lunedì 18 novembre 2013

Le cifre non mentono, i bugiardi che le calcolano sì

La statistica e la matematica non sono una preoccupazione priotaria degli studenti della Scuola Austriaca. Ovviamente non disdegnano l'uso di cifre nelle loro presentazioni accademiche o informative, ma quando si parla della dimostrazione di teorie ne stanno alla larga. Le cifre, infatti, sono un'arma a doppio taglio dato che in base a come vengono raccolte, elaborate e trasformate per produrre informazioni, esse possono essere utilizzate per far passare inosservata un'affermazione falsa. Prendiamo ad esempio un paniere di elementi ognuno avente il proprio prezzo (se riportato correttamente). In questo insieme sono presenti una certa mole di dati che rappresentano l'aggregato di una determinata serie di elementi presi come campione. Ogni elemento ha il suo peso all'interno del paniere e attraverso il calcolo della variazione media dei prezzi si veicola nel panorama economico un'informazione. E' oggettivo il risultato? No, perché il calcolo può risentire di una serie di manipolazioni che lo possono rendere utile per qualsiasi scopo (es. per una politica accomodante della banca centrale). Come? Attraverso alterazioni delle ponderazioni di peso dei vari elementi, o addirittura una loro sostituzione. Un esempio recente tutto italiano è stato l'articolo di Fassina sulla spesa pubblica.
___________________________________________________________________________________


di Frank Holmes


L'oro ha preso una bella batosta a settembre, in controtendenza con il suo rendimento mensile medio del 2.3%. Probabilmente ha pesato la battaglia politica tra il presidente Barack Obama ed il Congresso, la Settimana d'Oro in Cina e le restrizioni alle importazioni di oro in India.

La correzione di settembre non fa altro che aumentare il sentimento negativo nei confronti del metallo giallo. Secondo molti esperti di mercato l'oro non è più un investimento attraente. Con l'aumento dei tassi e la bassa inflazione, gli investitori statunitensi sono spinti a vendere.

Tuttavia, questa potrebbe essere una valutazione precoce che farà perdere ai ribassisti una potenziale posizione redditizia.

Permettetemi di utilizzare un cubetto di ghiaccio per spiegarvelo.

Uno degli elementi motore più forti del "fear trade" è rappresentato dai tassi di interesse reali. Ogni volta che un paese ha tassi bassi/negativi di rendimento reali, il che significa che il tasso di inflazione (CPI) è superiore al tasso di interesse corrente, l'oro tende a salire secondo la valuta di quel paese. E il nostro modello ci dice che il punto di svolta per l'oro è quando i tassi di interesse reali superano la soglia del 2%.

Prendete ad esempio il cubo di ghiaccio, che ci mostra come i nuovi equilibri possono avere effetti significativi. A 31 gradi l'H2O resta in uno stato solido, ma quando la temperatura aumenta la massa comincia lentamente a trasformarsi in un liquido. Sopra i 32 gradi i cambiamenti trasformano la massa da solida a liquida, ma è ancora composta da idrogeno ed ossigeno.

Il denaro è come l'acqua: quando molte delle dinamiche economiche, come la crescita della popolazione, i tassi di urbanizzazione ed i cambiamenti nelle politiche governative, raggiungono il punto di non ritorno, la velocità del denaro tende ad essere alterata.

Come investitori globali, guardiamo ai cambiamenti in queste tendenze per sapere come investire in materie prime e nei mercati, per trovare nuove opportunità e per regolarci in base al rischio.

Quanto siamo vicini al punto di svolta per l'oro? In altre parole, qual è il tasso di interesse reale di oggi? Come potete vedere qui di seguito, gli investitori nel Tesoro continuano a perdere soldi, poiché i bond a 5 anni rendono l'1.41% e l'inflazione rimane all'1.5%. Non siamo neanche lontanamente vicini alla soglia del 2%.




Sarei preoccupato se i tassi di interesse reali avessero varcato la soglia del 2% per un periodo di tempo prolungato, perché ciò avrebbe un effetto drammatico sull'oro come classe di asset. In un ambiente con tassi di interesse elevati, l'oro e l'argento perdono la loro attrattiva come riserva di valore.

Affinché arrivi un punto di svolta, i tassi dovrebbero continuare a salire al di sopra dell'inflazione e quest'ultima dovrebbe rimanere bassa. Queste sono le previsioni di molti venditori d'oro; ma nemmeno io vorrei essere troppo ottimista, poiché i dati recenti contrastano questi presupposti.

Prendete le cifre mensili sulla disoccupazione, che rappresentano uno degli indicatori principali degli studi della Federal Reserve nel valutare l'economia. Ma a seconda della definizione di disoccupato, i numeri rivelano risultati diversi.

Il tasso ufficiale di disoccupazione U3, la cifra che usa Ben Bernanke, tiene traccia del totale dei disoccupati in percentuale della forza lavoro.

Il bacino più ampio calcolato dal Bureau of Labor Statistics (BLS) è il tasso di disoccupazione U6. In questo numero il BLS aggiunge tutte quelle persone che sono connesse marginalmente alla forza lavoro, più le persone che lavorano part-time ma vogliono lavorare a tempo pieno .

Che cosa significa "connesse marginalmente alla forza lavoro"? Queste persone non sono né al lavoro né in cerca di lavoro ma indicano che vogliono un lavoro, sono disponibili a lavorare e hanno lavorato per un certo periodo negli ultimi 12 mesi. Queste persone connesse marginalmente includono anche i lavoratori scoraggiati che non cercano lavoro per qualche ragione correlata al mercato del lavoro.

Poi c'è una misura del mercato del lavoro che il BLS monitorava prima del 1994. Questo è il tasso di disoccupazione destagionalizzato alternativo che lo statistico John Williams ha continuato a calcolare. E' fondamentalmente lo U6 più i lavoratori scoraggiati di lungo termine.

Mentre le cifre sono rimaste vicino dal 1994 al 2009, di recente c'è stato un un cambiamento. Nel corso degli ultimi anni U3 e U6 hanno registrato un trend al ribasso, mentre il tasso di disoccupazione di ShadowStats mostra una traiettoria decisamente rialzista. Forse la cifra ufficiale della disoccupazione sovrastima la salute dell'economia?




Dato lo stato del mercato del lavoro, la debole ripresa del settore immobiliare e le varie regolamentazioni che stanno rallentando il flusso del denaro, la FED potrebbe non avere altra scelta che aumentare i tassi in modo molto graduale per continuare a stimolare l'economia.

Poi c'è la questione della manipolazione dell'inflazione. Anche se gli Stati Uniti hanno continuato a segnalare una bassa inflazione, molti americani percepiscono che le cose sono più costose. Il reddito disponibile è cresciuto meno dell'inflazione negli ultimi anni, forse è per questo che molte persone si sentono "spremute."

Prendiamo in considerazione il grafico di Williams qui sotto. Mostra i dati mensili dell'inflazione da più di un secolo a questa parte. Le aree ombreggiate in blu e grigio rappresentano l'Indice dei Prezzi al Consumo del BLS (CPI). Si possono vedere chiaramente le forti oscillazioni dell'inflazione e della deflazione, soprattutto durante la prima guerra mondiale, la Grande Depressione e la seconda guerra mondiale, così come la stagflazione degli anni '70 ed inizio '80.

Tuttavia poco dopo gli anni d'oro della disco e gli episodi di "All in the Family," gli Stati Uniti hanno aggiustato il CPI, non una ma due volte (nei primi anni '80 e di nuovo a metà degli anni '90). Se si utilizza il calcolo pre-1982, si ha un quadro molto diverso dell'inflazione: l'area ombreggiata in rosso.




Nel lontano 1889 lo statistico Carroll D. Wright, per affrontare la Convention of Commissioners of Bureaus of Statistics of Labor, parlò della presentazione imparziale e senza paura dei propri dati, utilizzando il seguente gioco di parole:

"Secondo quel vecchio detto le cifre non mentono, ma i bugiardi che le calcolano sì. E' nostro dovere, in veste di statistici, evitare che i bugiardi siano chiamati a fare quei calcoli; in altre parole, impedire loro di distorcere la verità."

Al giorno d'oggi il discorso di Wright sembra particolarmente rilevante.

Per gli investitori di lungo termine alla ricerca di una grande diversificazione nel loro portfolio, una ponderazione moderata in oro e in riserve d'oro può essere la risposta. E, oggi, quando si guarda all'industria mineraria dell'oro, troverete un sacco di aziende che hanno pagato dividendi interessanti, più elevati del rendimento obbligazionario statale a 5 anni.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. Disinformo ergo controllo.
    E tutto diventa "assolutamente relativo".

    RispondiElimina
  2. http://www.zerohedge.com/news/2013-11-18/china-adopts-new-gdp-boosting-accounting-system

    tutto il mondo è paese...

    RispondiElimina
  3. La Cina è avvezza a questo gioco di prestigio, così come lo è l'Europa con le nuove regole per "calcolare" il deficit. Ma soprattutto, là fuori ci sono ancora persone che credono davvero che l'inflazione sia solo una minaccia spodestata per sempre dalle nostre vite, quando invece...

    UBS: Here's Why Inflation Might Finally Be Coming

    RispondiElimina
  4. http://www.wallstreetitalia.com/article/1645543/monetario/la-valuta-che-salvera-l-economia-mondiale.asp
    @ gdb probabilmente ne sarà già al corrente. Il bitcoin sta probabilmente minacciando la fiatmoney e i banchieri centrali corrono ai ripari ? Puzza di fregatura anche con l'Atlantico in mezzo. O no?
    Mario

    RispondiElimina
  5. Puzza di fregatura? Ma è la solita storiella del denaro fiat! Che, cartaceo od elettronico, non è tuo, ma di chi lo controlla!
    Ma, insomma, vogliamo ancora controllori e centralizzazione o libertà?

    RispondiElimina