mercoledì 24 aprile 2013

Come ci Vedono all'Estero

Circa due settimane fa è stato l'anniversario di uno dei giorni più orrendi della storia americana. Ci sono due storie legate a questo evento: una che ha una copertura mediatica molto bassa e una che non ha affatto copertura mediatica. La storia viene semplicemente accennata e sdoganata con un gesto della mano, quasi come non fosse affatto esistita. Sto parlando dei campi di concentramento americani in cui venivano rinchiusi i giapponesi e il decreto esecutivo di Roosevelt che autorizzava tale pratica. Nel 1945, poi, vennero rilasciati e fu permesso loro di tornare a casa (in senso figurato ovviamente, perché i loro averi erano stati tutti venduti nelle aste di 3 anni prima). Nel 1980 il governo americano fece 2ammenda" e riconobbe le proprie colpe assicurando ad ogni giapponese offeso circa $20,000 di risarcimento. Ma vicino a questa storia ripugnante ce n'è un'altra che non riceve affatto copertura mediatica e non credo abbia mai raggiunto la maggior parte delle persone. I campi di concentramento in cui venivano rinchiusi giapponesi non si limitavano al territorio degli Stati Uniti ma si estendevano anche nel Sud America, dove i giapponesi venivano lettarlmente sequestrati e poi inviati negli USA. Esatto, rapimenti. Ma non solo di giapponesi, anche di tedeschi (alcuni anche Ebrei) che vennero usati come "merce di scambio" per liberare prigionieri americani in Germania. Se non fosse per internet e lo zio North, ci sarebbero ancora persone là fuori ad elogiare l'operato di quello squilibrato mentale di Roosevelt.
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di Fred Reed


TSA, scommetto che questa parola non vi sorprenderà.

Gli Stati Uniti sono il paese più odiato al mondo, seguito da vicino da Israele, e poi da nessun'altro. Perché? Perché non l'Ecuador? La Cina? La Russia? Timor Est? L'ostilità fa scervellare molti americani, i quali credono sinceramente che il loro paese sia una forza del bene, un pilastro della democrazia, un difensore dei diritti umani.

Per il resto del mondo, tutto questo non ci va nemmeno vicino.

Se avete vissuto all'estero, così come pochi americani, la spiegazione per quest'odio è evidente: ingerenza. Un'intromissione implacabile, orgogliosa ed inspiegabile, spesso militare, spesso con orrendi pedaggi di morte. Gli americani, manipolati abilmente da una stampa controllata, sono analfabeti dal punto di vista storico, indifferenti e sempre meno istruiti; o non hanno mai sentito parlare del comportamento americano che fa arrabbiare gli altri, o credono che sia stato ispirato da motivi virtuosi. Nessun altro la pensa così. Oltre alla scarsa familiarità con il resto del mondo, aggiungeteci l'affermazione (da sempre inculcata) che l'America è la più grande, la nazione più bella mai esistita, una luce per il mondo, una città splendente sulla collina, e otterrete uno stato pericolosamente delirante. Soprattutto ora. In passato, la supremazia economica e militare americana erano tali che gli Stati Uniti non dovevano preoccuparsi di quello che pensavano altri. I tempi cambiano.

Potrebbe essere saggio confrontare brevemente questo punto di vista attraverso gli occhi di americani e stranieri. Considerate l'Iraq. Per la maggior parte del mondo, la guerra in Iraq è stata brutale, non provocata e omicida. Alcuni, guardando le rovine di Fallujah, hanno pensato a Guernica – di cui pochi negli USA hanno mai sentito parlare.

Molti americani non credono che abbiamo distrutto l'Iraq per il petrolio, l'impero e la lobby israeliana, come è effettivamente accaduto. No. Abbiamo voluto rovesciare un dittatore malvagio e dispensare il dono prezioso della democrazia. E' stata una questione di bontà. A quanto pare molti credono ancora che l'Iraq avesse qualcosa a che fare con gli attentati di New York. Anche in questo caso, stampa controllata, scarsa istruzione, poca curiosità.

Allo stesso modo, gli americani tendono a considerare la guerra in Afghanistan come se avesse a che fare con la fine del Terrore o la diffusione della democrazia – e non come riedizione del Grande Gioco ("Hanh?"), o la diatriba per il gasdotto TAPI ("Whuh?") o gli idrocarburi del Caspio. ("Caspio? Intendi dire il Fantasma Amichevole?") Per la maggior parte del mondo, l'Afghanistan è solo un altro triste spettacolo di caccia-bombardieri americani che uccidono contadini e sventrano bambini. Quello che il mondo vede è questo uso spietato di una potenza di fuoco schiacciante contro contadini armati alla leggera; uno spettacolo che si è ripetuto più e più volte: Vietnam, Cambogia, Laos, Yemen, Somalia, Pakistan.

Io vivo in Messico. In innumerevoli città, probabilmente in tutte le città di qualsiasi dimensione, si vedono strade intitolate ai Niños Heroes (bambini eroici). A Guadalajara c'è una rotonda con un monumento dedicato a loro. Queste cose commemorano i bambini che cercarono di combattere i soldati americani che invasero Città del Messico. In questa guerra (puramente acquisitiva) il Messico perse metà del suo territorio. Ma quanti gringos sanno che sia mai accaduta, o quando, o hanno mai sentito parlare del bombardamento di Veracruz o dell'incursione di Pershing?

Gli americani che hanno un po' di comprensione della storia a volte dicono che i messicani dovrebbero "dimenticare" la Guerra Messicana-Americana. Qualcuno potrebbe dire agli ebrei di "dimenticare" l'Olocausto, o agli americani di "dimenticare" il 9/11. E' molto più facile dire alle persone di dimenticare quello che avete fatto a loro piuttosto che dimenticare cose che loro hanno fatto a voi.

Poi c'è la Guerra alla Droga. Gli americani credono che si tratti di una campagna contro il Male – condotta meglio, ovviamente, in altri paesi.

Ci sono altri punti di vista. I messicani premurosi non comprendono (per quello che so, non ho mai fatto un sondaggio) perché le droghe siano un problema del Messico. Se i gringos non vogliono droghe, perché le comprano? Perché non risolvono i loro problemi? Non è un segreto che gli studenti americani nelle scuole superiori e nelle università facciano uso di droghe. Perché gli americani non sbattono in galera i loro figli? E si dice (probabilmente a ragion veduta) che Washington, sponsorizzando l'eliminazione dei grandi signori della droga, abbia causato dei combattimenti tra signori più piccoli per controllare tale commercio, creando così una carneficina. Com'era prevedibile, il flusso di droga verso il nord non è stato influenzato.

I patrioti truculenti al Rib Pit di Billy Bob non ne sanno niente di tutto questo. La combinazione di ignoranza ed arroganza li rendono ciechi al pensiero degli altri paesi. Si consideri la loro visione dell'Iran: un paese arabo malvagio, sperduto da qualche parte, che vuole la Bomba in modo da far esplodere Israele e New York. Non si pongono domande sull'ostilità dell'Iran nei confronti degli Stati Uniti, che vogliono un cambiamento di regime in modo che gli iraniani possano avere democrazia e libertà. Chiedete agli avventori del Billy Bob se hanno mai sentito parlare di importanti città iraniane come Teheran, Sulawesi o Sidone. No. Eppure sono sicuri che gli abitanti siano pericolosi ed anti-americani.

Forse gli iraniani vedono le cose in modo diverso. Sanno che nel 1953 il primo ministro Mohammed Mossadeg ("Mossy cosa?" Chiedono al Rib Pit.), eletto democraticamente, venne rovesciato dalla CIA lasciando al comando il Shah ("E' una persona?"), un orribile dittatore di routine. Ciò ha avuto molto a che fare con l'occupazione dell'ambasciata degli Stati Uniti nel 1979, che in patria venne venduta come prova della cattiveria degli iraniani.

Più tardi, nel 1988, la Marina degli Stati Uniti (più precisamente la USS Vincennes) abbattè un aereo di linea iraniano e uccise tutti a bordo. Gli americani scrollarono le spalle: era senza dubbio necessario per fermare il terrorismo. Ma immaginate lo scandalo se la marina iraniana avesse abbattuto un aereo di linea statunitense.

Nessuno al di là dei nostri confini acquista le nostre canzoni sulla diffusione della libertà e dei diritti umani. L'America ha sostenuto innumerevoli dittatori che hanno governato con l'esercito e la tortura (i sauditi sono un esempio attuale). Abbiamo messo molti dittatori sui loro troni, come Pinochet ("Quel tipo di legno, il naso cresceva quando diceva una bugia, vero?") in Cile. ("Non è per caso quella zuppa di fagioli messicana?") Altri notano che l'unico paese che tortura apertamente e con orgoglio i prigionieri è... il nostro.

Il problema di fondo è sempre l'ingerenza. Gli scagnozzi di Bin Laden non hanno attaccato New York perché era una mattina noiosa e non riuscivano a pensare a nient'altro da fare. Erano furiosi per l'ingerenza degli Stati Uniti nelle terre musulmane. Potreste pensare, e potrei pensare, che l'Islam è una fede primitiva e non adatta al mondo moderno. Bene. Potrei anche pensare che i calabroni non hanno un'organizzazione sociale ideale, ma ci penso due volte prima di colpire il loro nido.

Questo è il motivo per cui ci odiano – ingerenza, bombardamenti, invasioni, droni, dire agli altri come gestire i loro paesi. No, George, non è a causa delle nostre libertà.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. Ciao

    Due domande:
    un altro mondo e' possibile?
    qualcuno ha letto "Il banchiere anarchico" di Fernando Pessoa?

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  2. Ciao heavymetal.

    Credo di sì, e sarebbe molto utile avvicinarsi verso questa alternativa non obbligando tutti i bambini dai sei ai 18 anni ad andare a scuola, dove gli spiegano per anni che il tizio più forte deve comandare, che tutti lo devono temere e rispettare, che devono dargli una parte dei loro guadagni, che devono permettergli di assoldare altri cittadini i quali facciano rispettare la sua legge ed altri per conquistare con la forza territori nemici; insomma, se il tipo è più forte ma gli altri sono tanti, lo prenderanno a badilate sulla testa.

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  3. Ciao a tutti
    Per caso ho appena visto in tv una bella puntata di Dinastie dedicata alla famiglia Florio. Una epopea straordinaria di imprenditori meridionali di altri tempi, cominciata nella prima metà dell'800 con l'attività di speziali a Palermo e poi proseguita con la produzione del Marsala e le compagnie di navigazione, le tonnare di Favignana, le fonderie di ferro, lo sviluppo delle arti e della cultura e dell'architettura a Palermo, la creazione del Banco Florio per i denari che gli emigranti mandavano in Sicila dalle Americhe, e poi la Targa Florio, la beneficenza ed il sostegno alle popolazioni, ...
    Ma tutta questa storia poi termina, un po' per la morte prematura del l'erede maschio, ma soprattutto, anche se non specificato chiaramente nella trasmissione, per la volontà di nuovi poteri di affossare la dinastia, troppo ingombrante per convivere con... Il nuovo potere del '900: lo stato centrale e le sue burocrazie e clientele imprenditoriali del Nord. E lo strumento per la condanna e' il sistema bancario che richiede il rientro immediato dei crediti.
    Sono gli anni in cui si afferma quel progetto di dominio che usa il debito, la riserva frazionaria, la carta irredimibile e la burocrazia dello stato centrale per realizzarsi.

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