martedì 21 giugno 2011

Un altro calcio al barattolo



di Johnny Cloaca

“L'inflazione, per come questo termine è sempre stato usato ovunque e specialmente in questo paese, sta ad indicare l'incremento della quantità di moneta e di banconote in circolazione e nei conti correnti. Ma la gente oggi usa il termine inflazione per indicare il fenomeno che non è nient'altro che una conseguenza dell'inflazione stessa, ovvero la tendenza di tutti i prezzi e dei salari di aumentare.” Ludwig von Mises

Ritorniamo di nuovo ad occuparci degli incartapesce. A loro piace riempire di coglionate l'opinione pubblica, dove la persona che ha letto un articolo "rassicurante" corre in strada a dire al primo fesso che capita come l'aumento dei prezzi sia causato dall'aumento dei prezzi. Assistere alla tenacia di un cane che cerca di mordersi la coda é un esercizio che genera più spunti di riflessione, d'altra parte il motivo lì é davvero sconosciuto. Si é più garbati, non si da dello scemo al cane; cosa che diversamente accade per il tonto che corre in strada fresco di rilasciamento dei freni inibitori della demenza insita dello spirito umano. Come al solito, della logica ce ne sbattiamo altamente.

Vediamo come infatti alcuni imbecilli tentano di fuorviare il raziocinio delle persone con giri di parole, supposizioni e distorsioni della realtà:

«La crisi ha però mostrato il cambiamento epocale: la crescita mondiale è sostenuta ha una solida colonna portante nello sviluppo dei Paesi emergenti, soprattutto asiatici.»[1]

La colonna é tanto sicura quanto una macchina da crash test. La Cina, difatti, sta sperimentando una bolla immobiliare[2] peggiore di quella americana, il boom artificiale che questi cretini si ostinano a chiamare crescita é solo parte del ciclo di boom-bust. Ma soprattutto, la crescita economica causa l'inflazione?


«Il diavolo della minaccia inflazionistica è meno brutto di come lo si dipinge.»

Sicuro! Farsi fregare i propri risparmi non é poi così male, giusto? Al solito, questi sanno bene come far bestemmiare l'attento lettore.


«Con l'alta disoccupazione e gli impianti sottoimpiegati e l'esercito mondiale di forza lavoro che non sta più in riserva ma si butta a caccia di migliori condizioni di vita, viviamo in un'epoca deflazionistica in cui i bruschi rincari delle materie prime (dovuti ai fondamentali della domanda e dell'offerta, con la finanza ad accentuarne la variabilità) non accendono la spirale prezzi-salari.»

Dall'incipit di prima c'era da aspettarsela questa stronzata immane. La Krugmanite si espande a tutta birra! Vengono accusati i prezzi di causare l'aumento dell'inflazione, ma del pompaggio di denaro da parte della BCE nessuna parola. Ricordate che il prezzo è la quantità di denaro pagata per un bene. Di conseguenza, restando uguali tutte le altre cose, non è possibile avere un incremento generale nei prezzi senza un incremento nell'offerta di denaro. Il che solleva la domanda, tale articolo é stato scritto come spalla comica per allentare la tensione o si prende per culo per sport?


«I listini al consumo si sono scaldati anche nella componente core (tolti energia e alimentari), ma presto si raffredderanno

Geniale! Come la scelta dell'Istat di porre nel paniere del calcolo dell'inflazione gli iPad. Come disse quel tizio del pubblico a William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York, "I can't eat an iPad!". Sul raffreddamento avrei qualche dubbio...


«Quando la direzione sarà più chiara, e il giudizio pende verso la continuazione della ripresa, riprenderà il movimento ascendente per i tassi, le Borse e l'economia.»

Questa poi la inseriamo tra le tante profezie fatte da Giacobbo. Rettificherei la frase qui sopra con: quando il default sarà imminente i tassi schizzeranno alle stelle.


«La fine della QE2, la seconda porzione di espansione quantitativa della moneta messa in opera dalla Fed, resta fissata per il 30 giugno»

Grasse risate in arrivo.


«Dopo la Fed si limiterà a reinvestire i rimborsi di titoli in scadenza. Chi afferma che la liquidità creata dalla Fed ha sospinto in giro per il mondo bolle di materie prime e di attività finanziarie dovrebbe essere contento che si chiuda il rubinetto.»

Non starà ferma a guardare per molto. Nonostante il dollaro sia la valuta di riserva globale, nonostante hanno condiviso parte della loro inflazione col mondo, nonostante in questo modo si siano provocate crisi economiche in tutto il mondo, i due ritardati la prendono come una boutade.


«Ma c'è chi teme che, venendo a mancare il «compratore di ultima istanza» di titoli del Tesoro Usa, questi vivano una crisi, specie se il tormentone congressuale del rinnovo del tetto al debito pubblico non troverà sollecita soluzione.»

La battaglia per il tetto del debito è una finzione. Se il Congresso non può approvare tagli alla spesa che bilanceranno il budget, allora non c'è possibilità che metterà un tetto sulle spese totali mediante un tetto del debito. Non c'è stata alcuna riduzione significativa nel deficit quest'anno. Il deficit infatti è aumentato al paragone della previsione dello scorso anno.


«La teoria della wall of money trascura il fatto che le bolle si formano quando c'è amore del rischio: che il danaro costi l'1% o il 5% non fa molta differenza.»

Una frase che alla sola vista Mises schiatterebbe di colpo. Questa frase ricorda molto la soluzione "originale" di Keynes al ciclo economico: "[...] non un tasso d'interesse più alto ma un tasso d'interesse più basso (!!!). Ciò potrebbe garantire il perdurare del cosiddetto boom". La compensazione di boom e bust avveniva, secondo lui, rispettivamente, con eccedenze fiscali e deficit fiscali. Infatti lo stendardo dei burocrati e dei banchieri centrali nei loro piani di intervento, é sempre stata questa frase : "[...] l'attuale volume d'investimento non può essere al sicuro se lasciato nelle mani private."[3] Così nel dopoguerra si avrebbe avuta la legittimità morale di intervenire laddove i precedenti interventi avevano sconquassato l'economia. Alla fine, abbiamo vissuto solo un gradino sotto la pianificazione dell'Unione Sovietica.


«E sul rinnovo del tetto al debito si troverà una soluzione.»

Il barattolo continuerà ad essere colpito lungo la strada.


«Come succede nelle fasi di incertezza.»

In regime di riserva frazionaria, ovvio.


Un appunto sulla Grecia ora e sul futuro più prossimo. Il governo della Grecia é troppo grande, ci sono troppi programmi di diritti e di sussidi ed il governo sostiene, in sostanza, tutta la baracca. Col taglio della spesa l'economia si contrarrà di conseguenza, e subito le sirene Keynesiane schiamazzeranno in ogni dove blaterando di: "spendere ora di più per spendere di meno in seguito, ritardare il default peggiorandolo e rendendolo più doloroso in futuro e più interventismo da parte del governo (quella che é la sorgente principale dei problemi legati al debito)". Quando si tagliano le spese e si riducono le tasse si libera anche il capitale, il quale può liberamente andare verso fonti sostenibili d'investimento. Quella che sta crollando é l'illusione Keynesiana di pianificazione dell'economia, la natura vuole riprendersi il diritto di decidere gli equilibri.

Pensate all'imposta sul reddito. Se poteste trattenere quella percentuale di tassa nelle vostre tasche, potreste finanziare quelle attività che VOI reputate degne di essere sovvenzionate, lo stesso vale per le imprese. La volontà delle persone sosterrebbe gli investimenti sostenibili, che a loro volta soterrebbero lavori sotenibili.

Invece con la situazione attuale, lo Stato depreda l'individuo dei suoi profitti e poi li redistribuisce a cazzo di cane, favorendo eventi improduttivi e lavori insostenibili. Un esempio? Costruire bombe e le cosiddette "missioni di pace" (eterna). Altri? Grandi opere, spese politiche, sussidi alle imprese, ecc. Ovviamente il governo creerà posti di lavoro con quei soldi: foraggerà un'intera burocrazia atta a distribuire questi soldi, ingaggerà persone che dovranno costruire le bombe. Ma fino a quando può andare avanti questa situazione? Finché il denaro affluisce. Quando la manichetta pomperà meno acqua (tagli della spesa) si andrà incontro ad una crisi e tutt'intorno si parlerà improvvisamente di evasione fiscale.

Ma durante il boom il denaro fluiva e nessun politico chiedeva come ciò fosse possibile. Perchè? Perché sono dei ritardati ed hanno venduto all'elettorato la favola della nuova economia. Nei periodi di magra questo denaro viene meno, ed il governo deve dannarsi l'anima per raccattare denaro ovunque (spesa a deficit). Quello che il governo aveva creato era l'illusione di un'economia, in prima istanza. Il problema della Grecia, dell'Irlanda, del Portogallo, dell'Europa e degli Stati Uniti.

Quello che ancora non si capisce é che la recesisone E' la ripresa. Ma visto che ciò farebbe scomparire realtà "amiche" dei poteri, esse devono essere sostenute in un modo o nell'altro.

Che significa? Che ci sarà un QE3, si stanno trovando solo scuse nuove ed un altro bel nome da affibiargli. "Mantenere bassi i tassi d'interesse", ovvero: "Compreremo tutta la merda del Tesoro, stavolta non vi diremo quanta, ma la compreremo". Possono farlo, hanno la stampante. Ma quando l'inflazione farà aumentare a dismisura altri titoli compreranno anche quelli? Fin dove sono disposti ad arrivare?

Per chi ancora non ci fosse arrivato, gli Stati Uniti ed il resto del mondo sono andati in default nel 1971.


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Note

[1] Lancette dell'economia: per la ripresa più lenta scatta il salvagente degli emergenti, Il Sole 24 Ore, 17 giugno 2011.

[2] Il Fmi teme la bolla immobiliare cinese, Rinascita, 9 giugno 2011.

[3] J.M. Keynes, General Theory, cap. 22.

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