mercoledì 16 maggio 2012

La Tesi dell'Austerità

Ora che la festa dei tassi di interesse agevolati è finita, le nazioni-zombie, che restano profumate ed intatte solo grazie al liquido dell'imbalsamazione fornito dalla BCE, vogliono divorare ciò che ne rimane di coloro che hanno garantito il loro "svago": i contribuenti Tedeschi. I PIIGS con l'entrata nell'euro beneficiarono enormemente dai tassi di interesse della Germania, i quali avrebbero permesso loro di allegerirsi dal peso dei rispettivi debiti applicando una politica economica sensata. Mentre la Germania implementava riforme strutturali in grado di rifornire vitalità al proprio settore commerciale, i paesi della periferia si sollazzavano in allegri deficit aumentando il proprio carico di debito. I tassi di interesse sui debiti, quindi, erano artificalmente bassi edi vari governi dei PIIGS li hanno sfruttati per generare consensi tra la popolazione. La Germania, tirata dentro l'euro "per la giacchetta," ha garantito per le sconsideratezze degli altri; invece di istituire commissioni su commissioni per ripetere cose note già da 30 anni sulla spesa pubblica, i teutonici hanno rinvigorito la propria economia tagliando la spesa pubblica ed abbassando le tasse. Non solo ha garantito i vari fondi per la stabilità economica, ma la Bundesbank stessa è esposta nei confronti delle follie altrui. I Tedeschi sono incazzati con la Merkel non per l'austerità, ma perché si sono stufati di tirare la carretta per gli altri. Il Keynesismo è dilagante in Europa, ora si attendono solo gli elicotteri con qualche altro sacco di coriandoli colorati. Piazzate le vostre scommesse.
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di Gary North


I Keynesiani e gli anti-Keynesiani dichiarati si sono uniti al fine di promuovere un errore intensamente Keynesiano: l'austerità fiscale Europea come un fattore negativo. Un collaboratore di Forbes si riferisce all'austerità come ad una spirale di morte.

La parola "austerità," con l'inizio della crisi del debito del governo Greco due anni fa, è stata utilizzata dai media finanziari in un senso, e solo un senso: riduzione della spesa da parte dei governi nazionali. La parola non è usata rispetto all'economia nel suo complesso.

C'è di più: la parola è stata usata per spiegare la contrazione delle economie in Europa. Le riduzioni della spesa pubblica si dice che abbiano causato la contrazione delle economie. Questa spiegazione si basa sul manuale del Keynesismo.

I Keynesiani chiedono un aumento della spesa pubblica. Questo è il cuore del Keynesismo. Il Keynesismo si basa su un mantra: "La spesa pubblica risolve le recessioni." Tutto il resto è periferico: l'inflazione monetaria, la tassazione graduale, e il libero scambio. Questi problemi periferici saranno sempre sacrificati a favore della premessa economica suprema: "La spesa pubblica risolve le recessioni."

È da qui che dovrebbe iniziare ogni analisi sul Keynesismo. Qualsiasi dottrina economica, qualsiasi politica economica, qualsiasi soluzione proposta per l'attuale crisi deve essere valutata in termini di questo mantra. Tutto ciò che non inizia e finisce con il mantra non è Keynesismo.

È un segno del trionfo supremo di ogni ideologia, quando i critici auto-professati dell'ideologia adottano sia le sue conclusioni che la sua retorica, e lo fanno senza saperlo. Ciò significa che i promotori dell'ideologia hanno fissato i termini del discorso pubblico. E' molto difficile sostituire un'ideologia o visione del mondo, una volta che i suoi promotori hanno definito i termini del discorso.

Può essere fatto, ovviamente. Ma per fare questo, i promotori di una visione concorrente devono esporre sia gli errori del sistema esistente sia l'accordo implicito dei suoi presunti critici. Ciò non conquista amici fra le sfortunate truppe che pensano di segnare vittorie significative parlando contro gli aspetti periferici dell'ideologia nemica, pur accettando i suoi presupposti centrali e le principali prescrizioni della linea politica. Col tempo se la sono bevuta completamente.



IL FARAONE E LE RANE

Un esempio recente anti-Keynesiano e di buone intenzioni, ma concettualmente confuso, è stato pubblicato su Forbes. Aveva un titolo forte: "Il Keynesismo E' la Nuova Peste Nera." Suggeriva che la grande tragedia dell'Europa di oggi è "l'austerità."

Come ho già detto, i media finanziari definiscono universalmente l'austerità come tagli alla spesa pubblica. Non ho mai visto la parola usata in altro modo nel corso degli ultimi due anni. Ogni autore che usa la parola in qualsiasi altro modo deve spiegare ai suoi lettori questo nuovo utilizzo. L'articolo di Forbes non offriva alcuna distinzione di questo tipo o di definizione alternativa. Ritengo pertanto di dover analizzare la parola: austerità.

Se l'austerità è il grande male, allora la conseguenza è inevitabile: quello che ripristina la spesa pubblica e quindi supera l'austerità è positivo.

Questo mi ricorda il Faraone che decise di non lasciare che gli Israeliti viaggiassero per una settimana per fare sacrifici in nome di Dio. Mosè ed Aronne tentarono quindi di convincerlo con una serie di piaghe. Una di queste erano le rane. Il terreno si riempì di rane. Ovunque qualcuno camminava, calpestava rane.

I maghi di corte dovevano fare qualcosa. Risposero con una manifestazione pubblica della potenza della loro magia che era alla pari di quella di Mosè ed Aronne. "E i magi fecero lo stesso con le loro arti occulte, e fecero salire le rane sul paese d'Egitto" (Esodo 8:7).

In qualche modo, immagino che il Faraone urlasse: "No, no, teste di legno: basta rane! Meno rane!" Ma i testi non lo riportano.

La soluzione alle rane della recessione Europea non è una spesa pubblica crescente. Piuttosto, è l'opposto: una spesa pubblica ridotta. In breve, la soluzione è una maggiore austerità.



IL MANTRA DELL'AUSTRISMO

Anche gli economisti Austriaci hanno un mantra: "la riduzione delle imposte aumenta la libertà." La libertà è necessaria per la crescita economica.

Se un governo moderno non può ridurre le tasse senza andare in bancarotta, allora deve tagliare la spesa se sceglie di non andare in bancarotta.

In Europa i governi nazionali stanno andando tutti in bancarotta. Anche il Giappone. Così anche l'America. La soluzione è quella di tagliare le tasse e tagliare le spese anche di più.

"Basta spesa pubblica. Meno spesa pubblica!"

"Basta deficit pubblici. Meno deficit pubblici!"

"Basta tasse. Meno tasse!"

"Basta denaro fiat. Meno denaro fiat!"

In breve: "Lascia andare il mio popolo!"

Con questo in mente, esaminiamo un articolo che sostiene che l'austerità è la grande minaccia per la prosperità dell'Europa.



UNA SPIRALE DI MORTE?

L'articolo inizia con un sondaggio sulla politica Europea. Sottolinea che gli elettori stanno prendendo a calci i politici nazione dopo nazione. Sarkozy è stato il numero otto nel corso dell'ultimo anno. Perché succede? Ecco la risposta proposta:

Gli elettori di Spagna, Grecia, Francia, ecc, capiscono che le loro élite di governo hanno spinto le loro economie in una spirale di austerità mortale, e hanno manifestato la loro infelicità alle urne.

La questione più fondamentale è questa: Perché queste élite spingono le loro rispettive economie in questa presunta spirale di morte? Perché le élite fedeli al Keynesismo fanno una cosa simile?

Non dobbiamo essere ingenui. L'Occidente è stato gestito dalle massime élite Keynesiane, o politici con idee Keynesiane, sin dal 1930 – sei anni prima che Keynes offrisse la sua giustificazione illeggibile alle politiche dei politici: "La Teoria Generale dell'Occupazione, dell'Interesse e della Moneta."

La banca centrale Keynesiana ha spinto le economie Europee in un boom, dal 2001 al 2007. Agli elettori è piaciuto molto. I tassi di interesse erano bassi. C'erano un sacco di soldi per comprare case. Le economie del sud – "Club Med" – erano in pieno boom. Così anche il membro onorario del Club Med: l'Irlanda. I valori delle proprietà in Irlanda sono quadruplicati. Tutto era destinato a durare per sempre. Le élite – soprattutto gli economisti – non hanno emesso alcun avviso, tranne gli economisti Austriaci, che erano scaricati, come sempre, come dinosauri.

Poi è arrivata la fase del bust. Quello che la Banca Centrale Europea ha fatto prima del 2007 – inflazionare – lo ha fatto in modo più aggressivo sin dal 2008. I governi hanno avuto deficit ancora più grandi. Tutti hanno implementato stimoli Keynesiani. Non ha funzionato. L'Europa sta cadendo di nuovo in una recessione.

Nella primavera del 2010, gli investitori del nord Europa hanno compreso il fatto che i residenti del Club Med non potevano competere economicamente. Hanno continuato ad avere deficit con il Nord. Queste popolazioni vivevano col denaro preso in prestito dal Nord. Così anche i loro governi. Non avevano alcuna intenzione di rimborsare tali prestiti.

Nessuno? Questo è ciò che insegna il Keynesismo. I prestiti governativi non verranno ripagati. Mai. Il debito pubblico crescerà. Così anche la prosperità.

Due anni fa, il Partito Socialista della Grecia ha scoperto quanto il governo fosse immerso nel buco del debito. Poi i tassi di interesse hanno iniziato a crescere nei paesi PIIGS. I governi PIIGS sono rimasti intrappolati. Non potevano avere deficit sempre più grandi, perché il costo dei prestiti era in aumento.

Fu allora che la realtà del Keynesismo ha colpito: i deficit contano. Il denaro non è gratuito. I debiti devono essere rinnovati al tasso di interesse di mercato. Che orrore!

Fu allora che i governi del Sud iniziarono a tagliare la spesa. Non di molto, si capisce. I deficit sono ancora a livelli senza precedenti: oltre il 6% del PIL.

I Keynesiani hanno definito ciò "austerità."

Non è austerità. E' spesa a deficit su vasta scala. L'austerità è dove i governi nazionali hanno avanzi ed utilizzano i proventi in eccesso per ripagare il debito nazionale.

Non c'è stata austerità in Europa sin dal 1914 circa.

Il gold coin standard forzava l'austerità, dal 1815 al 1914. Quella era la sua funzione principale ed il suo grande servizio all'umanità. Ha mantenuto austeri i governi dell'Occidente. Ciò ha consentito al settore privato di cenare in un banchetto in continua espansione.

I Keynesiani odiano il gold coin standard. Questo perché credono che l'elevata spesa pubblica sia alla base dell'elevata spesa dei consumatori, e la spesa dei consumatori – non il risparmio privato – è il fondamento della prosperità.

La popolazione, che preferisce la spesa al consumo al posto del risparmio, festeggia con la politica del Keynesismo. Deficit senza fine, prestiti indolori, crescita senza sosta: la promessa dei Keynesiani e gli elettori ci credono.

Ma il giorno della resa dei conti è arrivato nel 2010. Il denaro gratuito è diventato costoso. La festa non si è fermata, ma alcuni degli ospiti sono stati mandati a casa affinché raggiungessero i giovani adulti, che si sono seduti a guardare la TV perché non ci sono posti di lavoro.

La popolazione si sente tradita. Gli elettori hanno creduto nel sogno Keynesiano, che è stato scandito dalla massima Keynesiana, che diceva: "Se tu sei il figlio di Dio, dì che questi sassi vengano trasformati in pane" (Matteo 4:3). Quando il soggetto di questa sfida si rifiutò di abboccare all'amo, il Keynesiano andò in cerca di altri acquirenti. Nella seconda metà del XX secolo, li trovò. Molti. Milioni. I politici promisero di compiere l'impresa. Gli elettori li applaudirono.

Ma i tempi sono cambiati, ci dice l'articolo.

Purtroppo per l'Europa e per il mondo in questo momento, non ci sono candidati e/o partiti pro-crescita nel Continente che possono offrire sollievo dai programmi di austerità che stanno stritolando le loro economie. Con nessuno per cui votare, tutto quello che gli elettori Europei hanno fatto è stato votare contro. Hanno cercato di registrare la loro protesta sconfiggendo i politici storici.

I politici storici hanno fatto troppe promesse. Avevano detto per molto tempo agli elettori che i deficit non contano. I deficit non avevano importanza fintanto che le banche dell'Europa settentrionale continuavano ad erogare prestiti ai PIIGS associati ai tassi della frugalità Tedesca. Ma poi è arrivata la realtà.

Tutta l'Europa è in recessione, e in Grecia, Spagna e Portogallo sono in depressione. Cosa dovrebbero fare le persone se gli chef economici sia di sinistra che di destra stanno offrendo lo stesso menù velenoso fatto "d'austerità"?

I bilanci in pareggio rimangono un miraggio ormani. I tagli alla spesa, che sono fatti in nome della riduzione dei deficit a circa il 3% del PIL in dieci anni, fanno parte di un "menù d'austerità velenoso." Per metterla in una terminologia più familiare, ci sono troppe pietre e poco pane. Gli elettori non lo tollerano.

Il motivo per cui non ci sono chef che promuovono la crescita economica è semplice: qualcuno deve rinnovare la crescita della spesa pubblica. Chi sarà? Chi vuole fidarsi dei PIIGS?

Più forte gli elettori urlano sull'austerità, minore sarà il numero di prestatori, vale a dire prestatori a tassi inferiori al 10%.



PESTE!

L'articolo arriva finalmente al punto.

Allora, che cosa è successo in Europa? La risposta breve è, "la peste." La Peste Nera del XIV secolo è stata causata dal batterio Yersinia pestis, che venne diffuso dai topi. La peste di oggi è il risultato del Keynesismo, che viene diffuso dai dipartimenti di economia delle università più importanti e dal New York Times. Purtroppo, a differenza del Yersinia pestis, il Keynesismo non risponde agli antibiotici.

Come l'articolo definisce il Keynesismo? Erroneamente. Dice che i Keynesiani favoriscono gli aumenti fiscali ed i tagli alla spesa.

L'austerità, come attualmente praticata in Europa, si basa sulla convinzione Keynesiana che gli aumenti fiscali ed i tagli alle spese statali hanno lo stesso effetto sia sul deficit pubblico sia sull'economia. Infatti, i ceppi più virulenti del Keynesismo fanno credere alle persone che l'aumento delle aliquote fiscali marginali superiori e l'aumento della spesa pubblica possono realmente incrementare il PIL, perché "i ricchi" hanno una "propensione marginale al risparmio" più alta rispetto ai destinatari delle elargizioni governative.

François Hollande, il vincitore delle elezioni di Domenica in Francia, è un Keynesiano. Ritiene che aumentare l'aliquota fiscale marginale superiore in Francia al 75%, mentre si assumono 60.000 insegnanti sindacalizzati, migliorerà le cose.

Mi scusi? Che cosa ha a che fare un politico dichiaratamente socialista con il Keynesismo? Il Keynesismo è quello che proclama Paul Krugman, ovvero una maggiore spesa a deficit, più una sufficiente espansione monetaria della banca centrale per finanziare questa espansione.

Quale economista Keynesiano o politico è risultato esplicitamente a favore dei tagli alla spesa, vale a dire, l'austerità? Gli economisti Austriaci sì. Ron Paul, ad esempio. Questo è il motivo per cui gli Austriaci e Ron Paul sono stati emarginati dai media Keynesiani come fanatici.

Per un leader la cui mente è stata infettata dal Keynesismo, ha senso cercare di chiudere un deficit di bilancio con una combinazione di aumenti fiscali e tagli alla spesa, con il saldo tra di loro determinato da una combinazione di considerazioni politiche e di "equità."

Ci sono molti politici in Europa che hanno imposto tasse ai ricchi. Gli elettori li hanno acclamati, come sempre. Gli elettori sono indignati per i tagli alla spesa. I tagli alla spesa riducono il flusso di fondi ai burocrati governativi ed ai clienti del welfare. Questo è il motivo per cui i membri sindacali sono insorti in Grecia.

Il Keynesismo tradizionale invoca una maggiore spesa, più debito, e – se i prestatori privati richiedono tassi di interesse alti – un'espansione monetaria da parte della banca centrale per acquistare debito pubblico. L'articolo respinge saggiamente la monetizzazione. Ma non invoca un gold coin standard. Piuttosto, difende l'euro.

Dannosa come gli aumenti fiscali, la depredazione monetaria è peggio. Solo un Keynesiano potrebbe pensare che la sostituzione dell'euro con una nuova dracma potrebbe essere una soluzione per la Grecia. Il risultato sarebbe una nuova moneta sostenuta dalla piena fiducia e credito di un governo in cui nessuno avrà fiducia e al quale nessuno estenderà il credito. In realtà, il crollo dell'economia Greca non attenderebbe nemmeno l'introduzione della nuova moneta. Non sarebbe possibile mantenere segreti i preparativi per una nuova dracma, ed anche le voci di una simile mossa sarebbero sufficienti a creare una corsa catastrofica al sistema bancario Greco. Capitali, e persone con i capitali, fuggirebbero.

L'articolo soffre di un'illusione: che l'euro non sia solo un altro mezzo per l'inflazione, che sia qualcosa di più delle dracme per i Keynesiani.

La gerarchia politica Keynesiana ha imposto l'euro nei confronti degli elettori nel 1999. I portavoce dell'élite hanno criticato un'uscita della Grecia dalla zona euro. I tecnocrati Greci non eletti, come i tecnocrati di tutta l'Europa, erano o ex-dipendenti di Goldman Sachs o desiderosi di esserlo. Vengono ora buttati fuori dagli elettori. Gli elettori sono populisti e socialisti. Sono compagni di viaggio dei Keynesiani solo nella fase di boom del welfare state Keynesiano. Quando i nodi vengono al pettine, tornano ai vecchi tormentoni come l'emissione locale di denaro fiat, la tassazione dei ricchi, il sindacalismo, ed una maggiore spesa pubblica.



CONCLUSIONE

Il Keynesismo è in una spirale di morte. Così anche il socialismo populista. Così anche il fascismo del denaro fiat. Sono tutti in una spirale di morte perché tutti rifiutano questa premessa: "Minori sono le tasse, maggiore è la libertà."

La libertà prevarrà. Si tratta di una affermazione escatologica. Uno dei modi in cui prevarrà è attraverso il fallimento dell'ordine sociale Keynesiano: tassazione elevata, alta regolamentazione, spesa a deficit elevata, ed inflazione elevata.

Mettiamo il governo a dieta. Restituiamo l'austerità al ruolo a cui appartiene: la spesa pubblica.

Questo è ciò che gli elettori Europei non vogliono. Questo è ciò che otterranno.

"Non meno austerità. Più austerità!"


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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