martedì 15 maggio 2012

Il Bust di Bernanke: Perché, Come e Quando

Esattamente lettori di Freedonia, voi che seguite il blog dall'Ottobre dell'anno scorso sicuramente ricorderete questo articolo. Adesso l'orologio sta segnando l'ora del bust della Cina; non solo, ma come ricordavo nell'anteprima di quest'altro articolo, anche gli altri paesi BRIC stanno affrontando i problemi di una realtà economica altamente distorta. Cosa egregiamente analizzata anche da questo articolo del Telegraph, solo che ad un certo punto se ne esce con questa supercazzola: "[...] Percependo quello che sta arrivando, il capo economista di Citigroup Willem Butier dice che le banche centrali globali non hanno ancora esaurito il loro arsenale. Possono e "dovrebbero" darci dentro col quantitative easing (QE), comprare tutto alla luce del sole, e "gettare denaro dagl ielicotteri.
Andrei anche oltre. Le banche centrali hanno il mezzo per sconfiggere qualsiasi depressione lanciando cotro di questa enormi acquisti di asset al di fuori del sistema bancario, operando attraverso i lmeccanismo classico della quantità di denaro di Hawtrey-Cassel finché il PIL nominale non è ripristinato alla sua linea di trend."
Ora ditemi, una bomba a mano senza spoletta diventa innocua se viene passata al tizio accanto a voi? Se, quindi, degli asset sono rischiosi come possono diventare "innocui" se la banca centrale li acquista stampando più denaro? Questa è la ricetta perfetta per prolungare il dolore, e renderlo più acuto nel tempo. Cosa accadrà quando la bomba a mano raggiungerà la stazione di benzina? Piazzate le vostre scommesse.
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di Michael Pollaro


Per i lettori del CONTRARIAN TAKE non sarà una sorpresa scoprire che siamo affezionati della Scuola Austriaca per quano riguada le questioni monetarie, in particolare le conseguenze non volute di una politica monetaria espansiva – bust economici.

Per gli Austriaci, TUTTI i "boom" economici fondati sull'espansione monetaria finiscono SEMPRE in bust economici, più o meno uguali per dimensioni ed intensità ai boom precedenti. Distorcendo il tasso di interesse ed i segnali dei prezzi e, di conseguenza, creando cattivi investimenti che infine dovranno essere liquidati, i boom monetari RICHIEDONO bust economici. Questo è vero indipendentemente da qualunque cosa l'economia e/o i mercati finanziari possano beneficiare a breve termine mediante questa espansione. E se tale espansione nasce attraverso la creazione di base monetaria della banca centrale (tramite acquisto di asset da parte della banca centrale e/o programmi di prestito) o tramite passività emesse dalle banche con i depositi a vista o ciò che gli Austriaci chiamano sostituti del denaro scoperti (quando si dice che le banche stanno facendo prestiti e/o acquistando asset), alla fine il risultato è sempre lo stesso: bust economici.

La nostra misura preferita dell'offerta di moneta – TMS2 (Vera Offerta di Denaro “Austriaca”) – ha registrato un altro aumento annuale a due cifre a Marzo, questa volta del 14.5%. E con questo sono 40 mesi consecutivi di aumenti annuali a due cifre. Affermando l'ovvio, siamo nel bel mezzo di un'esplosione monetaria.




Per gli Austriaci, questo non solo significa che stiamo guardando ad un altro bust economico, ma data la dimensione di questo boom monetario, un bust con una reale possibilità di superare tutto ciò che abbiamo visto nel recente passato. Sì, anche del boom immobiliare trasformatosi in crollo trasformatosi a sua volta in Grande Recessione.

Sulla base di un saggio che abbiamo scritto a Marzo, ecco il perché, il come ed il quando di quello che sarà il Boom di Bernanke – Bust in Potenza, dal nome dell'uomo più responsabile della sua genesi...



Il Boom di Bernanke – Bust in Potenza nel Contesto della Storia

Cominciamo questa discussione inquadrando l'attuale politica di espansione monetaria; vale a dire, il boom monetario di Bernanke, rispetto all'espansione monetaria che ha prodotto il Boom-Bust Tecnologico a cavallo del millennio e, naturalmente, al Boom-Bust Immobiliare trasformatosi in Grande Recessione del 2008-09.

In primo luogo, date un'occhiata ai seguenti due grafici che mettono a confronto i tassi di inflazione monetaria dei tre cicli di boom-bust, misurati in TMS2. Il primo grafico mostra il tasso di variazione annuale di TMS2. Il secondo grafico mostra la variazione complessiva...




Ora date un'occhiata a questa tabella, riassume le misure chiave complessive...




Questi grafici sono eloquenti. Giunto al suo quarantaquattresimo mese, il boom monetario di Bernanke misurato dal nostro TMS2 è aumentato in generale del 58% e monitorando l'ormai famigerato Boom-Bust Immobiliare l'aumento monetario è quasi salito in tutto e per tutto. Diavolo, a $3.1 biliardi dollari il boom monetario di Bernanke è già 1.6 volte la dimensione dell'aumento monetario che ha prodotto il Boom-Bust Immobiliare ed un enorme 4.5 volte la dimensione dell'aumento che ci ha dato il Boom-Bust Tecnologico. La cosa ancora più interessante è che il boom monetario di Bernanke è ancora forte. Come notato sopra, le ultime letture dal TMS2 mostrano un tasso di crescita annuale del 14.5% rispetto al tasso del 9%, e in decelerazione, osservato nel quarantaquattresimo mese del ciclo Boom-Bust Immobiliare.

Pensiamo che questo tipo di espansione monetaria garantisce un bust economico. In effetti, data la dimensione dell'aumento monetario finora, è molto probabile che il bust competerà con la dimensione e l'intensità del Boom-Bust Immobiliare trasformatosi in Grande Recessione. Peggio ancora, potremmo assistere a qualcosa di ancora più grande...



Il Boom di Bernanke – Bust in Potenza, Più Grande del Boom-Bust Immobiliare?

Sì, c'è una reale possibilità che l'incombente Bust di Bernanke potrebbe assestare un pugno ancora più potente di quello del Boom-Bust Immobiliare. Per un semplice motivo... Potrebbe essere in vista una maggiore espansione monetaria.

Avvistiamo tre forze inflazionistiche primarie...

In primo luogo, non è un segreto che la Banca Centrale Europea (BCE) e la Banca d'Inghilterra (BOE) stanno gestendo i loro acquisti di asset e programmi di prestito nel tentativo di iniettare denaro nei loro sistemi bancari fragili. Quello che è un pò più difficile da vedere è che il sistema bancario Americano è diventato uno dei principali beneficiari di quel denaro. Vedete, come illustrato da Kash Mansori nel suo saggio Europe’s Banking System: The Transatlantic Cash Flow, molti risparmiatori Europei sono piuttosto scettici nei confronti delle banche Europee e stanno riprendendo il loro denaro depositato, ora generosamente concesso dall'espansione della BCE e della BOE, e lo stanno ri-depositando nelle banche Americane percepite come relativamente sicure. Il risultato è una spinta dell'offerta di moneta degli Stati Uniti. Infatti, la BCE e la BOE hanno fatto schizzare i loro bilanci patrimoniali rispettivamente del 54% e 38% negli ultimi dodici mesi. In termini di dollari USA ciò è un incremento complessivo di circa $1.4 biliardi o del 44%. Eppure, contrariamente alla meccanica di base del denaro, i tassi di inflazione monetari nell'Eurozona e nel Regno Unito stanno languendo a minimi pluriennali...




Mentre è vero che la BCE e la BOE stanno lottando per compensare le liquidazioni degli asset bancari e la risultante distruzione dei depositi, questa è solo una parte della storia. L'altra parte della storia è il fatto che l'espansione della BCE e della BOE viene esportata negli Stati Uniti, contribuendo a quel robusto tasso di crescita annuale del 14.5% nell'offerta di moneta degli Stati Uniti.

Stiamo pensando che fino a quando il sistema bancario Europeo è considerato sospetto, il sistema bancario Americano e, pertanto, l'offerta di moneta Statunitense continueranno ad essere pompati dai flussi di deposito Europei. In effetti, vista la crescente crisi del debito sovrano in Europa, ciò è probabile con o senza l'aiuto della BCE e della BOE. Se la BCE e la BOE ritengono di dover continuare a far crescere i propri bilanci, tutto il denaro è più probabile che verrà esportato negli Stati Uniti.

In secondo luogo, come abbiamo discusso nel saggio del mese scorso, con le riserve in eccesso a circa $1.5 biliardi (a causa dell'acquisto triennale di asset da parte della Federal Reserve e dei programmi di prestito) le banche affamate di rendimenti – sostenute dalla liquidità migliorata e dai rapporti patrimoniali, con la Federal Reserve ed il governo degli Stati Uniti che ancora ripuliscono i bilanci bancari da mutui e debiti ipotecari e forniranno costi di finanziamento vicini allo zero forse fino al 2014 – sembrano sempre più disposte a piramidare su quelle riserve di moneta e di credito; cioè, creare sostituti del denaro scoperti concedendo prestiti ed acquistando asset. Date un'occhiata al recente tasso di variazione dei sostituti del denaro scoperti ed un sostituto del suo opposto, il credito bancario commerciale calcolato dalla Federal Reserve (il secondo rappresenta circa i quattro quinti del credito bancario totale). Entrambi hanno marciato costantemente più in alto ed attualmente stanno facendo segnare massimi da due anni e mezzo...




Come abbiamo fatto notare in questo stesso saggio, presupponendo un rapporto di riserva del 10% sui depositi bancari – il più alto rapporto di riserva obbligatoria sui libri – le banche potrebbero teoricamente triplicare l'offerta di moneta, e potrebbero farlo acquistando semplicemente titoli di stato.

Ora, non stiamo dicendo che le banche sono pronte a triplicare l'offerta di moneta, punto e basta. Da un lato, le banche devono essere sempre disposte ad abbandonare i 25 punti base che ricevono per le loro riserve in eccesso, così come la liquidità istantanea che forniscono tali riserve, per asset con un rendimento più elevato ma più rischiosi. Non è un ostacolo enorme per banche affamate di rendimenti che sono supportate dalla Federal Reserve, soprattutto se lo scambio è costituito da titoli del Tesoro USA o qualche altro investimento coperto dal governo, ma è pur sempre un ostacolo che potrebbe dare alle banche una pausa ad un certo punto lungo la strada. Allo stesso modo, i coefficienti patrimoniali delle banche agiranno quasi certamente come un vincolo per l'espansione del credito bancario a breve – volontariamente o attraverso un editto normativo – in particolare se le banche stanno allungando la curva del credito. Poi, naturalmente, dato il nostro carico di debito nell'economia, c'è sempre la possibilità reale di un grande evento di credito che potrebbe portare con sé la capacità di far deragliare anche il sistema bancario più affamato di rendimenti. E ultimo ma non meno importante, se l'offerta di moneta prendesse questo tipo di percorso esplosivo pensiamo che non passerebbe molto tempo prima che il dollaro USA venga cestinato, rendendo l'inflazione nei prezzi una questione nazionale e costringendo così la Federal Reserve ad interrompere le sue politiche di denaro a buon mercato. Detto tutto questo, tali vincoli sulla creazione di moneta bancaria sembrano essere di secondaria importanza per il momento, quindi ci potrebbe essere ampio spazio per una seria creazione di moneta attraverso le banche prima che tutti questi vincoli vengano presi in considerazione.

In terzo luogo, se i flussi Europei di deposito e/o le banche non riescono a raccogliere abbastanza espansione monetaria per ravvivare temporaneamente l'economia Statunitense e le buste paga ad un livello sufficiente per adattarsi ad una prudente deflazione della Federal Reserve guidata da un Presidente spaventato a morte da un tuffo in un double-dip in stile 1937 (che egli attribuisce alla mossa della Federal Reserve di distanziarsi da una politica monetaria accomodante), state sicuri che c'è sempre il QE III o qualche altro strumento monetario creativo dietro le quinte pronto a far impennare l'offerta di denaro in base alla falsa credenza che questo stimolerà la crescita economica a lungo termine.

L'effetto di tutta questa espansione monetaria – ciò che è già stato creato e ciò che probabilmente verrà creato – è che il boom monetario di Bernanke potrebbe benissimo essere sulla buona strada per divenire una delle inflazioni monetarie più grandi nella storia degli Stati Uniti e, di conseguenza, uno dei bust economici più grandi della storia degli USA.



L'Innesco del Bust di Bernanke

Non dirmi che cosa, dimmi quando, giusto? Ecco l'innesco, che trasformerà il Boom di Bernanke in Bust... Una cessazione, anche una netta diminuzione del tasso di creazione di moneta.

Vedete, una volta che l'economia è privata dei suoi steroidi monetari, gli investimenti errati creati sulle spalle di tutta questa espansione monetaria si riveleranno uno spreco, con capitali e lavoro malamente allocati. Il Bust di Bernanke farà seguito a quei cattivi investimenti quando verranno liquidati, il debito che li sotiene verrà purgato e il capitale ed il lavoro che hanno assorbito verrà rilasciato. Uno sguardo alla tempistica del Boom-Bust Immobiliare è istruttivo ed offre uno scorcio a cosa c'è in serbo per noi...




Si noti la decelerazione nell'offerta di denaro all'inizio della metà del 2003 e il suo precipitoso declino in seguito, saltellando dalla soglia del 10% nel secondo trimestre del 2004 verso uno sprofondamento all'1% nel terzo trimestre del 2006. Poco dopo, la crisi dei subprime era su di noi. Circa diciotto mesi dopo, la Grande Recessione.

Gli eventi che potrebbero portare ad una cessazione/diminuzione del tasso d'inflazione monetaria sono molti. Abbiamo accennato ad alcuni di loro sopra, come un grande evento di credito o un ritorno dell'inflazione nei prezzi come una questione nazionale, costringendo la Federal Reserve ad invertire la sua politica di denaro facile. Ma a rischio di sembrare troppo semplicistici, pensiamo che tali eventi, pur importanti, dovrebbero essere secondari. Data la natura predittiva del flusso e riflusso della massa monetaria, gli occhi di tutti dovrebbero essere puntati sull'offerta di moneta.



Basta Continuare a Stampare Moneta, Problema Risolto

Potreste chiedere, cosa succederebbe se l'offerta di moneta continuasse a crescere all'infinito, anche se questo significhasse semplicemente che il Presidente Bernanke fosse l'ultimo uomo in piedi davanti la stampante. Il Bust di Bernanke potrebbe quindi essere evitato? Ritardato sì, evitato no. La fine dei giochi anche in questo caso sarebbe un bust, solo che questo risulterebbe in un collasso inflazionistico del dollaro. In effetti, il modo più sicuro per creare una massiccia miseria economica è attraverso un'espansione infinita dell'offerta di moneta e del credito da parte della banca centrale.

Citando il grande economista Austriaco Ludwig von Mises...

Non vi è alcun mezzo per evitare il collasso finale di un boom causato dall'espansione del credito. L'alternativa è solo se la crisi debba arrivare prima, come risultato di un abbandono volontario di un'ulteriore espansione del credito, o più tardi come una catastrofe finale e totale del sistema monetario in questione.

In altre parole, il Bust di Bernanke sta per arrivare, prima o poi, in un modo o nell'altro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


Per saperne di più sulla formulazione della Vera Offerta di Denaro "Austriaca", la sua superiorità rispetto alle misure dell'offerta di denaro mainstream e per tracciare il suo corso per i blocchi valutari degli Stati Uniti, dell'Eurozona, del Giappone e dell'Inghilterra cliccare QUI.


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