domenica 10 luglio 2011

Una Teoria Libertaria della Guerra

Anche se la cooperazione é stata nella storia dell'uomo un punto cardine da cui ha fondato la sua brillante evoluzione sul pianeta Terra, i conflitti e gli scontri sono sempre stati degli eventi da mettere in conto quando viene analizzata l'indole dell'uomo. Le risorse scarse guidano per lo più questa indole bellica. Ma non sempre é così, nel corso del tempo l'uomo ha iniziato a scoprire come questo fenomeno conferisse il potere nelle mani di poche persone e come attraverso l'aggressione potesse sfruttare la schiavitù per far prosperare una ristretta cerchia di "eletti". Ma allora come un libertario dovrebbe porsi davanti la questione "guerra e pace"? Chiediamo consiglio a Rothbard.
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di Murray N. Rothbard


[The Myth of National Defense (2003)]


Il movimento libertario é stato rimproverato da William F. Buckley, Jr., per aver fallito nell'usare la propria "intelligenza strategica" per affrontare i più importanti problemi del nostro tempo. Siamo stati per troppo tempo inclini a "seguire i nostri piccoli ed affollati seminari per decidere se de-municipalizzare o meno gli spazzini" (come Buckley ha scritto con disprezzo), mentre ignoravamo e fallivamo nell'applicare la teoria libertaria al principale problema del nostro tempo: guerra e pace. C'é un motivo per cui i libertari sono stati utopici piuttosto che strategici nel loro pensiero, con una tendenza a separare il sistema ideale che ci figuriamo dalle realtà del mondo in cui viviamo.

In breve, molti di noi hanno separato la teoria dalla pratica e sono rimasti soddisfatti nel sostenere la società libertaria come un ideale astratto di un certo futuro lontano, mentre nel mondo concreto di oggi seguiamo in modo impulsivo l'ortodossia della linea "conservatrice". Per vivere in libertà, per iniziare la dura ma essenziale lotta strategica per dirigere l'insoddisfacente mondo di oggi nella direzione dei nostri ideali, dobbiamo comprendere e dimostrare al mondo che la teoria libertaria può essere nettamente utilizzata per risolvere tutti i problemi fondamentali del mondo. Venendo alle prese con questi problemi, possiamo dimostrare che il libertarismo non é solo un bel ideale sperduto da qualche parte al settimo cielo, ma un corpo risoluto di verità che ci permette di prendere la nostra posizione e tenere testa all'intera moltitudine di problemi dei nostri tempi.

Usiamo quindi, senza indugi, la nostra intelligenza strategica — sebbene, quando vedrà il risultato, Mr. Buckley potrebbe desiderare che fossimo rimasti nel reame della raccolta dei rifiuti. Costruiamo una teoria libertaria di guerra e pace.

L'assioma fondamentale della teoria libertaria é che nessuno potrebbe minacciare o commettere violenza ("aggredire") sulla persona o sulla proprietà. La violenza potrebbe essere impiegata solo contro l'uomo che commette una simile violenza; cioè, solo in difesa di un'aggressione violenta da parte di un'altra persona.[1] In breve, nessuna violenza potrebbe essere impiegata contro un non-aggressore. Ecco la regola fondamentale da cui può essere dedotto l'intero corpo della teoria libertaria.[2]

Lasciamo da parte per un momento il problema più complesso dello Stato e consideriamo semplicemente le relazioni tra gli individui nel "privato". Jones scopre che la sua proprietà é stata violata, aggredita, da Smith. E' legittimo per Jones, come abbiamo visto, respingere questa invasione con una violenza difensiva. Ma ora arriviamo ad un problema più intricato: é nei diritti di Jones commettere violenza nei confronti di terze parti innocenti come corollario alla sua legittima difesa contro Smith? Per il libertario, la risposta deve essere chiaramente no.

Ricordate che la regola che proibisce la violenza contro le persone o la proprietà di uomini innocenti é assoluta: rimane in vigore malgrado i motivi soggettivi dell'aggressione. E' sbagliato e criminale violare la proprietà o la persona altrui, anche se si é un Robin Hood, o si sta morendo di fame, o lo si sta facendo per salvare il parente di qualcuno, o si sta difendendo qualcuno contro l'attacco di terzi. Potremmo comprendere e simpatizzare con le ragioni in molti di questi casi e situazioni estreme. Potremmo in seguito attenuare la colpa se il criminale va in giudizio per una punizione, ma non possiamo evitare il giudizio secondo cui questa aggressione rimane ancora un atto criminale, il quale ha tutto il diritto di essere respinto dalla vittima, anche con la violenza se necessario.

In breve, A aggredisce B perchè C sta minacciando, o aggredendo, A. Potremmo riconoscere la "maggiore" colpevolezza di C in questa intera situazione, ma dobbiamo ancora segnalare questa aggressione come un atto criminale per cui B ha il diritto di respingerlo con la violenza.

Per essere più concreti, se Jones scopre che la sua proprietà é stata rubata da Smith, egli ha il diritto di respingerlo e provare a prenderlo; ma non ha nessun diritto di respingerlo bombardando un edificio ed uccidendo persone innocenti oppure prenderlo crivellando di colpi una folla innocente. Se fa ciò, egli é tanto criminale (o di più) quanto lo é Smith.

L'applicazione ai problemi di guerra e pace sta già divenendo evidente. Poiché mentre la guerra nel senso più stretto é un conflitto tra gli Stati, nel senso più ampio potremmo definirla come lo scoppio di violenza tra persone o gruppi di persone. Se Smith ed un gruppo di suoi seguaci aggredisce Jones, e Jones e le sue guardie del corpo seguono Smith e la sua banda fino al loro covo, potremmo incitare Jones nel suo tentativo; e noi, ed altri nella società che sono interessati a respingere le aggressioni, potremmo contribuire finanziariamente o personalmente alla causa di Jones.

Ma Jones non ha nessun diritto, nessuno in più di Smith, ad aggredire qualsiasi altro nel corso della sua "giusta guerra": rubare la proprietà degli altri in modo da finanziare il proprio scopo, coscrivere altri nella sua banda usando la violenza, oppure uccidere altri nel corso della sua lotta per catturare le forze di Smith. Se Jones dovesse fare una qualsiasi di queste cose, diverebbe un criminale tanto quanto Smith, ed anch'egli diverebbe oggetto di qualsiasi sanzione inflitta a chiunque compia un'aggressione criminale.

Infatti se il crimine di Smith fosse stato il furto e Jones avesse usato la coscrizione per prenderlo oppure avesse ucciso altri nell'inseguimento, Jones diverrebbe più criminale di Smith, poiché crimini contro altre persone come la schiavitù e l'omicidio sono sicuramente molto peggiori del furto (poiché mentre il furto danneggia l'estensione della persona, la schiavitù danneggia, e l'omicidio distrugge, la persona stessa).

Supponiamo che Jones, nel corso della sua "giusta guerra" contro l'oltraggio di Smith, dovesse uccidere delle persone innocenti e supponiamo che dica, in difesa del suo omicidio, che stava agendo semplicemente in base al detto: "Dammi la libertà o dammi la morte". L'assurdità di questa "difesa" dovrebbe essere immediatamente evidente, poiché il problema non é se Jones fosse disposto a rischiare la sua stessa vita nella sua lotta difensiva contro Smith; il problema è se fosse disposto ad uccidere altre persone per inseguire il suo legittimo scopo. Poiché Jones era nel giusto, ma agiva in base all'inammissibile slogan: "Dammi la libertà o dammi la morte" — sicuramente un grido di battaglia poco nobile.[3]

L'atteggiamento di base del libertario verso la guerra deve quindi essere: é legittimo usare la violenza contro i criminali in difesa dei diritti di qualcuno sulla persona e sulla proprietà; é completamente inammissibile violare i diritti di altre persone innocenti. La guerra, quindi, é solo appropriata quando l'esercizio della violenza é rigorosamente limitato ai singoli crimini. Potremmo giudicare da noi stessi quante guerre o conflitti nella storia hanno soddisfatto questo criterio.

E' stato spesso sostenuto, e specialmente dai conservatori, che lo sviluppo delle orrende armi moderne di distruzione di massa (armi nucleari, razzi, guerra batteriologica, ecc.) é una differenza solo di grado piuttosto che di tipo rispetto alle armi più semplici di un'era precedente. La risposta a questa affermazione é che quando il grado é il numero di vite umane, la differenza diviene molto grande.[4] Ma un'altra risposta di cui il libertario é in possesso e può sfoderare, é che mentre l'arco e le frecce e perfino il fucile possono essere usati con la mira verso i criminali, le moderne armi nucleari no. Ecco una differenza cruciale nel tipo.

Ovviamente l'arco e le frecce potrebbero essere usati per scopi aggressivi, ma potrebbero anche essere usati con la mira solo per puntare gli aggressori. Le armi nucleari, perfino le "convenzionali" bombe aeree, no. Queste armi sono ipso facto motori di indiscriminata distruzione di massa (l'unica eccezione sarebbe l'estremo caso raro dove una massa di persone, in cui ci sono tutti criminali, abitino una vasta area geografica). Dobbiamo, pertanto, concludere che l'uso di armi nucleari o simili, o la minaccia di ciò, é un peccato ed un crimine contro l'umanità per cui non ci può essere nessuna giustificazione.

Ecco perché il vecchio cliché non sostiene più che non sono le armi bensì la volontà di usarle che é significativa nel giudicare questioni di guerra e pace. Poiché é precisamente la caratteristica della armi moderne che non possono essere usate selettivamente, che non possono essere usate in un modo libertario. Pertanto la loro esistenza deve essere condannata, ed il disarmo nucleare diviene un bene da essere perseguito.

E se volessimo davvero usare la nostra intelligenza strategica, vedremo che tale disarmo non solo é un bene, ma il più grande bene politico che possiamo perseguire nel mondo moderno. Poiché proprio come l'omicidio é il più atroce crimine contro un altro uomo rispetto al furto, così l'omicidio di massa — difatti é un omicidio così esteso da minacciare la civiltà umana e la sopravvivenza umana stessa — é il peggior crimine che qualsiasi uomo possa mai commettere. E questo crimine é ora incombente. E la prevenzione dell'annichilimento di massa é di gran lunga più importante, in verità, rispetto alla de-municipalizzazione degli spazzini, per quanto utile ciò possa essere. Oppure i libertari si sentiranno propriamente indignati per il controllo sui prezzi o l'imposta sui redditi, ma scrolleranno le spalle di fronte, o perfino lo invocheranno attivamente, il crimine ultimo dell'omicidio di massa?


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Ci sono certi libertari che andrebbero anche oltre e direbbero che nessuno debba impiegare la violenza anche se si tratta di difendere se stessi. Tuttavia anche questi Tolstoyani, o "pacifisti assoluti", concederebbero il diritto al difensore di impiegare una violenza difensiva e lo incoraggerebbero solo ad esercitare questo diritto. Essi, pertanto, non sarebbero in disaccordo con la nostra proposta. Allo stesso modo un libertario auspicante l'astinenza non interferirebbe col diritto di un uomo di bere liquori, solo la sua saggezza nell'esercitare questo diritto.

[2] Non dovremmo tentare di giustificare questo assioma qui: la maggior parte dei libertari ed anche dei conservatori hanno familiarità con la regola e la difendono; il problema non é tanto arrivare alla regola, bensì perseguire coraggiosamente e regolarmente le sue numerose e spesso straordinarie implicazioni.

[3] Oppure, per proporre un altro famoso slogan anti-pacifista, la questione non é se "siamo disposti ad usare la forza per impedire lo stupro di nostra sorella", ma se, per impedire lo stupro, siamo disposti ad uccidere persone innocenti e forse anche nostra sorella stessa.

[4] William Buckley ed altri conservatori hanno proposto la curiosa dottrina morale secondo cui non c'é differenza nell'uccidere milioni di persone rispetto ad uccidere un solo uomo. L'uomo che compie entrambe queste azioni, per essere sicuri, é un omicida; ma sicuramente fa un'enorme differenza quante persone egli uccida. Possiamo vedere ciò formulando il problema così: dopo che un uomo ha già ucciso una persona, fa qualche differenza se si ferma dall'uccidere o continua oltre la sua violenza ed uccide molte dozzine di persone? Ovvio che la fa.

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