giovedì 16 maggio 2013

La Ripresa Mai Avvenuta...

E così anche la Cina si aggiunge al carrozzone delle nazioni a crescita lenta, cosa che fa emergere ancora una volta la domanda se la tanto paventata "crescita" di alcune nazioni mondiali sia davvero sostenibile. Ce lo fa notare Michael Pettis che suggerisce come il Giappone potrebbe essere un modello per comprendere gli aggiustamenti che stanno avendo luogo in Cina e quale sia il rischio di seguire il modello a lenta crescita giapponese. Come abbiamo visto già su questo blog, la Cina arriva da 30 anni di apertura al libero mercato (seppur non totale) che hanno consentito a gran parte della sua popolazione di migliorare le proprie condizioni di vita. Ma come ogni circolo virtuoso porta con sé determinati benefici, spiralizzarsi in un circolo vizioso porta con sé determinati svantaggi (come far crescere un'economia a tutti i costi prolungando ed inasprendo gli errori di percorso).
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di Bill Bonner


L'oro sembra essersi stabilizzato. Le materie prime sono rimaste deboli. L'acciaio è sceso del 31% quest'anno. Il brent è calato del 17% sin dall'inizio di Febbraio. E il rame è in calo del 15%.

Il rame è il metallo con cui si può fare quasi qualsiasi cosa – case, automobili, elettronica. Quando scende, in genere significa che l'economia mondiale sta diventando debole.

All'inizio della scorsa settimana, l'analisi convenzionale della svendita dell'oro recitava che gli sforzi delle banche centrali per rilanciare la crescita globale stavano funzionando. I federali avevano la situazione sotto controllo. Allora, chi aveva bisogno dell'oro?

Alla fine della settimana, è emerso che l'oro – e le materie prime – era stato venduto per il motivo opposto: perché la stampa di denaro delle banche centrali non stava funzionando e il mondo stava scivolando ulteriormente in un periodo di crescita lenta e depressione appena contenuta. Da Business Insider:

I recenti dati economici degli Stati Uniti sono deludenti, soprattutto nel campo degli immobili, che è ciò di cui è costituita la ripresa americana.

In Germania, soprannominata il braccio forte d'Europa, il sentimento economico è appena caduto.



Dov'è la crescita?

E la crescita ha cominciato a rallentare in Cina – ancora considerata motore della crescita globale – mentre continua a promulgare giri di vite su corruzione, bolla immobiliare e un settore bancario ombra gonfio. Anche il piano della Cina di spostare il suo modello economico dalle esportazioni alla crescita interna guidata della domanda ha contribuito ad abbassare il tasso di crescita.

Negli Stati Uniti, i permessi di costruzione sono scesi... ed i pignoramenti sono saliti. Non c'è alcun rinascimento nel settore manifatturiero. A Marzo è saltata fuori solo la metà dei nuovi posti di lavoro attesi. Le vendite al dettaglio sono in calo, e la fiducia dei consumatori è spenta.

E in Gran Bretagna il tasso di disoccupazione è in aumento. Le vendite al dettaglio sono in calo e le cifre di questa settimana probabilmente ci diranno che il paese è in una recessione a triplo fondo.

Ecco Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph:

Sta diventando sempre più chiaro che il boom ruggente nelle azioni sin dalla scorsa estate è stato valutato in base ad una ripresa economica che in realtà non esiste. Il Fondo Monetario Internazionale ha dovuto abbassare di nuovo le sue previsioni di crescita globale. Siamo ancora bloccati in una depressione commerciale vecchio stile, con eccesso di capacità negli stabilimenti di produzione ed un tasso record di risparmio globale del 25% del PIL...

Come si può osservare dal grafico qui sotto, la divergenza tra mercati azionari e l'indice Deutsche Bank delle materie prime è davvero sorprendente, così come il modello all'inizio del 1929...




L'economia statunitense sta crescendo al di sotto dell'indicatore "velocità di stallo" della FED. Mezzo milione di persone è uscito dalla forza lavoro a Marzo. Le vendite al dettaglio sono diminuite nello stesso mese. Così anche la produzione...

"C'è una minaccia di deflazione quasi ovunque. Molte banche centrali dovranno seguire la Banca del Giappone, qualsiasi cosa dicano adesso," ha detto Lars Christensen di Danske Bank.

L'era della stampa di denaro è ancora giovane. L'oro avrà ancora il suo momento.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. Disinformazione.
    http://www.thefinancialist.com/gold-is-not-an-inflation-hedge/
    Le provano proprio tutte...
    Poi passeranno alle maniere forti? Tasse,confisca, disprezzo sociale, ...

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  2. Lettori di Freedonia18 maggio 2013 alle ore 19:10

    Auguri!
    Con un paio di giorni di ritardo...

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