venerdì 22 novembre 2013

Luce verde?





di Francesco Simoncelli


[Questo articolo è apparso anche sul magazine online The Fielder.]


«Quegli autori e politici che hanno fatto diventare la scarsità di denaro la presunta fonte di tutti i mali ed hanno invocato l'inflazione come panacea, non dovrebbero essere più considerati economisti bensì "sciroccati." E' una lotta tra i sostenitori di una moneta sonante e gli inflazionisti, ed è una lotta che è andata avanti per decadi. Ma non dovrebbe essere considerata una controversia tra varie scuole d'economia, ma un conflitto tra economisti ed anti-economisti, tra uomini ragionevoli e zeloti ignoranti.» ~ Ludwig von Mises


Francesco Guccini non ha mai "perdonato" a Roberto Vecchioni di aver scritto e cantato "Luci a San Siro." Ovviamente, in senso buono perché spesso e volentieri ci sono casi nella vita in cui vedendo una certa opera o componimento ci scatta nella testa questa esclamazione: "Accidenti! Avrei voluto pensarci prima io!" Non parliamo di scoperte che acambierebbero la vita sulla terra e ci potrebbero rendere ricchi sfondati, ma di piccole soddisfazioni che ci farebbero guadagnare un briciolo di autostima in più e rispetto dagli altri. E' capitato anche a me e forse è capitato anche a voi. Io, ad esempio, avrei voluto scrivere di mio pugno un pezzo presentato invece da Steve Horwitz. Peccato, stavolta dal lato della penna c'era lui e dal lato del traduttore c'ero io. Forse un giorno accadrà il contrario, chissà; ma per il momento riporto uno stralcio di quell'articolo per farvi capire come sia semplice comprendere il comportamento sconsiderato e truffatore delle banche centrali: immaginate di svegliarvi un giorno, prendere la macchina, avvicinarvi ad un incrocio e non sapere che tutti i semafori in città sono rotti e segnalano tutti contemporaneamente luce verde.

[...] Quando interviene la banca centrale, tuttavia, imposta tutte le luci sul verde. La politica monetaria espansiva fornisce fondi mutuabili alle banche, che permettono loro di abbassare i tassi come se esistesse un maggiore risparmio. Tuttavia, quel risparmio è un’illusione; i consumatori non sono diventati più pazienti. Con tassi bassi, i mutuatari considerano più proficui i progetti a lungo termine e quindi sottraggono risorse agli altri deviandole a loro beneficio. Il problema, ovviamente, è che i consumatori non vogliono, in realtà, aspettare più a lungo di quanto non facessero prima. Così i produttori-mutuatari investono in progetti a lungo termine, mentre i consumatori-risparmiatori continuano a volere quelli a breve termine. Ciò, come con i modelli dei semafori rotti, non è sostenibile e si conclude con l’equivalente economico degli incidenti stradali: l’inizio di una recessione non appena viene scoperta questa mancanza di coordinazione.

Naturalmente le economie forti possono mascherare la mancanza di coordinazione sottostante per un tempo abbastanza lungo prima che sia scoperta. Una città sofferente per una piaga di semafori che danno tutti luce verde, sperimenterà un risultato più immediato e visibile.

Come i nostri automobilisti, i mutuatari non erano irrazionali durante il boom. Hanno semplicemente risposto razionalmente a un segnale irrazionale. La sorgente di tale segnale irrazionale era la Federal Reserve. La prossima volta che un amico incolperà gli investitori irrazionali per un boom e bust, potreste ricordare il nostro protagonista e dire: «L’irrazionalità, caro amico, non è nei nostri mercati, ma nel nostro governo, cioè, la banca centrale.»

Al giorno d'oggi la maggior parte dei semafori del mondo stanno segnalando luce verde. I pianificatori centrali esortano gli automobilisti a passare gli incroci a cuor leggere, non accadrà nulla. Gli automobilisti lo fanno, accendono le loro auto e vanno sicuri verso la loro meta. Non si aspettano un incidente lungo il percorso. La città è piena di carcasse di automobili ed automobilisti furenti gli uni con gli altri. Invece di prendersela con i semafori rotti e coloro che rassicurano che non ci sono problemi con la strumentazione stradale, inveiscono contro il cielo e il povero svenurato di turno che insieme a lui si è fidato delle promesse lanciate dal tubo catodico. Perché si fida di cose gli viene detto piuttosto che di quello che vede egli stesso? Siamo davvero così insicuri da dover trovare rassicurazioni in ogni dove solo per riuscire a poter tirare avanti un altro giorno della nostra vita?

Ogni ramo della vita dell'uomo oggi è strutturato da enti o istituti dediti alla sua presunta salvaguardia. Ci sono pezzi di carta ovunque che rendono una persone supeirore all'altra e in grado di dire con relativa certezza quello che dovrebbe fare e come farlo. Il sistema sociale in cui siamo immersi è un grande letto di spine su cui è adagiato un leggero strato di ovatta.

Gli individui provano a divincolarsi ma la propaganda sulla gestione delle attività umane è così asfissiante e pressante che viene intontito e intorbito dalle suadenti parole che escono dalle labbra di chi viene supposto sappia "qualcosa in più" degli altri. Non c'è da sorprendersi, quindi, se una delle peggiori nefandezze in ambito economico sia nata dalle rassicurazioni e dalla parole suadenti: la banca centrale. Lo stato catatonico in cui languono gli individui di fronte alla propaganda oligarchica di una direzione pianificata "a puntino" degli affari economici, li rende dei nevrotici in cerca di prede da azzannare senza considerare, o spendere troppi pensieri, su chi azzannano. Se la prendono con gli altri automobilisti, non su chi permette che i semafori segnalino tutti contemporaneamente luce verde.



AZZARDO MOR(T)ALE

Di recente è apparso sul New York Times questo articolo: In Fed and Out, Many Now Think Inflation Helps. Apparentemente, vivere in un panorama con prezzi in perenne ascesa è diventato l'obiettivo dei pianificatori centrali. Ci vogliono convincere che le carcasse di automobili che "decorano" la città non sono altro che l'ennesimo "capolavoro" d'arte moderna. Qualcuna in più non farà alcun danno. Luce verde, quindi. Davvero? Eppure credo che quelle persone di buon senso, le quali si ritroveranno a dover pagare gli elementi che compravano ieri ad un prezzo superiore, non saranno contente. Ma ci sono sempre coloro che annuiranno narcoletticamente.

Quindi, il nuovo proposito del prossimo presidente della FED sarà quello di aumentare un po' il carico inflattivo presente negli USA. Basterebbe mettere le persone in condizione di spendere denaro, e la ripresa tanto agognata diventerebbe realtà. Davvero? Volendo ammettere per assurdo che una cosa del genere potesse anche funzionare, sarebbe la persona di Main Strett la beneficiaria reale di tale spinta inflattiva? A guardare l'ultima relazione H.8 della FED direi proprio di no. Il denaro immesso nel circuito finanziario non inonda subito tutti i settori dell'economia, c'è una sorta di ritardo con cui questo nuovo denaro li raggiunge e questo ritardo consente a coloro che ricevono per primi la nuova moneta di beneficiarne a scapito di coloro che la riceveranno in seguito o non la riceveranno affatto.

La piccola "magia" di breve termine in grado di stimolare l'attività economica più ampia avviene perché i salari ed i prezzi dei fattori di produzione tendono ad aumentare più lentamente rispetto ai prezzi dei beni di consumo finiti. Le vendite a prezzi maggiori, innescate da questo meccanismo, "stimolano" di conseguenza gli imprenditori ad assumere più lavoratori e ad espandere la produzione.

In altre parole, l'espansione artificiale dell'offerta di denaro innesca una serie di aggiustamenti a rialzo all'interno del panorama economico man mano che il nuovo denaro invade i vari settori dell'economia: i vantaggi iniziali delle vendite dei beni di consumo vengono controbilanciati dall'aumento delle richieste salariali e dall'aumento del costo dei fattori di produzione. Non solo, ma l'espansione dell'offerta di moneta ha un altro effetto redistributivo "nascosto": riduce il potere d'acquisto della moneta. Nel tempo, quindi, il ritardo con cui aumentavano i vari prezzi tende ad assottigliarsi e quella esile redditività che aveva illuso le imprese sparisce del tutto, andando a deprimere in maniera determinante il mondo del lavoro. Cosa significa? Disoccupazione rampante.

Nel 2008 questa situazione ha reso incalzante il giorno della resa dei conti. Nel 2010 in Europa. L'esplosione delle bolle che avevano caratterizzato il periodo euforico precedente, ha smascherato i difetti di lungo periodo delle strategie dei pianificatori centrali. Cosa è accaduto dopo? Niente, si è voluto testardamente e presuntuosamente proseguire sulla medesima strada: più della stessa cosa. Cosa è accaduto dopo? Niente, la situazione non ha fatto altro che peggiorare. Cosa accadrà adesso? Più della stessa cosa. Nel frattempo i prezzi hanno continuato a salire inesorabilmente, nonostante le rassicurazioni mainstream su un'inflazione dei prezzi abbattuta ed ormai morta: McDonald's smetterà di vendere hamburger ad $1, Amazon ha aumentato la spesa minima per spedizioni gratuite da $25 a $35, è previsto che questo inverno i costi per l'utilizzo del gas aumenteranno del 13%, il prezzo della cioccolata è salito del 45%, la classe media continua ad affrontare tempi molto duri e per quanto riguarda l'Italia ecco l'ultima chicca in fatto di aumento di prezzi.




Coloro che invocano con veemenza unlteriore interventismo nell'economia attraverso l'aumento dell'inflazione dei prezzi, sono quelli che si trovano all'inizio della filiera del nuovo denaro. Coloro che ne beneficiano per primi. Vengono giustificati dai media mainstream che corrono dietro alle loro idee: Keynesismo sotto steroidi. Vengono giustificati dal mondo accademico che presta loro la presunta autorevolezza di cui si forgiano. Da chi è conferita questa autorevolezza? Viene conferita da scuole accreditate dallo stato. E' un circolo vizioso imbastito per permettere a dei soggetti specifici di evitare le conseguenze sane e punitive di chi si spinge nel perseguire una via altamente rischiosa. L'azzardo morale fornito dalle politiche della banca centrale ai pianificatori centrali permette loro di evitare nel breve termine queste conseguenze.

Permette loro di vendere illusioni di una ripresa "magica": spesa pubblica finanziata attraverso il deficit e la carta della banca centrale sono l'arcobaleno alla cui fine c'è una pentola d'oro. Promesse. La falsa abbondanza di cui si sono fatte promotrici le banche centrali sta portando la società mondiale verso l'inevitabile conclusione a cui si appropinquano tutti quei sistemi che si fondano sul socialismo e sul capitalismo clientelare: Grande Default.

Le banche centrali del mondo hanno creato un meccanismo mortale di azzardo morale che ormai non può essere staccato dalla loro alimentazione artificiale. La FED, ad esempio, attraverso il credito facile ed il sostegno al settore ipotecario, in pochi anni dal suo scoppio ha reflazionato l'enorme bolla immobiliare:




Non solo, nel panorama economico statunitense ci sono altre realtà in bolla. Ma una volta che la popolazione si stancherà di essere la garanzia collaterale dell'azzardo morale dei pianificatori centrali, staccherà la spina. E quello sarà un avvenimento che non potrà essere aggiustato attraverso ulteriore stampa di denaro o altri calci al barattolo.



LA CALMA PRIMA DELLA TEMPESTA

Ma la generosità della FED, come visto nel precedente documento H.8, non si limita al territorio nazionale e si estende al territorio estero, attraverso le filiali presenti sul suolo americano. L'interconnessioen del sistema bancario commerciale e di quello statale venuta a galla nelle crisi del 2008 e 2010 è talmente ampia che ora gli interventi stanno raggiungendo altezze grottesche. Ed uno dei continenti aiutati è molto probabilmente quello europeo, permettendo in questo modo alla BCE di sgonfiare il suo bilancio trasferendo il proprio pattume a terzi. Nonostante Draghi abbia promesso di intervenire sui mercati a supporto di qualsiasi entità ne abbia bisogno, sta forzando un deleveraging nel settore privato in modo da contringerlo a disfarsi dei propri debiti accumulati negl ianni del boom.

Sta funzionando? No, perché questo stato di cose è controbilanciato dai governi europei che non possono fare a meno di continuare a fare azzardo morale, dato il loro stato dei conti e la necessità di ampliare la loro sfera d'azione a causa delle sconsideratezze degli anni precedenti. Per mantenersi vivi devono continuare a spendere ed invadere con la loro influenza, distorcendone i legami, settori più ampi delel loro economie. Ed escludere con artifizi contabili passività e debiti dai loro bilanci ufficiali, non li farà sembrare più sani. Questi patetici sotterfugi nonc ancelleranno i loro obblighi, questi trucchi e queste menzogne serviranno solo a comprare (per l'ennesima volta) tempo, non risolveranno i problemi alla radice della crisi europea.

Nascondere le sofferenze bancarie con qualche "allegra" proiezione di presunta crescita negli anni a venire è un palliativo. Il sistema finanziario greco langue ancora in pessime condizioni, con gli NPL (es. non performing loans) che hanno raggiunto quota 24%, rispetto al 16% del 2011. Secondo Kathimerini i bad loans hanno raggiunto la somma di €65 miliardi, andando a superare l'ammontare di denaro (circa €50 miliardi) per la ricapitalizzazione del sistema creditizio locale. Questo significa che dopo quasi quattro anni di denaro gratuito lanciato nella dolina chiamata Grecia, essa è ancora in bancarotta e continuerà ad esserlo finché non arriverà il default... non importa quanto denaro venga ancora indirizzato nelle sue casse.

La stessa situazione si ripresenta in Spagna.




Ma il vero ago della bilancia rimane sempre la Francia. Sui titoli di giornale sono sempre finiti a turno i PIIGS, ma qualora ci finisse la Francia a cusa dell'insolvenza a catena di questi, allora le cose si farebbero davvero critiche per la zona euro. Le banche francesi sono esposte al debito italiano, il rapporto debito/PIL è al 90.2% (anche se stime alternative lo danno già al 200%), negli ultimi due anni è tornata prepotentemente a crescere la spesa del governo (in barba alle presunte leggi sull'austerità), un welfare strabordante, il tax rate è arrivato al 75% facendo fuggire all'estero enormi quantità di capitali e lavoratori, ecc. La Francia è chiaramente sulla rotta dell'insolvenza.

L'insostenibilità di lungo termine della situazione francese non può essere fermata dalla rinuncia di entrate fiscali (finanziariamente suicida) e dal taglio della spesa pubblica (politicamente suicida). Le distorsioni inserite nei sistemi fiannziari europei dalle politiche della banca centrale e dalle politiche dei vari governi europei dovranno essere ripulite prima o poi, perché chiaramente non sostenibili. La ricetta dei pianificatori centrali è la cosiddetta ricetta per il disastro, dove settori più ampi dell'economia saranno messi sotto il terrificante occhio statale e gli individui presenti in quei settori saranno messi "a stipendio" della spesa pubblica.

La mancata pulizia del mercato continuerà a far fallire imprese e lascerà a spasso ulteriori lavoratori.




I pianificatori centrali non vogliono sentire affatto parlare di queste cose. Per loro è come se non esistessero, per loro la loro strategia è quella "giusta." Per loro, ovviamente. Il loro compito è facilitato dalla droga moentaria fiat fornita dalle banche centrali, le quali sono disposte a calciare insieme a loro il barttolo lungo la strada. Infatti, oltre alla FED, abbiamo che anche il Giappone si sta "occupando" del mercato europeo andando ad acquistare pattume obbligazionario di governi falliti.

Luce verde, quindi.



CAMBIO DI PARADIGMA

Mentre in occidente accade tutto questo, l'oriente è diventato il più grande bacino di raccolta di oro del mondo. Oro fisico, ovviamente.




La domanda di oro da parte della Cina è irrefrenabile, gli importi sin dal settembre 2011 sono arrivati a 2,232 tonnellate. La Cina si sta rendendo lentamente conto di quanto la sua economia sia drogata dal denaro fiat, e diffidando dalle promesse cartacee di grandi ETF preferisce rintanarsi nel bene che per 2,500 è stato il denaro per eccellenza. Soprattutto perché scelto dal mercato e non da una classe dirigente che presuntuosamente si erge a combriccola onniscente in grado di direzionare in modo sano le scelte individuali degli attori economici. Gli Stati Uniti e l'Europa hanno da sempre soppresso il prezzo dell'oro qualore fosse iniziato a crescere in maniera allarmante, poiché intendono soffocare il suo ruolo come moenta di riserva. Non possono permettersi di vedre altre nazioni commerciare con valute diverse dal dollaro o dall'euro. In generale, spingono gli individui ad operare i loro scambi in denaro fiat.

Ciò va a beneficio soprattutto del dollaro che rimane valuta di riserva mondiale con tutti i benefici che ne scaturiscono. Ma i pianificatori centrali, come in altri campi, falliscono nel vedere la loro miopia di lungo termine. Ad esempio, ecco una storiella davvero interessante sul mercato del metallo giallo che sicuramente farà gola ai gold bug. Oltre ad aggioranre la situazione sul giochetto del leasing dell'oro per abbasarne artificialmente il prezzo, la situazione da panico nel Comex per quanto riguarda il delivery e l'enorme domanda di oro rispetto ad un'offerta pressoché statica, veniamo a sapere che nella Banca d'Inghilterra sono "sparite" circa 100,000 barre d'oro. Facendo un tour virtuale con la nuova applicazione del sito webe della BoE, si scopre che dal report annuale del 28 Febbraio (in cui l'oro in custodia era composto da circa 500,000 barre) al mese di Giugno in cui è stata lanciata questa applicazione mancano all'appello 100,000 barre d'oro. Dove è finito? Oltre alla rapida ascesa della domanda di oro da parte di Cina e India, in questo lasso di tempo c'è anche stata la crisi cripriota che ha intensificato la domanda di oro fisico in Europa. Le bullion bank ne avrebbero sofferto, perché l'offerta era statica e da qui possiamo immaginare la caduta artificiale del prezzo ad Aprile. L'innesco è stato lanciato sul mercato dei futures USA andando a far scattare gli stop-loss di parecchi contratti ETF, ma questa mossa non ha impedito la nascita di una domanda ancora più grande di oro fisico. La risposta più probabile quindi è che sia stata la BoE a fornire quantità maggiori di oro (dato che le liquidazioni degli ETF si sono rivelate insufficienti) sul mercato di Londra per tenere testa alla domanda di oro fisico crescente grazie a quesi prezzi stracciati. I pianificatori centrali hanno ironicamente sottovalutato la potenza della domanda portandoli ad una situazione in cui il leasing dell'oro gli si sta ritorcendo contro.

Le banche centrali occidentali li chiamano "investimenti," questo non fa aumentare il prezzo ufficiale dell'oro e soddisfa la voracità di oro da parte dei paesi orientali. Anni e anni di crescita artificiale hanno permesso di far credere all'illusione che il denaro fiat avesse finalmente distrutto la solidità storica dell'oro, questo ha permesso alle banche centrali di "investire" il loro oro nelle bullion bank le quali lo hanno venduto per fare carry trade sui profitti. Ora sono in trappola. Lo scopo della Cina, dopo aver fondato insieme agli altri BRICS la propria banca che molto probabilmente servirà per saldare i conti commerciali internazionali in oro, è quello di spodestare il dollaro come valuta di riserva mondiale, promuovendo l'internazionalizzazione dello yuan attraverso le sue enormi riserve d'oro.

Ora immaginate una cosa: cosa succederebbe se i fondi pensione "scoprissero" che deficitano di quell'asset che la Cina sta accumulando così voracemente ed invece hanno puntato tutto su monete fiat in costante deprezzamento ed obbligazioni statali garantite da promesse vuote?





CONCLUSIONE

L'8 novembre lo zio Mario ha riferito di aver abbassato uteriormente i tassi di riferimento della BCE, a suo modo di vedere questa strategia contribuirà a rilanciare l'economia. Il primo ministro italiano è dello stesso avviso. La Yellen è destinata a sostenere lo stesso. Luce verde. 5 anni di tassi di interessi ultra bassi (negativi quelli reali) e nessun risultato. Distorsioni? Ci potete scommettere! E non possiamo che assistere alla prossima esplosione della madre di tutte le bolle. Quella del settore obbligazionario statunitense.

Tutto il pompaggio monetario attuato dalle banche centrali per tenere a galla investimenti improduttivi, ma necessari all'establishment esistente, ha causato la completa cecità dei banchieri centrali sui fondamentali di mercato. Sono i ndeterioramente continuo? Nessun problema, più della stessa cosa. Sin dalla bolla delle dot-com si è detto che l'esuberanza di mercato era un'illusione e che l'euforia fosse ragionevole. Scoppio dopo scoppio, la stessa nenia. Ed oggi la sentiamo ripetere sia per la bolla obbligazionaria sia per quella azionaria, oltre ad altre di minore interesse mediatico.

Fare in modo che i tassi di interesse, i quali rappresentano un riferimento per tutto il panorama finanziario, restino ridicolmente bassi per un periodo di tempo prolungato, significa valori degli asset spinti artificialmente in alto. E' una situazione del tutto irrazionale, ed è destinata a scoppiare.




Tenetevi forte al prossimo incrocio, i semafori sono ancora tutti verdi.


5 commenti:

  1. http://www.lewrockwell.com/2013/11/ron-paul/take-from-the-poor-give-to-the-rich/

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  2. Dopo le aste record dei quadri di Francis Bacon ed Andy Warhol, ecco un'altra chicca davvero intrigante. Potrebbe sembrare una di quelle notizie da ultima pagina o da curiosità, ma non ci giurerei. Questo è uno dei modi con cui la cartaccia fiat inizia a circolare nell'economia più ampia. E' il modo in cui parte del denaro creato dallo zio Ben fuoriesce dal settore finanziario. (Non a caso New York, insieme a Londra, è uno dei maggiori centri finanziari del mondo.)

    Hel-Ben colpisce ancora.

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