sabato 29 dicembre 2012

Cosa causa le iperinflazioni e perché fino ad ora non ne abbiamo visto una: Un esame forense delle monete morte

Non importa quale accordo sarà raggiunto in merito al "precipizio fiscale." Gli USA stanno lentamente finendo in recessione, l'euforia artificiale pompata dalla stampante magica dello zio Ben si sta esaurendo. Quando gli Americani comprano meno dall'estero per due mesi consecutivi, significa che qualcosa bolle in pentola. Questo qualcosa risiede nelle domanda per importazioni che sta diminuendo, e se questo trend dovesse continuare anche nei prossimi due mesi sarà un chiaro segno di recessione imminente per gli USA. Tutto ciò non ha nulla a che fare col "precipizio fiscale" o delle chiacchiere su un accordo atto a scongiurarlo. A coloro che hanno creduto alle promesse del governo piace pensare che ci sarà un accordo su tale argomento; non solo, ma che tale accordo sarà addirittura in grado di ritardare ulteriormente il giorno della resa dei conti. Cosa significa? Deficit più grandi. A loro non importa di questo esito, si preoccupano di più di un'aumento delle tasse. Credono che il governo sia un'entità al di là del mercato, che possa eliminare ogni rischio con un colpo di penna o con qualche dichiarazione davanti la stampa. Ma questa scelta prevede due soluzioni; aumento delle tasse o aumento della stampa di denaro. In entrembi i casi la fine di questo dramma punta ad un'unica conclusione: Grande Default. I pattern commerciali sono molto più affidabili delle chiacchiere che circondano il "precipizio fiscale" per capire come stanno le cose.
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di Martin Sibileau


Come anticipato nel mio articolo precedente, oggi voglio discutere dell'iperinflazione: Che cosa la fa scattare? C'è una caratteristica comune nell'iperinflazione che ci permetterebbe di vedere quando sta arrivando? Se è così, possiamo formulare un'ipotesi sul quando aspettarcela? L'analisi sarà induttiva (rompendo col metodo Austriaco) e nel processo cercherò di aiutare Peter Schiff a trovare una risposta facile da dare ai media ogni volta che viene interrogato sull'iperinflazione. Se la mia tesi è corretta, si dovrebbero trarre tre conclusioni:

  • Inflazione alta e tassi di interesse nominali alti non sono incompatibili, ma vanno di pari passo: Non ci può essere iperinflazione senza tassi di interesse nominali alti,
  • Le persone nel Gold Anti-Trust Action Committee rimarranno senza lavoro, e
  • Verrà smentita la raccomandazione di Jim Rogers di acquistare terreni agricoli.



Un'analisi forense delle valute morte

Quando penso all'iperinflazione, penso alle valute morte. Sono la prova migliore. Vi è un modello comune in ognuna di loro e no, non sto parlando delle banconote da sei a otto cifre o della carenza di beni. Questi sono solo sintomi. Nei tempi moderni, dietro la morte di ogni moneta si è registrato un deficit quasi fiscale. Così, in breve, quando qualcuno chiede: Qual è la causa dell'iperinflazione? La risposta è: Deficit quasi fiscali! Perché non abbiamo ancora visto un'iperinflazione? Perché non abbiamo avuto deficit quasi fiscali!



Che cos'è un deficit quasi fiscale?

Un deficit quasi fiscale è il deficit di una banca centrale. Dalla Germania all'Argentina allo Zimbabwe, i processi iperinflazionistici sono sempre stati alimentati da tali deficit. I deficit fiscali monetizzati producono inflazione. I deficit quasi fiscali (per definizione, sono monetizzati) producono iperinflazione. Ricordate che le perdite di capitale a causa della riduzione di prezzo degli asset non influenzano le banche centrali: Non hanno bisogno di modellarsi al mercato. Esse indicano il modello.

Le uniche perdite che possono influenzare significativamente le banche centrali derivano dai flussi (ad esempio, i deficit), come le perdite nette di interessi. Tali perdite risultano dal pagamento di un interesse superiore sulle loro passività (es. delle banche centrali) rispetto a quello che ricevono dai loro asset. Queste perdite non lasciano altra alternativa alle banche centrali se non quella di monetizzarle, in un circolo vizioso mortale. Sono come buchi neri: Una volta intrappolate, non c'è via d'uscita, perché i tagli (fiscali) alla spesa non sono più rilevanti, a meno che non producano un'eccedenza sufficiente da compensare i deficit quasi fiscali. E questo, per definizione, è impossibile.

Ciò fa avanzare domande come queste: Perché una banca centrale dovrebbe pagare interessi sui suoi debiti? Perché la monetizzazione delle perdite conduce necessariamente ad un processo a spirale?





Perché una banca centrale dovrebbe pagare interessi sui suoi debiti?

Questo è un punto chiave per capire l'inflazione. Secondo gli economisti mainstream, l'inflazione è un processo che si verifica una volta che viene eliminato il potenziale output gap di una zona monetaria. L'inflazione è la conseguenza del raggiungimento della piena occupazione delle risorse (così dicono), e pongono la situazione nel contesto "dell'idraulica." Nella figura qui sotto, ho illustrato questo contesto, mostrando due bicchieri: Uno non è pieno, e quindi, non ci dovrebbero essere pressioni inflazionistiche.




Vi prego, non ridete dell'immagine. Contiene anche una citazione di un discorso tenuto qualche mese fa dal Governatore della FED Jeremy C. Stein, che utilizza questa stessa metafora per illustrare come la FED pensi alle sue politiche. Se non fosse così triste, sarebbe comico. Ed è triste perché non vi è assolutamente alcuna prova storica di una nazione sostenibile che vivesse con un'inflazione generante una piena occupazione. In realtà, è tutto il contrario: L'inflazione produce disoccupazione, che genera carenze ed ulteriore inflazione. Questo è il motivo per cui tutta questa situazione è così triste. Milioni di vite sono state e continueranno ad essere rovinate a causa di questo errore.

La verità è che l'inflazione e la repressione finanziaria sono inseparabili. Sono facce diverse della stessa medaglia, e con lo sviluppo dell'inflazione, la repressione finanziaria si trasforma in palese confisca. A Dicembre di quest'anno, abbiamo avuto un aumento della repressione finanziaria, per lo più sotto forma di manipolazione dei prezzi. Alcune di queste manipolazioni sono palesi, come per i tassi di interesse, ed alcune sono nascoste, come per l'oro, per l'indice dei prezzi al consumo o per il tasso di disoccupazione. Ma al crescere dei deficit fiscali negli Stati Uniti, la manipolazione sarà sempre più palese e la paura della confisca sarà molto tangibile. Sì, la manipolazione sarà così palese che anche il GATA (Gold Anti-Trust Action Committee) perderà completamente la sua ragion d'essere. Sarà inutile denunciare quello che sarà già di dominio pubblico.

Per quanto riguarda la paura della confisca, un buon esempio è il calo dei depositi nelle banche della periferia della zona Euro. Qualsiasi investitore razionale poteva vedere che la sua banca era stata costretta ad acquistare debito senza valore e che la probabilità di rimanere imprigionato in una corsa agli sportelli bancari era esponenziale aumentata. I responsabili politici della zona Euro hanno scelto di non percorre la strada della confisca. Era troppo presto per farlo, data la presenza di altre alternative. Ma i depositi sono scesi comunque, e per ripristinarli, la Banca Centrale Europea dovrà pagare tassi di interesse più elevati sui propri acquisti sterilizzati quando infine si impegnerà nell'OMT (es. acquisto di debito sovrano con scadenza inferiore ai tre anni). Ho spiegato tutto ciò a Settembre: Dal momento che il sostegno della BCE rimuove il rischio di default (sul debito sovrano da 1 a 3 anni), la vendita del debito sovrano alla banca centrale in cambio di contanti sarà una proposta perdente per le banche. Le banche della zona Euro richiederanno che gli acquisti vengano sterilizzati, per ricevere in cambio debito della banca centrale ad un tasso di interesse accettabile. Questo tasso dovrà essere superiore a quello attuale. Questo è il motivo, a mio parere, per cui stiamo assistendo ad un Euro più forte e bond USA più deboli.



Perché un governo vuole mantenere un certo livello di depositi?

Agli stati servono i depositi bancari per finanziare i bond, venduti coattamente alle loro banche. Le normative, la pressione sui banchieri, le minacce, tutto fa parte degli stessi mezzi per costringere i banchieri a finanziare i loro debiti con i vostri risparmi. C'era questo dietro alle mosse fallimentari del 2012 per distruggere i fondi del mercato monetario USA?

In sostanza, l'iperinflazione è il piano di salvataggio ultimo e più costoso di un sistema bancario fallito; un piano che tutti i titolari della moneta sono costretti a pagare poiché è una proposizione perdente, proprio perché finisce inevitabilmente con la sua distruzione finale. L'iperinflazione è il vomito dei sistemi economici: Esattamente come qualsiasi altro vomito, è una cosa molto buona, perché tutti noi possiamo finalmente sentirci meglio. E' come se vomitassimo il marcio del sistema.



Perché i depositanti non vorrebbero rinnovare i depositi?

Ogni volta che il peso dei deficit supera una certa soglia, la gente comincia a fuggire in massa dal sistema. Non solo ritira i propri risparmi dal sistema, ma cerca anche di generare guadagni al di fuori di esso. E' da tempo immemorabile che accade questa storia. Di seguito viene riportata una foto di monete sepolte trovate a Hertfordshire. Si presume che siano state accumulate nel IV secolo durante gli ultimi anni della dominazione Romana.




Allora e ora, la pressione fiscale finì per distruggere i mercati dei capitali e il commercio. Nelle fasi iniziali, tutti smettono di investire e raccolgono con qualsivoglia mezzo il capitale che può essere recuperato. Nessuno dovrebbe essere sorpreso se, con questi bassi tassi di interesse, aumentano i pagamenti dei dividendi e si intensifica l'ondata di riacquisti di azioni. La contrazione del sistema aggrava il calo delle entrate fiscali e l'intervento delle banche centrali, che portano automaticamente a deficit quasi fiscali. La produzione cala e la carenza di beni, con l'aumento della circolazione del denaro, innesca una forte inflazione. Ne segue un controllo dei prezzi.

Se tutto ciò è corretto, Jim Rogers ha torto e non dovreste comprare terreni agricoli. L'agricoltura non sarà redditizia. L'aumento dei prezzi alimentari non sarebbe un segnale per incentivare l'agricoltura, ma il riflesso del fatto che l'agricoltura non è redditizia perché è facile da tassare. Da qui, la carenza di cibo. Lo stesso vale per il settore immobiliare in generale, con l'aumentare del governo della folla e con i diritti dei debitori favoriti rispetto a quelli dei creditori e dei proprietari terrieri. L'iperinflazione, pertanto, non è solo un abbandono di una valuta, ma dell'intero sistema economico. Migliaia di anni di Diaspora ci stanno urlando che il vantaggio dell'oro come bene di facile trasporto e asset di riserva non sono da sottovalutare.



Perché non abbiamo visto ancora un deficit quasi fiscale e quanto siamo vicini dal vederne uno?

Arrivati a questo punto, penso che sia facile vedere come i tassi di interesse nominali alti (per attrarre i depositi) e l'iperinflazione vadano a braccetto. La perdita di fiducia nel sistema spinge i tassi nominali in alto, cosa che causa maggior dolore nella produzione scatenando carenze di beni e prezzi più alti. Von Mises, ad esempio, ricordava che nel caso dell'iperinflazione Tedesca, "[...] Con un tasso di interesse (nota mia: nominale) del 900% nel Settembre 1923, la Reichsbank stava praticamente dando via i soldi [...]" (Capitolo 7, in “Money, Method, and the Market Process”).

Francamente, non ho una risposta definitiva alla domanda sul perché non abbiamo ancora visto un deficit quasi fiscale. Ma posso intuire che siamo ancora lontani dal vederne uno. Ci sono molti fattori in gioco. L'esistenza di piani pensionistici coercitivi (cioè, i soldi presi coercitivamente dai salari per finanziare distribuzioni collettive) potrebbe giocare un ruolo importante. Questi fondi sono "soldi degli altri" agli occhi dei manager e non rischieranno le loro carriere per proteggerli dagli stati che li costringeranno ad assegnare un rischio pari a zero ai bond del Tesoro degli Stati Uniti. È concepibile che all'aumentare delle perdite nei fondi, i contribuenti si sveglino e decidano che è meglio lavorare al di fuori del sistema che al suo interno, per evitare questa tassa nascosta. Proprio come i Romani lasciarono la città, milioni di lavoratori in tutto il mondo sviluppato potranno decidere di diventare lavoratori autonomi e lasciare il sistema. Si tratta di una caratteristica tipica delle economie in via di sviluppo.

Fino ad ora, la Federal Reserve non ha nemmeno avuto bisogno di sterilizzare ciò che stampa. La Banca Centrale Europea ha dovuto sterilizzare, ma il mercato non richiede sulle sue passività un tasso di interesse superiore a quello del debito sovrano che acquista. Non ancora... Forse perché il mercato continua in qualche modo a ritenere che la struttura istituzionale dell'Unione Monetaria Europea sia aggiustabile. Ulteriori declassamenti del rating del centro Europa, il contemporaneo aumento del debito sovrano della Germania e i default aziendali per bond denominati in Dollari cancelleranno infine questa convinzione. Per ora, la Banca Centrale Europea è riuscita a non pagare nemmeno gli interessi sui depositi.

Se devo pensare ad un innesco principale e più probabile per deficit quasi fiscali, allora punto il dito verso il futuro piano di salvataggio per la prossima ondata di default aziendali, in particolare nella zona Euro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


12 commenti:

  1. Agli stati servono i depositi bancari per finanziare i bond, venduti coattamente alle loro banche. Le normative, la pressione sui banchieri, le minacce, tutto fa parte degli stessi mezzi per costringere i banchieri a finanziare i loro debiti con i vostri risparmi.

    ILLUMINANTE,

    GRAZIE

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  2. Ciao

    Con Gary North credo di più ai default che all' l'iperinflazione che non conviene alle banche commerciali. E nel 2013 mi aspetto:
    Eurobond, eurozona a due o tre velocità, default e ristrutturazioni dei debiti pubblici di alcuni stati.
    Divieto o forti limitazioni sull' uso del contante.
    Introduzione di altre tasse e confische.
    Aumento della disoccupazione.
    Guerra delle valute momenti.
    Guerra in Siria ed Iran.
    Ma finquando i superdiscount avranno qualcosa da vendere... Non cambierà nulla.

    Spero di sbagliarmi su tutto.

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    1. Ciao Francesco

      ho letto su Usemlab di un bigbang per il 3 gennaio pv. Partecipi?

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  3. Ciao Andrea.

    >Divieto o forti limitazioni sull' uso del contante.

    Il cosiddetto "bing bang" che hai letto su Usemlab verterà proprio su questo argomento. Non ti voglio aggiungere altro perché potrai vedere con i tuoi occhi cosa accadrà il 3 Gennaio alle 0:01. Ti consiglio, quindi, di sintonizzarti su Freedonia a quell'ora e scoprirai di cosa si tratta.

    Coni banchieri centrali e commerciali abbiamo iniziato a capire che possiamo aspettarci di tutto. Oggi pare che abbiano la situazione sotto controllo, domani sono ad un passo dal cadere a terra perdendo tutti i denti. Il mercato infine scoprirà tutte le loro carte e volenti o nolenti saranno costretti ad arrendersi all'evidenza della situazione: perderanno il controllo. Iperinflazione e Grande Depressione, sono queste le opzioni che stanno ritardando. Uno dei due eventi ci porterà al redde rationem; quale però ancora non si può dirlo.

    Quello che l'iperinflazione non cancella sono le passività non finanziate degli stati che hanno stipulato con i cittadini al giorno del pensionamento. Sono degli oneri troppo grandi da soddisfare. E' stata promessa la Luna, e la maggior parte delle persone ha creduto a questa sciocchezza. Queste passività rimarranno anche dopo una iperinflazione o depressione. Le valute possono morire, ma con esse non muoiono queste passività.

    Solo il default può cancellare questo peso, ma è una soluzione politicamente suicida da prendere "consapevolmente" da parte dei pianificatori centrali. Stanno cercando una soluzione a questo frangente in cui il mercato ha messo in scacco l'intero impianto centrale costruito su un grande bluff. Lo stato è condannato, questa verità verrà innegabilmente a galla quando verranno infrante le promesse che sono state stipulate con i cittadini.

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    1. Sei sempre ottimista.
      Le promesse infrante provocheranno tragedie.
      Quando muore la moneta, quando muore il diritto...

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  4. Vi porterò tesi a supporto, di materiale ce n'è. E' il tempo che scorre lento, purtroppo.

    Stay tuned.

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  5. Anche Ron Paul ha detto che "c'è un limite a tutto questo".
    Che i mercati cominciano a dirlo.
    La situazione è insostenibile ed avrà il suo destino.

    Chiedo: Cosa renderà conveniente ai mercati il crollo del sistema monetario dollarocentrico?
    Quale vantaggio?

    Quando il crollo sarà meglio dello status quo?
    Oppure crollerà da sé per implosione?
    Cosa impedirà ai grandi finanziatori del sistema di continuare a fidarsene?

    Cosa riempira' il vuoto che si creerà?
    Possibile che tutto crolli prima del palesi dell'alternativa?

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  6. La questione del "a chi conviene" riassume tutta l'azione che i pianificatori centrali hanno finora riversato nei mercati mondiali. La convenienza di una situazione appare quando un determinato soggetto è in possesso di un qualcosa che gli conferisce un certo vantaggio su un altro individuo. Di solito questa situazione esaurisce la sua funzione una volta che l'individuo ha utilizzato il suo vantaggio ed esso non può più essere utilizzato una seconda volta a causa dell'adattamento dell'altro individuo a quella situazione (es. ladro furbo contro passante ingenuo).

    Quello che invece oggi è in ballo è ben più grosso e prevede un costante vantaggio di una ristretta cerchia di persone nei confronti di tutti gli altri. Questa cerchia ristretta formata da gruppi privilegiati ha tutto l'interesse a far perpetrare il più a lungo possibile la situazione attuale, ha tutto l'interesse quindi a congelare in questo attimo il mercato. Vuole inchiodare a terra il dinamismo del mercato. Con sotterfugi ci sono riuscito per circa 100 anni, ma la forza della storia sta facendo il proprio corso mandando in pezzi i piani ben congeniati di questi gruppi privilegiati. Il dinamismo del mercato è una forza troppo potente da poter fermare proprio perché al suo interno contiene innumerevoli variabili che l'intelletto umano non può controllare.

    Tali piani ben congeniati si stanno scontrando contro questa realtà, ogni giorno sul muro della coercizione appare una nuova falla (es. Bitcoin, YouTube, homeshooling, ecc.). Se ciò non fosse vero i vari socialismi sperimentati nel passato sarebbero fulgidi ancora ora, addirittura non sarebbe morto nemmeno il feudalesimo. Ma come ben sappiamo queste sono epoche sepolte grazie alla scure dell'imprenditorialità. "L'arma" ultima del mercato.

    Qualunque modo i pianificatori centrali adottino per ritardare il crash finale sarà spazzato via dalla forza dinamica degli individui che compongono la società. Lo stato imploderà. Difficile dare tempi certi, dal cilindro escono piani sempre più fantasiosi. Ma accadrà.

    Guarda la Cina, ad esempio, fino a poco tempo fa era la principale sostenitrice del debito USA. Ma pian piano se ne sta tirando fuori. Hanno visto il bluff.

    Cosa lo sostituirà? Questa è una domanda che può avere una sola risposta: non lo so. :)

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  7. Cos'è sto big bang del 3 gennaio anche io l'ho letto su usemlab

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  8. Ti ringrazio Francesco perché hai dato una magnifica risposta alle mie provocatorie domande.
    I miei nipoti sono affascinati dalle spiegazioni credibili che fornisce la teoria austriaca.
    Assai meno i loro genitori piddini.
    Insomma, sanno che hanno uno zio quasi rivoluzionario. Un anarcocapitalista!
    Non puoi sapere la faccia stupitosarcastica dei loro genitori politicallycorrect, benpensanti, statolatrici e anticomunisti dentro....
    Che goduria! Sono lo zio... Pazzo!
    :-P

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  9. Non anticomunisti ma cattocomunisti.
    T9 idiota

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  10. Ciao Luca.

    Vedrai, vedrai. Alle 0:01 del 3 Gennaio sarà tutto chiaro. Connettiti (e connettetevi) su Freedonia per quell'ora. Lasciatemi creare un po' di suspance. :-)

    ***

    Andrea, la mia risposta in realtà era solo il preludio alle portate successive che si indirizzeranno ai tuoi quesiti. Questo discorso non si chiude certamente stasera. ;-)

    Nel frattempo: Asia Shuts Obama Out of New Trade Bloc: What You Really Should Worry About. (Grazie a Niki per la segnalazione.)

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