverso l'inflazione monetaria è inizialmente selettivo, prima di diventare più distribuito. Coloro che emettono nuova moneta e credito sono i governi e le banche, i quali ne traggono il massimo vantaggio prima di qualsiasi aumento dei prezzi. Chi ci perde è la maggioranza della popolazione: prima che il nuovo denaro finisca nella circolazione più ampia, i prezzi sono già saliti.

L'inflazione monetaria sottrae, sempre e comunque, ricchezza reale dalle persone comuni con uno stipendio fisso o con un risparmio. Negli Stati Uniti, ad esempio, dopo la crisi della Lehman i soldi in deposito sono aumentati da $5.4 bilioni a $12.9 bilioni. Questo ci dà un'idea di quanto i depositi originali vengano svalutati attraverso l'inflazione monetaria, un effetto continuo che viene gradualmente a galla attraverso la diminuzione del potere d'acquisto di quei depositi. La portata di questo trasferimento di ricchezza dalla popolazione al governo e alle banche commerciali, che si aggiunge alle imposte visibili, sta strangolando l'attività economica.

Il presunto stimolo di un'economia con mezzi monetari si basa su un'analisi sciatta e sull'ignoranza dei perdenti. Purtroppo è un processo che una volta avviato è difficile da fermare senza esporre le debolezze delle finanze pubbliche e la fragilità del sistema bancario. Gli stati, con l'onere dei costi assistenziali pubblici, si trovano in una trappola del debito da cui non hanno la volontà di fuggire. Secondo i banchieri centrali il passaggio da una mancanza di disciplina monetaria ad un'economia basata sul denaro sonante, rischierebbe di creare una grave crisi bancaria. Quest'ultima è sicuro che arriverà, ma probabilmente si originerà dall'incapacità degli individui di pagare i loro conti, poiché derubati del potere d'acquisto dei loro stipendi fissi e dei loro risparmi. Stiamo parlando letteralmente di un crollo, un termine vecchio stile per definire la contrazione simultanea della produzione e della domanda. Nemmeno i tassi di interesse negativi salveranno le banche da questo evento inevitabile, per una ragione molto semplice: perpetrare il trasferimento di ricchezza dagli individui attraverso l'inflazione monetaria, finirà per uccidere il paziente.

E' ormai assodato che le prospettive economiche globali languono in condizioni allarmanti. Le nazioni drogate di welfare continuano ad impoverire la loro gente svilendo le proprie divise. La disperata espansione monetaria del Giappone, lungi dal migliorare la sua situazione economica, sta facendo sprofondare il paese in una crisi profonda (situazione per cui questo articolo ha fornito adeguata spiegazione). Purtroppo siamo tutti sulla strada verso lo stesso processo distruttivo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


giovedì 21 agosto 2014

Come la FED sta distruggendo il capitalismo





di David Stockman


L'S&P 500 è scattato in alto ieri, quando i verbali della FED non hanno rivelato nuove informazioni nel giorno tanto temuto in cui i tassi di interesse sono cominciati a salire. In altre parole, il mercato azionario è un cucciolo malato — assolutamente dipendente dal regime funesto della ZIRP della FED.

Ed è un regime. Siamo ora al 68° mese di tassi di interesse a zero nei mercati monetari. Non è mai esistito nulla di simile sin dal dopoguerra.




Il motivo per cui si forniscono finanziamenti a costo zero ai carry trader e agli speculatori, è perché l'economia statunitense è stata travolta da un uragano durante la crisi finanziaria del 2008 e, quindi, "l'accomodamento monetario straordinario" è stato necessario per sanare il danno. Ma questa è una razionalizzazione fasulla.

La crisi finanziaria è stata causata dalla FED, e poi è diventata un pretesto per estendere e intensificare un tasso di interesse ancorato che ormai è in vigore da 27 anni — in sostanza, sin da quando la FED di Greenspan è andata nel panico dopo il crollo azionario del Lunedì Nero nell'ottobre 1987.

Infatti, Bernanke non è inciampato inavvertitamente nella ZIRP; è stato il lascito della FED di Greenspan: il ciclo economico può essere tenuto a bada (se non eliminato), la performance macroeconomica può essere migliorata manipolando i prezzi nei mercati monetari e non ci saranno effetti indesiderati.

In verità l'ultimo quarto di secolo, fino al patetico annuncio di ieri in cui i "tassi saranno lasciati bassi per altro tempo", ha prodotto praticamente l'opposto della premessa della FED di Greenspan. Cioè, la performance macroeconomica è peggiorata, mentre gli effetti collaterali — bolle finanziarie in serie ed una massiccia estensione del debito e della leva finanziaria in tutti i settori dell'economia degli Stati Uniti — sono stati monumentali.

Per quanto riguarda gli effetti macroeconomici, non è possibile trovarvi traccia in una qualsiasi discussione nei verbali della FED, perché sono essenzialmente considerati alla stregua di tempeste temporanee. Ma le variazioni minime nel tasso di disoccupazione U-3 o i contrattempi nel tasso mensile della spesa lorda di capitale, non ci dicono quasi nulla sulle prestazioni e la salute dell'economia nazionale. Janet Yellen ha avuto inavvertitamente ragione nel suo commento sul "rumore", ma ha semplicemente trascurato di notare che questa caratterizzazione non vale solo per il CPI del mese scorso, ma anche per la totalità dei "dati in entrata" di cui la FED è ossessionata.

Alla fine della giornata, ci sono due indicatori fondamentali riguardo la dinamica e la salute dei risultati macroeconomici, i quali non vengono mai osservati dai pianificatori centrali monetari presso l'Eccles Building.

Vale a dire, il tasso netto di crescita degli investimenti di capitale — esso stabilisce le basi per la produttività futura, i guadagni reali di ricchezza ed i posti di lavoro sostenibili — misura i miglioramenti nello standard di vita di Main Street. In particolare, i lavori part-time in bar e ristoranti che generano pagamenti annualizzati al di sotto dei $20,000, rappresentano rumore ciclico, non indicazioni di una crescita economica sostenibile.

Dopo uno scatto temporaneo, ma insostenibile, delle spese in conto capitale (Capex) durante la bolla tecnologica Greenspan, negli ultimi 17 anni gli investimenti al netto del consumo di capitale sono stati un disastro. E il dato rilevante è l'investimento netto, non la misura keynesiana della spesa lorda in conto capitale incarnata nell'equazione del PIL e vomitata all'infinito dallo zombie-box.

La verità è che, nel corso degli ultimi 15 anni, i picchi nel settore degli investimenti netti sono stati sempre più rari ed i minimi sempre più frequenti. Infatti, dopo 68 mesi di ZIRP l'investimento netto aziendale è inferiore del 20% rispetto a quello registrato a fine secolo.




Nonostante le notizie di venerdì scorso sullo stato dell'occupazione, il livello dei posti di lavoro a tempo pieno sostenibili è ancora inferiore del 4.4% rispetto al picco del 2007; ed i numeri sbandierati a giugno erano in realtà 4 milioni al di sotto del livello raggiunto all'inizio del 2001.

L'ironia di questa triste condizione dell'occupazione nei vari settori dell'economia statunitense, è stata l'incessante giustificazione per la manipolazione dei tassi di interesse e per la ZIRP.




Quindi è impossibile sostenere che la lunga marcia della FED verso la ZIRP abbia migliorato le prestazioni della macroeconomia. E questo significa che, a sua volta, la FED ha sempre avuto in mente qualcosa di completamente diverso. In effetti, è coinvolta in un grande e futile gioco di manipolazioni e distorsioni in base alla teoria che l'economia americana è un fiore fragile che cade in recessione nel momento in cui la FED allenta la presa sulle manopole del mercato monetario.

Questa è una sciocchezza. La lieve recessione del 2001-2002 ed il breve ma profondo tonfo del 2008-2009, hanno rappresentato la liquidazione di inventari, posti di lavoro e produzione marginale; insomma, di errori accumulati durante la bolla dotcom ed immobiliare. Durante il cosiddetto periodo di "ripresa" di 4-5 anni dopo ognuno di questi cicli, non è stata la manipolazione del tasso di interesse e della sua manifestazione finale nella ZIRP che hanno tolto le castagne dal fuoco.

Infatti, i grafici qui sopra rendono assolutamente chiaro che i tassi di interesse bassi non stimolano la spesa in conto capitale o la creazione di posti di lavoro reali. Il funzionamento ordinario dell'economia capitalistica è quello che ha alimentato la ripresa delle voci sopra citate.

Nonostante la macchina gonfiabolle nell'Eccles Building ed il massiccio dirottamento di risorse patrimoniali nel casinò di Wall Street, risultato inesorabile del denaro gratis nelle mani dei carry trader, le forze naturali della rigenerazione capitalista hanno spinto in avanti l'economia arrancante degli Stati Uniti durante i cosiddetti periodi di ripresa.

In breve, i 27 anni di manipolazione dei tassi di interesse non hanno fatto nulla per mitigare il ciclo economico, invece l'hanno inasprito alimentando gli investimenti improduttivi i quali hanno gonfiato bolle finanziarie che devono inevitabilmente essere liquidate. Quindi i prezzi distorti nei mercati monetari hanno aumentato l'instabilità ciclica e penalizzato la performance dei fondamentali di mercato.

Con tutti i difetti che si ritrova, anche la misura reale del PIL non mente. Durante gli ultimi 14 anni, la crescita reale del PIL è stata in media solo dell'1.8% all'anno o appena la metà del trend degli ultimi 50 anni.

Allo stesso tempo, la manipolazione del tasso di interesse e la ZIRP hanno distrutto il prezzo più importante di tutto il capitalismo — cioè, il costo del denaro a breve termine utilizzato per finanziare la speculazione nei mercati finanziari — attraverso il credito sottoposto a leva e attraverso forme più sofisticate di opzioni e strutturati finanziari.

In ogni caso, è stato distrutto un price discovery onesto per quanto riguarda gli asset finanziari perché la FED ha abilitato e sovvenzionato la speculazione, cosa che ha causato un cap rate artificialmente represso e prezzi degli asset notevolmente gonfiati nel casinò di Wall Street.

Quindi forse è il momento che la FED cambi mentalità. Cioè, che l'Eccles Building rifugga dalla manipolazione del tasso di interesse e dalla ZIRP, e quindi consenta ai mercati finanziari di impegnarsi nuovamente in un price discovery onesto; e consentire al ciclo economico naturale di fare il proprio corso senza l'interferenza dei 12 membri del Politburo monetario, lasciando la riallocazione dei mercati nelle mani dei 317 milioni di consumatori, produttori, investitori, imprenditori e anche speculatori che compongono l'economia.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/