giovedì 10 gennaio 2013

E' un mondo folle folle folle folle

La follia del mondo non si ferma certo a Inghilterra e Giappone. L'Europa trabocca di follia tanto quanto questi paesi. O per meglio dire, bipensiero. Ora, se da un lato si dice che la Grecia stia riguadagnando il terreno perso, si ignora il "come" ciò stia avvenendo, ovvero, non pagando i propri conti. Oltre al debito pubblico ed ai suoi interessi, il cuore del problema Greco sono le sue banche. Perché? Perché sono insolventi. Cosa le rende insolventi tanto da richiedere vagonate e vagonate di denaro? Fondamentalmente i cosiddetti prestiti non performanti o crediti inesigibili. Ed ecco che arriva la chicca della giornata: secondo questa fonte tali passività sono schizzate alle stelle raggiungendo il 50% dopo il Dicembre 2011. Questo vuol dire che i soldi presi in prestito non solo sono serviti per tamponare le falle da cui facevano acqua le banche Greche, ma queste falle sono aumentate di diametro nonostante i presunti tamponamenti. Infatti, come fa notare l'autore: "Tuttavia, a meno che la crescita di nuovi prestiti non performanti non sia contenuta, le banche potrebbero aver bisogno di un altro processo di ricapitalizzazione alla fine del 2013." Qualcuno faccia uno squillo alla Merkel...
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di Detlev Schlichter


Shinzo Abe, il nuovo primo ministro del Giappone, ha un paio di nuove idee su come far crescere l'economia del Giappone. Che ne dite di un governo che prende in prestito un sacco di soldi e li spende per costruire ponti e strade in tutto il paese?

Se questa non sembra una novità, è perché non lo è. E' quello che il Giappone ha fatto per 20 anni, ed è il motivo principale per cui il Giappone è oggi la nazione più indebitata del pianeta -- e ancora non cresce molto. Il debito in rapporto al PIL si attesta ad un record mondiale inimmaginabile del 230%, cosa che garantisce che i pensionati del paese (e il Giappone ne ha un sacco) non saranno mai ripagati con qualcosa di valore reale per i titoli di stato che hanno continuato pazientemente ad accumulare nei loro fondi pensione, e che hanno ottimisticamente continuato a chiamare "asset."

Ma non importa. I Keynesiani concordano sul fatto che questa politica è stato un successo strepitoso, e che è per questo che il paese ne ha bisogno di più, poiché, stranamente, il Giappone non ha ancora recuperato una crescita autosufficiente dopo 2 decenni di una tale politica. Hmmm. Beh, sicuramente la prossima serie di strade e ponti farà la differenza. Questa dovrebbe essere chiamata la "dottrina Krugman," a ricordo dell'eccezionale pensatore Keynesiano, Paul Krugman: anche se un paio di bilioni di nuovo debito pubblico e un paio di bilioni di nuova carta moneta stampata non hanno rivitalizzato la vostra economia, il prossimo bilione di spesa a deficit e il prossimo bilione di nuovo denaro della banca centrale farà infine funzionare l'economia. "Basta tenere il piede sul pedale dell'acceleratore fino a quando l'economia non cresce, dannazione!"

Abe prevede anche di forzare la Banca del Giappone affinché stampi più soldi, e sicuramente sarà un grande successo. La maggior parte degli economisti Keynesiani e monetaristi, vale a dire la maggior parte degli economisti, concorda sul fatto che la Banca del Giappone non si sia realmente data da fare. A differenza, ad esempio, della Banca d'Inghilterra. La Banca d'Inghilterra ha più che quadruplicato il suo bilancio sin dall'inizio della crisi, la sua dimensione è ormai quasi un terzo del PIL del Regno Unito. Nel processo, la Banca d'Inghilterra ha anche monetizzato un terzo del debito pubblico della nazione. La Banca d'Inghilterra merita veramente di essere chiamata la regina del "quantitative easing!"

Il bilancio della Banca del Giappone è addirittura più grande di un terzo del PIL del paese, ma la maggior parte è un retaggio dei suoi programmi precedenti di "quantitative easing" che non hanno condotto -- questa cosa lascia pensare -- ad una crescita auto-sufficiente, ma cerchiamo di non distrarci. In ogni caso, sin dal 2008, il suo bilancio è aumentato di un misero 40%. Patetico.

Queste differenze nell'attivismo monetario non sono senza conseguenze: All'inizio del 2012, e misurata in "termini reali," l'economia Giapponese era circa il 3% più piccola rispetto all'inizio del 2008, mentre l'economia Britannica era -- beh, anch'essa circa il 3% più piccola in termini "reali" rispetto all'inizio del 2008. E se si pensa che il 2012 abbia  fatto qualche differenza, ripensateci: Entrambi i paesi sono rientrati in lievi recessioni tecniche nel corso del 2012.

Ma in ogni caso, il verdetto generalmente accettato dai commentatori internazionali e dagli economisti professionisti, che sono prevalentemente Keynesiani e pro-intervento dello stato, è che la Banca d'Inghilterra ha fatto un lavoro migliore di quello della Banca del Giappone. Perché? Il Giappone soffre di una "deflazione paralizzante" e il Regno Unito no, grazie all'ottima politica monetaria della Banca d'Inghilterra. I vantaggi sono evidenti:

Quando il signor e la signora Watanabe hanno fatto la spesa nel 2012 nella loro economia più piccola del 3% hanno pagato circa il 2% in meno, in media, di quanto hanno speso all'inizio del 2008 per gli stessi prodotti. Nel Regno Unito, tuttavia, quando il signor e la signora Smith hanno fatto la spesa nel 2012 nella loro economia anch'essa più piccola del 3%, hanno pagato il 15% in più per gli stessi prodotti rispetto all'inizio del 2008.

Come questo possa essere un vantaggio per il signor e la signora Smith va al di là della mia comprensione, ma credo che questi giornalisti e commentatori economici devono sapere qualcosa che noi non sappiamo, in quanto sono tutti d'accordo che sia questa "deflazione paralizzante" -- neppure l'1% l'anno! -- ciò che sta tenendo al palo il Giappone. Beh, allora perché l'inflazione del Regno Unito non spinge in avanti la sua economia?

I pianificatori centrali stanno prendendo in considerazione un piano migliore: la banca centrale deve stampare ancora più soldi! Evidentemente, il problema con il piano precedente era semplicemente questo: non era abbastanza ambizioso. Abe darà alla Banca del Giappone un nuovo obiettivo di inflazione al 2%. L'obiettivo precedente era dell'1%, a cui la Banca del Giappone non ha tenuto fede. Ma Abe aiuterà la Banca del Giappone a raggiungere il suo nuovo obiettivo incoraggiandola a stampare moneta senza limiti, una politica che è attualmente l'ultima moda tra i pianificatori monetari centrali di tutto il mondo, e sarà sicuramente un grande successo che genererà un sacco di nuovi posti di lavoro durevoli e ben retribuiti e porterà ad una grande crescita ed a meravigliose innovazioni. I migliori burocrati delle banche centrali del mondo l'hanno già approvato: Bernanke lo chiama "quantitative easing infinito," Draghi lo chiama invece "acquisto di bond illimitato." Tale politica infonde molta fiducia. Questa è l'ennesima prova di quanto sia creativo Abe.

Ma la Banca d'Inghilterra può certamente fare di meglio. Nel Regno Unito le discussioni si incentrano sulla questione se la Banca d'Inghilterra dovrebbe adottare un "target per il PIL nominale." L'idea alla base di queste considerazioni è che l'obiettivo attuale della banca centrale (mantenere l'inflazione stabile a circa il 2%) potrebbe essere una strategia invalidante i suoi sforzi di stampa di denaro. In che senso? Beh, quando l'inflazione andava al di sopra del 3%, vale a dire l'1% al di sopra del target, per più di 3 mesi -- e nonostante la stagnazione economica, l'inflazione è rimasta alta per lunghi periodi di tempo nel corso degli ultimi quattro anni -- il governatore della Banca, Mervin King, doveva scrivere lettere esplicative e di scuse al Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne. Ora, scrivere lettere servili che vengono lette in pubblico e ristampate in tutto il paese potrebbe essere piuttosto imbarazzante per voi e per me, ma Mervin King è un funzionario civile pluridecorato e un Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Più Prestigioso dell'Impero Britannico. Per uno come lui, scrivere quelle lettere deve essere stato veramente imbarazzante e doloroso, e tale imbarazzo deve averlo reso un po' più cauto quando si trattava di stampare più denaro e comprare più titoli di stato. Chi lo sa, senza tali restrizioni sull'inflazione -- che sono state violate in ogni caso -- la Banca d'Inghilterra avrebbe potuto ampliare il proprio bilancio non di 4.5 volte, ma di 6 o 7 volte, con grande beneficio per il signor e la signora Smith.

Quindi, ecco come funzionerebbe il targeting del PIL nominale. Diciamo che l'obiettivo è un PIL nominale del 5%, vale a dire la combinazione di crescita reale e di inflazione dovrebbe essere del 5% ogni anno. Perché il 5%? -- Beh, perché no? Sicuramente alcuni econometrici possono spiegare perché il 5% è un buon numero per il Regno Unito. Pensateci. Più della metà del PIL del Regno Unito è ora rappresentato dal settore pubblico, non da privati cittadini e aziende. Il Regno Unito è già più vicino alla Russia Sovietica che al capitalismo senza vincoli, quindi è giunto il momento che queste cose siano adeguatamente pianificate a livello centrale. Il piano centrale del governo del Regno Unito prevederebbe che i compagni presso la banca centrale dovrebbero fornire il 5% di crescita nominale. Quindi, se il tasso di inflazione ufficiale fosse del 3.5% e il tasso ufficiale di crescita reale fosse pari a 0, e il PIL nominale quindi a 3.5 come è accaduto spesso negli ultimi anni, o se il tasso di inflazione fosse del 4.4% e il tasso di crescita del -0.5, e il PIL nominale quindi a 3.9, non dovrebbe essere scritta nessuna lettera di scuse per aver creato "troppa inflazione." Al contrario, si dovrebbe semplicemente riconoscere che il piano di crescita della commissione centrale di un 5% nominale non sarebbe stato ancora raggiunto, cosa che la burocrazia della banca centrale potrebbe correggere rapidamente -- stampando più soldi. Pertanto, le stupide preoccupazioni sull'inflazione non vincoleranno più l'entusiasmo della Banca d'Inghilterra per il "quantitative easing" e per altri metodi non convenzionali. Ci saranno meno limiti alla stampa di denaro.

Naturalmente, la Banca d'Inghilterra raggiungerebbe il suo obiettivo di un PIL nominale al 5% se creasse un'inflazione del 5% senza la presenza di una crescita reale, e come tutti sappiamo, questo è esattamente ciò che ha realizzato in precedenza. Ma non preoccupatevi troppo. Ricordate la dottrina di Krugman: il prossimo giro di QE e di spesa a deficit farà la magia e stimolerà per bene l'economia. Davvero. La prossima volta sarà diverso!

Beh, come funzionerebbe, potreste chiedere? Una stampa di denaro più aggressiva come porterebbe ad una crescita "reale"? Chiaramente, attraverso più prestiti. Se il credito è molto a buon mercato, più persone e più imprese -- e lo stato! -- sottoscriverebbero più prestiti e accumulerebbero più debito. Voilà! -- Certo, questo è il tipo di politica che ha portato al boom del mercato immobiliare, ai crash successivi ed alla catastrofe bancaria del 2008, ma in ogni caso, i funzionari, i burocrati ed i loro consulenti Keynesiani e monetaristi sono sicuri che questa è la politica di cui abbiamo bisogno oggi -- "più della stessa cosa" a causa della crisi. Il Regno Unito è -- accanto al Giappone, per ironia della sorte -- la società più fortemente indebitata del pianeta. Sicuramente, ha bisogno di più credito a buon mercato, più prestiti e più debito!

Come ho già indicato in precedenza, sono convinto che 23 anni dopo la caduta del Muro di Berlino il socialismo abbia vinto, certamente nella sfera del denaro in cui i pianificatori monetari centrali, cioè i banchieri centrali, svolgono un ruolo sempre più grande e godono di una potenza e di una pubblica adorazione sempre maggiore. Nel Regno Unito, il dibattito sul prossimo governatore della banca centrale, il banchiere Canadese ex-Goldman Mark Carney, è pieno di speranza, trepidazione ed eccitazione, e con l'importanza che viene conferita a tale ruolo è certamente degno di una economia di comando. Mark Carney è una superstar della pianificazione centrale, così dice il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne, che sembra essere diventato un esperto nella classifica internazionale dei banchieri centrali e che ha definito Carney il "migliore banchiere centrale della sua generazione." In precedenza, il "miglior banchiere centrale della sua generazione" era l'Americano Alan Greenspan la cui reputazione era gonfiata con le bolle che creava, ed è crollata quando sono scoppiate. Su questo punto, Carney è ancora all'inizio della sua carriera, dopo aver gonfiato solo una piccola bolla immobiliare nel suo paese nativo (il Canada). L'esatta natura della sua missione Inglese è chiara: stampare più soldi più velocemente di quanto ha fatto King, e trovare nuove spiegazioni che suonino intelligenti e complicate per farla sembrare una buona politica a beneficio della popolazione in generale. Carney ha già iniziato l'ultima parte della sua missione incoraggiando il dibattito pubblico sul targeting del PIL nominale.

Nessuno di noi sa cosa può portare il 2013, ma azzardo una previsione: in tutto il mondo verranno stampati più soldi di carta o creati elettronicamente. Molti, molti, molti di più. Niente di tutto questo creerà crescita reale, ricchezza reale, prosperità reale, posti di lavoro duraturi e reali, e capitale reale.

Con la consapevolezza di vivere in un pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo, vi auguro tutto il meglio per il 2013!


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. stampano o smettono? questo è, a parte il giappone per cui si è certi, il dilemma del prossimo anno. l inghilterra piu si che no. usa ed europa cercheranno secondo me di limitare i danni da pur eccessivo stampaggio. ma la cosa che piu conta è che oramai i soldi che stampano se li danno a loro stessi. punto e basta. loro, o loro organismi istituzionali, si comprano immobili ed azioni, che salgono, e dicono che tutto va bene perche i prezzi sono saliti. intanto la gente che guadagna di meno e sara obbligata ala fame per tasse e per impossibilita di intraprendere (se non computati potrebbero saltare i parametri-obiettivi)non si compra nulla. ma devono pur campare: chi ha immobili li vende a meno e col ricavato ne compra uno a meno. quindi avremo 2 economie, 1 ufficiale ed 1 per le persone. 2 mercati diversi, prezzi diversi e speriamo, come in grecia, monete diverse. e se iniziassimo a pagarci in lingottini da un oncia oro? mi pare che ci siano i presupposti per l inizio di un economia diffusa alternativa

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  2. Ciao gdbarc.

    Credo che quest'anno ne vedremo delle belle, il discorso dello zio Mario a Settembre ha portato a questo risoltato: link

    Ma le condizioni di Grecia, Portogallo, Spagna, Cipro e Italia continuano a peggiorare. Lo zio Mario dovrà fare ricorso per forza di cose all'OMT se vuole che questo trendo continui ancora per un altro po' altrimenti assisteremo ad un'inversione e a tassi d'interesse in rialzo. Sarà di certo un anno interessante.

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  3. È stato scritto che Dio acceca quelli che vuol perdere.
    Altri hanno parlato di ubris.
    Altri di perdita di senso del limite. Altri di perdita del timor di Dio.
    Finirà male.

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