mercoledì 14 luglio 2010

La tirannide della magistratura


Breve articolo in cui Rothbard espone la sua critica verso il sistema giudiziario, un coacervo di auto-referenzialità e corporativismo; che poco ha a che fare con la tutela del cittadino, ma molto con la salvaguardia dei propri privilegi.

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di Murray N. Rothbard


Una delle principali crepe nel concetto di governo "limitato" è la magistratura. Dotata del monopolio coercitivo di sentenziare sulle controversie (un potere non da poco), della decisione ultima su chi possa maneggiare la forza e quanta ne possa essere esercitata, la magistratura di governo siede come un tiranno senza limiti e senza controlli.

Impegnati a presiedere al di sopra delle leggi, le quali si presume debbano essere applicate a tutti gli uomini, i giudici stessi sono al di sopra della legge e liberi dalle sue sanzioni e limitazioni. Quando indossa il suo abito d'ufficio, il giudice non deve fare nessun torto legale ed in più è immune dalla legge stessa.

Si pensi al tranello-22 in questa surreale situazione. Se qualcuno volesse dibattere contro questa ordinazione potrebbe farlo (nel nostro sistema governativo), però solo davanti ai giudici che sono essi stessi parte del problema piuttosto che la soluzione. Tocca ai giudici di governo regolamentare se essi stessi possono essere immuni alla legge. Cosa pensate che deciderebbero? Bè, cosa pensate che deciderebbero un gruppo di economisti sulla questione se rendere immuni gli economisti dalla legge? Oppure qualsiasi altro gruppo o tipo di professione?

Senza sorprese la Corte Suprema degli Stati Uniti ordinò, nel 1872, che i giudici fossero immuni da ogni danno contenuto negli "atti giudiziari" da loro eseguiti (indifferentemente da quanto sbagliati, malvagi o incostituzionali quegli atti possano essere). Quando indossano la loro autorità giudiziaria, i giudici non possono commettere sbagli. Punto. Recentemente un caso di un giudice errante è uscito allo scoperto di nuovo (poichè le sue azioni come giudice erano considerate generalmente mostruose ed illegali). Nel 1971 la signora Ora Spliter McFarlin presentò un'istanza al giudice Harold D. Stump del tribunale di circolo della Contea di Dekalb in Indiana, per trovare un posto sicuro in cui far sterilizzare sua figlia quindicenne, Linda Kay Spliter. Sebbene Linda fosse promossa ogni anno, la signora McFarlin riteneva che lei fosse "in qualche modo ritardata" ed iniziava a stare fuori casa per tutta la notte con giovani più vecchi di lei. E tutti noi sappiamo a ciò che questo possa portare.

Il giudice Stump immediatamente firmò l'ordinanza ed insieme alla madre si affrettò a portare Linda in ospedale, dicendole che fosse in lista per un'intervento all'appendice. Linda venne quindi sterilizzata senza che lo sapesse. Due anni dopo Linda sposò Leo Sparkman e scoprì questa tremenda verità. Gli Sparkman citarono in giudizio la madre di Linda ed il suo avvocato, i dottori, l'ospedale ed il giudice Stump per aver commesso una mezza dozzina di violazioni costituzionali.

Tutte queste persone, in verità, violarono volgarmente i diritti di Linda e la aggredirono. Tutti avrebbero dovuto pagare, e pagare amaramente, per la loro mostruosa offesa. Ma il tribunale federale di prima istanza sentenziò diversamente. Primo, sentenziò che la madre, il suo avvocato ed i vari membri della "professione curante" erano tutti immuni perchè tutto ciò che fecero ricevette il nullaosta di un regolare giudice. Secondo, il giudice Stump era anch'egli immune, perchè agì nelle sue piene capacità di giudice, anche se, il tribunale federale di prima istanza riconobbe che egli ebbe "un'erronea visione della legge". Quindi non solo un giudice è immune, ma può conferire la sua immunità anche a comuni cittadini che lo circondano, come se fosse un re.

La Corte d'Appello, il settimo circolo, stranamente non capì la sentenza e ribaltò il giudizio del tribunale federale di prima istanza, pretendendo che il giudice Stump fosse privato dell'immunità "visto il suo fallimento nell'ottemperare i principi elementari di un giusto processo" ed abbia in più, in un certo senso, "non agito entro la sua giurisdizione". Per permettere all'azione di Stump di stare in piedi, la corte d'appello disse che sarebbe dovuta essere sancita la "tirannide della magistratura".

Ora questa roba non stava in piedi ed inoltre aprì un divertente dibattito circa il mantenere i giudici responsabili di fronte alla legge e ligi alla protezione dei diritti egualmente per tutti. Ma ciò avrebbe scosso le fondamenta del nostro sistema legale di potere monopolistico. E così la Corte Suprema, il 28 marzo, diede la versione definitiva del problema. Con una decisione per 5 a 3 in questo illuminante caso di Stump contro Sparkman, il giudice Byron R. ("Scheggia") White, parlando per la maggioranza, inflessibilmente ricordò alla corte d'appello il significato dell'ordinanza del 1872:

«Un giudice non può essere privato dell'immunità perchè la decisione che prese fosse errata, fosse maliziosa o fosse un eccesso della sua autorità. Piuttosto, sarebbe soggetto a responsabilità solo qualora avesse agito nella "chiara assenza di piena giurisdizione.»

Il giudice White ammise che nessuna legge di Stato o verdetto di qualsiasi corte avrebbe potuto autorizzare l'azione del giudice Stump; ma il punto focale, dove si soffermò, era che nessuno statuto o sentenza potesse proibire una simile condotta del giudice. In più, anche se Stump approvò la sterilizzazione senza autorizzazione legale, senza concovacare una riunione, senza ascoltare la ragazza, o senza che lei fosse rappresentata da un avvocato o tutore, era ritenuto ancora un "atto giudiziario" ed in più oltre la legge. Dello stesso parere del giudice White c'erano anche i giudici Warren Burger, Harry Blackmun, William Rehnquist e John Stevens.

In minoranza il giudice Potter Stewart, seguito da Lewis Powell e Thurgood Masrhall, argomentò che la condotta non autorizzata del giudice era "oltre ogni possibile e minimamente immaginabile cosa che potesse essere chiamata atto giudiziario". Egli fece notare che la condotta di Stump


«non potesse essere definita in nessun modo come una condotta "perseguita normalmente da un giudice". Invece non c'è nessuna ragione per cui credere che una simile condotta possa essere stata perseguita da un altro giudice dell'Indiana, precedentemente o successivamente.»


Nell'arringa finale, Stewart disse "un giudice non è libero, come una mina vagante, di causare danni indiscriminatamente quantunque egli affermi che sta agendo nelle sue capacità giuridiche".

Ahh, giudice Stewart, ma apparentemente e sfortunatamente egli è libero.

Stump stesso sarà libero per molto tempo a venire. Apparentemente le persone della Contea di DeKalb non erano interessate ai diritti di Linda, poichè loro lo hanno rieletto lo scorso anno per un termine di altri sei anni come giudice del tribunale di circolo. Bruce Ennis, direttore legale dell'American Civil Liberties Union, imputò alla decisione di White il chiaro significato che i "giudici possono violare i diritti costituzionali dei cittadini e passarla liscia" e "possono ignorare la legge con impunità". Ennis disse che l'ACLU avrebbe chiesto una legislazione al Congresso affinchè avesse ribaltato questa "oltraggiosa" decisione.

Oltraggio, d'accordo; ma perchè si è così sorpresi e sbigottiti?

White ed i suoi alleati erano:
  1. semplicemente compatti come giudici, corporativisti che difendevano i propri privilegi nella corporazione stessa;


  2. stavano difendendo il reale caposaldo del nostro sistema di governo: l'immunità dalla legge degli ultimi che prendono le decisioni.


Rimuovendo tale immunità si colpirebbe il cuore di questo sistema ed aprirebbe la strada per un'America veramente libera in cui i diritti sarebbero completamente protetti, in cui nessun uomo o gruppo di uomini sarebbe al di sopra della legge o avrebbe il monopolio coercitivo sui servizi giuridici. Acclamiamo il signor Ennis ed i giudici in minoranza; ma loro conoscono le piene implicazioni quando noi contrapponiamo i diritti dei cittadini contro i giudici "mine vaganti" e la "tirannide della magistratura"?


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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