domenica 26 giugno 2011

L'Austerità E' Buona

Rimaniamo in tema Grecia poiché questa volta Gary North ha superato se stesso. Vengono infatti spiegati in pochi passaggi le meccaniche che hanno condotto all'UE e le problematiche attuali che il governo ellenico si trova davanti, il bivio a cui é arrivata: deve far cadere dalla torre o il proprio popolo o le grandi banche d'Europa. Qualunque sia la scelta, il resto dell'UME é condannata e cadrà sotto il peso gravoso della sconsideratezza che ogni governo centrale porta con se. Il popolo dimenticato non é stato per niente interpellato (non c'é da sorprendersi) per la creazione di questo superstato, mentre é stato spremuto a dovere per ripianare casini e far diventare i gatti grassi ancora più grassi.
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di Gary North


Avete notato le notizie dei media sulla natura intollerabile dell'austerità in Grecia? Avete letto qualcosa che loda questa austerità e ne chiede di più? State per farlo.

L'austerità di cui leggiamo é una parola in codice per dire "tagli alla spesa di governo". In un mondo in cui i media sono Keynesiani, il pensiero di tagli alla spesa del governo é uno scenario da incubo. I Keynesiani credono che la spesa del governo sia la fonte della stabilità e della crescita nell'economia. Qualsiasi insinuazione per cui il governo abbia speso fin troppo denaro é considereta eretica.

L'idea di benefici economici imposti da una maggiore austerità su tutti i governi é un presupposto che é antitetico al Keynesianismo, ovvero, la spesa privata dovrebbe essere irresistibilmente dominante in un'economia, combinata con la spesa del governo – nazionale, statale e locale – preferibilmente in cifre singole (vedete l'avvertimento di Samuele ad Israele nel 1,100 a.C. : I Samuele 8:14, 17). In un'era in cui questa cifra é sempre al di sopra del 40%, ed anche più alta nei paesi occidentali europei, l'austerità su questa scala é considerata economicamente folle. Un basso livello di tassazione era universale prima della Prima Guerra Mondiale. La guerrà giustificò un enorme innalzamento della tassazione e del debito, un aumento che non si é mai invertito.

Per i Keynesiani l'austerità dei governi é equivalente all'austerità delle persone. L'idea che il governo possa tassare di meno, prendere in prestito di meno ed inflazionare di meno é l'anatema del Keynesiano. Tale austerità taglierebbe presumibilmente il flusso di ricchezza verso le persone. Senza lo Stato che agisce come la fonte dei finanziamenti per comprare beni e servizi, ci viene detto, un'economia crollerebbe in disperazione e disoccupazione.



UN PRECEDENTE

Le notizie dalla Grecia sono cattive dal punto di vista dei Keynesiani e dei banchieri. Il salvataggio previsto dai politici dell'Europa settentrionale, a nome delle grandi banche europee, non é avvenuto lo scorso weekend. Per tutta la settimana i media hanno discusso dell'addolcimento della Germania della Merkel verso l'idea di un altro salvataggio. Resistette un anno fa, ma all'ultimo minuto, capitolò. Il salvataggio del 2010 arrivò. Questa volta, senza avvertimenti, il suo ultimo cambiamento non ha prodotto il risultato previsto. Il meeting dei ministri delle finanze di questo fine settimana non ha prodotto la prevista estensione dei prestiti degli altri governi verso quello greco.

La borsa é aumentata mentre il weekend si avvicinava. Gli investitori hanno creduto ai titoli dei giornali. Hanno pensato che i politici europei avrebbero condotto un altro raid nei loro Tesori nazionali, in modo che il governo greco avrebbe potuto ancora operare pagamenti regolari sull'interesse alle banche europee settentrionali. Il salvataggio, come sempre, doveva essere un salvataggio delle grandi banche, mascherato come un salvataggio del governo greco. Ma poi, senza avvertimenti, i ministri delle finanze hanno deciso di non farlo. Hanno rilasciato una dichiarazione:

"La sostenibilità del debito dipende fondamentalmente dall'aderenza della Grecia al sentiero prefissato di consolidamento fiscale, i piani per raccogliere 50€ miliardi in proventi privati fino al 2015 ed il programma di riforma strutturale promuoveranno una crescita a medio termine."


La scorsa settimana i manifestanti greci sono scesi un'altra volta in piazza. Hanno mandato un messaggio al governo greco: niente tagli al bilancio. In un certo senso la decisione dei ministri delle finanze nel weekend ha lanciato un messaggio opposto. Se i tagli non procederanno come promesso da parte del governo greco, non ci sarà un nuovo salvataggio.

I nodi sono arrivati al pettine. Il governo greco sta affrontando una stretta. I dimostranti pare che rappresentino la maggioranza degli elettori greci. Se il governo opera i tagli, probabilmente perderà le prossime elezioni. Se rifiuta, allora potrebbe non ricevere il prossimo giro di prestiti.

Gli eurpei del nord potrebbero bluffare. Stanno mettendo a rischio le grandi banche europee. Se la Grecia va in default per il suo debito, le grandi banche riceveranno un brutto colpo. Così anche le banche americane, che hanno venduto assicurazioni contro il default alle banche europee.

Questo é un gioco politico molto pericoloso. Il destino dell'euro é a rischio. Se il governo della Grecia decide di uscire dall'Unione Monetaria Europea e ritornare alla propria valuta, i governi di Portogallo e Spagna potrebbero vedere la luce alla fine dei loro rispettivi tunnel fiscali.

I governi resistono all'austerità. I politici comprano i voti con la spesa. Ma visto che in Europa non controllano la loro valuta interna, devono affidarsi a prestiti e tasse per finanziare la loro spesa. Non possono chiamare le loro rispettive banche centrali e richiedere che le banche comprino bond tramite la creazione di nuovo denaro. Ciò li mette alle mercee degli acquirenti dei bond, che notoriamente sono senza pietà. Hanno i propri bond vigilantes. Questi investitori possono porre il veto sui piani dei politici rifiutando di prestare a bassi tassi d'interesse. Resistendo, forzano i politici a pagare tassi d'interesse maggiori. I politici odiano ciò. Se i tassi vanno troppo in alto, ciò può causare una recessione. I politici preferiscono nascondere ciò con l'avere una banca centrale che diviene il prestatore di ultima istanza. Ma la Banca Centrale Europea resiste a giocare in questo ruolo.

La Grecia ora é un caso di prova. L'Islanda ha fregato i banchieri europei andando in default per il suo debito esterno. Ciò ha ridato all'economia qualcosa di cui i media non discutono nel dettaglio. L'Islanda ha fatto meglio dell'Irlanda, che é capitolata davanti l'Unione Europea e la Banca Centrale Europea:

L'Islanda ha avuto questo enorme vantaggio: non si é mai unita all'Unione Monetaria Europea. Adesso gode di bassi tassi per si suoi bond. Ciò indica che la Grecia può scappare dalla trappola uscendo dall'Unione Monetaria Europea ed andando in default per il suo debito esterno. Ciò manderebbe un messaggio al Portogallo ed alla Spagna: la liberazione é disponibile. Fregare i creditori esteri ed abbandonare l'euro.

Per quanto riguarda l'austerità di governo, é buona per il settore privato. E' cattiva per i sindacati del governo. I sindacati resitono alle misure d'austerità.



GLI UOMINI DIMENTICATI

Vediamo i membri dei sindacati per le strade della Grecia. Vediamo – o almeno così si sente dire – i ministri delle finanze dell'Unione Europea. Ma la famosa maggioranza silente rimane in silenzio.

Gli elettori in Germania non vogliono un altro salvataggio. Ma non volevano nemmeno il primo un anno fa. Ciò non ha ostacolato il governo della Merkel. La Germania rimane l'ufficiale pagatore, proprio come lo é stata per una generazione.

Gli elettori in tutto l'occidente sono stati istruiti in scuole finanziate dalle tasse per credere nell'economia Keynesiana. Nonostante ciò stanno diventando sempre più irrequieti per gli infiniti salvataggi di governi spendaccioni e dei creditori che hanno prestato loro il denaro a bassi tassi.

L'uomo dimenticato paga le sue tasse, paga le sue bollette, paga i suoi debiti ed arriva in orario ogni mattina. Comprende l'austerità. L'austerità per lui vuol dire fare il proprio lavoro e pagare le proprie bollette. Vuol dire rinunciare al lusso che non può permettersi. Per lui l'austerità vuol dire un bilancio mensile.

Egli poi ascolta che l'austerità per i politici della Grecia é impensabile. Egli potrebbe credere a ciò riguardo il proprio governo. Egli ha assimilato il Keynesianismo. Ma il Keynesianismo ha sempre avuto un problema nello spiegare agli elettori perché dovrebbero pagare più tasse in modo da salvare governi esteri spendaccioni. Ecco perché i programmi di aiuto tra i governi sono sempre stati impopolari. Quando gli elettori sentono che devono pagare tasse più alte in modo da salvare governi esteri, si ribellano. Non sono convinti.

Visto che la ragione reale per i salvataggi sono le grandi banche protette dai governi, i politici hanno problemi a persuadere gli elettori che un altro giro di salvataggi é una buona idea. Se i politici dicessero che un fallimento nel salvataggio del governo greco condurrebbe alla bancarotta di specifiche banche, ciò potrebbe – probabilemnte – causare un assalto agli sportelli di queste banche. Non vogliono correre questo rischio.

Le grandi banche dell'Europa settentrionale hanno intrappolato i politici. I politici affrontano la rabbia degli elettori, che sono stanchi dei salvataggi. Ma i politici sono spaventati per una rovina delle grandi banche, dal momento che queste banche sono la fonte del finanziamento dei governi. Se le banche smettono di comprare il debito del governo, i politici dovranno aumentare le tasse o altrimenti soffrire dell'ultimo oltraggio: l'austerità. Vogliono evitare entrambe le cose.

L'uomo dimenticato é la colonna di ogni ordine sociale. Nel suo nome, i politici ed i burocrati scrivono gli assegni. Si suppone che l'uomo comune sopporti senza lamentarsi. Le politiche di salvataggio passano sulla sua pelle, tuttavia i politici insistono che stanno salvando il governo greco in suo nome. Non se la beve più, semmai l'abbia fatto.

Così i politici ed i loro ministri delle finanze faranno finta di stipulare un contratto gravoso. Se fossero seri, direbbero al governo greco che non ci sarebbero ulteriori salvataggi, non importa cosa. Smetterebbero di rinviare l'evento che la maggior parte degli analisti pensa che sia probabile: il default greco. Le uniche domanda sono:
  1. quando avverrà il default,
  2. l'ammontare dovuto quando accadrà e
  3. il linguaggio che il governo greco userà per mascherare il default.

Il dimenticato rimarrà dimenticato. Non controlla le decisione prese ai piani alti. La mossa dell'unità politica e monetaria in Europa non é scaturita da un movimento di massa. E' avvenuta perché Jean Monnet, lavorandoci su sin dal 1918, spinse affinché la si raggiungesse. Fece ciò a nome di interessi corporativi, politici e bancari che favorivano la centralizzazione del denaro e del potere. Monnet, Robert Schuman e la banda di fratelli che spinse per questa centralizzazione da dietro le quinte non furono mai visti dalle persone comuni d'Europa come gli architetti della fine della vecchia Europa. Anche loro sono diventati dimenticati eccetto per un pugno di specialisti di storia, la maggior parte dei quali approva quello che hanno fatto.



HILARIE DU BERRIER

C'é stato solo un uomo che diede notizia di ciò per mezzo secolo: Hilarie du Berrier, la "spia del North Dakota". Morì nel 2002. Il suo piccolo bollettino d'informazione, HduB Reports, fece la cronaca di questi eventi e dei protagonisti. Ho una serie di questi rimarchevoli bollettini d'informazione su un CD-ROM. Ciò non é mai stato rilasciato pubblicamente. Un giorno spero di renderlo disponibile a veri ricercatori.

In una sua intervista del 1999, un altro rimarchevole storico, Jim Lucier, discusse dell'avvento dell'euro. Du Berrier fece alcune osservazioni che sono sprofondate nel dimenticatoio. Devono essere riscoperte:

«Bè, il primo gennaio si presume che gli europei entreranno nell'euro e perderanno le loro valute nazionali. Quando i fautori dell'integrazione europea stabilirono per la prima volta questo movimento europeo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, dissero agli europei che era solo un mercato in comune in modo da far cadere le barriere doganali ed eliminare le tariffe doganali. Poi quando condussero i paesi europei al punto in cui non potevano tornare indietro, dissero loro che era una forma di Repubblica europea – un paese, una supernazione, con un parlamento a Strasburgo ed a Bruxelles ed una Banca Centrale in Germania. Ora sono andati così oltre che 11 nazioni sono vincolate a questa nuova moneta – e ci viene detto che é una mossa politica e che saranno governate da un parlamento centrale.

Gli uomini che idearono ciò lo fecero in incontri segreti all'ambasciata statunitense a Parigi poco dopo la guerra. David K. Bruce era l'ambasciatore americano allora e sua moglie, Evangeline, nelle sue memorie disse che vide il movimento europeo prendere forma davanti i suoi occhi. Disse: "Avrebbe potuto essere fatto altrove, ma fu fatto qui e si potrebbe praticamente vedere l'idea cristallizzarsi. I colloqui andarono avanti giornalmente ed alla fine scolpirono quello che fu veramente il piano originale del Mercato Comune."

Dean Acheson dagli Stati Uniti e Jean Monnet e Robert Schuman dalla Francia crearono il piano. George Ball, un americano, era l'avvocato di Monnet. Anche John Foster Dulles era parte di ciò.»


Nel 1999 du Berrier aveva scritto per 40 anni su quello che stava avendo luogo. Lo riassunse:

«Bè, questi paesi che sono parte di essa vedranno che la loro sovranità sarà portata via perché il Parlamento d'Europa, di questo superstato europeo, avrà la precedenza sui loro parlamenti, leggi e costituzioni nativi. Così i paesi una volta indipendenti diventeranno provincie.»


Questo processo sta ancora andando avanti. Ma i greci hanno buttato una chiave inglese nel sistema.

Sentii un discorso quasi 40 anni fa da un'economista di Yale, ora ad Harvard, Richard Cooper. Disse che nel 2000 ci sarebbe stata una valuta integrata ed una banca centrale in Europa. Aveva ragione. Ma du Berrier vide che ciò non avrebbe retto:

«Opinionista: Cosa accadrà all'euro? Sarà una valuta forte o causerà una depressione in Europa?

HduB: Le migliori autorità in Europa sono divise. Alcuni dicono che causerà problemi; altri dicono che sarà così forte che causerà una perdita di fiducia nella sterlina e nel dollaro. Quello che farà sarà predersela con la tradizione. Nel momento in cui l'Europa sarà colpita nel plesso solare delle sue tradizioni, si avrà l'inizio della guerra islamica. Tra i due, l'Europa se la passerà male.»


L'euro non reggerà. La crisi degli islamici disoccupati, che non si sono integrati nelle nazioni europee che li hanno ospitati, sta accelerando. I piani meglio studiati da topi, uomini e burocrati di un unico ordine mondiale non si avvereranno. Ci vorrà uno scossone delle fondamenta dell'economia per far sloggiare il comando da Bruxelles. Quello scossono é iniziato.



CONCLUSIONE

Il fallimento dei ministri delle finanze di arrivare ad un accordo nel weekend indica che la crisi del debito greca é peggiore di quello che é stato fatto credere alle persone. I media hanno indicato che si potrebbero nascondere i problemi della crisi nel breve termine. Ma la strategia del colpire il barattolo é stata abbandonata per ora. I ministri delle finanze hanno deciso di lasciare al governo greco la prossima mossa.

Non c'é alcun modo che i politici greci imporranno misure d'austerità richieste dai politici e dai burocrati dell'Europa settentrionale. Quindi in un modo o nell'altro capitolerà. Dato il successo dei politici islandesi, i greci sembra che abbiano il coltello dalla parte del manico.

Il Keynesianismo dei greci trionferà sul Keynesianismo internazionale dell'UE. Presto o tardi, i politici dell'Europa settentrionale diranno no ad un altro salvataggio. I politici greci a loro volta diranno no all'asuterità. Ciò evidenzierà l'inizio della fine dell'euro.

Hilarie du Berrier avrebbe amato ciò. Sono sicuro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Quando North scrisse questo suggestivo pezzo le cose sarebbero potute andare anche come lui prevedeva. Ma sono andate diversamente.
    Evidentemente c'è qualche parametro che va ancora compreso per comprendere l'imprevedibile azione umana in situazioni del genere.
    È vero, potrebbe crollare tutto il sistema euro, il sistema dollaro, e così via con conseguenze terribili. Ma la verità e' che nessuno, proprio nessuno sa cosa succederà. Che reazioni provocheranno gli eventi futuri. Ciò che sembra prevedibile ed inevitabile potrebbe prendere strade diverse o nessuna.
    Insomma, quando le cose non vanno come avevamo previsto, bisogna riconsiderare tutto e soprattutto ciò che ci è sfuggito e che ha cambiato gli esiti. Proprio quello che si fa quando si cerca una diagnosi e non si riesce subito a porla.
    Lo vediamo anche oggi quando pensando alla situazione critica del nostro Paese a volte ci chiediamo quanto sia elevata la soglia di tolleranza della gente. È scopriamo che è molto alta.
    Evidentemente non è solo questione di bombardamento propagandistico pro-sistema, ma ci devono essere altre concause, altre valutazioni individuali molto diffuse che comportano una sorta di confronto tra ciò che conosciamo, nel bene e nel male, e ciò che non conosciamo e pertanto temiamo. O valutazioni che hanno a che fare con la memoria storica individuale e collettiva e ci trattengono dal rischiare di rivivere eventi tragici e sconvolgenti.
    Non lo so, sono semplici riflessioni di una sera di mezza estate.

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  2. Ciao Dna.

    Stranamente North si aspettava che gli stati avessero giocato "secondo le regole," ovvero, che si sarebbero messi a dieta anche loro. E' stato ottimista.

    Hanno messo a dieta il settore privato, mentre loro hanno continuato a spendere. Austerità per il settore privato, niente austerità per quello pubblico. In Europa, i pianificatori centrali stanno cercando di direzionare in ogni modo secondo la loro ottica il deleveraging del settore privato. L'espansione del bilancio pubblico serve solo ad ammortizzare gli urti subiti dai TBTF. Credevano che in questo modo avrebbero potuto gonfiare il bilancio pubblico, forti del "full faith and credit" dell'apparato statale, e rilanciare nel contempo l'attività economica alimentando un altro boom.

    Se da una parte tale ammortizzazione ha "funzionato," dall'altra continua ad ammazzare l'attività imprenditoriale e rischia di scatenare nuovi bust nel bilancio pubblico (es. prestiti agli studenti, incentivi a pioggia, ecc.) a causa della mancanza di lungimiranza negli investimenti dei burocrati dietro ad una scrivania.

    Come tutti coloro che attuano uno schema di Ponzi, hanno creduto alle loro stesse bugie: la loro presunta onnipotenza. Ne pagheranno le conseguenze, iniziando dalla gigantesca bolla dei bond sovrani.

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