giovedì 7 ottobre 2010

Saltimbanchi




di Johnny Cloaca


Et voilà! Siamo tornati di nuovo nella crisi. O forse perchè la crisi non se n'è mai andata? Sentiamo cosa ha da dire Saccomanni, direttore generale della Banca d'Italia:

«L'Italia non è ancora uscita dalla crisi. "Il quadro economico resta difficile: la ripresa mostra segni di debolezza"»
Traduzione: stavolta l'abbiamo fatta grossa, il casino economico in cui ci troviamo è davvero una bella gatta da pelare. Nonostante stiamo raccattando soldi da ogni dove la cosa si fa difficile. Lo spauracchio dell'inflaizone si fa sempre più incalzante.


«Sulla base delle informazioni più recenti, le proiezioni di crescita per l'anno in corso (1,2%) contenute nel quadro macroeconomico sottostante alla Decisione di finanza pubblica appaiono leggermente ottimistiche»
Traduzione: nonostante le molteplici difficoltà il trucco della crescita, nonostante le mille peripezie, funziona sempre per imbambolare il cittadino. Altrimenti chi ce lo farebbe fare di imparare a memoria ogni volta quelle percentuali del PIL? Dobbiamo preservare il nostro alone di onniscenza.


«Una ripresa meno intensa di quella prospettata nella Decisione di finanza pubblica renderebbe più arduo conseguire gli obiettivi indicati»
Traduzione: nonostante ostenti sicurezza rimbambendovi con delle percentuali a casaccio, non abbiamo la minima idea di quello che sta succedendo all'economia. Niente panico, seguiamo solo il modello Keynesiano...ciecamente.


«Quindi insieme al riequilibrio dei conti occorre rafforzare il potenziale di crescita dell'economia»
Traduzione: deficit-inflazione-pianificazione, la triade perfetta.


«Le misure volte a rendere più efficiente la pubblica amministrazione e a elevare l'età di pensionamento contribuiranno a rendere strutturale il contenimento della spesa»
Se non facesse tanto ridere quest'affermazione, non varrebbe la pena prenderla in considerazione. Lo schema di Ponzi in azione, gli affiliati al club non possono andare via così facilmente; devono essere spennati ancora un altro pò prima di passare alla successiva serie di polli.
Contenimento della spesa: ulteriore riduzione dei vostri servizi (risate in sala!). Ce ne sbattiamo altamente e li peggioreremo perchè dobbiamo tenere su questo circo che continuiamo ad alimentare a forza di debiti. Sacrifici per la coesione sociale. Yahoo!


«...un freno alla crescita perchè sottrae risorse alla collettività, richiedendo un prelievo più elevato per i contribuenti che ottemperano agli obblighi fiscali, ostacola gli interventi a favore dei cittadini con redditi modesti, distorce la concorrenza»
Traduzione: siete in una prigione e noi siamo i vostri secondini. Vostri secondini, ma da voi democraticamente scelti.


«La riduzione dell'evasione può rappresentare una rilevante leva di sviluppo soprattutto se il recupero di gettito verrà nel medio termine utilizzato per ridurre le aliquote fiscali, ridistribuendo in maniera più equa il carico delle imposte tra le diverse categorie di contribuenti»
Traduzione: credete ancora alle favole, eh?



Ora è meglio mettere le cose in chiaro, altrimenti il discorso rimarrà sterilmente fine a se stesso. Con questo passaggio di Hoppe viene chiaramente messa in evidenza causa e soluzione della crisi (concetto valido per tutte le crisi); ma soprattutto vengono smascherati i ruoli di coloro che vogliono solo il nostro bene e ci si renda conto a chi è stata delegata la carica di capitano della nave:

"Non dirò niente qui sulla causa della crisi attuale, salvo che la considero un'altra, spettacolare dimostrazione della cosiddetta teoria del ciclo economico austriaca, o di “Mises-Hayek.” In ogni caso, la crisi ha condotto a maggiore incertezza. La gente vuole più sicurezza di fronte ad un futuro considerato molto meno sicuro di prima. Di conseguenza, la loro domanda di contanti aumenta. Con la quantità di moneta data, la maggiore domanda di moneta può essere soddisfatta soltanto spingendo in basso i prezzi dei beni non monetari. Di conseguenza, con il calo del “livello” generale dei prezzi, il potere d'acquisto per unità di moneta aumenta analogamente. Ogni unità di moneta ora produce più sicurezza ed il livello voluto di protezione dall'incertezza è ristabilito. La crisi è finita.

La soluzione alla crisi suggerita invece dalla maggior parte degli economisti e degli esperti ed adottata ufficialmente dai governi di tutto il mondo è del tutto diversa. È motivata dalla dottrina qui criticata e fondamentalmente errata secondo la quale la moneta tenuta o aggiunta ai patrimoni è moneta sottratta improduttivamente dalla produzione e dal consumo. Aggiungere alle giacenze monetarie come la gente vuole fare è interpretato così, scorrettamente, come una diminuzione del benessere umano. Di conseguenza, vengono ora intrapresi degli sforzi enormi per aumentare la quantità di spesa. Ma questo si pone come ostacolo davanti ai bisogni e ai desideri del grande pubblico: per proteggersi meglio dall'incertezza che percepisce essere maggiore, i prezzi devono scendere ed il potere d'acquisto della moneta deve aumentare. Tuttavia con un afflusso di moneta supplementare e di recente creazione, i prezzi saranno più alti ed il potere d'acquisto per unità di moneta, al contrario, più basso. Quindi, come risultato della politica monetaria corrente, il ripristino del livello desiderato di protezione dall'incertezza sarà ritardato e la crisi prolungata".
(traduzione del brano di Hoppe di Paxtibi)


(*). Estratti delle citazioni di Saccomanni da: link


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