giovedì 7 novembre 2013

La Federal Reserve: tra controllo ed inflazione





di Murray N. Rothbard


[Nota dell'editore: sembra che durante queste feste, invece dei regali di Babbo Natale, l'elicottero di Bernanke ci inonderà di dollari. Ieri la Federal Reserve ha annunciato un piano per spendere $45 miliardi al mese per comprare bond statali e per tenere quasi a zero il tasso d'interesse di riferimento, fino a quando la disoccupazione non scenderà al di sotto del 6.5%. Questo significa inflazione di massa, come rende chiaro Murray Rothbard nel Capitolo 23 di The Case Against the FED, dove viene spiegato attraverso l'inimitabile stile di Rothbard come la FED inonda l'economia con nuovo denaro.]


Dopo aver esaminato la natura della riserva frazionaria e delle banche centrali, e dopo aver visto come siano state date in pasto al popolo americano le benedizioni discutibili del settore bancario centrale, è il momento di vedere con precisione come la FED controlla il sistema monetario americano e come crea inflazione sistemica.

Secondo la sua essenza di banca centrale post-Peel Act, la Federal Reserve gode di un monopolio di emissione di tutte le banconote. Il Tesoro degli Stati Uniti, che ha emesso cartamoneta (es. Greenback) durante la guerra civile, ha continuato ad emettere "Certificati d'Argento" da un dollaro (rimborsabili in lingotti o monete d'argento) fino al 16 agosto 1968. Il Tesoro ha ormai abbandonato queste emissioni, lasciando le banconote di carta di tutto il paese, o i "contanti," nelle mani della Federal Reserve. Non solo, dato l'abbandono del gold standard nel 1933, le banconote della Federal Reserve sono state a corso legale per tutti i debiti monetari, pubblici o privati.

Le banconote della Federal Reserve, la quale rappresenta il monopolio legale sul denaro contante o sui soldi "standard," ora servono come base di due piramidi invertite che determinano l'offerta di moneta del paese. Più precisamente, gli attivi delle banche Federal Reserve sono costituiti in gran parte da due elementi centrali. Uno è l'oro originariamente confiscato alla popolazione e in seguito finito nella FED. È interessante notare che, mentre le passività della FED non sono più rimborsabili in oro, essa lo protegge depositandolo presso il Tesoro, che rilascia "certificati d'oro" garantiti (almeno così si sotiene) da lingotti d'oro sepolti a Fort Knox e in altri depositi del Tesoro. E' sicuramente appropriato che l'unico deposito onesto rimasto nel sistema monetario sia rappresentato da due diverse agenzie del governo federale: la FED fa in modo che le sue entrate al Ministero del Tesoro siano supportate al 100%, mentre non concede tale privilegio a nessuno dei suoi creditori.

L'altro attivo posseduto dalla FED è il totale dei titoli di stato degli Stati Uniti che ha acquistato ed accumulato nel corso dei decenni. [Nota dell'editore: ora anche i titoli garantiti da ipoteca ricoprono una parte significativa dei possedimenti della FED.] Dal lato dei passivi, ci sono due grandi figure: i depositi a vista delle banche commerciali, che costituiscono le riserve di quelle banche, e le banconote, liquidità emessa dalla FED stessa. La FED è in una posizione rara ed invidiabile poiché le sue passività sono sotto forma di banconote della Federal Reserve le quali costituiscono il corso legale del paese. In breve, le sue passività — banconote della Federal Reserve — sono i soldi standard. Inoltre, le sue altre passività — i depositi a vista — sono rimborsabili dai relativi titolari (es. le banche che rappresentano i depositanti, o i "clienti," della FED) con queste banconote, che naturalmente la FED può stampare a volontà. A differenza dei giorni in cui vigeva il gold standard, è impossibile che la Federal Reserve possa andare in bancarotta; essa detiene il monopolio legale della contraffazione (creazione di denaro dal nulla) in tutto il paese.

Il sistema bancario americano ora comprende due serie di piramidi capovolte, le banche commerciali piramidano i prestiti ed i depositi in cima alle loro riserve, che sono principalmente depositi a vista presso la Federal Reserve. La Federal Reserve stessa determina le proprie passività in modo molto semplice: comprando o vendendo asset, che a sua volta aumentano o diminuiscono le riserve bancarie secondo lo stesso importo.

Alla base della piramide della FED, e quindi della creazione del "denaro" del sistema bancario sotto forma di depositi, c'è il suo potere di stampare moneta a corso legale. Ma la FED fa del suo meglio per non stampare denaro, piuttosto "stampa" o crea depositi a vista dal nulla, dal momento che i suoi depositi a vista costituiscono le riserve in cima alle quali le banche commerciali possono piramidare esponenzialmente depositi bancari.

Vediamo come funziona questo processo. Supponiamo che il "moltiplicatore monetario" — il multiplo con cui le banche commerciali possono piramidare in cima alle riserve — sia di 10:1. Questo multiplo è l'inverso del requisito di riserva obbligatoria imposto dalla FED su diversi tipi di banche, un minimo che ora si avvicina al 10%. Se le banche possono espandere per 10:1 in cima alle loro riserve, lo faranno quasi sempre dato che questo è il modo in cui fanno soldi. Il falsario, dopo tutto, sarà fortemente propenso a contraffare finché riuscirà a farla franca. Supponiamo che la FED decida di voler espandere l'offerta di moneta nazionale di $10 miliardi. Se il moltiplicatore monetario è 10, allora la FED sceglierà di acquistare $1 miliardo di asset, generalmente titoli di stato degli Stati Uniti, sul mercato aperto.

Le figure 10 e 11 illustrano questo processo che avviene in due fasi. Nella prima fase, la FED chiama il suo Open Market Agent a New York City affinché acquisti $1 miliardo di titoli di stato statunitensi. Per acquistare tali titoli la FED scrive un assegno per $1 miliardo a se stessa, la Federal Reserve Bank di New York. Poi trasferisce l'assegno ad un bond dealer, per esempio Goldman Sachs, in cambio di $1 miliardo di titoli di stato statunitensi. Goldman Sachs va dalla sua banca commerciale — diciamo la Chase Manhattan — e deposita l'assegno presso la FED, ed in cambio aumenta di $1 miliardo i suoi depositi a vista presso la Chase.




La FED da dove prende i soldi per pagare le obbligazioni? Crea denaro dal nulla scrivendo semplicemente un assegno a se stessa. Se si può farla franca, tutto diventa lecito!

La Chase Manhattan, felice di incassare un assegno della FED, si precipita alla NYFED e lo deposita nel suo conto, aumentando le sue riserve di $1 miliardo. La figura 10 mostra quello che è successo alla fine di questo passo.

L'offerta di denaro della nazione in ogni dato momento rappresenta il denaro standard totale (banconote della Federal Reserve) più i depositi nelle mani della popolazione. Si noti che il risultato immediato, generato dall'acquisto della FED sul mercato aperto di bond statali pari a $1 miliardo, è quello di aumentare l'offerta di denaro della nazione di $1 miliardo.

Ma questo è solo il primo passo. Poiché viviamo in un sistema a riserva frazionaria, si generano altre conseguenze. Ora nel sistema bancario ci sono $1 miliardo di riserve in più e di conseguenza il sistema bancario espande la sua moneta ed il suo credito; l'espansione inizia con la Chase e si diffonde rapidamente ad altre banche nel sistema finanziario. In un breve periodo di tempo, circa un paio di settimane, l'intero sistema bancario avrà ampliato il credito e l'offerta di denaro di altri $9 miliardi, fino ad un aumento dello stock di moneta di $10 miliardi. Quindi la leva finanziaria, o l'effetto "moltiplicatore," determina le variazioni nelle riserve bancarie; gli acquisti o le vendite di asset da parte della FED determinano tali riserve. La figura 11, poi, mostra le conseguenze dell'acquisto della FED dopo un paio di settimane.

Si noti che il bilancio della Federal Reserve, dopo un paio di settimane, è invariato nel complesso (anche se cambieranno le banche proprietarie dei depositi bancari poiché le singole banche espanderanno il credito, e le riserve passeranno ad altre banche le quali si uniranno a tale espansione). Il cambiamento è avvenuto tra le banche commerciali, le quali hanno piramidato i crediti ed i depositi in cima alle loro riserve iniziali per aumentare l'offerta totale di denaro della nazione di $10 miliardi.




Dovrebbe essere facile capire perché la FED paga gli asset che compra con un assegno a se stessa piuttosto che stampando banconote. Solo utilizzando gli assegni può espandere l'offerta di moneta di dieci volte; sono i depositi a vista della FED che servono come base della piramide delle banche commerciali. Il potere di stampare moneta, d'altra parte, è la base essenziale con cui la FED si impegna a rimborsare i depositi. La FED emette soldi di carta (banconote Federal Reserve) solo se la popolazione esige denaro per i propri conti bancari e le banche commerciali devono quindi andare dalla FED per ritirare i loro depositi. La FED vuole che le persone uisno gli assegni piuttosto che i contanti, per quanto possibile, in modo che possa generare inflazione nel credito bancario ad un ritmo che è in grado di controllare.

Se la FED acquista un qualsiasi asset, quindi, aumenterà immediatamente l'offerta di moneta della nazione; e quest'utlima, in poche settimane, aumenterà del multiplo che le banche sono autorizzate a piramidare in cima alla loro nuove riserve. Se vende un qualsiasi asset (in genere titoli di stato USA), si avrà l'effetto inverso. In un primo momento l'offerta di moneta della nazione diminuirà di quel perciso importo costituito dalla vendita di obbligazioni; e in poche settimane diminuirà di un certo multiplo, diciamo dieci volte suddetto importo.

Pertanto il principale strumento di controllo che usa la FED sulle banche è costituito da "operazioni di mercato aperto," acquisti o vendite di asset, in genere titoli di stato statunitensi. Un altro strumento di controllo potente è il cambiamento della riserva minima legale. Se le banche devono possedere non meno del 10% dei loro depositi sotto forma di riserve, ma poi la FED abbassa all'improvviso questo rapporto al 5%, l'offerta di moneta della nazione raddoppierà improvvisamente e molto rapidamente. E viceversa se il rapporto minimo viene improvvisamente elevato al 20%; l'offerta di moneta della nazione diminuirà presto della metà. Sin da quando la FED, dopo aver espanso le riserve bancarie negli anni '30, fu colta dal panico per un potenziale disastro inflazionistico e raddoppiò i requisiti minimi di riserva al 20% nel 1938, gettando l'economia in una spirale di liquidazione del credito, è diventata molto più prudente circa il grado dei suoi cambiamenti nei requisiti delle riserve bancarie. La FED, sin
da quel periodo, ha modificato gli obblighi di riserva delle banche piuttosto spesso, ma a piccoli passi, con frazioni dell'1%. Non dovrebbe sorprendere che tale tendenza sia stata negativa: continui abbassamenti degli obblighi di riserva delle banche, e quindi multipli crescenti dell'inflazione del credito bancario. Così, prima del 1980, la media della riserva obbligatoria è stata di circa il 14%, poi è stata abbassata al 10% e meno, e la FED ha ora il potere di abbassarla a zero se lo desidera.

Così, la FED ha il potere pressoché assoluto di determinare l'offerta di moneta, se lo desidera.[1] Nel corso degli anni la spinta delle sue operazioni è stata costantemente inflazionistica. Non solo la tendenza degli obblighi di riserva delle banche è scesa sempre più in basso, ma la quantità dei titoli di stato USA che ha accumulato è aumentata costantemente nel corso degli anni, dando così un costante impulso inflazionistico al sistema economico. Così la Federal Reserve, da zero titoli di stato, ne aveva acquistati circa $400 milioni nel 1921 e $2.4 miliardi nel 1934. Alla fine del 1981 la Federal Reserve aveva ammassato non meno di $140 miliardi in titoli di stato degli Stati Uniti; ed a metà del 1992, il totale ha raggiunto i $280 miliardi. [Nota dell'editore: ora il totale supera i $1.6 bilioni.] Non c'è rappresentazione più chiara della spinta inflazionistica che la Federal Reserve ha sempre dato, e continua a dare, alla nostra economia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Tradizionalmente i libri di testo sulla moneta e sul sistema bancario elencano tre forme di controllo sulle riserve, e quindi sul credito, delle banche commerciali: oltre ai requisiti di riserva ed alle operazioni di mercato aperto, c'è il tasso di "sconto" della FED, il tasso di interesse applicato ai suoi prestiti nei confronti delle banche. Di gran lunga più simbolico che di sostanziale importanza, questo strumento di controllo è diventato banale, ora che le banche non contraggono quasi mai prestiti dalla FED. Invece prendono in prestito fondi vicendevolmente nel mercato overnight dei "fondi federali."

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4 commenti:

  1. Ora ho capito ciò che intendeva lo zio Ben quando ha risposto "non letteralmente" a chi gli domandava se la Fed stesse stampando denaro. È più difficile da spiegare ad un profano ed è voluta questa difficoltà. Cmq effetti nefasti nel medio-lungo termine tranne che per chi approfitta nel breve periodo della distribuzione della ricchezza secondo Cantillon.

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  2. ho qualche dubbio:
    "Poi trasferisce l'assegno ad un bond dealer, per esempio Goldman Sachs, in cambio di $1 miliardo di titoli di stato statunitensi."
    non capisco qualcosa; dove prende gs i titoli di stato? li aveva già? allora è un pareggio. mi sfugge un passaggio.

    "Dovrebbe essere facile capire perché la FED paga gli asset che compra con un assegno a se stessa piuttosto che stampando banconote."
    perche , cosa camnia? le bancanote non formano m0, la base monetaria su cui si piramida?

    ma se il tasso di sconto è secondario, perché tutti lo attendono con ansia? o forse è diverso ora nella currency war?

    mmm, devo comprarlo sto libro

    ps d na, grazie del motocross, ho apprezzato la metafora

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  3. Link rivolto anche a chi segue questo blob senza intervenire mai:
    http://www.aforismario.it/aforismi-avidita.htm
    Perché qui si parla in superficie di economia e talvolta di tecnicismi, ma come ben compreso da Mises, qui si parla dell' azione umana, della natura dell' uomo, della lotta tra chi vuole dominare e chi non vuol esser dominato perché non vuole a sua volta dominare. Leggiamo e cerchiamo di capire ed approfondire tra noi gli inganni e le manipolazioni che ci circondano e scopriamo le debolezze umane del legno storto e le tremende conseguenze delle illusioni.

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  4. Ciao gdb.

    Risponderò ai tui quesiti con un discorso completo, senza andare punto per punto stavolta. La banca centrale attraverso gli strumenti di politica monetaria (operazioni di mercato aperto, tasso di sconto, riserva legale) ed il sistema bancario attraverso il credito determinano l'offerta di moneta, questo punto direi che è abbastanza chiaro quindi andiamo avanti. Immaginiamo che il governo USA crei un bond da $100 e lo riesca ad appioppare a Goldman Sachs, ecco che ha indebitato il paese per quell'ammontare senza che la FED abbia fatto nulla e senza che la componente M1 della moneta sia aumentata.

    Quando la FED acquista il bond da Goldman Sachs, stampa $100 e fa aumentare quindi la componente M1. E’ cambiato qualcosa in termini di “debito”? Niente! C’è sempre il solito bond già emesso ed ora ha solo cambiato padrone. (Tra l'altro, qualsiasi stato preferirebbe vendere tutti i bond direttamente alla banca centrale, così sarebbe in grado di spendere a piacimento.)

    La FED può letteralmente stampare i soldi e comprare dal mercato (es. le banche che li possiedono) dei bond del governo federale. Questa operazione immette dollari senza creare nuovo debito. Se invece decide di acquistarlo, e quindi di aumentare la liquidità delle banche, non lo fa tramite operazioni a breve (i repos: la FED "compra" da Goldman Sachs un bond e glielo rivende dopo tot. periodo di tempo) ma con operazioni definitive (compra e basta).

    In questo caso lo zio Ben dice: "Siamo qui per comprare un bond statale ed abbiamo stampato $100 dollari, chi ce lo vende?" La banca che è a corto di liquidi corre a vendere.

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