martedì 31 gennaio 2012

Gli Stati Uniti Sono in una Trappola della Liquidità?

«Nel 1936, nella sua Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta, Lord Keynes sfortunatamente elevò questo metodo – le misure d'emergenza adottate nel periodo tra il 1929 ed il 1933 – a principio, e poi ad un fondamentale sistema di condotta politica. E lo giustificò dicendo, in pratica: “La disoccupazione è male. Se volete far scomparire la disoccupazione dovete inflazionare la moneta.”
Aveva capito molto bene che i salari possono essere troppo alti rispetto al mercato, che vuol dire, troppo alti per far sì che un imprenditore trovi conveniente aumentare la sua forza lavoro; quindi troppo alti dal punto di vista della popolazione lavoratrice totale, perché con salari imposti dai sindacati sopra il livello di mercato, soltanto parte di tutti coloro ansiosi di guadagnarsi lo stipendio possono ottenere un lavoro.
E Keynes disse, infatti: “Certamente la disoccupazione massiccia, prolungata anno dopo anno, è una condizione molto insoddisfacente.” Ma invece di suggerire che i salari potevano e dovevano essere regolati dalle condizioni del mercato, disse, invece: “Se uno svaluta la moneta ed i lavoratori non sono abbastanza svegli da accorgersene, non offriranno resistenza ad una caduta del salario in termini reali finché i salari nominali rimarranno gli stessi.” In altre parole Lord Keynes stava dicendo che se un uomo continua a ricevere, oggi, lo stesso numero di sterline che riceveva prima che la moneta fosse svalutata, non si renderà conto che, in realtà, ora sta ricevendo meno
.
Per dirla alla vecchia maniera, Keynes propose di
truffare i lavoratori. Invece di dichiarare apertamente che i salari dovevano essere regolati dalle condizioni di mercato – perché se non lo fossero stati, parte della forza lavoro sarebbe rimasta inevitabilmente disoccupata – disse invece: “La piena occupazione può essere raggiunta soltanto se avete inflazione, Truffate i lavoratori!"» -- Ludwig von Mises
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di Frank Shostak


Nel suo articolo del New York Times del 11 Gennaio 2012, il premio Nobel Paul Krugman ha scritto:

Se non altro, abbiamo imparato che la trappola della liquidità non è un parto della nostra immaginazione, né qualcosa che accade solo in Giappone; è una minaccia molto reale, e se e quando finirà dovremmo essere comunque guardinghi contro il suo ritorno — il che significa che c'è una possibilità molto forte sia di un target d'inflazione più alto, sia di una politica aggressiva quando la disoccupazione è elevata con una bassa inflazione.

La morale della storia è che la FED quasi sicuramente non inizierà, e molto certamente non dovrebbe farlo, ad alzare i tassi di interesse molto presto.

Ma ha senso che attraverso una maggiore inflazione l'economia Statunitense potrebbe essere tirata fuori dalla trappola della liquidità?



L'Origine del Concetto di Trappola della Liquidità

Nel quadro del pensiero popolare che ha origine dagli scritti di John Maynard Keynes, l'attività economica si presenta come un flusso circolare di denaro. Così, la spesa da un individuo entra a far parte dei guadagni di un altro individuo, e la spesa da un altro individuo entra a far parte degli utili del primo individuo.

Le recessioni, secondo Keynes, sono una risposta al fatto che i consumatori — per alcuni motivi psicologici — hanno deciso di ridurre le loro spese ed aumentare i loro risparmi.

Per esempio, se per qualche motivo la gente diventa meno fiduciosa nel futuro, ridurrà le proprie spese ed accumulerà più soldi. Così, una volta che un individuo spende meno, questo peggiorerà la situazione di qualche altro individuo, che a sua volta ridurrà anche la sua spesa.

Di conseguenza, entra in scena un circolo vizioso: il declino della fiducia dei cittadini fa in modo che spendano di meno ed accumulino più soldi, e questo abbasserà ulteriormente l'attività economica, causando in tal modo un maggiore accumulo, ecc.

Seguendo questa logica, al fine di evitare che una recessione sfugga di mano, la banca centrale deve alzare l'offerta di moneta ed abbassare aggressivamente i tassi di interesse.

Una volta che i consumatori avranno più soldi in tasca, la loro fiducia aumenterà ed inizieranno a spendere di nuovo, in modo da ristabilire il flusso circolare di denaro, questo è quello che viene affermato.

Nei suoi scritti, tuttavia, Keynes suggerì che potrebbe emergere una situazione in cui un abbassamento aggressivo dei tassi di interesse da parte della banca centrale porterebbe i tassi ad un livello da cui non potrebbero scendere ulteriormente.

Questo, secondo Keynes, potrebbe verificarsi perché la gente crederebbe che i tassi di interesse abbiano toccato il fondo e che i tassi dovrebbero consecutivamente salire, portando a perdite di capitali per i possessori di bond. Di conseguenza, la domanda di denaro da parte delle persone diventerà estremamente elevata, il che implica che le persone accumulerebbero denaro e si rifiuterebbero di spenderlo, non importa quanto la banca centrale cerchi di espandere l'offerta monetaria.

Keynes scrisse:

C'è la possibilità, per i motivi di sopra, che, dopo che il tasso di interesse è sceso ad un certo livello, la preferenza per la liquidità possa diventare praticamente assoluta nel senso che quasi tutti preferiscono contanti per possedere un debito che produce un tasso di interesse così basso. In questo caso l'autorità monetaria avrebbe perso il controllo effettivo sui tassi di interesse.[1]

Keynes suggerì che, una volta che la politica del tasso di interesse basso fosse divenuta inefficace, le autorità dovrebbero intervenire e spendere. La spesa può essere a favore di qualunque tipo di progetto — quello che conta qui è che un sacco di denaro deve essere pompato, il che dovrebbe stimolare la fiducia dei consumatori. Con un maggiore livello di fiducia, i consumatori ridurranno i loro risparmi ed aumenteranno la loro spesa, in modo da ristabilire il flusso circolare di denaro.



Gli Individui Risparmiano Denaro?

Nel contesto Keynesiano la continua espansione del flusso monetario è la chiave per la prosperità economica. Ciò che spinge la crescita economica è la spesa monetaria. Quando le persone spendono denaro, ciò viene visto come una minore propensione al risparmio.

Al contrario, quando le persone riducono la spesa monetaria, nel quadro Keynesiano questo è visto come una maggiore propensione al risparmio. Si osservi che nel modo di pensare popolare — cioè, Keynesiano — il risparmio è una cattiva notizia per l'economia: più la gente risparmia, più le cose peggiorano. (La trappola della liquidità deriva dal maggiore risparmio e dalla mancanza di spesa, così viene sostenuto.)

Ora, contrariamente a quanto si pensa comunemente, gli individui non risparmiano denaro solo per il fine di risparmiare. Il ruolo principale del denaro è quello di mezzo di scambio. Si noti inoltre che le persone non pagano con denaro, ma piuttosto con beni e servizi che hanno prodotto.

Per esempio, un panettiere paga per le scarpe con del pane che ha prodotto, mentre il calzolaio paga il pane con delle scarpe che ha fatto. Quando il panettiere scambia il suo denaro per le scarpe, lui ha già pagato le scarpe, per così dire, con il pane che ha prodotto prima di questo scambio. Anche in questo caso, il denaro è solo utilizzato per scambiare beni e servizi.

Suggerire poi che la gente potrebbe avere una domanda illimitata di denaro (tesaurizzazione monetaria) che conduce presumibilmente ad una trappola della liquidità, come recita il pensiero popolare, vorrebbe dire che nessuno starebbe scambiando merci.

Ovviamente, questa non è una preposizione realistica, dato il fatto che le persone hanno bisogno di merci per sostenere la propria vita e benessere. (NB: la gente richiede denaro non per accumularlo indefinitamente, ma per impiegarlo in scambi in un certo punto più o meno definito nel futuro).

Essendo un mezzo di scambio, il denaro non può che favorire lo scambio della merce di un produttore per i beni di un altro produttore. Lo stato della domanda di moneta non può modificare la quantità di beni prodotti, cioè, non può alterare la cosiddetta crescita economica reale. Allo stesso modo una variazione dell'offerta di moneta non ha alcun potere di far crescere l'economia reale.

Contrariamente a quanto si pensa comunemente suggeriamo che una trappola della liquidità non emerge in risposta ad un massiccio incremento della domanda di denaro dei consumatori, ma è il risultato di politiche monetarie molto espansive che infliggono gravi danni al bacino dei risparmi reali.



La Trappola della Liquidità e l'Assottigliarsi del Risparmio Reale

Fino a quando il tasso di crescita del bacino dei risparmi reali resta positivo, questo può continuare a sostenere le attività produttive e non produttive. I problemi sorgono, tuttavia, quando, a causa di politiche monetarie e fiscali espansive, emerge una struttura di produzione che impegna molti più beni di consumo rispetto alla quantità prodotta. Questo consumo eccessivo rispetto alla produzione di beni di consumo conduce ad una diminuzione del bacino dei risparmi reali.

Ciò a sua volta indebolisce il sostegno alle attività economiche, facendo finire l'economia in una recessione. (La contrazione del bacino dei risparmi reali espone la fallacia comunemente accettata secondo cui la politica monetaria espansiva della banca centrale può far crescere l'economia.)

Inutile dire che, una volta che l'economia cade in una recessione a causa di un'assottigliamento del bacino dei risparmi reali, qualsiasi tentativo del governo o della banca centrale che cerca di rilanciare l'economia deve fallire.

Non solo questi tentativi non rilanceranno l'economia; ma ridurranno ulteriormente il bacino dei risparmi reali, prolungando in tal modo la crisi economica.

Allo stesso modo una politica che costringe le banche ad espandere il credito "dal nulla" danneggerà ulteriormente il bacino e ridurrà ulteriormente la capacità delle banche a concedere prestiti.

L'essenza del concedere prestiti è il risparmio reale e non il denaro in quanto tale. Sono i risparmi reali che impongono restrizioni alla capacità delle banche di concedere prestiti. (Il denaro è solo il mezzo di scambio, che facilita il risparmio reale.)

Si noti che senza un bacino in espansione di risparmi reali, qualsiasi espansione del credito bancario aumenterà gli asset in sofferenza delle banche.

Contrariamente a Krugman, suggeriamo che l'economia Statunitense è in trappola, non a causa di un forte aumento della domanda di moneta, ma perché le politiche monetarie espansive hanno impoverito il bacino dei risparmi reali. Quello che è necessario per correggere l'economia non è di generare più inflazione, ma l'esatto contrario. Fissare un obiettivo di inflazione più alto, come suggerito da Krugman, indebolirà solamente il bacino dei risparmi reali e garantirà che l'economia rimarrà in uno stato di depressione per un periodo di tempo prolungato.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] John Maynard Keynes, The General Theory of Employment, Interest, and Money, MacMillan & Co. Ltd. (1964), p. 207.

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