sabato 25 settembre 2010

Lo sciopero fiscale di Chicago


Queste ultime settimane è stato tutto un susseguirsi di fattacci a scapito dei contribuenti: dalla malasanità all'attuale problema rifiuti a Napoli, dalla sparata della regina che richiede soldi dai fondi pubblici agli imprenditori corporativisti bravi solo coi soldi degli altri. La gente protesta e viene manganellata puntualmente. Che fare quindi per farsi sentire? Rothbard ci dà una dritta.
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di Murray N. Rothbard


Negli ultimi mesi un grande sciopero intorno alle tasse sulle proprietà si è esteso nella periferia nord di Chicago e, per una volta, i libertari si sono occupati della leadership organizzativa ed ideologica della ribellione.

Iniziò tutto con un massiccio riesame delle proprietà nel quadrante nord della Contea di Cook, Illinois. Il riesame aumentò improvvisamente le tasse sulle proprietà: la maggior parte degli incrementi era del 50-65%; altre imposte aumentarono del 300%. Quando furono comunicati i nuovi aumenti, la reazione dei cittadini della costa settentrionale fu di shock e di rabbia. All'inizio la reazione fu di indignazione, ma confusa: le chiamate intasavano l'ufficio dell'assessore della Contea di Cook. Le lamentele inondarono anche il Chicago Tribune, che diede inizio ad una tempesta di fuoco mettendo in prima pagina alcune delle lettere arrivate alla redazione. Molte di queste erano un grido di dolore e chiedevano dove fosse la leadership, l'organizzazione, per poter alleviare le loro preoccupazioni. Così scriveva un contribuente indignato: "Mi risento amaramente per il governo che sta tentando di rubare la mia casa." Un altro riversò le sue frustrazioni in un articolo del Chicago Tribune: "Non so proprio cosa fare. Sono dannatamente frustrato. Sento le persone che parlano di rivoluzione, ma non saprei come ribellarmi."

Non appena l'articolo fu pubblicato, gli attivisti libertari del Partito Libertario dell'Illinois ed i Contribuenti Nazionali Uniti (gli associati dell'Illinois dell'Unione Nazionale dei Contribuenti) videro tutto ciò come un'opportunità e la colsero. Fu fissato un meeting ad Evanston tra i rappresentanti del PLI e del CNU, ed un residente di Evanston citato nell'articolo del Tribune. Il meeting formò la Commissione di Protesta dei Contribuenti, con a capo Leonard Hartman, il residente sopracitato di Evanston. James Tobin, il trentunenne economista e contabile di banca e capo del CNU, suggerì un chiaro e netto scipero fiscale; era abilmente appoggiato da Milton Mueller, presidente del Partito Libertario dell'Illinois.

La commissione decise di convocare un meeting nel "municipio" di Evanston per vedere se i contribuenti erano disposti ad aderire ad uno chiaro sciopero fiscale -- un rifiuto di pagare le tasse. La notizia del meeting si vide solo nelle prime edizioni del Chicago Tribune; in generale gli organizzatori contavano sul passaparola.

La commissione si aspettava che circa 50 persone si sarebbero presentate al meeting, che fu tenuto la notte del 3 agosto nella biblioteca pubblica di Evanston. Invece si presentarono 200 cittadini. Harmann, senza un background libertario, discusse sulla proposta di una protesta legale: pagare le tasse mentre si protestava ed appellarsi ad accertamenti. Ma James Tobin espresse molto meglio lo spirito radicale del meeting, incoraggiando uno sciopero fiscale. "Sappiamo tutti che le nostre spalle sono state caricate pesantemente di tasse," accusò Tobin. "Ed ora siamo arrivati ad un bivio in cui bisogna decidere che fare. Lasceremo che il municipio controlli le nostre vite, o faremo abbastanza rumore affinchè ci ascoltino?" E' particolarmente gratificante per me che il mio Conceived in Liberty fosse brandito nelle mani di Tobin, mentre spiegava il perchè non fosse affatto "non patriottico" rifiutare di pagare le tasse; inoltre prese dal suddetto libro esempi delle prime rivolte americane contro le tasse. Tobin affermò che: "Siamo arrivati al punto in cui siamo terrorizzati dal nostro governo, terrorizzati da quello che ci può fare. E' tempo che qualcuno si alzi e punti il dito!"

Tobin presentò anche una serie di richieste ben pensate per lo sciopero fiscale. Le richieste includevano:
  1. estendere la scadenza del 15 agosto a tre mesi per i pagamenti della tasse sulla proprietà;
  2. congelare le stime al vecchio tasso, cosicché le tasse non salissero insieme all'inflazione del governo;
  3. nessun aumento delle aliquote delle imposte senza un referendum pubblico;
  4. permettere a piccoli gruppi di contribuenti di ottenere referendum per la riduzione delle aliquote fiscali;
  5. piena amnistia per gli scioperanti fiscali.

Il sentimento della folla era travolgemntemente a favore dello sciopero fiscale, al quale si opposero solo due persone. Il sentimento caratteristico della folla era rappresentato dalla vicenda di un'immigrante tedesco di Evanston, che quando tentò di contestare le stime incrementate, l'assessore gli disse che avrebbe dovuto aspettare finchè non avesse ricevuto la sua cartella; ma dopo che la ricevette, l'ufficio gli disse che avrebbe dovuto contestare le stime prima. "Sono tattiche naziste!" accusò l'uomo.

Gli organizzatori fecero passare il cappello al meeting e raccolsero $400 per far stampare un'inserzione in un giornale locale. Più importante fu l'eccellente pubblicità generata dal meeting: un articolo nel Tribune, tre pagine d'articolo nel Chicago Daily News riempito con foto e reportage da parte di due stazioni televisive e differenti stazioni radio.

Mentre il resto della costa settentrionale fu riempito di volantini, i meeting germogliarono in altri paesi come Glenview, Palatine e Wilmette. Il New York Times fece un reportage completo, compreso di foto, ad un successivo meeting ad Evanston, tenuto il 18 agosto nella Prima Chiesa Metodista Unita. Al meeting 350 possessori di case "gridarono la loro approvazione" mentre Tobin sosteneva che le "tasse sono immorali" ed un reportage della TV mostrò all'intera nazione i cartelloni con su scritto "la tassazione è un furto," mentre erano branditi in questi meeting di protesta. Tobin disse alla calca acclamante che: "non si può mai definire giusta una tassa quando siete forzati a pagarla contro la vostra volontà. E' immorale forzarmi a pagare per strutture scolastiche quando io non ho bambini da mandare a scuola. E' immorale forzare gli anziani ed i pensionati a pagare le scuole che non sono usate da loro." In questo modo Tobin intensificò l'analisi e sollevò la coscienza libertaria di coloro che lo ascoltavano, allargando l'attacco al sistema scolastico pubblico -- il "consumatore" della maggior parte di tutte le tasse sulle proprietà nel paese.

Nella sua edizione di agosto che annunciava lo sciopero, l'Illinois Libertarian, il bollettino d'informazione del Partito Libertario dell'Illinois, concluse il suo articolo informativo dicendo che:
"L'efficacia dello sciopero dipenderà da molte cose imprevedibili. A parte ogni standard, i nostri sforzi finora sono stati estremamente ricompensati e se i politici non presteranno attenzione se ne pentiranno. Lo sciopero non potrebbe danneggiare il governo di contea o nemmeno andarci vicino a danneggiarlo, ma anche così migliaia di persone hanno agito o sono stati esposti ad idee che fanno mettere in discussione la legittimità del governo".

Ma in un certo senso questa conclusione ponderata sottovalutava l'impatto dello sciopero fiscale nell'Illinois. In un articolo successivo il New York Times indicava chiaramente che i politici avevano davvero prestato attenzione ed erano morti di paura. Il movimento di protesta contro l'imposta sul reddito nel New Jersey ripropose la stessa situazione, con i politici che si azzuffavano per coprirsi i fianchi.

Così quando Tobin ed una calca di dimostranti si presentarono davanti l'ufficio del governatore a Chicago per richiedergli una sessione speciale della legislatura per alleviare le lamentele, lo "sconfitto" governatore James Thompson promise di considerare la rischiesta ed "espresse solidarietà per lo scopo del gruppo". Al meeting del 18 agosto di Evanston, si presentarono diversi funzionari del governo per provare a spiegare l'incremento delle imposte. Furono ricevuti con "fischi e scherni," ma a parte ciò "i funzionari diedero risposte comprensive ed alcune concessioni alle richeste dei contribuenti".

Così George Dunne, amministratore della Contea di Cook, giurò di sostenere una mozione per far ritirare le tasse sulle proprietà. La stessa promessa fu fatta da un consigliere a Thomas M. Tully, assessore della Contea di Cook. Il consigliere, Dan Pierce, concordava con i dimostranti, poichè anche lui non capiva perchè il budget della contea fosse così alto. "Non c'è dubbio che le tasse sono molto alte", disse Pierce; egli non capiva particolarmente perchè i budget del distretto scolastico della Contea di Cook fosse raddoppiato negli ultimi sette anni, in un periodo in cui le iscrizioni scolastiche erano in declino.

Così i libertari sono sobbalzati nello scoprire e nel dare voce alle lamentele anti-governative ed anti-tasse dei loro concittadini. Non solo si sono mobilitati per compiere azioni libertarie e diffondere idee libertarie, inclusa l'opposizione alla scuole pubbliche e l'idea che la tassazione sia un furto, ma i politici hanno iniziato a sottomettersi alle loro chiassose richieste ed azioni. I politici, spaventati per i loro lavori e per i loro elettori, hanno ceduto. Questo è stato dimostrato nell'Illinois.

Infine la ribellione delle tasse mostrò la grande importanza degli organizzatori e degli attivisti libertari -- come il PLI ed il CNU --, che già erano sul posto per trarre vantaggio e prendere la testa dei movimenti di massa e delle proteste di massa.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

Questo articolo apparve originariamente con il titolo "Are We Going to Let City Hall Ruin Our Lives? Illinois Tax Payers Get Militant" sul
Libertarian Review, novembre del 1977, pp. 26-27.

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