venerdì 8 aprile 2011

Funamboli allo Sbaraglio






di Johnny Cloaca


«La Bce ha alzato di un quarto di punto il tasso di riferimento dell'Eurozona, portandolo all'1,25% dall'1% (minimo storico), che era in vigore dal maggio 2009.»[1]

Uno si chiederà come mai questa decisione. Semplice, si stanno cagando addosso ma perseguono lo stesso la via Keynesiana. Il suddetto "minimo storico" infatti era la ragione per cui per un pò la crisi pareva allentato la sua morsa, la cosidetta cura del male. Ma non è così, poichè questa politica è stata ampiamente adottata anche prima del crollo immobiliare del 2008 ed ora ne vediamo i risultati. Le varie crisi che si stanno susseguendo si fanno sempre più ravvicinate:







All'attento lettore capire perchè dal 1971 le crisi si sono "intensificate". Una successione di crisi ravvicinate sempre più nel tempo direttamente legate al moderno sistema bancario, al denaro creato, al meccanismo del prestito ecc. Infatti la cura perseguita dai vari saltimbanchi nelle banche centrali è sempre stata la stessa: creare denaro.

Creare una nuova bolla per sostituire quella precedente. Ingozzare un sistema che straborda di carta straccia con altra carta straccia. Qualcuno dovrebbe spiegare a questa gente il principio fisico della pentola a pressione.

Infatti i tassi si trovavano a quel "minimo storico" proprio perchè la BCE ha seguito la politica di risanamento della FED: stampare denaro nella "speranza" di far riprendere l'economia. La stessa medicina che ha fottuto migliaia di persone col crollo immobliare del 2008. Non è una cura, è dipendenza da droga. E' tappare una falla aprendone un'altra ed aspettare che la stanza allagata in precedenza si svuoti facendo allagre, invece, la stanza adiacente. Spiacente, ci sono troppe falle ormai. La FED è a un bivio, oltre la redenzione.[2] Depressione o iperinflazione. La BCE la sta seguendo. Perchè? Sono banche centrali, pensano semplicemente agli interessi dei loro affiliati e salvano loro il culo facendo rimanere nell'ignoranza la massa e sfruttandola a dovere.

I tassi d'interesse deviati tendono a distorcere il panorama economico facendo fiorire imprese che seguono la via dei cosiddeti investimenti improduttivi:

«Un abbassamento del mercato lordo del tasso d'interesse, come causato da un'espansione del credito, ha sempre l'effetto di rendere alcuni progetti apparentemente proficui, rispetto a quanto non apparissero prima. [...] Ciò causa necessariamente una struttura di investimento e di attività di produzione che è in divergenza con la reale offerta di beni capitali e deve infine collassare. Qualche volta i cambiamenti dei prezzi coinvolti sono disposti contro un background di tendenza generale verso un'aumento nel potere d'acquisto e non convertono questa tendenza nel suo manifesto opposto, ma solo in qualcosa che potrebbe essere in generale chiamato stabilità dei prezzi; si modificano solamente alcuni accessori del processo.

Qualunque possano essere le condizioni, è sicuro che nessuna manipolazione delle banche può fornire al sistema economico beni capitali. Ciò di cui si ha bisogno per un'espansione sensata della produzione è un'aggiunta di beni capitali, ma non denaro o mezzi fiduciari. Il boom è costruito sulla sabbia delle banconote e dei depositi. Deve collassare.»[3]


Con questi tassi sottoterra e la massa monetaria in espansione, si investe in progetti improduttivi creando lavori insostenibili. Perchè insostenibili? Nonostante l'attaccamento delle persone ad essi, essendo inoltre legati ad una attività figlia dell'espansione del credito, sono pertanto frutto di una falsa crescita che se svezzata dalla sua parentela con la suddetta espansione perdono tutta la loro efficacia di lavori stabili e si mostrano per quello che realmente sono: paraventi per la prossima rielezione. Infatti l'interferenza del governo tenderà a salvaguardare (per il proprio interesse) il più possibile questi posti (a scapito di altri) con sussidi vari ed eventuali.Come? Tassazione in aumento. Vien da sé che tale, a lungo termine, è una politica che porta ad un maggiore indebitamento e ad una bancarotta sicura.

Altri dati che preoccupano sono questi:

«[...] è anche vero che è cresciuta di più la spesa per consumi (+2,5%) ed è diminuita la propensione al risparmio che si è attestata al 12,1%, registrando una diminuzione di 1,3 punti percentuali.»[4]


Crescono consumi e diminuiscono i risparmi, ma il tasso d'interesse è distorto e sta lanciando falsi segnali; le iniezioni di denaro (o la cosidetta "ricapitalizzazione" della BCE) stanno causando questo panorama. E' un boom inflazionistico, non sta crescendo nulla; a parte la massa monetaria. E' tutto un castello di carte costruito su una base fatta di risparmi sabbiosi, l'alta marea prima o poi arriverà e distruggerà il castello di carte. Nel frattempo erode pian piano la sabbia. La BCE si sta semplicemente cagando addosso, e tenta di salvare la baracca con un misero aumento dell'interesse. E' tardi, la salvezza è ben oltre l'angolo, è fuggita tempo addietro. Ora bisogna affrontare lo sfacelo e l'autodistruzione del monopolio dei sapientoni. Il set è pronto: che entrino gli attori! L'ultimo capitolo di questo dramma è iniziato. Infatti il sipario si è alzato da qualche anno ormai:




Ma si dirà: "Che ce frega? Finchè i salari salgono, andrà tutto bene..."

«[...] nel 2010 il potere d'acquisto cala dello 0,6% rispetto al 2009 e [...] il reddito degli italiani ha registrato un aumento dello 0,9% rispetto al 2009.»[4]

«È record per l'inflazione a febbraio: secondo i calcoli provvisori dell'Istat si è attestata al 2,4%, con una crescita dello 0,3% rispetto a gennaio.»[5]


Equilibrismi da circo; i redditi aumentano all'aumentare dell'inflazione. E' quindi un bene ciò? No, perchè l'inflazione è semplicemente una tassa occulta (legata all'aumento dell'offerta di denaro) che drena allegramente il potere d'acquisto della moneta e prosciuga lentamente i risparmi delle famiglie. Risultato? Inculatura doppia.

«[...] Sanno che l'inflazione non può andare avanti all'infinito. Se non ci si ferma in tempo la politica funesta dell'aumentare la quantità di denaro e i mezzi fiduciari, il sistema valutario della nazione collassa interamente. Il potere d'acquisto dell'unità monetaria affonda in un punto che in ogni senso pratico non è meglio di zero. Ciò è accaduto ancora ed ancora in questo paese con la valuta Continental nel 1781, in Francia nel 1796, in Germania nel 1923. Non è mai troppo presto per una nazione comprendere che l'inflazione non può essere considerata come un modo di vivere e che è imperativo ritornare a politiche monetaria sensate. Nel riconoscere questi fatti l'amministrazione e la Federal Reserve qualche tempo fà hanno arrestato la politica della progressiva espansione del credito.

Non è obiettivo di questo breve articolo affrontare tutte le conseguenze che la terminazione delle misure inflazionistiche causano. Dobbiamo solo stabilire il fatto che il ritorno ad una stabilità monetaria non genera una crisi. Mette sono in luce gli investimenti improduttivi ed altri errori che sono stati commessi sotto l'allucinazione della prosperità illusoria creata dal denaro facile. Le persone si rendono conto delle colpe commesse e, non più accecati dal fantasma del credito facile, iniziano a riassestare le loro attività al reale stato dell'offerta dei fattori materiali di produzione. E' questo — sicuramente doloroso, ma inevitabile — aggiustamento che costituisce la depressione.»[6]


Ma non mancano le deliranti richieste di coloro che in prima linea foraggiano questa linea circolare della stampa di denaro e dell'aumento dei redditi nonostante l'inflazione:

«[...] "mentre i profitti tornano, seppur di poco, ad aumentare, cala il potere d'acquisto dei salari e delle pensioni. Lo conferma il dato sul risparmio che e' ancora diminuito arrivando al minimo storico".

Per il sindacalista di Corso d'Italia, quindi, "e' sempre piu' evidente la necessita' di due elementi che sono al centro delle rivendicazioni dello sciopero generale della Cgil del 6 maggio: una riforma fiscale che sposti il peso dal lavoro e dai redditi fissi all'evasione, alle rendite e alle grandi ricchezze, come ha sostenuto recentemente l'Ocse parlando dell'Italia; contemporaneamente serve urgentemente un piano straordinario per promuovere l'occupazione".»
[7]


Il suddetto cretino non sa di cosa parla perchè infatti, curiosamente, non menziona affatto l'inflazione. Il potere d'acquisto è diminuito forse perchè Gesù Cristo se l'è portato nel deserto. Non si capisce bene il perchè di questa diminuzione. Però la cosa non sorprende affatto... Ma ecco l'idea geniale: dopo aver scassato i coglioni per anni con gli aumenti, in barba all'inflazione, adesso vogliono appianare le divergenze rubando un pò da chi ha qualcosa. Si, rubando. In tutta questa storia è il concetto alla base di questa redistribuzione che turba di più: il furto. Come si pretende una ripresa se si persevera sulla strada già tracciata dall'establishment per arricchirsi alle spalle altrui? Perchè non sbarrare la loro di strada invece? Non sarebbe ora di dire una volta per tutte, "basta furti!"? Basterebbe una semplice ed utile politica economica: non rubare, non ammazzare, non rompere i coglioni. Ed invece no, meglio allungare le mani un pò di quà e di là (che ovviamente coloro derubati non saranno giammai "gli amici degli amici", bensì altri fessi con la corda alla gola che si sono trovati ad uscire "dal seminato" nel momento sbagliato). Finchè non tornerà il rispetto per la proprietà privata altrui, il sistema è lungi dal recuperare anche solo una parvenza di prosperità.

Altre risate quando il cretino di turno muggisce in direzione del governo affinchè faccia qualcosa. Cosa chiede? Interventismo. Ciò che ha condotto allo sfacelo a cui assistiamo oggi, l'interferenza nel sistema economico. Come? Creando denaro o redistribuendolo alla cazzo di cane, politica buona per il breve termine e per una rielezione al fine di perpetuare l'intero sistema di sfruttamento. Creando lavori stabili? No, lavori insostenibili. Il governo non è mai la risposta.[8]

«Per riassumere, in un mercato non ostacolato il tasso d'interesse di mercato (aggiustato per i rischi al premio e all'inflazione) è espressione delle preferenze temporali delle persone e corrisponde al tasso d'interesse naturale. Permette alle persone di allocare le attuali entrate al consumo, ai risparmi ed all'investimento in accordo con le loro vere preferenze.

In un regime di denaro creato dal nulla, dove quest'ultimo è prodotto attraverso la circolazione bancaria del credito, il tasso d'interesse del mercato sarà necessariamente spinto al di sotto del tasso d'interesse naturale determinato dalle vere preferenze temporali delle persone (cioè, il tasso d'interesse puro aggiustato ai premi al rischio e all'inflazione).

Questa manipolazione al ribasso del tasso d'interesse provoca un boom economicamente insostenibile, che deve essere seguito dal bust. Chi può negare che il boom & bust è una conseguenza del denaro creato dal nulla — che è, a sua volta, una creatura dell'interventismo del governo negli affari monetari?»[9]


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Note


[1] La Bce alza i tassi all'1,25% Trichet: rischi per la stabilità dei prezzi, Il Messaggero, 07 aprile 2011.

[2] Robert P. Murphy, Tre Opzioni di Fuga Fallaci della FED.

[3] Ludwig von Mises, Azione Umana: capitolo 20, L'investimento sbagliato non l'eccesso di investimento causa il boom.

[4]
TMNews, Benzina alle stelle, cala potere acquisto, famiglie in affanno.

[5] Istat: sale l'inflazione, a febbraio +2,4% Pil 2010 +1,3%, in calo la pressione fiscale, Corriere della Sera, 1 marzo 2011.

[6] Ludwig von Mises, Planning for Freedom, Capitolo 10.

[7] Istat: Cgil, calo potere acquisto conferma gravita' crisi, Borsa Italiana, 8 aprile 2011.

[8] Fred Buzzeo, Creazione del Lavoro ed Altri Miti Economici.

[9] Thorsten Polleit, The Cure (Low Interest Rates) Is the Disease.

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5 commenti:

  1. Tutto assolutamente condivisibile...
    Ma sai cosa credo che sia alla base della stupidità di chi chiede "ancora più intervento statale"? Un bisogno profondo degli esseri umani che non vogliono crescere: il rifugio nel ventre materno, la fuga dalle responsabilità.
    Decidere di autodeterminarsi, alla maggior parte della gente fa paura. Preferiscono correre il rischio di rimetterci anche le mutande, ma vogliono che siano altri a prendere le decisioni. Pensaci tu mamma...

    Proprio sfruttando questo bisogno i potenti del mondo sono riusciti ad arrivare a questo punto. E pensano di riuscire nel loro piano per il governo mondiale.
    Adesso si tratta di vedere se, dopo una buona cura di miseria e sacrifici, la gente si deciderà a crescere.

    Nel mondo vero è Peter Pan quello che viene sconfitto da capitan Uncino e non viceversa.

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  2. Ah... e... buona domenica Johnny!

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  3. Ciao niki.

    Un bisogno profondo degli esseri umani che non vogliono crescere: il rifugio nel ventre materno, la fuga dalle responsabilità.

    Eh si cara niki, stai girando il dito nella piaga. La tua analisi è un ottimo riassunto dello spaccato socio-economico che ci troviamo a vivere.

    Anche se vorresti estraniarti dal giogo che traina il carretto degli schiavi, gli altri invece di seguire l'esempio e liberarsi dalle catene accusano il diverso di caricare loro con maggiore peso; costringendolo, di conseguenza, a rientrare tra i "ranghi". Sono bravi, verranno premiati dal padrone a fine giornata per il loro zelo; anche perchè se non ci fosse alcun padrone, chi li premierà?

    Ma forse qualcosa si sta smuovendo...

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  4. Ciao Johnny.
    Speriamo che tu abbia ragione.

    Ci sarebbe una famosa profezia tibetana, che tradizionalmente si pensava parlasse dei mussulmani (non so perché ma la religione più odiata dai mussulmani è quella buddista, ovunque sono arrivati loro hanno spazzato via i buddisti senza lasciarne traccia, ma i buddisti se lo ricordano...), ma recentemente hanno cominciato a pensare che riguardasse più un "certo" modo di vivere, di stravolgere la società, di depauperarla di tutti gli aspetti morali e spirituali.
    Solo che prima che cominci il riscatto si arriverà a toccare il fondo, sembrerà che i cattivi abbiano definitivamente vinto, con solo una minoranza di persone che ancora resisteranno. E solo dopo comincerà la lotta per il riscatto.

    Cosa dici, ci siamo arrivati al fondo?

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  5. Come al solito la tua saggezza mi permette di conoscere cose nuove che prima ignoravo. Secondo me ancora quel fondo non si è toccato, le persone hanno ancora qualcosa da perdere; c'è ancora una certa "fiducia" nel sistema attuale, c'è (purtroppo) ancora speranza.

    Ma i semi della discordia sono stati piantati tutti, ora stanno crescendo le relative piante; le persone non capiscono ancora o non si avvicinano a determinati temi per approfondirli ma intuiscono che sono frodati. Sempre più persone, ad esempio, iniziano a dubitare del ruolo della banca centrale.

    Ma una nuova realtà potrebbe aiutare le persone a toccare il fondo, finalmente. Sarà una nostra scelta (dopo un secolo di suddetta privazione) e quella scelta si avvicina sempre di più; un cambiamento è nell'aria, lo si sente ormai. Finalmente ci riapproprieremo della facoltà di decidere. Ma non voglio anticipare nulla, è in cantiere infatti un articolo (in collaborazione con un altro blogger) che verterà proprio su questo argomento.

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