venerdì 15 marzo 2013

Svalutazione "made in Italy"





di Francesco Simoncelli


[Questo articolo è apparso anche sul magazine online The Fielder.]


La pianificazione centrale è uno strumento necessario dello stato. Che il suo ruolo sia quello di proteggere la proprietà o di monitorare l'attività economica, uno stato deve coordinare il flusso di risorse per dare credito al suo ruolo. I continui esempi storici ci hanno mostrato che quando uno stato cresce tanto da poter intervenire qualsiasi volta lo ritenga opportuno, inizia ad affermare che è una sua responsabilità agire in tal modo. I burocrati si sentono in dovere di intervenire in nome della "gente" affinché riescano a mantenere un tenore di vita abbastanza alto e costante. Nacque così l'economia del mercantilismo. Questo pensiero venne sconfitto (temporanemanete) da Adam Smith con The Wealth of Nations, ma venne resusciato da un'altra corrente di pensiero economico: il Keynesismo.

Il suo interesse non parte dall'individuo ma dallo stato, poiché secondo i suoi sostenitori solo un gruppo ristretto di burocrati è in grado di direzionare saggiamente l'economia di un paese (con tutte le implicazioni che questa frase comporta, come ad esempio favorire una minoranza di interessi privielgiati capaci di influenzare suddetti burocrati). Anche perché, come si può pensare che un dazio, che aumenta il costo di un determinato bene, possa andare a beneficio di qualcuno? Perché una linea invisibile chiamata confine nazionale dovrebbe essere u ndeterrente se due persone vogliono liberamente commerciare?

Infatti, i mercantilisti sostengono le politiche di svalutazione della moneta perché secondo loro la salute di una nazione si vede dalla bilancia dei pagamenti e dai numeri del PIL. Frederic Bastiat li accuserebbe di non prendere in considerazione ciò che non si vede. Uno dei paesi che nel corso degli anni ha dimostrato di non capire questa lezione è stata proprio l'Italia con le sue politiche monetarie allentate.



IL PENSIERO POPOLARE

Prima di addentrarci in questo argomento bisogna prima chiarire un paio di concetti spesso confusi e poco chiari all'uomo della strada. Secondo il pensiero popolare la crescita economica è legata alla domanda/offerta di beni: maggiore è la domanda, maggiore sarà la produzione di beni (e viceversa in caso di crisi). In questo modo, la domanda diventa un fattore economico cruciale in una società.

Ora, parte della domanda di beni può provenire da nazioni estere, quindi le esportazioni arrivano a giocare un ruolo centrale nell'economia di una nazione (mentre le importazioni sono la domanda della nazione esportatrice per i beni delle nazioni estere). In breve, secondo il pensiero popolare, le esportazioni consentono di aumentare la produzione interna, mentre le importazioni la debilitano. Da qui si capisce perché le esportazioni stanno così a cuore agli agenti economici.

Dato che secondo questa linea di ragionamento le esportazioni consentono di stimolare uan crescita economica, bisogna trovare lo stratagemma per rendere appetibili i prodotti interni a qualsiasi costo. Come? Rendendo più attraenti i prezzi. Ad esempio: immaginando un cambio di 1:1, abbiamo che una giacca costa $100 negli USA e £100 in Italia. Un modo, quindi, per aumentare la competitività dell'Italia sarebbe quello di svalutare la lira rispetto al dollaro. Immaginiamo quindi che la Banca d'Italia annunci un allentamente delle sue politiche monetarie e il tasso di cambio della lira rispetto al dollaro venga dimezzato.

Questo significherebbe che ora la giacca costerebbe $50 e gli americani potrebbero comprare due giacche dall'Italia perché il loro potere d'acquisto è raddoppiato. Ciò a sua volta migliorerebbe la bilancia dei pagamenti guidando il paese verso una crescita economica forte. A quanto pare al pensiero popolare sfugge un dettaglio: per aumentare la domanda estera, adesso l'Italia sta offrendo due giacche agli americani. Questo vuol dire che in lire il prezzo di una giacca statunitense è raddoppiato, andado quindi a diminuire le importazioni. Ma, hey, le esportazioni sono aumentate e l'economia cresce!

Scrisse Ludwig von Mises:

I vantaggi molto discussi che la svalutazione assicura al commercio estero e al turismo sono dovuti interamente al fatto che l'adeguamento dei prezzi e dei saggi salariali interni allo stato di cose creato dalla svalutazione richiede qualche tempo. Fintanto che questo processo non è completato, l'esportazione è incoraggiata e l'importazione scoraggiata. Tuttavia, ciò significa semplicemente che in questo intervallo i cittadini del paese che svaluta ottengono meno per quello che vendono all'estero e pagano di più per quello che vi comprano; e che in concomitanza devono restringere il loro consumo. Questo effetto può sembrare favorevole all'opinione di coloro per i quali la bilancia commerciale è misura del benessere della nazione. In linguaggio schietto esso va descritto in questo modo: il cittadino britannico deve esportare una maggior quantità di beni britannici per comprare la quantità di tè che riceveva prima della svalutazione contro una minore quantità di beni britannici esportati.

Quando una banca centrale annuncia politiche di allentamento monetario, ciò induce i partecipanti ai mercati esteri a vendere la valuta interna a favore di altre monete favorendo di conseguenza la svalutazione della valuta interna. In risposta, alcuni produttori trovano redditizio esportare i propri prodotti ma paer farlo hanno bisogno di fondi. Li trovano presso le banche comemrciali, le quali sono ben felici di espandere il credito ad un costo inferiore grazie al pompaggio monetario della banca centrale.

A questo punto, grazie al nuovo credito creato dal nulla, i produttori deviano risorse da altre attività. Ma questa situazione non dura per sempre, perché nel tempo i cittadini assisteranno ad una riduzione delle improtazioni a scapito di una maggiorazione delle esportazioni. Questo significa che mentre il paese che svaluta la moneta sta diventando ricco in termini di valuta estera, si sta impoverendo in termini di ricchezza reale (diminuiscono i beni e servizi per conservare un dato benessere dei cittadini).

Col passare del tempo gli effetti delle politiche monetarie espansive andranno ad intaccare l'economia più ampia facendo aumentare un'ampia gamma di prezzi, portando perdite anche nei flussi di cassa degli esportatori. E qui viene scmasherato l'effetto deletereo della svalutazione moentaria: l'aumento dei prezzi mette la parole fine al tentativo illusorio di creare prosperità attraverso la stampante.



LA SVALUTAZIONE DELLA LIRA NEL DOPOGUERRA

Parafrasando le parole di Bastiat, potemmo dire che la svalutazione è quella grande illusione che prevede il tentativo di alcune persone di vivere sulle spalle di altre. Come appiena spiegato, vende l'illusione che alcuni uomini muniti di determinati strumenti possono creare prosperità dal nulla, possono tramutare le pietre in pane. Quando però la realtà smaschera questa illusione, sarà chiaro che il prezzo da pagare per questa messa in scena passeggera è più alto dei benefici di breve termine che conferisce. L'Italia l'ha capito sulla sua pelle.

Dal 1946 al 1961 l'Italia fa il cosiddetto "balzo" economico caratterizzato da enormi investimenti imprenditoriali; nel 1962 arriva una crisi monetaria, dove la Banca d'Italia fu "costretta" a finanziare il deficit monetariamente e per la prima volta lo stato italiano inizia a spendere a deficit. La Banca d'Italia invece, tramite la decisione presa da Colombo che seguì i consigli degli economisti Einaudiani, si astenne dal sostenere il governo centrista e lasciò che i tassi d'interesse salissero. Terminò così il periodo del credito facile determinato da un circolante a bassi tassi d'interesse e di conseguenza nel 1963 l'Italia entrò in crisi.

Fu una situazione nuova per imprese e imprenditori che videro di colpo chiusi i rubinetti del credito. Non sapendo la ragione di questa stretta, le imprese protestarono proprio in virtù di questa loro ignoranza, dato che l'Italia veniva da 15 anni di "prosperità" e poi tutto d'un tratto il credito era sparito.

Da allora in poi, il governo tornò a politiche economiche espansive di stampo Keynesiano. Espansionismo monetario e credito facile sono una droga. La svalutazione monetaria della lira è andata a fiannziarie l'ingordigia di uno stato sempre più vorace, il quale ha presentato il "paravento sociale" per assecondare la sua fame. E' proprio verso la fine degli anni '60 che iniziano a spuntare ovunque sul territorio italiano nuove promesse di impiego nel settore pubblico.




Il sistema pensionistico, le prestazioni sociali, il sistema scolastico e infine quello sanitario hanno contribuito a corroborare l'illusione che lo stato avesse trovato la pietra filosofale per creare la crescita economica continua e la felicità per tutti. L'oppio dello stato sociale, cibandosi del raggiro mediante le svalutazioni moentarie, è stato più forte di qualsiasi altro ragionamento intellettuale e, purtroppo per noi, continua ad esserlo. Tutto questo però ha solo dato l'illusione che una cosa del genere fosse vera, infatti gli investimenti improduttivi hanno continuato ad essere accumulati alimentati dalla stampante italiana.




Tutto questo ha portato negli anni '90 ad avere un record di debito mai visto dal dopoguerra, che nel 1994 era pari al 121% del PIL. Il miraggio della svalutazione monetaria della lira ha portato progressivamente in cancrena l'Italia. Paradossalmente, però, lo stato si è rivelato quella entità che più falliva più si epsandeva attraverso menzogne, illusioni, bluff e parassitismo vario. Ogni partecipante dello specchio politico italiano ha le sue responsabilità in questo disastro

Il fallimento è stato rimandato nel corso del tempo tentando di curare i malanni economici con più della stessa cosa. Più debito, più svalutazioni. Il punto di rottura è arrivato nel 1995 (come si può vedere dal grafico M2), dove le macchinazioni politiche e monetarie sembravano aver raggiunto l'apice oltre il quale solo il baratro avrebbe atteso questo paese di disperati. Ma prima che questo potesse accadere è stato venduto un altro bluff: l'euro.



L'EURO E L'ACCUMULO DI ULTERIORI ERRORI

Entrando nell'Unione Monetaria Europea, l'Italia avrebbe avuto una garanzia implicita di salvataggio: daparte della BCE e da parte degl ialtri paesi dell'UME. In questo modo i pianificatori centrali non hanno dovuto aggiustare i problemi sottostanti e hanno ottenuto un lasciapassare per continuare ad agire sconsideratamente sul piano economico e politico. Dopo l'entrata in vigore dell'euro i tassi di interesse sul debito italiano calarono e si accostarono a quelli tedeschi.




In questo modo si abbassarono i costi marginali dei deficit.




In breve, i tassi di interesse vennero abbassati artificialmente e assistemmo ad un boom espansionistico in piena regola. Fu più facile per i politici italiani vendere la menzogna che l'Italia stesse affrontando una seconda età dell'oro poiché il paese venne "salvato" (a caro prezzo) dalla responsabilità economica tedesca la quale venne affiancata anche al nostro paese. Era più facile indebitarsi; in realtà questa "occasione" sarebbe potuta essere il punto di svolta della storia italiana in cui i conti avrebbero potuto finalmente essere messi a posto. Ma non è andata così.

Nonostante gli interessi sul debito calavano, lo stato italiano ha continuato a spendere di più. E questo stato agevolatao non ha fatto altro che essere un incentivo ulteriore all'azzardo morale di burocrati in giacca e cravatta.




Ma grazie, principalmente, alla storia fiscale conservatrice della Germania, l'italia (ed altri paesi della periferia) hanno potuto mangiare a sbafo degli altri. Infatti, entrò in gioco la cosiddetta tragedia dei beni comuni. Il comportamente irresponsabile dell'italia, come si evince dal grafico qui sopra, poterono essere esternalizzati ad altri paesi della zona Euro grazie al fatto che la BCE accetta i bond dei governi europei come garanzia collaterale per i prestiti. Le banche europee avrebbero comprato bond del governo italiano e li avrebbero girati alla BCE per ottenere prestiti a tassi di interesse più bassi.

Le banche sapevano che la BCE li avrebbe accettati come garanzia, e all'Italia questo andava bene perchè avrebbe potuto finanziarsi a tassi decrescenti rispetto a quanto sarebbe avvenuto se fosse dovuta andare su lmercato e raccattare soldi. Quindi, i costi di quei paesi (chiamati poi PIIGS) che hanno agito sconsideratamente furono spostati ad altri paesi. Maggiori erano i deficit, maggiore era il trasferimento di ricchezza; la BCE creò nuovi euro a fronte di questo meccanismo e così i disavanzi vennero monetizzati.

Il governo italiano spese il denaro in progetti improduttivi e clientelari, la sua generosità improvvisamente imperversò nelle strade nonostante l'aumento dei prezzi. In Italia in particolare, oltre al meccanismo sopra descritto, ce ne fu un altro altrettanto subdolo che coinvolse il conio delle monetine (es. 2001, 2002, 2003, 2004).

L’Italia ha un "picco" nel 2002, soprattutto in termini relativi con le altre nazioni. Se consideriamo il fatto che le banconote da 5,000 lire e da 1,000 lire sono diventate monete da €1 e €2, il sospetto che lo stato (con l’approvazione dela BCE) ne abbia approfittato coniando uno sproposito di monete non è così campata in aria. €4 miliardi in monete sono davvero tanti se si considera che nello stesso periodo la somma delle banconote in circolazione ed i depositi legali si aggirava intorno ai €72 miliardi (es. pag. 30).

Le autorità non hanno alcuna intenzione di vigilare, perché sono le stesse che truffano. L'eccessiva burocrazia e la tassazione selvaggia finisce di azzoppare la crescita.

Il denaro poi è migrato verso altri paesi andando anche lì ad aumentare i prezzi. Le persone vedevano auemntare i loro costi più velocmente delle loro entrate e questo rappresentava un salvataggio anscosto dei paesi economicamente sconsiderati (Italia compresa): venivano salvati dal resto dell'UME grazie ad un costante trasferimento di potere d'acquisto.



ESPORTARE O IMPORTARE?

Ora che i problemi sono scoppiati in faccia ai pianificatori centrali, essi cercano di influenzare il resto dell'opinione pubblica affinché si torni presto ad uno stato di boom. I mezzi messi in campo non importano, importa solo avere consensi. E' per questo che l'economia mainstream veicola tutta una serie di pseudo-soluzioni che hanno tutte lo stesso scopo: illudere la popolazione. Infatti, si chiede ad esempio una maggiore unione nell'UE, si chiede che le varie nazioni tornino alle loro valute precedenti in modo da poter svalutare allegramente (tirando un tratto di penna  sui debiti e fingendo che gl ierrori accumulati fino ad ora non esistano), si chiede una politica più mercantilista affinché le esportazioni vengano tutelate, ecc.

Ed è su quest'ultima strategia che le voci si fanno più insistenti, poiché attraverso di essa si arriva sempre alla svalutazione di una valuta. Misure artificiali non stimolano affatto una crescita economica, anzi. E' l'intervento dello stato negli affari commerciali ed economici che crea allocamenti errati delel risorse.

In un libero mercato non esiste il cosiddetto dilemma tra esportare ed improtare. I mercantilisti iniziano sempre la loro analisi economica dallo stato, gli Austriaci invece dall'individuo. Perché è l'azione di quest'ultimo, e non l'interferenza di un'entità astratta, quella che determina prosperità e redditività. Sono gli imprenditori che con le loro idee e creatività riescono a concludere affari con altri imprenditori di altri luoghi, agiscono semplicemente nei loro interessi e attraverso il loro successo la nazione si dice che cresce.

A loro non importa nulla della bilancia dei pagamenti; anche perché come scriveva Rothbard:

Durante i giorni del gold standard, un deficit nella bilancia dei pagamenti nazionale era un problema, ma solo a causa della natura della riserva frazionaria del sistema bancario. Se le banche Americane, spinte dalla FED o da precedenti forme di banche centrali, inflazionavano il denaro e il credito, l'inflazione Americana portava prezzi più elevati negli Stati Uniti, e questo avrebbe scoraggiato le esportazioni ed avrebbe incoraggiato le importazioni. Il deficit risultante avrebbe dovuto essere pagato in qualche modo, e durante l'era gold standard questo significava pagamenti in oro, la moneta internazionale. Così mentre il credito bancario si ampliava, l'oro iniziava ad uscire dal paese, il che rendeva le banche a riserva frazionaria ancora più instabili. Per affrontare la minaccia della loro solvibilità causata dal deflusso d'oro, le banche alla fine erano costrette a contrarre il credito, precipitando in una recessione ed invertendo il deficit della bilancia dei pagamenti, in modo da riportare l'oro nel paese.

Ma ora, nell'era della moneta fiat, i deficit della bilancia dei pagamenti sono veramente senza senso. Poiché l'oro non è più una "voce del bilancio". In effetti, non esiste alcun deficit nella bilancia dei pagamenti. E' vero che negli ultimi anni, le importazioni hanno superato le esportazioni di circa $150 miliardi l'anno. Ma l'oro non è uscito fuori dal paese. Né i dollari sono "volati" via. Il presunto "deficit" è stato pagato dagli stranieri che investono la quantità equivalente di denaro in dollari Americani: nel settore immobiliare, nei beni capitali, in titoli Americani, e in conti bancari.

Le loro azioni sono individuali, volte a soddisfare i desideri dei clienti. Più sono liberi di agire in accordo alle richieste dei consumatori, più prosperità si verrà a creare. Invece la mentalità mercantilista, predominante oggigiorno, vuole che la banca centrale intervenga affinché vengano sovvenzionati i consumatori esteri a discapito dei consumatori interni che ne escono impoveriti. Cosa dovrebbe fare un esportatore per essere più competitivo e aumentare la sua quota di mercato all’estero senza l’artificio della svalutazione e arricchire il proprio paese invece di impoverirlo? Dovrebbe semplicemente diventare più efficiente cioè vendere di più a costi minori.

E come fa? Otto semplici parole: lo stato non deve interferire con le attività. Questo significa, inoltre, il rispetto dei diritti di proprietà (cosa che in Italia, ad esempio, il primo articolo non cita). Qualsiasi individuo con un pizzico di buon senso dovrebbe considerare fondamentale questo aspetto, eppure leggi e poteri costituiti tendono a calpestarli non vedendo che in questo modo si danno la classica "zappata sui piedi."

In più, per attrarre attività imprenditoriali, la burocrazia deve essere ridotta all'osso e con essa anche le spese per fare impresa. Questo dovrebbe garantire la formazione genuina di capitale, il quale dovrebbe essere tutelato e schermato da violenze varie (es. redistribuzioni forzate, furti, ecc.). Tali piccoli accorgimenti fornirebbero un incentivo economico agli individui: la possibilità di arricchirsi rifornendo al meglio i consumatori. Cosa che in questo modo formerebbe un substrato imprenditoriale forte basato su transazioni volontarie e, di conseguenza, progetti sostenibili in accordo col mercato.

In questo scenario, sarebbe la crescita economica a cercare gli individui e non viceversa.



CONCLUSIONE

La pianificazione centrale è uno strumento necessario per la sopravvivenza dello stato. Che il suo ruolo sia quello di proteggere i diritti di proprietà o di supervisionare l'economia, uno stato deve controllare il flusso di risorse per giustificare la sua presenza. Quando cresce ad un punto in cui  percepisce che è sua responsabilità intervenire secondo la propria volontà, cercherà di dirigere i desideri degli individui convergendoli verso i bisogni e le esigenze del gruppo ristretto di persone che ne costituiscono la parte direttiva.

I burocrati si sentono in dovere di intervenire a "nome dei cittadini" in modo da conservarne il benssere, portando alla nascita dell'economia mercantilista. Ma tale struttura non ha come base di partenza l'individuo, bensì lo stato stesso. Infatti, l'economia mercantilista può essere riassunta attraverso due concetti: l'aumento o la riduzione del deficit della bilancia commerciale nazionale e l'aumento del PIL nazionale.

Questa analisi, ovviamente, dimentica uno dei principi cardine enunciati a suo tempo da Frederic Bastiat: il buon economista è in grado di vedere ciò che non si vede. Cosa non sivede? Ogni individuo ha il proprio set di valori, bisogni e tendenze; l'intervento dello stato ne perturba e ne distorce la trama con risultati disastrosi dal punto di vista degli scambi volontari e, di conseguenza, della crescita economica.

Quanto detto si può ricondurre alla svalutazione della lira italiana, azione che è andata a favore dei consumatori straniere a discapito. Questo è il risultato dell'intervento dello stato: c'è sempre un gruppo che ci guadagna a discapito di un altro. L'impoverimento, seppur lento nel tempo, è un risultato inevitabile.


32 commenti:

  1. Ciao a tutti

    non saremo solo più poveri, ma anche meno liberi.

    http://www.24hgold.com/english/news-gold-silver-an-orwellian-america.aspx?article=4278486514G10020&redirect=false&contributor=Gordon+Long

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  2. rigoroso, francesco, e sai cosa intendo. "lo stato non deve interferire con le attività economiche", permettimi di risparmiare sulle parole levando l ultima. link interessante andrea, anche se a me non piacciono tutte quelle figure geometriche. nessuno puo negare che siamo a buon punto, non penso si arrivi in fondo (almeno spero) ma se ci sta qualcuno che può arrivarci mi sembra siano grillo e casaleggio, perfetti per l controllo popolare globale

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  3. Ciao gdbarc.

    Ho raccolto il tuo suggerimento e ho apportato la correzione.

    ***

    Ciao Andrea.


    L'equivalenza Huxley-Orwell è ormai largamente accettate proprio dalle masse formate (ma dovrei dire “formattate”) nelle scuole di stato, il cui cervello sì che è cotto a puntino. Quindi questa transizione non sorprenderà la maggior parte degli indiviui.

    Per chi volesse degli anticorpi, a questo indirizzo può trovare il libri "Brave New World" letto dallo stesso Huxley.

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  4. Ho inviato quel link a Piero Ostellino per un parere.
    Poi Vi racconto. Adesso me ne sto buono con la febbre. Medice cura te ipsum..

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  5. http://pro.stansberryresearch.com/1302PSIEOA1Y/LPSIP342/
    lungo, ma "pubblicita austriaca. ad un certo punto dice "kicking the can down the road...", parente di francesco.

    INCREDIBILE sino al surreale: di fronte casa mia ci sta una VIA PRIVATA, ed oggi stavano dipingendo LE STRISCE BLU.
    gli operai ridevano tutti, dicevano che l aveva deciso monti...che lo fanno anche nelle vie private....

    ora PRESIDIATE IL TINELLO, o pagherete 1 euro quando vi siederete a mangiare

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  6. hahahaha grazie per il pensiero, francesco. comunque, il video è uno dei tanti che girano sul tema: debito, perdita dello status di valuta di riserva mondiale, spostamento degli equilibri etc. etc.
    salvoi poi dire che cistanno metodi di protezione e cercare di fare abbonamenti alla newslwtter finanziaria. cose a noi note, piu che altro per sottolineare il fatto che la realta comincia a manifestarsi sotto forma di mail spedite ad un numero enorme di americani

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  7. l edizione cartacea contiene anche il saggio di huxley, successivo di circa 25 anni dove l autore esamina il suo romanzo e lo sviluppo della società. andrebbe letto anche esso per intero. intanto il link wikipedia come presentazione.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Ritorno_al_mondo_nuovo

    a me pare che sia una sinergia piu che una transizione

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  8. Restando in tema, un articolo interessante di Bottarelli sul TARGET2 e sulla fuga di capital idall'Italia: "Il giallo dei €34 miliardi che spingono l'Italia a nuove elenzioni."

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  9. Gli Austriaci sono lungimiranti perche' hanno gli occhiali giusti per vedere e prevedere.

    http://www.plata.com.mx/Mplata/articulos/articlesFilt.asp?offset=80&fiidarticulo=157

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  10. Ciao Andrea.

    >"[...] Foreign investment can also be beneficial, but only when it purchases goods with other goods, not with papers."

    Direi che non bisogna aggiugnere altro. :)

    Intanto, la situazione si sta surriscaldando, Cipro ormai è sull'orlo del baratro: "Europe Does It Again: Cyprus Depositor Haircut "Bailout" Turns Into Saver "Panic", Frozen Assets, Bank Runs, Broken ATMs."

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  11. Ed era un articolo del 1997...

    Ma quel bulldozer a Cipro? :D

    Comunque questo blog ormai e' piu' veloce di zerohedge nell'individuare gli spunti migliori online!
    ;D

    http://www.zerohedge.com/news/2013-03-15/orwellian-america

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  12. arrivato adesso dal mare, l ho sentito alla radio: si dice tassa ma sappiamo che è default parziale, inadempimento del credito del correntista verso la banca. prezzo per il riciclaggio da far pagare ai russi, ed inevitabilmente ci sono andati di mezzo un po di ciprioti, od inizio della fine?

    ora che l unione europea era riuscita a dare una parvenza di tranquillità, con l abilita del mago di oz, ha in un momento solo compromesso tutto, geniale

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  13. Eheheh, Andrea il buon occhio che hai utilizzato per selezionare quel pezzo ha dato i suoi frutti. :'D

    ***

    Ciao gdbarc.

    Non a caso ripeto spesso che la pianificazione centrale è irrazionale, ed è per questo che la sua implosione è inevitabile. ;)

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  14. Lunedi' bank run pure da noi?

    E l'oro come reagira'?

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  15. Ciao Anonimo.

    Non so cosa accadrà Lunedì, ma se si può fare una volta una porcata simile si può farla anche due volte e a quanto pare l'Italia è stata avvertita affinché "rimanga in riga." Non so se lo percepite, ma c'è un certo nervosismo nell'aria.

    Comunque con questa mossa sono venuti allo scoperto per quello che realmente sono: una banda di ladri. Derubare i risparmiatori del 6.75% e del 9.9% sui loro risparmi è davvero squallido. Lo so che là fuori ci sono ancora dei Tafazzi, ma sfido CHIUNQUE a sostenere ancora che i sistemi statali siano degli apparati a "difesa" della popolazione. E per favore, niente discorsi iperuranici su "stati ideali." Questa è la conclusione logica di qualsiasi apparato statale.

    Questo dovrebbe far capire ai correntisti quello che stanno rischiando mantenendo i prorpri soldi nelle banche. Non c'è limite a quello che possono rubare. Amato prelevò lo 0.6% all'epoca, ora siamo arrivati al 6% e 9%. Chi ci assicura che in Italia, Spagna o Grecia non possa accadere di peggio? I burocrati al servizio dell'apparato che approverà la confisca? Stiamo scherzando?

    Aspettiamo ora la reazione dei ciprioti e dei mercati. L'oro non potrà far altro che "festeggiare" a questa notizia e sicuramente lo faranno anche paesi come Svizzera e Singapore.

    Si avvicina una tempesta socialista... e credo che sia arrivato il momento per esordire con la frase di rito: ve l'avevo detto e vi avevo detto perché.

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  16. I PIIGS potrebbero subire un simile trattamento (violazione della proprietà privata senza se e senza ma) tra Venerdì Santo e Lunedì dell'Angelo. La prossima Pasqua. Tra pochi, pochissimi giorni.

    Ovviamente, è solo una ipotesi. Non ho nessun appiglio concreto. Solo una ipotesi.

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  17. per fare questo ci vuole una crisi e soprattutto una legge, ed il nostro parlamento per fortuna non mi pare per il momento in grado...
    certo, tutto è possibile...

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  18. Impossibile con Monti che, per non allontanarsi dalla stanza dei bottoni, si è proposto alla guida del senato?
    Impossibile con tutti i socialisti reali dentro il nostro parlamento, sia di csx che cdx?
    Impossibile con le masse socialiste e stataliste indottrinate e manipolate per chiedere ancora più interventismo politico nella vita di ciascuno?
    Impossibile visto che la parola LIBERTA' non è mai comparsa nei discorsi dei nuovi presidenti delle camere?

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  19. il governo dimissionario è in carica solo per l ordinaria amministrazione e non potrebbe percio in teoria emanare un decreto legge (unico strumento possibile per l effetto) del genere. e se lo facesse, in assenza non solo di potere ma anche di crisi finanziaria acuta e negoziazione di aiuti, quale maggioranza parlamentare lo convertirebbe?
    quindi nei prossimi giorni (mi riferivo al timing di anonimo, non in generale) mi pare molto difficile avvenga. e nonostante le oggettive difficolta tecniche, non l ho escluso del tutto...
    è piu facile una bella fuga dal sistema bancario da lunedì, e tutto che si incasina... allora dovrebbero rimangiarsi la questione cipro...

    prima o poi comunque dovra succedere, lo sappiamo.

    e di fronte alla fuga dalle banche che faranno? limitazione ai capitali? espropri della proprietà immobilare per i fuggitivi? limitazione ai movimenti personali? legge marziale con accuse di alto tradimento?
    grillo, adatto alla bisogna, lo mettiamo in un fumetto comico di alan moore: G for grullaggine .
    sono curioso di vedere i prossimi i giorni...

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  20. leggete questa chicca di dichiarazione: "Sottolineato che l’accordo permette di evitare “tagli ai salari ed alle pensioni”, Sarris ha infine auspicato che il pacchetto possa “contribuire a segnare un nuovo inizio per Cipro”

    non sia mai che si facciano dei tagli, meglio i soldi deli risparmiatori...
    vabbeh che la meta sono mafiosi russi...
    poi, a chi tocca non s ingrugna, dicono a roma
    in fiat money globalizzato, il piu pulito c ha la rogna

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  21. http://intermarketandmore.finanza.com/banche-in-default-i-casi-antitetici-di-islanda-e-cipro-52638.html

    ... politica...

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  22. Ciao Francesco sono troppo intontita dalla febbre non riesco a leggere il tuo articolo
    Ma tu cosa dici che farà Putin che a lui e ai suoi pezzi da 90 del KGB gli hanno rubato il 9,9% dai conti ciprioti?
    Dicono sia uno vendicativo.

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  23. Chissà cosa pensano Gary North e Ron Paul di Papa Francesco.

    Entrambe hanno sempre sottolineato che la questione monetaria è anche una questione morale.

    Ron Paul, 05.09.2003
    La questione morale dovrebbe essere la più facile da comprendere, tuttavia a Washington, quasi nessuno pensa alla moneta in questi termini. Sebbene ci sia una crescente e meritata sfiducia nel governo, la fiducia nella moneta e nelle capacità di gestione della Federal Reserve rimane molto forte. Nessuno accoglierebbe un falsario in città, eppure la nostra banca centrale é autorizzata a falsificare senza che ci sia alcuna seria supervisione da parte del Congresso.
    Quando il governo può riprodurre l’unità monetaria, sia essa carta moneta o registrazione elettronica, a suo piacimento e senza considerarne i costi, esso si mette sullo stesso piano morale del falsario che stampa valuta illegale. In tutti e due i casi si tratta di frode.
    Un sistema fondato sulla moneta cartacea non convertibile dà potere e autorità a coloro che controllano la produzione di nuova moneta e a coloro che per primi hanno accesso ai soldi o al credito appena originati. Il costo insidioso e finale si riversa invece su vittime non identificate, spesso ignare delle cause della loro sfavorevole condizione. Questo sistema di saccheggio legalizzato (sebbene non costituzionale) permette a un gruppo di persone di trarre profitti a scapito di un altro. Si realizza un vero e proprio trasferimento di ricchezza dai poveri e dal ceto medio alle classi finanziariamente privilegiate.
    In molte società il ceto medio é stato letteralmente spazzato via dall’inflazione che accompagna la carta moneta non convertibile. Nelle prime fasi del ciclo inflazionistico, l’aumento del costo della vita e la perdita di posti di lavoro colpiscono un segmento della società, laddove invece la classe imprenditoriale trae beneficio ricorrendo con facilità all’indebitamento. Uno scaltro operatore di borsa o un costruttore edilizio possono guadagnare milioni nella fase di boom del ciclo economico, mentre i poveri e coloro che percepiscono uno stipendio fisso non riescono a stare al passo con l’aumento del costo della vita.
    La moneta non convertibile é immorale anche perché permette al governo di finanziare una legislazione a favore di interessi speciali che altrimenti dovrebbe essere pagata con le imposte dirette o tassando le imprese produttive. Questo trasferimento di ricchezza si attua senza prendere direttamente i soldi dalle tasche dei cittadini. Ciascun dollaro creato diminuisce il valore dei dollari in circolazione. Coloro che hanno lavorato sodo, pagato le tasse e risparmiato per i tempi difficili vengono maggiormente colpiti poiché quei dollari perdono valore e fruttano bassi interessi a causa dalla politica accomodante della Federal Reserve. L’accesso facile al credito aiuta gli investitori e i consumatori che non si fanno scrupoli nell’indebitarsi e magari nel dichiarare bancarotta.
    Se uno considera lo stato assistenziale e il militarismo come sbagliati e immorali, dovrebbe anche capire che l’autorizzazione a stampare moneta permette di realizzare queste politiche molto più facilmente di quanto avverrebbe se le stesse dovessero essere finanziate immediatamente con le imposte dirette.
    Stampare moneta, che letteralmente significare inflazionare, non é altro che un sinistro e perverso sistema di tassazione occulta. E’ ingiusto e ingannevole e perciò fortemente osteggiato dagli autori della Costituzione. Questa é la ragione per cui né al Congresso, né alla Federal Reserve, né al potere esecutivo, è concessa alcuna autorità di amministrare il sistema monetario corrente.

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  24. Ciao a tutti.

    minaccioso avvertimento globale su zerohedge dopo la "patrimoniale" cipriota:

    "Because it's only fair, as the second coming of the glorious global socialist revolution has made it all too clear.
    And remember this: there are no longer any rules, and any assets, any "wealth" saved, stored, and hidden, is now fair game in the global forced wealth transfer game."

    http://www.zerohedge.com/news/2013-03-17/could-cyprus-fiasco-occur-united-states

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  25. Ciao DENARONESTO,

    la morale delle elite è: "con l'inflazione e la patrimoniale vi fotto il capitale".

    E' la redistribuzione tirannica della ricchezza dal basso verso l'alto e della povertà a tutti gli altri. Aumenta la povertà ed aumentano gli impoveriti (alias ceto medio).
    Ma banksters, sodali politici e clientes se la continuano a cavare alla stragrande.
    Come fanno?
    Usano l'inganno del denaro cartaceo non convertibile in un qualsiasi asset solido.

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  26. Stavo dimenticando.
    Sempre per rispondere a denaronesto.

    E' molto probabile che, data la frequente lungimiranza delle scelte dell'elite cardinalizia, l'elezione di un Papa carismatico e pauperista come sembra essere il buon Francesco, preluda ad un imminente futuro di profonda miseria su scala globale. Da qui la scelta di un buon pastore pronto a guidare le greggi smarrite.

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  27. Ciao gdbarc e ciao Niki.

    Accumuno i saluti perché nei vostri ultimi commenti c'è un elemento in comune: i soldi esteri nelle banche cipriote. In questi casi la prassi dovrebbe isolare efficacemente i soldi di coloro considerati legati ad ambienti malavitosi (dimostrandone quindi la provenienza)e prelevare solo dai loro conti la percentuale di denaro stabilito, se davvero (come si dice sui media mainstream) l'intervento nei conti delle banche cipriote abbia come fine ultimo questo obiettivo.

    Non si spara nel mucchio e poi si fa fagotto del bottino. Adesso sono proprio curioso di vedere le reazioni perché ho letto che ci sono anche conti inglesi nelle banche di Cipro.

    Comunque, una volta che lungo il fiume passerà il "cadevere" della Francia potremmo seppellire il mostro dell'euro.

    ***

    Ciao DENAROONESTO e ciao Andrea.

    Se davvero il nuovo papa dice di ispirarsi a San Francesco direi che il loro giudizio non potrà che essere postivo. Ci sono un paio di cose su questo santo che non molti conoscono.

    Poi, ovviamente, vedremo nei fatti.

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  28. allora ritorno all inizio, perche il resto è gioco, boutade, politica: questo è un default (mascherato per gli ignoranti) del sistema bancario socialistizzato nella sua interezza, e non una tassa

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  29. Sì gdbarc hai ragione, il mio voleva essere solo un tenativo di mostrare come fossero lacunose le giustificazioni mainstream che venivano affibiate all'evento Cipro.

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  30. Ciao Francesco e grazie del link a Road to Liberty.

    Ciao gdbarc, e' vero, un altro piccolo default nell'ambito di quello complessivo che rammenti correttamente.

    Comunque... In the absence of the gold standard, there is no way to protect savings from confiscation through inflation. There is no safe store of value. If there were, the government would have to make its holding illegal, as was done in the case of gold. If everyone decided, for example, to convert all his bank deposits to silver or copper or any other good, and thereafter declined to accept checks as payment for goods, bank deposits would lose their purchasing power and government-created bank credit would be worthless as a claim on goods. The financial policy of the welfare state requires that there be no way for the owners of wealth to protect themselves.
    This is the shabby secret of the welfare statists' tirades against gold. Deficit spending is simply a scheme for the confiscation of wealth. Gold stands in the way of this insidious process. It stands as a protector of property rights. If one grasps this, one has no difficulty in understanding the statists' antagonism toward the gold standard.
    Alan Greenspan
    [written in 1966]

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