lunedì 4 febbraio 2013

Il Collasso del Bacino dei Lavoratori

Vi sembra una ripresa questa che stiamo sperimentando? Vi sembra che la situazione attuale possa essere in grado di generare i primordi di una crescita sostenuta? Gli articoli presentati qui su Freedonia parlano spesso e volentieri degli USA (come riferimento), ma possono essere applicati a tutti gli altri paesi del mondo. Italia compresa. Infatti, il discorso di oggi sulla partecipazione al lavoro in picchiata è possibile traslarlo anche al nostro paese. Leggiamo: "L’Italia, con il 48,3% di forza lavoro (occupati o in cerca di occupazione) sul totale della popolazione compresa tra i 15 ed i 65 anni, è uno dei Paesi con il più basso tasso di partecipazione al lavoro." La fiducia dei consumatori, sin dallo scoppio della crisi, è continuata a calare; lo stesso vale per i salari. Solo nell'ultimo anno sono morte più di centomila imprese, la produttività scivola verso il basso e la pressione fiscale stringe il cappio intorno al collo dei contribuenti deviando sempre più risorse nella dolina pubblica. Non solo, ma dopo le vagonate di denaro a buon mercato, ed a fondo perduto, il settore bancario è ancora sotto stress. Ebbene, ve lo richiedo una seconda volta: vi sembra questa una ripresa pronta a generare una crescita sostenibile?
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di Jeffrey Tucker


Dove sono finiti tutti i lavoratori?

Uno degli avvenimenti più bizzarri nell'attuale contesto economico è stato il sorprendente crollo del numero di persone nel bacino dei lavoratori. Questa realtà aggiunge un'ulteriore batosta ai numeri della disoccupazione. Stanno calando a poco a poco, ma anche l'intero bacino di persone che fa parte del conteggio. Una volta che le persone se ne tirano fuori, scompaiono economicamente.

Per gli uomini, in particolare, è un trend che va indietro di mezzo secolo, ma per tutti i gruppi, il tasso di abbandono ha subito una drastica accelerazione dopo il 2008:




Sul Wall Street Journal l'economista Richard Vedder propone un punto di vista piuttosto evidente — evidente una volta che lo si afferma. Se le persone non lavorano, non producono. Se non producono, l'economia non cresce. Secondo lui la crescita lenta è sostanzialmente il prodotto di una realtà piuttosto semplice: milioni di persone non stanno facendo nulla.

"Se oggi il paese avesse la stessa proporzione di persone occupate come nel 2000, gli Stati Uniti avrebbero quasi 14 milioni di persone in più che contribuirebbero all'economia del paese. Anche supponendo che questi lavoratori addizionali sarebbero meno produttivi del 25%, rispetto alla forza lavoro esistente, negli Stati Uniti il prodotto interno lordo sarebbe ancora più alto del 5% ($800 miliardi, o circa $2,600 in più a persona) rispetto a quanto non sia in realtà."

Ha senso.

La questione più grande riguarda il come ed il perché. Ho le mie teorie, ma diamo prima un'occhiata alle prove che Vedder stesso ci mostra secondo le quali questa situazione è progredita a causa dei programmi di trasferimento (es. food stamp, indennità di invalidità, sussidi agli studenti, indennità di disoccupazione, ecc.).

Analizziamoli uno per uno.

Nel 1960 i food stamp (buoni alimentari, ndt) erano una sovvenzione alquanto goffa alla lobby dell'agricoltura, spacciati alla gente come un modo essenziale per porre fine alla fame. Oggi, il cibo è più economico e più abbondante che mai. La gente parla della piaga della fame, ma è per lo più un mito. Siamo la società con più abbondanza nella storia del mondo.

Eppure oggi 47.5 milioni di persone ricevono food stamp, con un beneficio medio di $125 al mese. Rappresentano il 15% della popolazione. Si possono acquistare un bel po' di cose tra gli alimentari. Big Ag ne è molto contento. Deve essere bello avere un un bacino di clienti garantiti che vivono sulle spalle degli altri.

Vedder sottolinea che uno dei principali motivi per cui la gente lavora è perché deve mangiare. Se la parte riguardante l'alimentazione è garantita, perché preoccuparsi di lavorare?

Con le indennità di invalidità — il programma del governo più famoso per frodi ed abusi — è la stessa storia. Nel 1990, solo 3 milioni di persone prepcepivano assegni. Oggi, quel numero è alle stelle, tanto che quasi 8.6 milioni di persone percepiscono assegni che forniscono l'equivalente di un reddito a tempo pieno. E questo è successo in un momento in cui la tecnologia medica è ai massimi livelli quando si parla di disabilità vera.

Poi c'è l'intero racket studentesco. Nel 2000, nemmeno 3.9 milioni di giovani ricevevano premi di finanziamento per andare al college. Oggi, il numero si avvicina ai 10 milioni. Andare a scuola è un ottimo modo per evitare di dover lavorare. Ehi, ma forse tutti questi scalda-sedie stanno assorbendo informazioni favolose che presto trasferiranno alla società sotto forma di innovazioni e produttività impressionanti, e noi guarderemo indietro e diremo: wow, ne è valsa la pena dopo tutto.

OK, smettete di ridere.

Poi c'è la disoccupazione. In passato, non è mai stato possibile rimanere disoccupati per un anno intero e continuare a ricevere le indennità. Ora è normale. Il Congresso continua ad estendere le indennità per paura: se queste persone fossero spinte sul mercato del lavoro, la disoccupazione salirà, i salari caleranno e ci sarà una rivoluzione. In pratica è come se il governo stesse pagando milioni di persone per stare zitte e rimanere a casa.

Che cosa ci dobbiamo fare con l'immagine della forza lavoro di Vedder? Si ha l'idea di molti milioni di persone sedute a casa che girano tra le mani i loro assegni, che fingono di essere studenti, che affondano le loro mani in buste di patatine finanziate dalle tasse, e che vivono alla giornata. Se questo è vero, non si tratta di vera e propria sofferenza, giusto? I dati riportati sopra non indicano un vero disastro, ad eccezione di quelli di noi che pagano il conto.

In realtà non credo che questo sia il modo giusto di vedere le cose. La realtà è che il mercato del lavoro di oggi è danneggiato, perché non è davvero un mercato in senso normale. Molte persone l'hanno abbandonato a causa di problemi più sostanziali. Le persone sono cariche di debiti, terrorizzate all'idea di abbassare le loro aspettative salariali, e completamente chiuse fuori da un sistema che non sembra soddisfare le aspettative di vita.

Pensate a 100 anni fa. La disoccupazione era praticamente sconosciuta. Perché? Perché c'erano (e ci sono ancora) cose da fare e le persone per farle. Fintanto che i datori di lavoro ed i lavoratori potevano negoziare senza uno stato gigantesco che interferisse con loro, tutti erano felici. Non c'era alcuna imposta sul reddito. Non c'erano indennità aggiuntive. Non c'erano imposizioni sul diritto di associazione. Le persone passavano da un lavoro all'altro, prendendo il 100% dei loro guadagni sotto forma di denaro reale.

E' stato un grande sistema finché è durato. Nacque dopo la fine del periodo feudale, col battesimo della classe media capitalista. Per la prima volta nella storia del mondo le persone medie facevano soldi, ed era piuttosto bello. Non c'era carenza di posti di lavoro.

Tale sistema finì durante la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale. Terminò quando il governo osò decidere chi poteva e non poteva lavorare e in che termini. Questo fu il primo passo verso la nazionalizzazione del bacino della forza lavoro. I ragazzini non potevano lavorare. Nessuno poteva lavorare se non ad un salario dettato dal governo. Sarebbe stata regolamentata la quantità di tempo in cui si poteva lavorare.

Poi con la Seconda Guerra Mondiale entrarono in vigore due ulteriori modifiche. Il governo avrebbe prelevato le tasse dalla busta paga, e il contribuente in seguito sarebbe tornato in possesso di quello che il governo non aveva trattenuto. Milioni di persone cominciarono a pensare al governo come al loro benefattore. I controlli sui salari portarono poi alcune grandi aziende a pagare i dipendenti in prestazioni assistenziali (es. assistenza sanitaria), una pratica che più avanti venne ampliata.

Questo non è il modo in cui funziona il libero mercato. I lavoratori preferiscono essere pagati con il denaro, puro e semplice. Questo perché è il bene più liquido. Può essere convertito in altro. E' ciò che dà scelta e potere personale.

Oggi, il governo è abbastanza rigido e super viscoso. I costi per le assunzioni sbagliate sono molto elevati, quindi i datori di lavoro sono super prudenti. La chiarezza nel contratto di lavoro è sparita. Il mercato non è autorizzato ad "interferire."

Altro problema è la questione immobiliare. Molti dei milioni di persone che si sono ritirate possiedono case che non riescono a vendere, il che significa che non sono in grado di muoversi. La casa è come una sorta di freno al progresso personale.

Si tratta di una storia di demoralizzazione creata da centinaia di programmi del governo, tra cui il ciclo stesso di boom e bust. I lavoratori esclusi sono vittime, e non tanto per il loro privilegio di bere quantità illimitate di soda a vostre spese.

Porre fine a questo problema richiederà di più che tagliare gli stanziamenti di buoni alimentari e bonificare le indennità di disabilità. Richiederà un completo smantellamento di 100 anni di tentativi del governo di aiutare i lavoratori americani.

Cordiali saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


26 commenti:

  1. l america è un paese fascista da quando fdr ha preso con la forza l oro alle persone. neanche mussolini era arrivato a tanto: il suo oro alla patria era volontari-populista.
    tornare indietro col mercato del lavoro non se ne parla, ne l' ne in eu dove si discute di salario minimo europeo.
    poi che fanno gli stampatori-pianificatori-benefattori, attuali padrono della terr?
    l oro salirà perchè la gente comprendera istintivamente, ma non esploderà perché non permetteranno un glod standard, piuttosto la guerra alla cina.
    non so se tifare pro o contro esiti del fracking. se gli usa ritornano potenti, vista l arroganza di questo periodo, non li tiene piu nessuno. d altra parte sperare nella cina o nella russia mi sembra un azzardo troppo grosso

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  2. Ciao gdbarc.

    Quella del salario minimo è una barzelletta che da quando Juncker l'ha esternata, voglio proprio vedere come andrà a finire: se verrà fatto pagare all'imprenditore o alla fiscalità generale. In entrambi i casi, se verrà approvato un obbrobio simile gli effetti saranno molteplici: aumento della disoccupazione, convergenza verso il basso di salari e produttività, aumento della criminalità, ecc.

    Per quanto riguarda la geopolitica dovremmo aspettare ancora un po' per vedere quali sono le stategie in campo. Certo è che la Cina vuole liberarsi dalle pastoie Americane, mentre gli USA vogliono fare "asso piglia tutto" con la maggior parte delle risorse terestri. La nuova fiammata di AFRICOM in Mali ne è la prova. Prossimo passo il Niger.

    E guarda caso anche lì ci sono giacimenti, oltre che di uranio per tenersi buoni i francesi, d'oro...

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  3. Pare che dal 2014 tasseranno pure l'oro. Voci dalla Germania via Argentofisico.

    JPMorgan preoccupata per la zona euro.

    Il peggio deve ancora venire.
    Stiamo correndo verso un fascismo moderno globale. La crisi dello statalismo socialdemocratico sfocia nell'autoritarismo col plauso di tantissimi: gli anni del consenso.
    Mi ricorda qualcosa...

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  4. tassare cosa, andrea? acquisto, plusvalenze, patrimoniale sulla proprieta?

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    1. iva sugli acquisti.
      cmq è una chiacchiera tedesca che gira tra i venditori. da un commento sul citato blog.
      di questi tempi ci sta pure questa.

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  5. eeehhh, com'era bello buono e giusto 100 anni fa, niente tasse, niente stato... noi PARDONI LIBERTARI pagavamo i lavoratori una banana in culo, quegli sfruttatori di lavoratori non avevano soldi per pagare medici e scuola e i loro figli (giustamente!) morivano di malattie come le mosche e rimanevano analfabeti... noi PADRONI LIBERTARI potevamo non solo nuotare nell'oro, ma goderci sadicamente lo spettacolo di essere circondati dai morti di fame...
    vero simonce'?
    bras.

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  6. Poi venne il socialismo. Le masse presero coscienza di classe e scelsero le dittature assistenzialiste. stato paternalistico totalitario. tutti uguali tranne quelli più uguali degli altri.
    Poi la guerra mondiale ed il confronto tra la socialdemocrazia ed il totalitario socialismo reale.
    Adesso un casinò globale fatto di guerre disperse e di carta straccia che distrugge tutto e tutti: lavoro produzione famiglia sicurezza libertà civiltà.
    E sullo sfondo il confronto tra USA e Cina.

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  7. Il nostro caro amico bras molto probabilmente s'è risentito del fatto che io abbia attaccato l'ennesima stronzata partorita dalla mente dei pianificatori centrali. O forse l'intero sistema assistenzialista che non è altro un sistema di controllo su scala globale, eh?

    Perché secondo questa linea di ragionamento basta lanciare denaro ai problemi ed essi magicamente si auto-risolvono. Lo zio Ben dal 2008 ci sta sbattendo le corna. Il welfare USA ha passività non finanziate per oltre $222 bilioni, chi le paga? Le politiche della FED stanno aumentando la disoccupazione perché sono dedite a salvare un particolare settore dell'economia lasciando crepare tutti gli altri, di chi è quindi la colpa, eh?

    Heavymetal prima di me ha cercato di fartelo capire: "Adesso un casinò globale fatto di guerre disperse e di carta straccia che distrugge tutto e tutti: lavoro produzione famiglia sicurezza libertà civiltà."

    Il salario minimo poi è solo un artifizio contabile. Applichiamo come sempre il metodo Bastiat: ciò che si vede, aumento nominale dello stipendio; ciò che NON si vede, aumento del punto zero con maggiorazione dei problemi che si voleva risolvere (es. aumento costi del lavoro, spiazzamento della manodopera non qualificata, licenziamento esuberi non qualificati, ecc.)

    Ma in un certo senso hai ragione, 100 anni fa la gente avrebbe sperimentato di nuovo la fame: nasceva la Federal Reserve.

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  8. caro signor Bras; quindi a suo parere l'imprenditore capitalista libertario, o come impropriamente lo chiamano lei e suoi "compagni" di merende: IL PADRONE è unicamente determinato a distruggere la forza lavoro colludendosi con gli alti negrieri. Perchè secondo lei sottopagare un lavoratore produttivo è l'obiettivo principale posto che il profitto si basa sullo sfruttamento del lavoratore. c'è solo un termine per definire tutto ciò: CAZZATE. Il profitto non lo si fa sui costi, ma sulle idee in grado di intercettare le preferenze dei consumatori tra quali ci sono anche i lavoratori dipendenti (soprattutto) e guard caso per produrre beni di qualità occorre manodopera qualificata in grado di ottimizzare il processo di produzione. Stante questo ragionamento sottopagare il dipendente è deleterio e folle poichè così facendo disincentivi la produttività marginale che calerà in modo molto più che proporzionale rispetto alla diminuzione dei costi. Il bene dei lavoratori non lo fa un salario minimo garantito nè tantomeno le obbrobriose ritenute alla fonte che altro non sono se non un regalo ai burocrati per erogare servizi che potresti soddisfare da solo. Il bene del lavoratore onesto lo fa l'imprenditore stesso proprio perchè il capitale umano è un valore aggiunto se stimolato. Ha ma sentito parlare di benefit?

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  9. simoncelli e giagnoni,
    mi riferivo al passo dell'articolo "100 anni fa... tutti erano felici".
    STRONZATA.
    nel sistema vigente fino a 100 anni fa il 95% della popolazione MORIVA DI FAME!!!
    non lo sapete, non lo ricordate? o i vostri bisnonni erano dei negrieri?
    pagare poco il dipendente lo disincentiva? verissimo! ma tutti gli imprenditori fino a 100 anni fa lo facevano, perchè l'individuo è STUPIDO, vede solo l'interesse immediato, oltre a tante altre stupidità.
    il sistema che voi agognate è già esistito (come dice l'articolo) e NON FUNZIONAVA, ecco perchè si è ricorsi allo stato nell'economia.
    e non funzionava perchè condannava alla FAME miliardi di persone, con annessi e connessi (indici di criminalità assurdi, guerre continue).
    va a voi che vi frega se quegli sporchi insetti di lavoratori muoiono di fame, no?
    "100 anni fa erano tutti felici"... ahahah!
    bras.

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  10. Certo, non funzionava nulla, 4 miliardi di persone morivano di fame (dove tu abbia appreso questa singolare percentuale del 95% non è dato saperlo ma presumo che tu sappia quello che dici) invece ora siamo tutti felici e contenti e gironzoliamo allegri per le verdi praterie grazie allo Stato...Siamo oberati dai debiti, minacciati dall'inflazione, la nostra libertà è ridotta ad un ammasso di sterco collettivista, ci viene depredato oltre il 60% del nostro lavoro, viviamo circondati da 2000000 norme giuridiche che atrofizzano la tua capacità e il tuo talento; ma caspita, abbiamo i parchi pubblici, la scuola pubblica, il salario minimo, i sindacati lobbisti, una mangiatoia di maiali corrotti, e l'INPS...ma che ci vuoi fare le statistiche del signor bras figurano un epoca di sfruttamenti e non di sviluppo tecnologico e umano che ha posto le basi per il progresso.


    Si ricordi che quelle comodità di cui ora lei usufruisce e che migliorano significativamente la sua vita le deve al mercato e al talento imprenditoriale. Le idee e il rispetto della libertà altrui fondano il progresso. La coercizione il collettivismo e il socialismo preludono al disatro

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  11. Forse oggi, per progresso tecnico e demografico, la produzione, e quindi il benessere, é leggermente maggiore di 100 anni fa. Se fosse vero che il 95 era indigente, vuol dire che l eguaglianza era diffusa più di oggi.
    Mentre il 5% non andava in vacanza in elicottero.
    Insomma, mai tanta produzione di beni materiali come oggi, mai tanta gente che produce, mai tanto schifo, debito diffuso, distorsioni, guerre come oggi.

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  12. Quando sono con l iPad non riesco mai a scrivere compiutamente, almeno come al solito :)

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  13. Ma ancora co sta cazzata della gente che moriva di fame 100 anni fa? Se parliamo del periodo pre-Prima Guerra Mondiale non hai assolutamente la minima idea di quello di cui stai parlando. Se parliamo del periodo post-Prima Guerra Mondiale allora avresti ragione.

    Questo succede quando non si riesce a tracciare una linea netta tra imprenditori connessi con l'establishment politico (alla Montezzzzemolo) e quelli che invece operano secondo dettami di mercato (che devono sganciare €3,000 al notaio per una firma). Mentre i primi possono fare i loro porci comodi sussidiati dallo stato, i secondo devono stare attenti ed attenersi alle rigide regole del mercato se vogliono prosperare. Anche nel XIX secolo esistevano entrambe le figure, solo che all'epoca era molto più difficile manipolare attivamente il mercato.

    Uno di questi fu Leland Stanford che attraverso il Congresso riuscì a proibire la concorrenza sulla sua Central Pacific railroad (Burton W. Folsom Jr., Entrepreneurs vs. the State: A New Look at the Rise of Big Business in America, 1840 — 1920 [Herndon, VA: Young America's Foundation, 1987], 22.). Le sue porcate vennero traslate, purtroppo, anche a chi s'era fatto il culo grosso come il monte Rushmore per prosperare servendo i lcienti. Nel frattempo, salta sempre fuori che dietro le storie di soprusi ci sia sempre lo zampino dello stato.

    Se poi volete dilttarvi nella lettura delle fonti eccone due:

    1. The Factory System of the Early Nineteenth Century

    2. How Capitalism Saved America

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  14. vabbè, simonce', ho capito... o sei schizoide o qualcuno te dà la paghetta...
    mo' la fame nel mondo è cominciata 100 anni fa... VABBBENE SIMONCE'!
    (la pasticcaaaa! ahah!).
    bras.

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  15. "Nel continente africano, tra il 1970 e il 1998, sono stati immessi oltre un trilione di dollari in “aiuti,” e la povertà è aumentata dall'11% al 66%. Un trilione di dollari che, oggi, farebbero comodo anche nel “ricco” occidente. Il risultato non è stata una redistribuzione di ricchezza, ma una diffusione globale della miseria." [fonte: The Bottom Billion.]

    Che faccio vado più indietro? Chiamo DOC?

    Sì cento anni fa, perché sin dal XIX secolo il mondo era indirizzato verso una prosperità senza precedenti mai sperimentata nei secoli passati, arrestata purtroppo dalla smania di potere e centralizzazione di una minoranza di individui e delle loro lobby. Gli stessi che hanno colonizzato la mentalità degli africani che ormai pensano da "accattoni" e ritengono normale la loro attuale situazione di fame, miseria e disperazione. Un quadro creato ad arte dai colonialisti e perpetrato dallo spirito candido che manda soldi suoi o rubati con le tasse mentre corre dietro alle menzogne di utili idioti del rango di Bono.

    Guarda caso questa cosa ricorda tanto i cortei di disoccupati che elemosinano un lavoro da papà-stato. L'Africa si sta spostando sempre di più verso il nord...

    Adesso puoi tornare a mugugnare nella tua caverna.

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  16. francesco, lascia perdere, non mi pare ci sia il livello sufficiente per dibattere, come forma e come sostanza.
    altrimenti sarebbe il blog di beppe grillo

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  17. Si Gdbarc hai ragione, però darebbe fastidio anche a me che un signore pretendesse di confutare le mie tesi solo facendo leva su dati presuntivi privi di fonte e con una concatenazione argomentativa che si fonda sull'asserzione tautologica "non funziona perchè non funziona"

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  18. giagnoni,
    le fonti? ma voi li avete avuti nonni e bisnonni? come se la passavano nel 1899? i miei MALISSIMO, schiavi dei proprietari terrieri, analfabeti, e vedevano schiattare 2 figli su 3... poi se i vostri erano ricchi è un altro discorso, ma i ricchi erano il 5% della popolazione, quindi non si può dire come fate voi che "TUTTI gli uomini erano felici", a meno di non escludere il 95% della popolazione dalla categoria "uomini" e inserirla in quella di "insetti" sacrificabili.
    il discorso di fondo è: VOI, da che classe provenite, cosa fate, quanto guadagnate, a che classe appartenevano i vostri genitori, nonni, bisnonni?
    dire che 100 anni fa e più "tutti erano felici" è roba da DEMENTI O CRIMINALI.
    bras.

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  19. La buona vecchia lotta di classe, l'elemento sociologico che prospera nell'invidia e che tutt'ora legittima il massacro pianificatore. Bras, il mio bisnonno viveva in America e faceva il minatore in pensilvanya. é tornato suo malgrado con quattro soldi che per lui erano ricchezza vera perchè non espropriata ma frutto del suo sudore, di vent'anni di fatica e con quel gruzzolo ha messo su un'azienda agricola che nel 1950 gli ha fruttato, con la cessione, quasi 500 milioni di lire. Non ha mai smesso di adorare l'America e la libertà fino in punto di morte. Ha faticato certo, ha inalato polvere di carbone, sicuramente MA ERA LIBERO e padrone delle sue decisioni e non ha mai sentito il bisogno di sussidi, di INPS o di altre boiate simili. Ha sfruttato il suo ingegno e se guardasse la società di oggi rabbrividirebbe...credimi

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  20. Ogni tanto su Freedonia riappare questa mentalità degli opposti, >quindi non si può dire come fate voi che "TUTTI gli uomini erano felici", a meno di non escludere il 95% della popolazione dalla categoria "uomini" e inserirla in quella di "insetti" sacrificabili.

    tutto o niente, con me o contro di me, VOI, TU ecc.

    LA PIANTIAMO, PER FAVORE?

    E MAGARI LEGGERE QUEL CHE SI E' SCRITTO, INVECE DI IMMAGINARE DI LEGGERE QUEL CHE NON E' MAI STATO SCRITTO, AVREBBE CERTAMENTE MOLTI BENEFICI PER TUTTI.

    Io quindi sarei un demente per la belluina bestialità degli interventisti o per la mancanza di sano buon senso che spinge alla renitenza nei casi in cui si è spinti verso il macello come pecore belanti?

    Prima di chiudere le trasmissioni radio, rimaniamo in Italia. Nel XIX secolo Napoli era una città dove giravano soldi (i soldi fatti soprattutto con lo zolfo siciliano) e c'era un tenore di vita invidiabile soprattutto da tutti gli altri con le pezze al culo nel resto del regno. E invece ora?

    Scottie, vai col teletrasporto...

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  21. giagnoni,
    non fare il furbo, la lotta di classe c'è e ci sarà sempre, voi ricchi liberisti con la vostra filosofia la fate contro i poveri. e francamente mi pare meno giustificata di quella dei poveri. e anche se quella dei poveri fosse causata da invidia, sarebbe una cosa NATURALE, l'uomo è una scimmia e le scimmie COPIANO.
    lo stato e il welfare sono stati inventati proprio per difendere VOI dalle rivoluzioni e dalla criminalità, concedendo ai poveri un livello di vita decente... che poi i soldi che vi tolgono con le tasse vi rientrano dalla finestra sotto forma di fatturato delle vostre aziende. ma questo non lo vedete nella vostra miopia causata da un irrazionale VOSTRO odio di classe. ti invito a rileggere "genealogia della morale" di nietzsche invece de sti cialtroni diversamente nazisti dei libertarian.
    bras.

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  22. Mi citi un solo passo dello scritto citato che avalla l'idea pianificatrice centralizzata e redistributiva o accenni in qualche modo alla necessità dell'welfare. Io raccolgo il tuo invito e a mia volta ti suggerisco di rileggerti il discorso "al nuovo idolo" di Zarathustra in "così parlo Zarathustra". Comprenderai che la citazione si rivela controproducente quale argomento per sostenere la tua tesi o per confutare quella libertaria. Lo stato è il peggior nemico dell'uomo, non solo per il povero ma per l'intera specie. Asfissia le capacità, obnubila il talento, giustifica la supremazia degli interessi particolari sugli altri dietro il velo larvato della maggioranza col solo fine della conservazione del potere politico. Si legga "il calcolo del consenso" di James Buchanan, capirà molte cose. Il collettivismo non funziona, l'individualismo metodologico si.

    Saluti

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  23. Troppi uomini nascono: per i superflui fu inventato lo Stato!

    Guardate questi superflui! Sono sempre ammalati, vomitano la loro bile e lo chiamano giornale. S'inghiottono a vicenda e non riescono nemmeno a digerirsi.
    Guardate questi superflui! Acquistano ricchezze e con esse diventano soltanto più poveri. Potenza vogliono e innanzi tutto il grimaldello della potenza, molto denaro, - questi impotenti!

    Così parlò Zarathustra.

    Credo sia sufficiente

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  24. La schiavitù è innanzitutto nella testa. Berlusconi è più schiavo di Gandhi pur immensamente più ricco. E chi riduce la libertà ai soldi, non ama la libertà, ne la propria ne quella degli altri, ma è schiavo della propria invidia e di se stesso.
    Il benessere materiale è aumentato di molto, per motivi demografici e tecnologici. Mai c'è stato tanto debito , ovviamente data la moneta Fiat. Ma bras dimostra contraddirsi quando afferma che lo stato sociale è una sovrastruttura normativa della classe dominante. Perché è questo un ragionamento libertario. Il liberale non nasconde l esistenza dell ingiustizia, prevaricazione, oppressione e non dipinge il mondo perfetto. Ma, come persino bras dice, prima ci si poteva associare in vere trade unions e combattere a viso aperto per i propri diritti. Fin quando non è andato al potere il socialismo. Oggi con lo stato sociale, lo stato siamo noi è la moneta Fiat, la politica socialista, il più sofisticato mezzo di controllo mai creato, che corrompe i sudditi coi loro soldi, che li rende schiavi che aderiscono mentalmente ai comandi del loro rapitore, tutto viene demagogicamente spacciato per ciò che non è. Maghi di oz posseggono le menti. la libertà è felicitá, valore morale, dignità della vita. L economia viene dopo, ed il benessere anche economico è una conseguenza di quella.

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    1. Condivido tutto.
      Ma tornando al post... La deinduztrializzazione sta coinvolgendo tutta l'eurozona tranne la Germania. I posti di lavoro persi non sono recuperabili e la spesa pubblica non ce la fara' ad inseguire questi eventi. Anzi. L'inflazione si mangera' tutto e tutti prima o poi.
      L'euro, vera bolla della presunzione pianificatrice centrale, ha distrutto anche l'idea della Europa unita. I socialisti proveranno ancora ad intervenire. Unica cosa che sanno fare, ma sono impotenti gia' adesso. Non so proprio quanto convenga a Bersani andare al potere adesso. Ma forse gli interessa solo il potere. Finiranno di distruggere il lavoro ed il Paese.
      E non e' che le alternative siano migliori o meno keynesiane/stataliste.
      .....

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