mercoledì 9 luglio 2014

Lo scoppio della bolla del credito distruggerà l'impero degli Stati Uniti

«Gli Stati Uniti sono un impero come nessun altro nella storia. Si tratta di un impero basato sul dare via i soldi. Vengono estorti dai contribuenti attraverso le tasse e dati a determinati soggetti per produrre i sistemi bellici che permettono al governo degli Stati Uniti di estendere il proprio potere in tutto il mondo.
Il sistema di aiuti esteri è un sistema di corruzione. Corrompe i leader dei paesi di tutto il mondo affinché tengano la bocca chiusa per quanto riguarda l'estensione del potere americano. Questa situazione non giova all'uomo della strada. Avvantaggia ​​diversi interessi, in particolare quelli legati al complesso militare-industriale.
Oggi l'impero apre i mercati per le esportazioni americane, in particolare quelle di armi e parti di ricambio -- effetto dipendenza. Fa in modo che il petrolio del Medio Oriente raggiunga le sue destinazioni, dove viene venduto solo in dollari USA. Questo aiuta a sostenere il valore internazionale del dollaro degli Stati Uniti.
[...] Di recente Pat Buchanan ha individuato
la vera natura dell'impero americano. Si tratta di un approfondimento delle intuizioni di Leonard Wibberley: “Storicamente gli imperi e le grandi potenze esigevano tributi, sfruttavano le colonie e coscrivevano i sudditi dei loro protettorati. L'America rappresenta qualcosa di nuovo nel modo delle potenze mondiali. Non solo forniamo truppe per proteggere gli "alleati", ma forniamo tributi sotto forma di aiuti esteri (prestiti del FMI e della Banca Mondiale) e di miliardi di salvataggi. Questo ruolo di superpotenza filantropica è semplicemente insostenibile.”»

-- The American Empire vs. Your Retirement Prospects, Gary North's Specific Answers, 5 maggio 2014.
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di Bill Bonner


Dopo i successi in Iraq e Afghanistan, ha senso che gli Stati Uniti mandino truppe in Ucraina, no?

Quando l'abbiamo letto sul Washington Post, abbiamo pensato che fosse un pesce d'aprile. Poi abbiamo scoperto che lo scrittore era serio; a quanto pare James Jeffrey è un tonto per tutto l'anno:

Il modo migliore per inviare a Putin un messaggio duro ed impedire un'eventuale campagna russa contro gli stati più vulnerabili della NATO, è quello di dimostrare il nostro impegno con l'invio di truppe di terra, l'unico dispiegamento militare che può rendere inequivocabile tale impegno.

A suo merito l'amministrazione ha inviato aerei da combattimento in Polonia e negli stati baltici per rafforzare le pattuglie della NATO. Ma questi dispiegamenti, come le navi nel Mar Nero, sono deboli se intesi come segnali politici. Non possono conquistare terreno – l'arbitro finale di ogni calcolo militare – e possono essere facilmente revocati se sorgono problemi.

Le truppe, anche in numero limitato, inviano un messaggio molto più potente. Sono più difficili da ritirare una volta dispiegate, veicolano il messaggio che gli Stati Uniti sono seriamente intenzionati a difendere i confini orientali della NATO.

E perché no?

Gli Stati Uniti hanno un impero globale sostenuto da una montagna di debiti senza precedenti. Tutte le bolle incontreranno i loro aghi e tutti gli imperi salteranno in aria. Quello che Jeffrey sta proponendo è un'accelerazione del processo.

Siamo con lui fino in fondo...

Spingete Unto Dunto giù dal muro e facciamola finita... così gli Stati Uniti potranno tornare ad essere un paese decente e normale senza falsi "allarmi rossi"... senza spie... e senza un budget da bilioni di dollari per la nostra sicurezza.

Ma dubitiamo che sarà così facile. Gli imperi non dicono educatamente buona notte. Invece inveiscono... imprecano... e delirano contro il morire della luce.

Fanno anche un pasticcio terribile con le cose di cui si occupano. Gli imperi dipendono dalla forza militare per la loro sopravvivenza e per soddisfare i loro obiettivi di bilancio.

Tipicamente, rubano le cose. Nelle guerre puniche, per esempio, i romani accumularono un gap di bilancio allarmante conquistando la città di Taranto. Poi rubarono tutto quello che era a portata di mano... e vendettero i suoi cittadini in schiavitù.

Problema risolto... per un po'.

Gli Stati Uniti sono unici negli annali della storia imperiale. Immaginano sempre di raccogliere una ricca ricompensa – almeno nello status, se non in denaro – dalle loro conquiste. Non è mai accaduto.

Il presidente Wilson credeva che sarebbe stato salutato come un grande statista internazionale. Invece gli europei ridevano di lui e dei suoi 14 punti. ("Anche Dio stesso ne aveva bisogno solo di 10," commentò il primo ministro francese Georges Clemenceau.)

Il presidente Johnson immaginò un grande "grazie" dai vietnamiti. Invece ottenne un "no grazie" dagli americani.

E il presidente George W. Bush immaginava le ricchezze petrolifere dell'Iraq che sarebbero fluite in patria... solo per finire con la guerra più costosa e poco gratificante nella storia degli Stati Uniti .

E' solo perché gli Stati Uniti sono così ricchi che si sono potuti permettere di dire questo tipo di balle, ma ciò sta giungendo al termine. Per gran parte degli ultimi 30 anni, la macchina della guerra imperiale è stata finanziata principalmente facendo debiti – aiutata e spalleggiata da una banca centrale impazzita.

Per quanto tempo ancora possa andare avanti, è una congettura che lasciamo ad ognuno di voi. Probabilmente non più di quanto la FED possa ancora inflazionare la bolla del credito.

Nel frattempo gli appaltatori della difesa, i lobbisti militari e gli altri zombie nel settore della difesa continueranno a spingere per una maggiore ingerenza – in Siria... Ucraina... diamine, ovunque...

La bolla deve trovare il suo ago da qualche parte!

L'impero degli Stati Uniti e la sua bolla del credito probabilmente giungeranno al termine, conteporaneamente.

L'uno dipende dall'altra. Se gli Stati Uniti non fossero così grandi e potenti, non avrebbero potuto imporre la loro moneta come valuta di riserva mondiale. Senza la loro posizione di possessori della valuta di riserva mondiale (dollari invece che l'oro), gli Stati Uniti non sarebbero stati in grado di inondare il mondo con la loro liquidità.

Se il mondo non avesse necessitato di dollari, la bolla del credito non sarebbe continuata a crescere. E senza la crescita del credito, non ci sarebbe stato alcun modo per pagare le spese di un impero mondiale.

Questo non spiega il miracolo della "crescita senza risparmio," ma ci dà un suggerimento su cosa accadrà quando il trucco non funzionerà più.

Tutte le bolle... e tutti gli imperi... alla fine salteranno in aria. Un impero che dipende da una bolla del credito la rende doppiamente esplosiva. Tutto ciò che serve è una svolta nel ciclo del credito, e la miccia si accende.

Nel 2006 abbiamo scritto un libro sull'argomento, insieme ad Addison Wiggin. Dall'invasione delle Filippine alla guerra del Vietnam... l'impero USA è stato finanziato dalla forza produttiva dell'economia degli Stati Uniti.

Mentre la guerra in Vietnam stava per concludersi, la fonte di finanziamento dell'impero cambiò: dalla produzione presente alla produzione futura. Gli Stati Uniti passarono ad un sistema monetario puramente di carta... e si rivolsero ai prestiti per finanziare le loro avventure militari. Oggi le teste di legno si gonfiano il petto e si considerano dei pezzi grossi. Passano il conto al contribuente di domani.

La tesi per un'ingente spesa per la sicurezza è crollata tra il 1979 (quando la Cina prese la via del capitalismo) e il 1989 (quando la Russia abbandonò il comunismo).

Ma da allora il "complesso militare-industriale" (o il complesso militare-industriale-congressuale), di cui il Presidente Eisenhower ci ha avvertito in merito, era già saldamente al controllo di Washington. I presidenti – democratici e repubblicani – sono andati e venuti. Niente e nessuno è riuscito a togliere risorse al settore della sicurezza.

Un'avventura disastrosa è stata seguita da un'altra. Ognuna ha richiesto una fonte maggiore di finanziamenti... più stato... più potere... più generali... più nulla osta per la sicurezza... più operazioni clandestine e "fuori bilancio"... e più idioti parassiti che fingono di proteggere gli americani da nemici sconosciuti.

Il ritorno sull'investimento di questa spesa era probabilmente ben sotto lo zero. Questo per dire che l'ingerenza estera ha probabilmente creato più nemici di quanti non ne abbia neutralizzati. Ma a quanto pare non importa.

Inoltre, lo stesso fenomeno si stava ripetendo in altri settori importanti. Nel settore sanitario, nell'istruzione e nel settore finanziario le considerazioni politiche hanno manipolato un numero crescente di risorse – anche se questi settori erano ancora considerati parte del settore privato.

Nel campo dell'istruzione, ad esempio, il numero di insegnanti è ristagnato mentre il numero di amministratori ed "educatori" è salito. Ingolfati di zombie, i guadagni reali in questi settori sono stati davvero esigui. Nel frattempo il settore manifatturiero degli Stati Uniti è appassito. I salari reali hanno smesso di aumentare. La crescita economica è rallentata.

E la spesa sociale è aumentata. "Guns and Butter" è stata la promessa di LBJ. E senza la forte crescita degli anni '50 e '60, non è stato possibile pagare per un parco zombie così grande.

L'impero statunitense si è rivolto al credito. E sin da allora non ha avuto un bilancio veramente equilibrato. Invece, a partire dalla fine dell'amministrazione Carter, i deficit sono aumentati, anno dopo anno.

Quando la squadra Reagan entrò in carica nei primi anni '80, ci fu una feroce battaglia interna su cosa fare con le finanze federali. I conservatori fiscali – guidati da David Stockman, giovane regista del bilancio di Reagan – sostenevano che il governo avesse l'obbligo di pareggiare il bilancio. I nuovi, o "neo", conservatori erano la moda tra la popolazione... ed il miracolo venne reso possibile dall'aumento del credito.

"I deficit non contano," disse Dick Cheney. I neocon hanno vinto. Stockman lasciò l'amministrazione e andò a lavorare a Wall Street. I deficit salirono. Più tardi Stockman ha scritto un buon libro, The Great Deformation, spiegando come l'economia statunitense sia stata corrotta dai suoi settori principali: governativo, della sicurezza e finanziario.

Dal 1990 la combinazione di un mercato toro a Wall Street, un calo dei tassi di interesse, la fine della guerra fredda e l'illusione della spesa, lasciarono l'amministrazione Clinton in un raro stato di beatitudine. Le sue entrate erano alte e le sue possibilità di spesa erano basse. Il risultato è stato quello di festeggiamenti in onore di un "bilancio equilibrato" – ma i bilanci erano in equilibrio solo se si ignorava il costo della previdenza sociale!

E' stato il presidente George W. Bush, però, che ha veramente scatenato la macchina del credito.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. Veramente l'impero americano e' predatorio quanto tutti gli altri. Con la sua bilancia commerciale perennemente in deficit prende beni e servizi in cambio di carta...
    SC

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    1. Ciao Anonimo.

      Non c'è alcun dubbio sull'indole predatoria dell'impero americano. La sfaccettatura che si cerca di far emergere è semplicemente di natura finanziaria, ovvero, come suddetta "caratteristica" abbia trasformato la natura del colonialismo moderno. A tal proposito ti consiglio di leggere questo pezzo di Jeffrey Tucker sulle vere ragioni del Piano Marshall.

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    2. In genere, le cose non vengono percepite per come sono realmente, ma per come vengono mostrate o per come le intendono le nostre proiezioni (più o meno manipolate o autentiche che esse siano).
      Per alcuni è un processo già in atto (vedono la scritta sul muro), per altri sarà un evento sorprendente (del tutto inatteso), alcuni diranno che è la giusta conclusione del capitalismo (anche se ne è solo la degenerazione clientelare, ma loro non faranno distinguo), altri che finiremo dalla padella nella brace (sino-russa o islamista).

      Si troveranno alternative. Quali? Alcune vecchie, altre tutte ancora da scoprire.
      Dipenderà da una marea di fattori.
      Staremo meglio o peggio? Avremo possibilità di scegliere o saremo sacrificati all'incedere degli eventi?
      Quanto siamo disposti a liberarci di noi stessi come siamo adesso? Sarà necessario? Quanti ci riusciranno?
      Tempi interessanti.

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  2. Adesso lo dico scherzando. Avete notato in che mese la Yellen ha deciso di voler terminare il QE? Ottobre. Uhm... ricorda vagamente qualcosa. Rinfreschiamoci la memoria: 24 ottobre 1929, 19 ottobre 1987, ottobre 2008. :'D

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    1. Segnamoci la data.
      Godiamoci l'estate.
      E poi prepariamoci ad una svolta autoritaria. Che verra' accolta di buon grado da gran parte dei connazionali. Qui come negli USA.

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  3. Diceva Roosveltt che quando un popolo è alla fame ed è senza lavoro è pronto per la dittatura.... Non mi piace Roosveltt, per altri motivi ma devo dare ragione allo stesso.
    Orazio

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