mercoledì 1 maggio 2013

Che Bello Liberarsi "dell'Assicurazione" sui Depositi

La storia si ripete. Così come la Banca di Cipro era una delle banche più stimate e "premiate" nel 2011, lo era anche la Lehman nel 2007. Entrambe hanno dovuto chiedere aiuto per essere salvate, una lo è stata e l'altra no. I contribuenti sono stati tirati dentro il salvataggio senza che potessero dire nulla in merito. Cosa è andato storto alla Banca di Cipro per farla arrivare alla bancarotta? Ha acquistato un sacco di bond greci nel 2010, non vedendo lo stato delle finanze del governo ellenico. Nel 2011 tutti ormani avevano capito in quale stato disastrato vertessero le obbligazioni greche, ma nonostante ciò la prestigiosa rivista "Global Finance" ha sin da allora continuato a dare premi su premi alla Banca di Cipro. In questo modo i depositanti sono stati cullati nella falsa credenza che tutto stesse andando per il meglio e mai nesuno avrebbe messo le mani sulla loro "proprietà." Poi, durante un weekend, salta fuori un accordo preso settimane prima in cui si mette le mani nei depositi dei cittadini (il parlamento cipriota ha aggiustato il colpo permettendo il furto della metà dei grandi depositi). Qui c'è una lezione da imparare: non c'è mai alcun avvertimento, ci sono bugie, ci sono accordi segreti. Le persone ci credono, credono che il prossimo sarà l'ultimo salvataggio... e questa cosa non cambierà. Le pecore si fidano del pastore, nonostante sia menzognero. Prestate molta attenzione alla Slovenia ora, perché molto probabilmente sarà la prossima.
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di Detlev Schlichter


Una volta che il furore pubblico e la stridula copertura mediatica saranno morti, diventerà chiaro che gli eventi a Cipro non hanno segnato la morte della democrazia o la fine dell'euro, ma potenzialmente l'inizio della fine "dell'assicurazione sui depositi." Se è così, allora tre urrà. Questa situazione potrebbe preannunciare un ritorno all'onestà, alla trasparenza ed alla responsabilità nel settore bancario.

Cominciamo guardando ad alcuni dei fatti sul deposito bancario: quando si deposita denaro in una banca si perde la proprietà di quel denaro e si guadagna la titolarità di un credito nei confronti della banca – un credito per un rimborso immediato in denaro, ma pur sempre un credito. Nel 1848 la Camera dei Lord dichiarò:

"Il denaro, quando versato in una banca, cessa del tutto di essere denaro del titolare; diventa denaro del banchiere, il quale è legato ad un pagamento di una somma simile a quella depositata quando gli viene chiesta indietro... Il denaro posto sotto la custodia di un banchiere è, a tutti gli effetti, denaro del banchiere che può farci tutto quello che vuole; non è colpevole di alcuna violazione della fiducia quando lo investe; non è responsabile di fronte al titolare se lo mette in pericolo, se si impegna in speculazioni pericolose; non è tenuto a mantenerlo come proprietà del suo titolare; ma è, ovviamente, responsabile della quantità, perché ha stipulato un contratto."

Questa non è pedanteria legale o solo una questione di opinione, ma una necessità logica che segue inevitabilmente l'evoluzione del deposito bancario, come veniva praticato nel 1848 e come viene praticato ancora oggi. Se la proprietà del denaro non passasse dal depositante al banchiere, allora il banchiere non potrebbe prestare i soldi ad una terza parte e non potrebbe pagare gli interessi al depositante. Se il depositante mantenesse la piena proprietà del denaro depositato, il banchiere dovrebbe solamente conservarlo in modo sicuro e probabilmente far pagare il depositante per la custodia della sua proprietà. Il denaro conservato nel caveau di una banca guadagna poco interesse come il denaro tenuto sotto un materasso. Evidentemente non è quello che i depositanti cercano dalla banca. Se viene pagato un interesse – o vengono fnorniti servizi bancari "gratuiti" – il depositante deve avere concordato – almeno implicitamente – che il banchiere possa "investire" i soldi, cioè metterlo a rischio.

Per più di 300 anni le banche hanno operato nel settore dei prestiti (che sono rischiosi e illiquidi) con depositi che si suppone dovessero essere al sicuro e immediatamente rimborsabili. Quando le banche falliscono i depositanti perdono soldi, anche se in passato nessuna persona razionale avrebbe affermato che i depositanti stessero ingiustamente "salvando la banca" o fossero vittime di un "furto."

Anche se la meccanica della riserva frazionaria non è cambiata in 300 anni, le aspettative della popolazione evidentemente sono cambiate notevolmente. Oggi ci si aspetta che le banche prestino in maniera sempre più generosa, mentre i depositanti non devono incorrere in alcun rischio di perdita. Questo significa far quadrare il cerchio, ma non ha impedito ai politici di promettere una tale impresa: l'assicurazione sui depositi. "L'assicurazione" statale sui depositi non è affatto un'assicurazione. Le compagnie di assicurazione calcolano e calibrano i rischi, richiedono un prezzo all'assicurato e mettono da parte capitale per quando si verificherà l'evento per il quale ci si assicura. Una "garanzia" statale sui depositi, al contrario, è semplicemente un'altra promessa vuota del governo, con la speranza che le cose non andranno così male. Quando infine vanno male lo stato fa quello che fa sempre: prenderà da Peter per pagare Paul. Cipro è un esempio calzante: le compagnie di assicurazione private avrebbero già da tempo staccato la spina ad un settore bancario gonfiato, mentre lo stato cipriota, ancora il monopolista locale dell'autorizzazione e della regolamentazione bancaria, ha preferito guardare ai depositi bancari accumulati che erano pari a quattro volte il PIL. Alla fine il governo di Cipro è rimasto a corto di "Paul" a cui affibiare il conto – e gli "Hans" in Germania si sono rifiutati di essere i protagonisti unici del salvataggio (anche se continuano a fornire una quota importante del piano di salvataggio).

Cipro è solo un esempio estremo di quello che può causare l'offuscamento istituzionalizzato del rischio e della responsabilità. "L'assicurazione" sui depositi maschera i rischi e socializza i costi della riserva frazionaria. La carta statale illimitata e le banche centrali, che assumono il ruolo di "prestatori di ultima istanza," hanno lo stesso effetto. Se l'idea originale alla base di queste innovazioni era quella di rendere il settore bancario più sicuro, allora non ha funzionato poiché le banche sono diventate più grandi e più rischiose che mai, anche se ho il sospetto che il vero scopo di queste "reti di sicurezza" sia sempre stato quello di fornire una copertura ad una maggiore espansione del credito bancario.

In base alle disposizioni attuali c'è poco incentivo affinché le banche assumano un atteggiamento particolarmente conservatore. I depositanti sono stati in gran parte insensibili ai rischi insiti nel settore bancario. Non premiano più le banche prudenti con nuovi afflussi e puniscono le banche apertamente rischiose con il ritiro di fondi; e anche se lo facessero le banche potrebbero ottenere fondi quasi illimitati dalla banca centrale, almeno fino a quando avranno qualche bene che la centrale banca sarà disposta a "monetizzare." Si tratta di un'ostacolo insignificante, poiché le banche sono diventate condotti per la politica infinita dello "stimolo" e perciò verranno ulteriormente ingrassate per il bene della crescita. Una volta che la banca ha "spuntato le caselle" e soddisfa i criteri minimi di vigilanza normativa, qualsiasi probità aggiuntiva si andrebbe a sottrarre solo dai potenziali rendimenti degli azionisti. L'infrastruttura finanziaria moderna ha creato l'illusione della sicurezza insieme all' illusione della prosperità grazie al credito artificialmente a basso costo. Il rischio occasionale di una corsa agli sportelli di una banca è stato sostituito con il rischio crescente di una corsa agli sportelli dell'intero sistema.

Ciò cambierebbe radicalmente se venissero reintrodotti i principi di libero mercato nel settore bancario. I banchieri dovrebbero rispondere a tutti i loro creditori, compresi i piccoli risparmiatori, i quali non verrebbero più cullati in un falso senso di sicurezza ma, nel loro ruolo come creditori nei confronti delle banche, diventerebbero "vigilanti dei depositi" e aiuterebbero a tenere sotto controllo le banche. Queste ultime dovrebbero comunicare al grande pubblico, e non solo ad una manciata di burocrati altamente specializzati presso la banca centrale o al regolatore normativo statale, le strategie di bilancio e la gestione del rischio al fine di ottenere e conservarne la fiducia. Il settore bancario diventerebbe meno complesso, più trasparente e meno indebitato. Un settore bancario conservatore sarebbe di nuovo un modello di business sostenibile e il grande pubblico comincerebbe ad apprezzare quanto siano pericolose le politiche populiste di credito a buon mercato e le richieste ingenue affinché le "banche tornino a prestare." Purtroppo i depositanti stanno sottoscrivendo questo tipo di politiche e si prenderanno un sacco di rischi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


8 commenti:

  1. Schlichter riesce a trovare un lato positivo anche in queste circostanze. Ex malo bonum.
    Allargando la visuale, viene fuori che le fondamenta del sistema nel quale viviamo, la sensazione di aver eliminato o ridotto al minimo ogni rischio con la sua socializzazione e statalizzazione, sono pie illusioni.
    La realtà e' deformata ma attraente perché rassicurante. Il senso del limite e' scomparso. Tutto si può rimediare senza dolore. L'inflazione e' il male minore e lo stato ci salverà perché non può fallire per definizione.
    Semmai, vanno contrastati proprio coloro che non si riconoscono in queste verità condivise. Guai a negare la sostenibilità del sistema! Guai a dire che il re e' nudo!
    Guai a non credere! Ubbidire e combattere!
    Eppure l'autore dice che la vicenda cipriota dovrebbe aver aperto gli occhi ad un po' di gente in più.
    Ma capire un dettaglio di una foto sbriciolata non significa vedere tutta l'immagine.
    E tutto dipende dagli occhiali che si usano. Se sei marxista vedrai una immagine, se sei keynesiano ne vedrai una simile, se sei monetarista ne vedrai un'altra ancora, ma ancora compatibile con le prime due. Se indossi occhiali di scuola austriaca vedrai tutta un'altra realtà.

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  2. Evidentemente non è quello che i depositanti cercano dalla banca. Se viene pagato un interesse – o vengono fnorniti servizi bancari "gratuiti" – il depositante deve avere concordato – almeno implicitamente – che il banchiere possa "investire" i soldi, cioè metterlo a rischio.


    questa è un imprecisione: alcuni non capiscono bene e pensano che il denaro è "LORO". e fin qui, peggio per costoro, la legge non deve proteggere dall ignoranza. ma il fatto è che non si è scelto: il contante se non è vietato dalla legge (pagamenti sopra 1000 euro da noi), lo è nei fatti oggi non ci si puo sottrarre al sistema bancario. insomma, sei obbligato a prestare al banchiere. a sua volta spinto, se non obbligato dal sistema, a prestare: a me? ad un suo amico? comunque, dopo essersi dato un lauto stipendio. differenza tra i 2 interessi. tanto vale allora, come dicono i comunisti, nazionalizzare le banche. almeno ti iscrivi al partito e qualcosa becchi anche tu. è piu inclusivo ed accessibile democraticamente il partito dela GS. poi, vista l accessibilita, tutto fallira in piu breve tempo. ma la banca centrale non era stata istituita proprio per evitare pericolosi fallimenti? (hahaha). l assicurazione sui depositi è lo stampare la tua moneta sino alla cifra. cioè, quel che la banca centrale non fa, o fa entro certi limiti poiche non espande la moneta all infinito (la bce ha regole diverse dalla fed, ad esempio). il banchire centrale è un mestiere difficilissimo, davvero. se non sai fare il supergiocoliere del denaro, si va a carte 48 in un baleno. gli esempi non mancano, dal mozambico all argentina. in piu, se ti metti contro tutti, fai ancor prima. se sei molto brvo, resisti a spese di tutti, ma se il sistema monetario è questo non ci sono altre possibilità. fine dei giochi. meglio allora 100%fiat di milton friedman e banca centrale lender supremo del bankintern. che comunismo sia!
    ps ma poi le 2 banche di cipro sono fallite o salvate? e gli azionisti (non c erano praticamente obbligazionisti)?
    ps. per il resto, vengo da postare su ieri, pensavo, francesco, tu fossi al concerto...

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  3. aggiungo: se non si emette nuova e maggiore moneta, come sappiamo, il pil, funzionale al rapporto col debito, non puo crescere, essendo espressione monetaria. se emetti nuova e maggiore moneta, il debito cresce per definizione, poiche ancora non si è arrivati a regalarla (salvo alle banche fallite, ma non si regala quella che entra in circolo a fare pil).
    in economia si chiama "il dilemma del cretino"

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  4. hollande con letta in tv. hollande dice che l europaha bisogno dell europa e l europa ha bisogno dell italia. dice subito dopo che la francia ha bisogno dell europa e l europa ha bisogno della francai. si deduce che l italia ha bisogno della francia e la francia ha bisogno dell italia. siamo a posto. tutti contenti. poi parlano che ci sara rigore ma crescita, anche con deroghe speciali. occupazione e comunque pareggio del bilancio. sono perfetti, amichevoli, si danno del tu e letta parla correntemente francese, e rassicuranti. buoni e gentili. penso che sono perfetti per governare il caos inevitabile prossimo venturo. e dipingere il mondo. nessun cattivo liberale riuscirebbe a farlo senza creare tensioni sociali violente.

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  5. corige prima riga, che l italia ha bisogno dell europa e l europa ha bisogno dell italia

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  6. Aho! Bisogna che ci avviciniamo alla stampante... Che tra un po' parte sul serio!
    Che altro farsene della Scuola Austriaca se non usarla per capire bene il contesto ed il meccanismo? Una volta capito.... approfittarne.
    :b

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  7. Ciao And.

    «[...] Ma capire un dettaglio di una foto sbriciolata non significa vedere tutta l'immagine.»

    Parole sante.

    L'immagine attuale è quella della rapina e della prevaricazione. Ed è un'immagine di cui non voglio fare parte. Ed è inutile farsi seghe mentali (come i grillini o i componenti di FARE) che vorrebbero cambiare le cose dall'interno.
    Non si può vincere. Non si può nemmeno pareggiare. Questo gioco è truccato. L'unica maniera di cavarsela è non giocare.

    Quel che ognuno può fare oggi è difendersi dal gioco nella maniera più scaltra e difendibile possibile. Prima però bisogna riconoscere il gioco per quello che è e soprattutto spargere la voce, perché solo con la solidarietà si può sopravvivere quando c'è bisogno di resistere.

    Quindi non è il caso di teorizzare niente. Ci pensò George Fox più di 300 anni fa a teorizzare il teorizzabile nei momenti critici e anche Qualcun Altro prima di lui (peccato che si sia zavorrato con l'Antico Testamento), la parte nuova dovrebbe essere quella di come non mollare. Di come non scendere a patti perché questa è la via da cui nascono i mostri che ci ritroviamo noi oggi (nonostante si potesse pensare all'epoca che agire in questo modo avrebbe portato ad una società più "giusta").

    Che sia benedetto il generale Giap e tutti quelli che non mollano mai.

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  8. Ciao gdbarc.

    Sposo in pieno il tuo ragionamento. Se dovessi, invece, spendere una parola a favore di Schlichter credo che lui facesse riferimento ad un periodo di boom in cui l'euforia del momento porterebbe lo stato ad allentare la presa prevaricatrice sui suoi sottoposti.


    «[...] ps ma poi le 2 banche di cipro sono fallite o salvate? e gli azionisti (non c erano praticamente obbligazionisti)?
    ps. per il resto, vengo da postare su ieri, pensavo, francesco, tu fossi al concerto...»


    Ieri è stato approvato il bail in dal parlamento cipriota.

    No sono rimasto a casa, ho preferito ridurre le probabilità che qualche utile idiota mi faccesse un predicozzo sul patto sociale che avrei firmato venendo al mondo, sui valori della democrazia e sulla sacralità del diritto/dovere dell'avere forzatamente rimossa gran parte dei miei soldi se non voglio avere a che fare con un sistema fiscale che si basa sulla Beretta per instillare sacro terrore negli onesti. :'D

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