giovedì 2 settembre 2010

Le ombre della propaganda

Un fulgido esempio del cinema d'altri tempi che ci porta a vedere come la mano oscura del sistema penetra le giovani menti per assoggetarle al proprio fine. Paravento dell'insegnamento, l'istruzione nasconde un segreto oscuro al suo interno pronto ad uscire dalle ombre in caso di bisogno ed eliminare ogni possibile anomalia velenosa al sistema. Il sistema scolastico odierno è infestato dalla propaganda statale, che lo usa come invisibile macchinario di indottrinamento; serialmente sforna automi uguali tra loro, soffocando l'individualità e premiando l'amalgamazione tra gli studenti. Apatia e sentieri segnati da staccionate che impediscono il cambio direzionale, pena il "voto" scarso e la pubblica umiliazione. Un sistema oliato per costruire una piramide di potere in cui si insegna alle nuove leve ad obbedire a chi sta sopra di lui...sempre e comunque; non esistono strade alternative, l'ignoto è pericoloso. Il dubbio amletico si trasforma così in una serie di certezze paradossali, inglobando ogni tentativo di sfiducia verso sistemi predefiniti; la continua propaganda fa il resto, formando l'uomo della società (o manzo doc).

Propongo, per riflettere su suddetto contesto, una scena del magnifico film All'ovest niente di nuovo, dove il protagonista (Paul) ha provato sulla sua pelle il sapore della verità squarciando il velo delle illusioni. La forza della propaganda, che in questo caso è impegnata ad inculcare nelle menti che la guerra è necessaria e che è giusto morire per la patria, è magistralmente rappresentata dagli insulti dei giovani ragazzi, quando imprecano contro colui che sta tentando di aprirli gli occhi. Ma soprattutto, le parole del maestro al momento della verità mostrano il macabro volto di quell'illusione che il sistema, endemicamente, sparge tra i giovani ragazzi: "No...No, Paul...non è questo che volevo sentirti dire, Paul".






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