mercoledì 23 aprile 2014

In occidente è aumentata la disuguaglianza economica sin dal 1897? Probabilmente no.

L'articolo di oggi è l'ennesima piccola perla da annoverare tra quelle che già North ci ha fornito nel corso degli anni. E' bene integrare questo articolo con quello pubblicato a novembre dello scorso anno: "Capitalismo clientelare e welfare state: culo e camicia." E' importante rileggerlo perché impariamo una lezione fondamentale sul vero obbiettivo del welfare state: non ha affatto cambiato la redistribuzione della ricchezza, ha solo cambiato chi raggiunge il vertice e con quali regole. Perché? Perché il principio di Pareto è ancora vero nonostante tutte le lagne dei benpensanti sulla tassazione e sulla spesa del governo. Se ai tempi di Pareto questo principio era vero perché guidato da un mercato pressoché privo di ostacoli che premiava coloro che meglio servivano i clienti, oggi è vero perché coloro al vertice sfruttano il potere dello stato per rimanerci e prosperare. La propaganda odierna per una redistribuzione più equa della ricchezza per mano di pistole e distintivi, non farà altro che sostituire i pezzi grossi al vertice. Loro vanno e vengono, quelle poltrone rimangono. La popolazione è mossa dall'invidia. E' accecata dall'invidia. Non riesce a vedere che l'ente a cui si rivolge per cercare più "equità," è lo stesso che la distrugge. Allo stato sta a cuore la propria clientela; la popolazione comune non ne fa parte.
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di Gary North


Molte persone hanno sentito parlare della legge 80/20. Questa è la famosa legge di Pareto.

Vilfredo Pareto era un economista italiano che insegnava in Svizzera nel tardo XIX secolo. In quello che rimane il più importante libro di economia mai tradotto inglese, pubblicato nel 1897, Pareto osservò che la distribuzione della ricchezza in ogni paese europeo esaminato era così ripartita: circa il 20% della popolazione possedeva circa l'80% del capitale del paese.

Questa distribuzione è anche applicabile in molti campi al di fuori della distribuzione del reddito e della distribuzione della ricchezza. Nessun economista o altro teorico sociale sa spiegare chiaramente perché esista questa distribuzione. E' uno dei motivi per cui gli economisti raramente ne discutono in dettaglio. Sembra di finire di fronte alla realtà statistica: la curva a campana. Ma è così universale, e lo è stata per tanto tempo, che chi la liquida come irrilevante probabilmente sta commettendo un errore.

Una delle critiche al capitalismo, sia di libero mercato del 1900 sia di quello odierno, è che crea enormi disuguaglianze della ricchezza. Ecco il problema: ci viene detto che stiamo vivendo in un'epoca di crescente disuguaglianza di ricchezza. Ma le statistiche lo confermano? C'è stato un cambiamento significativo?

Ecco l'esempio di un pezzo propagandistico che si basa su uno studio sulla disuguaglianza di ricchezza e che è del tutto ignaro di ciò che Pareto scoprì nel tardo XIX secolo. In un recente articolo sulla disuguaglianza di reddito, che è stato pubblicato dal quotidiano britannico di sinistra, The Guardian, veniamo a conoscenza di una relazione pubblicata da un'organizzazione di sinistra, Oxfam, la quale afferma:

Questa "cattura delle opportunità" da parte dei ricchi a scapito delle classi povere e medie, ha portato ad una situazione in cui il 70% della popolazione mondiale vive in paesi dove la disuguaglianza è aumentata sin dagli anni '80 e l'1% delle famiglie possiede il 46% della ricchezza globale -- quasi £70 bilioni.

Non ho alcun dubbio che qualcosa di simile a questa distribuzione sia vera. Ciò dimostra quanto segue: nel corso dell'ultimo secolo ci può essere stato un calo della disuguaglianza.

Lasciatemi spiegare le statistiche della curva di Pareto. Abbiamo ancora a che fare con la suddetta distribuzione 20-80. Quindi se il 20% della popolazione possiede l'80% della ricchezza, allora il 4% della popolazione (cioè il 20% del 20%) possiede il 64% della ricchezza (80% moltiplicato .8). Andiamo avanti. Ciò significa che lo .8% della popolazione (cioè il 4% del 20%) possiede circa il 51% della ricchezza (64% moltiplicato .8). La normale distribuzione di Pareto indica che l'1% della popolazione dovrebbe possedere all'incirca il 55% della ricchezza, non il 46%. Pertanto, il 46% indica una diminuzione della disuguaglianza.

La distribuzione di Pareto può cambiare un po' -- da nazione a nazione, di generazione in generazione -- ma non di molto.

Eppure Oxfam dice che c'è stato un aumento della disuguaglianza. Fa ricadere la colpa sulla diminuzione della tassazione progressiva sul reddito. C'è stato un calo del carico fiscale in Gran Bretagna e negli Stati Uniti negli anni '80, ma negli Stati Uniti le tasse sono ri-aumentate leggermente sotto Clinton. In generale, le aliquote sono state ridotte un po' nel corso degli ultimi tre decenni in Occidente. Eppure ci viene detto che la disuguaglianza economica è aumentata negli ultimi 30 anni.

Quello di cui abbiamo bisogno per valutare gli effetti del welfare state è una serie di studi sulla distribuzione del reddito, paese per paese, ad un intervallo di 20 anni ognuno. Capire se la distribuzione di Pareto sia cambiata, quando e per quanto tempo. Questi risultati devono essere comparati con il carico fiscale di ciascun periodo. C'è qualche correlazione? La mia ipotesi: no. Ma prima che i difensori della redistribuzione della ricchezza vengano presi sul serio, devono fornire la prova di tale correlazione. Siamo ancora in attesa. E' da un secolo che aspettiamo.

Nella relazione di Oxfam non vi è alcuna menzione di Pareto. Non c'è mai in questi pezzi propagandistici. Sarebbe troppo imbarazzante. Altrimenti dovrebbero fornire la prova che qualcosa è cambiato. Dovrebbero spiegare perché dopo un secolo di tassazione per il welfare state, la ricchezza è stata ridistribuita di poco (se non affatto).



85 PERSONE AL VERTICE

Il comunicato stampa si riferiva ad uno studio di Oxfam sulla disuguaglianza nell'economica mondiale. C'è scritto che 85 persone possiedono tanta ricchezza quanto quella di 3.5 miliardi di persone. Questo era il titolo del Guardian e di decine di altri giornali. Era un titolo forte. Lo studio lo trovate qui.

Domanda: è vero? Abbiamo bisogno di prove dettagliate -- più di quelle riportate nella relazione. Altra cosa necessaria: si tratta di un passaggio rispetto alle generazioni precedenti? Anche ciò ha bisogno di prove.

In secondo luogo, anche se fosse vero, queste 85 persone sono più produttive, attraverso investimenti di capitale, della metà più povera della popolazione mondiale? In altre parole, se queste 85 persone fossero diventate insegnanti in scuole superiori, e se nessuno le avesse sostituite da questa posizione, la metà della popolazione mondiale avrebbe il doppio della ricchezza che ha oggi? Se sì, dove sono le prove che la loro produttività/ricchezza sarebbe raddoppiata se queste 85 persone non fossero mai diventate ricche?

Queste 85 persone si sono arricchite rubando da 3.5 miliardi di altre persone? Se sì, dove sono le prove? Come hanno fatto queste 85 persone a confiscare metà della ricchezza di queste persone che vivono in nazioni del terzo mondo o in zone rurali della Cina e dell'India?

Poi c'è la questione del reddito non monetario. L'economista P. T. Bauer ci disse una generazione fa che le statistiche monetarie emesse dai governi sottovalutavano il reddito reale.

Se queste 85 persone si sono arricchite grazie all'attuale sistema di welfare, che è stato imposto nel secondo decennio del XX secolo, come hanno fatto? Come è stato possibile che nonostante il massiccio aumento della tassazione e della regolamentazione economica sin dal 1914, i ricchi abbiano mantenuto la loro ricchezza e addirittura l'abbiano aumentata rispetto ai poveri? In altre parole, che differenza ha fatto il moderno welfare state nella distribuzione del reddito? La risposta statisticamente corretta sembra essere questa: "Poca." La disuguaglianza di oggi è vicina a dove era nel 1897.

Oxfam passa poi a fare un appello divertente ed ingenuo ai super-ricchi, affinché abbandonino il proprio interesse personale. Oxfam li supplica di smettere di usare i paradisi fiscali per schermare la loro ricchezza dalla tassazione delle nazioni in cui vivono. Oxfam accusa i paradisi fiscali. Ma dove sono le prove di questa presunta relazione di causa-effetto? Non c'è nella relazione.



LA SETTIMANA DI DAVOS

Oxfam ha pubblicato la sua relazione ed il suo comunicato stampa nella settimana della riunione annuale dei super-ricchi a Davos, Svizzera. Oxfam chiede a coloro che sono riuniti al WEF di impegnarsi a fare quanto segue:

Sostenere la tassazione progressiva e non evadere le tasse;

Astenersi dall'utilizzare la propria ricchezza per cercare favori politici che indeboliscono la volontà democratica dei loro concittadini;

Rendere pubbliche tutte le partecipazioni in società e trust di cui sono i proprietari ed i beneficiari finali;

Sfidare i governi ad utilizzare le entrate fiscali per fornire assistenza sanitaria universale, istruzione e protezione sociale per i cittadini;

Richiedere un salario di sussistenza in tutte le aziende di loro proprietà o che controllano;

Sfidare gli altri membri dell'élite economica ad unirsi a loro in questi impegni.

Questo comunicato stampa è un ulteriore esempio di interventismo del welfare state, adottato in nome dell'aiuto ai poveri. Ma il welfare state ha ridotto la crescita economica, e quindi ha ridotto la ricchezza dei poveri. Viene richiesta più della stessa cosa. Tuttavia, la distribuzione del reddito non è cambiata molto sin dal 1897, nonostante la tassazione progressiva, i sistemi sanitari finanziati dal governo, i sistemi pensionistici finanziati dal governo e tutto il resto dell'interventismo del welfare state.



CONCLUSIONE

La disuguaglianza economica continuerà. L'unica domanda è questa: quanto grande sarà la torta economica complessiva? I ricchi otterranno la loro quota di ricchezza, il che significa che otterranno la distribuzione di Pareto. Chiunque dica che tutto ciò non è economicamente equo, deve dimostrare come sia possibile che in ogni società studiata ci sia qualcosa di simile. Certo, a livello mondiale questo non è cambiato molto, come rivela la relazione di Oxfam. Se questo non è giusto, allora perché i vari welfare state del mondo hanno prodotto praticamente la stessa distribuzione economica di quando non esistevano? Perché la stessa distribuzione di Pareto viene attaccata dalla sinistra, generazione dopo generazione, che ha visto approvate le sue politiche di tassazione progressiva e ha visto approvato il welfare state in ogni nazione occidentale? Perché questa distribuzione non è mai cambiata significativamente e permanentemente verso l'uguaglianza?

La sinistra non se lo chiede mai. La destra se non lo chiede mai. Ma io continuo a chiedermelo.

Quando vedete un appello per la politica dell'equità, dovete sapere che qualche gruppo politico organizzato sta puntando al vostro denaro in nome della tassazione dei ricchi. Ho scritto su questo argomento nel 1993, nel mio articolo "The Politics of Fair Share." Nulla è cambiato da allora.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. Parliamo di miti socialisti oggi? L'uguaglianza economica e' un mito socialista. Realizzabile solo eliminando l'economia, cioe neutralizzando le azioni umane cioe le volonta individuali. Il socialismo ed i suoi mezzi puntano ad uniformare nell' organizzazione.
    Ovviamente il mezzo stesso, dal piu coercitivo al piu benevolo in teoria, sono umani, troppo umani, e pertanto diventano mezzi per ricreare disuguaglianza. Si creano nuove gerarchie, non di merito, ma di appartenenza e di conquista scaltra.
    Ancora una volta le azioni individuali smentiscono il piano.
    E resta ancora vera anche la legge di Andreotti: il potere logora chi non ce l'ha.
    Probabilmente il fiatmoney politico flessibile e manipolaile e' solo uno stadio evolutivo verso l'obiettivo finale socialista, cioe la eliminazione di qualsiasi mezzo di scambio, cioe di scelta, di libera volontaria azione umana.
    Ma non possono vincere. Solo illudere.

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  2. se l 1% ha il 95% delle ricchezze del pianeta (ho detto "se"), allora ci sta una grandissima eguaglianza per gli altri 99%. ma l eguaglianza di ricchezza è una cosa, di debiti un altra: è aumentata la diseguaglianza debitoria con l aumentare della ricchezza fiat?

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    1. Anche a livello generazionale. Ai nostri figli stiamo lasciando un debito enorme in fiatmoney. Pertanto, si stampi a manetta per svalutarlo... E ridurlo a zero.
      Posizioniamoci con intelligenza.

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