venerdì 28 febbraio 2014

Tasso di interesse interbancario: Una spiegazione





di Francesco Simoncelli


«[...] Il movimento ondulatorio che influenza il sistema economico, la ricorrenza di periodi di espansione seguiti da periodi di depressione, è il risultato inevitabile dei tentativi continuamente ripetuti di ridurre il saggio d'interesse lordo di mercato attraverso l'espansione del credito. Non vi sono mezzi per evitare il collasso finale di un espansionismo eccessivo prodotto dall'espansione del credito. L'alternativa è soltanto che la crisi si presenti prima come risultato del volontario abbandono ad espandere ulteriormente il credito, o successivamente, come catastrofe finale e totale del sistema monetario interessato.»

~ Ludwig von Mises, Azione Umana


Qualche settimana fa ho pubblicato questo articolo "La fenice d'oro ridurrà in cenere il denaro fiat" in cui affermavo di come l'attuale sistema a denaro fiat sia condannato a disintegrarsi sotto il peso della sua inconsistenza e delle sue contraddizioni. Ma questo punto è stato ben recepito dal pubblico che ha letto il pezzo, quello che invece non è stato ben compreso (ed è stato oggetto di una pioggia di richieste di spiegazione) è stato il seguente passaggio:

[...] Tutte le banche in questo ambiente dominato dalla riserva frazionaria sono tecnicamente insolventi. Chi lo dice? Loro stesse.

Il grafico ci mostra il tasso interbancario della zona euro, il quale rappresenta la disponibilità delle banche commerciali europee a prestarsi denaro a vicenda. Allo scoppio della Grande Recessione è calato bruscamente verso lo zero, segno evidente che non si fidano l'una dell'altra. Una di loro potrebbe improvvisamente crollare e trascianre nel baratro tutte le altre. Erano coscienti dei rischi della creazione di denaro dal nulla, ma si sono imbarcate lo stesso in questi rischi perché il costo di opportunità era loro favorevole: la presenza di una banca centrale. Hanno scommesso sull'onniscenza dei pianificatori centrali. Per un pò ha funzionato. Ora la scommessa sta mostrando i suoi limiti. Hanno puntato sul cavallo sbagliato.

Quella che all'apparenza potrebbe sembrare una disattenzione, in realtà è il risultato dei tempi in cui ci troviamo a vivere: la manipolazione dei mercati ha distorto pesantemente l'ambiente economico in cui siamo immersi. I segnali in base ai quali prendevamo decisioni non sono più basati sui fondamentali economici, bensì sulla volontà capricciosa di una ristretta cerchia di individui i quali cercano di influenzarli, come meglio possono, per direzionarli "dove credono debbano andare." La teoria Austriaca del ciclo economico ci dice quanto siano importanti i tassi di interesse, e soprattutto cosa accade una volta che ci si intromette con la loro libera fluttuazione in accordo con le decisioni del mercato.

Infatti, alla vigilia dello scoppio (ufficiale) della bolla immobiliare negli USA, i tassi di interesse di riferimento sono schizzati verso l'alto sia negli Stati Uniti che in Europa: il mercato aveva "scoperto" che non esistevano risparmi reali dietro all'espansione del credito degli anni precedenti.






Il sistema monetario moderno è basato sul denaro fiat, il quale può essere creato dal nulla da banche centrali e banche commerciali. Queste ultime, infati, estendono credito inesistente attraverso i prestiti, sfruttando il meccasimo della riserva frazionaria e delle riserve legali. Una volta che si innesca una crisi la fiducia da parte di debitori e creditori vacilla, facendo aumentare di conseguenza il rischio di controparte. Prestatore e mutuatario non si fidano l'uno dell'altro: il primo chiede di onorare i prestiti pendenti e diventa riluttante a prestare, mentre il secondo cerca altri modi di rimediare denaro o si rifiuta di contrarre prestiti.

Le banche commerciali fanno profitti giocando le loro carte sulla curva dei rendimenti: prendono in prestito a breve e prestano a lungo. E' un buon affare per loro. A volte questa curva si inverte e le banche iniziano ad incassare perdite, allora interviene la banca centrale che rifornendo di liquidità il sistema riporta le cose in uno stato di "normalità." Questo intervento, però, non è neutrale perché crea distorsioni nell'ambiente economico, le quali necessitano di una correzione. Più viene rimandata, più le conseguenze si faranno gravi.

Gli interventi delle banche centrali nei mercati monetari sono stati molto invadenti negli anni passati, alimentando la crisi di cui siamo spettatori da cinque anni ormai. La soluzione implementata dalle banche centrali del mondo è stata la stessa: inflazione monetaria. Tale strategia ha impedito che le grandi economie mondiali andassero in default, rimandando nel tempo questo triste destino. Lo spettro della recessione che ancora spaventa le suddette economie è più presente che mai e lo stress finanziario che permea l'aria dei mercati è opprimente. Ancora oggi famiglie ed imprese tendono a rifiutare di accendere prestiti o trovano difficile trovare chi gliene conceda uno.[1] La fiducia nel credito e nella solidità del sistema è ai minimi termini.

Ma i tassi di interesse di riferimento non sono scesi a segnalazione di un ambiente più favorevole per il prestito? Certo, in un mercato non ostacolato sarebbe così, ma nel nostro sono inaffidabili ormai. Lasciate che mi spieghi. Il brusco calo dei tassi di interesse interbancari (il tasso al quale le banche si prestano denaro a vicenda) è stato alimentato dall'aiuto della Federal Reserve. Lo stesso è accaduto in Europa, con la BCE che è riuscita a mettere una pezza sui dei rendimenti obbligazionari impazziti dei vari paesi dell'eurozona. In questo modo si sono assicurate che le entità finanziarie avessero accesso a liquidità di breve termine, puntellando il sistema bancario e di riflesso le finanze statali.

Lo zio Ben e lo zio Mario non hanno fatto altro che annunciare tagli ai tassi di interesse e che avrebbero impedito un collasso delle loro economie. Ma se davvero fossero così capaci di gestire tali situazioni e poi uscirne con altrettanta facilità, perché siamo arrivati così vicini al baratro col crollo della Lehman? Perché la Grecia continua ad ottenere tranche di aiuti? Per il gusto del brivido? Perché loro sono i "buoni" che salvano la situazione un secondo prima che la bomba ci faccia saltare tutti in aria? Se in possesso di una tale onniscienza come hanno fatto a farsi scappare di mano le cose? Se, invece, erano ciechi prima, come possiamo credere che non lo siano anche ora?

Le banche centrali non hanno nulla di magico, non sanno niente di più di quello che sanno gli altri attori economici. Godono solo del privilegio legale di poter influenzare secondo i loro capricci i segnali economici attraverso i quali gli individui prendono le proprie decisioni. In sostanza, stanno mentendo. La FED, ad esempio, non ha fatto altro che triplicare la base monetaria e comprare bond del Tesoro USA (o scambiarli per titoli tossici in pancia alle banche commerciali). In questo modo ha potuto affermare al mondo intero che le banche statunitensi godevano di buona salute, vendendo la balla che i bond del Tesoro possano considerarsi asset "sicuri." Nonostante lo affermi anche Basilea III, non è così. Perché no? Altrimenti la FED avrebbe un piano d'uscita.

Invece adesso possiede asset che nessuno sul mercato (e sano di mente) comprerà a valore nominale. Questo rende lo stato dell'economia tuttora vulnerabile. Ma i banchieri centrali non lo ammetteranno, altrimenti i loro annunci di una ripresa sostenibile non sarebbero credibili.



CONCLUSIONE

In caso di flessione economica, dovuta ad un precedente boom innescato da politiche monetarie espansive, lo stato e le banche centrali fanno tutto quello che possono per tenere in piedi il sistema monetario a denaro fiat. Di conseguenza possono ricorrere ad una serie di sotterfugi per comprare tempo: lo stato nazionalizza le banche in procinto di crollare; la banca centrale rifinanzia a breve termine il sistema bancario commerciale; la banca centrale scambia asset performanti con asset non performanti. Ma mentre l'espansionismo monetario è stato adottato per scongiurare il crollo del sistema bancario commerciale, quest'ultimo non l'ha tradotto in espansione del credito essendo a conoscenza dello stato disastroso in cui languono i conti della maggior parte degli istituti finanziari.

Nonostante le banche centrali abbiano schivato il colpo, non si capisce come attaccare i sintomi possa porre rimedio agli squilibri del passato. La soluzione non è quella di mettere mano alle rotative e farle ruggire finché tutti non saremmo sommersi da un mucchio di cartrastraccia.


___________________________________________________________________________________

Note

[1] Si noti che nonostante il mercato sia pervaso da segnali distorti, esiste un mercato nero in cui emerge il vero prezzo di mercato dei prestiti. La comparsa di un mercato nero è il classico sintomo che ci avverte di come l'economia stia viaggiando su binari separati: uno guidato dalle forze di mercato e l'altro guidato dai capricci dei banchieri centrali. Così come in Argentina c'è un valore ufficiale del rapporto di cambio dollaro/peso ed uno non ufficiale ("blue"). Il fatto che il mercato sia manipolato non vuol dire che le forze di mercato siano state annullate, anzi. Maggiori dettagli li trovate leggendo questo articolo di Dough French: Il Prestito Ombra Nasconde le Distorsioni della FED.

___________________________________________________________________________________


12 commenti:

  1. Anche se mi ripeto, ti confermo i complimenti per la chiarezza (cioè, la competenza profonda) con la quale esponi questioni complesse e ne sveli l'arcano. Dai molto fastidio al mainstream.

    Da qualche giorno sento i conterranei domandarsi se il Renzi sia quello giusto, se lo faranno fuori i suoi compagni e tante altre amenità disparate che non sfiorano neppure da lontano la superficie delle questioni vere, cioè, che non può essere e non sarà né la politica, né tanto meno la struttura pachidermica e truffaldina dello stato, a risollevare sul serio le condizioni terminali del sistema economico italiano. E che questo vale per tutto il mondo che vive nel sistema fiatmoney.

    Adeguandomi allo standard culturale, che mi circonda ed affonda, mi chiedo: ma la carta del fiatmoney, almeno, è carta 100% riciclata? Perché, altrimenti, vorrei proporre la questione, con raccolta di firme online, in termini ecologici e denunciare le banche centrali per disastro ambientale continuato!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dna, totò, peppino e la banda degli onesti28 febbraio 2014 alle ore 11:53

      Che poi, uno trova pure la soluzione:
      http://italian.alibaba.com/product-gs/machine-for-printing-money-1513393312.html

      :D

      Elimina
    2. Ciao Dna.

      E' rinfrancante notare di essere stato chiaro agli occhi dei lettori, non è sempre smplice comunicare certi concentti e quando si ha successo.. beh, è l'ora di un'auto-pacca sulel spalle. :)

      Che poi l'incosistenza e la fragilità dei bilanci bancari la possiamo ritrovare nell'esempio di ieri in cui parlavamo di Sorgenia. Gli austriaci partecipanti se la sono data a gambe ed ora ci sono circa €1.90 miliardi di crediti che si vogliono trasformare in azioni (€600 milioni solo di MPS).

      Ovviamente è il balletto destra/sinistra che interessa all'elettore medio...


      PS: facciamo 'sta colletta e giochiamo allo zio Ben contro i mostriciattoli del salvadanaio? :'D

      Elimina
  2. Se ho capito bene, il sistema scolastico mi ha tirato su a furia di minacce di bocciatura, essendo io privo di qualunque paracadute; contemporaneamente il suddetto sistema scolastico ha affidato - da sempre - le proprie sorti a persone che hanno sbagliato ripetutamente in gestione politica ed economica (tralascio la vacuità dei programmi di insegnamento), riconfermandole però nei ruoli alla prima occasione utile, o accettandone le riconferme dall'esterno in stile commissariamento.

    Usando pertanto il metro di giudizio che il sistema scolastico mi ha inoculato, dovrei concludere che la colpa è - oggi - solo dei tedeschi.
    E' quasi un peccato però che io proprio non ci riesca. :)

    Riccardo Giuliani

    RispondiElimina
  3. basta espansione del credito, perceh in giro ce ne sta già troppo. ma non essendo assistito da risparmi reali, è assistito da produzione futura. ergo, la gente dovra lavorare gratis. una volta la rendita era interessi sul capitale: bisognava avere il capitale. ora è premere un tasto: l avete il tasto? (non uno qualsiasi, eh… quello magico…).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il tasto magico? Una volta ce l'avevo, con le ragazze... Poi ho imparato che ce ne sono tanti altri da saper premere nelle varie situazioni. Oggi, tutto sommato, me la cavo discretamente secondo una visione di individualismo metodologico.
      Se poi finissi i tasti... Punterei sui pasti... gratis.

      Elimina
  4. Ciao Francesco,
    una domanda. Si possono trovare similitudini e differenze tra il fallimento del trader MtGox per i bitcoin e l'eventuale, ma finora sempre scongiurato, fallimento del Comex per l'oro? Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mai pensato di "contaminare" AgoraVox Italia? http://www.agoravox.it/

      Elimina
    2. Ciao Dna.

      In un certo senso Anonimo ha messo il dito nella piaga, poiché negli ultimi tempi sono apparsi una serie di articoli giornalistici (o meno) che travisavano completamente gli argomenti discussi. Su Agoravox ci sono un paio di articoli che possono essere utilizzati come esempio (es. bitcoin = paypal, silk road manteneva in vita il valore di bitcoin, ecc.). Dal punto di vista mainstream, invece, veniva gonfiata la voce secondo cui Mt. Gox fosse la banca suprema in cui mettere Bitcoin.

      Mt. Gox era semplicemente un intermediario tra coloro che volevano scambiare bitcoin, ed offriva anche un servizio di deposito per i bitcoin. Si dice che soffrisse di una falla nel sistema e che degli hacker abbiano sfruttato questa debolezza per fregare quanto più possibile. Una sorta di bank robbery vecchio stile. Poi, ovviamente, le persone sentendo puzza di marcio hanno iniziato a sfiduciare l'attività di Mt. Gox e hanno richiesto indietro i loro depositi: bank run. I soldi però erano andati, rubati. Puoi trovare maggiori dettagli su questa storia qui: http://smartmoney.startupitalia.eu/17141/bitcoin-2/cimatti-della-bitcoin-foudation-il-terremoto-mtgox-passera-gli-utenti-devono-studiare/.

      Anche se la situazione è simile a quella del Comex, le meccaniche sono leggermente diverse perché quest'ultimo ha mentito spudoratamente sulla quantità redimibile di oro in suo possesso. Mentre Mt. Gox ha subito un furto e ha tentato di porvi rimedio nel peggior modo possibile, il Comex mente sapendo di mentire sulla carta in circolazione (superiore alla quantità negli inventory). Insomma, se nel caso di Mt. Gox le circostanze hanno portato a mentire, al Comex era quello l'obiettivo sin dall'inizio. Ma se nel caso di Mt. Gox il mercato può dar vita a nuove realtà più affidabili, nel campo dell'oro siamo ancora in alto mare.

      Elimina
  5. Salve, qualcuno ha notizie di cosa sia successo al sito argentofisico.
    È vittima di hacker?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao david.

      Non saprei. E non riesco nemmeno a contattare Er. Comunque gli archivi del sito ed i vecchi post si vedono ancora, è solo la pagina principale che ha subito modifiche.

      Elimina
    2. Sembra che tale Nonna Pina sia diventata amministratore.
      E pensare che giorni fa aveva fatto un post sui troll di stato

      Elimina