venerdì 16 luglio 2010

Dieci castronerie economiche della storia


Leggendo questi dieci passaggi ci sarebbe tanto da ridere quanto da piangere, se poi si pensa che simili scemenze sono partite da chi ricopre il ruolo di comandante di una civilità...bè, la dose raddoppia.

Lungo tuttla la storia ci sono state davvero simili scempiaggini economiche che hanno portato al collasso intere società, riproponendo il concetto che il potere in mano a certe persone proprio non debba essere posto.

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di John S. Chamberlain

Prendete riparo quando sentite parlare un politico d'economia. Potete scommetterci, una cattiva notizia è in arrivo. Fortunatamente per i politici, la loro intromissione di solito crea un rallentamento, ha un effetto erosivo sull'economia. Molto spesso, comunque, i migliori sono abili a piazzare una fandonia tanto grande in grado di farli colare a picco insieme alla loro nazione. Ecco dieci esempi dalla storia.


1. Carica troppo e puoi morire


Nell'anno 301 l'imperatore romano Diocleziano emanò l'Editto sui prezzi e genri alimentari (Edictum De Pretiis Rerum Venalium), il quale ribilanciava il sistema di conio e fissava il massimo per salari e prezzi di molti tipi di beni, specialmente il cibo. La penalizzazione di vendere al di sopra dei prezzi stipulati era la morte. Copie dell'editto furono inscritte sulla pietra dei monumenti in tutto l'impero. Ecco qui un consiglio per i futuri dittatori: mai far inscrivere le tue castronerie nella pietra a meno che tu non voglia che il popolo rida di te per il resto dell'eternità. L'editto fu un disastro. I venditori ritirarono i loro beni, contrari a vendere a pressi fissati oppure di venire falsamente accusati di vendere oltre il massimo e così essere condannati a morte. Scomparire o sedere senza fare nulla fu la reazione degli operai all'aumento del salario. Alla fine l'editto fu ignorato e divenne simbolo di derisione e sberleffo che abbassò permanentemente il prestigio e l'autorità dell'impero.


2. Tosando il lupo inglese


Dovreste sapere che state facendo qualcosa di sbagliato se i vostri nemici diventano eroi popolari come Robin Hood. Il sapere comune ricorda lo slogan tassare il debole e dare i soldi al forte, ma dopo il suo fallimento in tale politica re Giovanni d'Inghilterra decise di provare il contrario. Dopo aver sollevato i cavalieri del reame dai loro bisogni del servizio militare, gli ordinò in seguito di pagare una forte "imposta" (pagata dal vassallo in sostituzione alle prestazioni militari). Presto ci furono 10,000 Robin Hood che tentavano di ucciderlo, facendola diventare una moda organizzata. Firmare l'umiliante Magna Carta nel 1215 gli concesse un pò di tempo, ma l'anno successivo si diede alla fuga. In seguito il suo spropositato tesoro fu gettato in acqua in un passaggio di un fiume sconosciuto, divenne poi pazzo e morì poco dopo.


3. I soldi di carta sono straordinari


Il quinto Khan di Persia era chiamato "Gaykhatu", che significa "atraordinario" in mongolo. Dopo aver sperperato incurantemente i soldi lasciati dai suoi predecessori non fu in grado di far fronte ad una epidemia di peste bovina che iniziò a devastare il bestiame dei suoi sudditi nel 1294. Lo Straordinario se ne uscì con una straordinaria soluzione ai suoi problemi finanziari: soldi di carta. Inventati dal suo capo, Kublai Khan, questa idea presa in prestito dalla Cina fu una manna dal cielo. Avrebbe stampato certificati proprio come quelli cinesi, decretando la morte per chi li avrebbe rifiutati, e tutti i suoi problemi sarebbero stati risolti. Straordinario! Sfortunatamente per lo Straordinario egli non si preoccupò troppo dei dettagli tecnici come la convertibilità e i controlli dei capitali, per cui Kublai Khan si angosciò, ed il risultato fu lo sfascio totale del progetto. Ne seguì un caosa economico. Lo Straordinario fu destituito e condannato a morte l'anno dopo.


4. Compro ogni spada che hai


Durante il periodo Muromochi (dal 1336 al 1573) la dinastia Ming dei Mandarini, in Cina, adottò la politica del comprare ed importare spade dai giapponesi con lo scopo di privarne i fastidiosi "barbari", in modo da occupare quelle isole da dove le armi provenivano. L'allegra reazione dei giapponesi era in sintonia con la linea commerciale delle Doritos di Jay Leno: comprate tutto quello che volete, ne faremo di più.


5. Niente Contrabbando


Il controllo dei prezzi risulta essere sempre stupido, ma ci vuole idiozia vera per applicarlo nel mezzo di un assedio. Nel 1584 le forze controllate da Alessandro Farnese, il duca di Parma, stavano assediando la città più grande dell'Olanda, Antwerp, nella guerra d'indipendenza olandese. All'inizio l'assedio non sortiva effetti perchè le linee del duca erano permeabili ed Antwerp poteva rifornirsi di materiali e beni anche per mare, ma il duca fu fortunato poichè la città decise di isolarsi da sola. I magistrati della città approvarono un massimo sul prezzo del grano. I contrabbandieri che fino a quel momento cercavano di aggirare il blocco divennero considerabilmente meno entusiasti nell'essere trasportatori di cibo dopo ciò. Affrontando la fame, la città si arrese l'anno successivo.


6. La fabbrica d'oro di Venezia


Nel 1590 la Repubblica di Venezia era in declino. Diciannove anni prima parò gloriosamente i colpi dei turchi Ottomani riportando una incredibile vittoria nella battaglia di Lepanto, ma dovette cedere nientemeno che Cipro, il possesso più grande della repubblica. Nel 1585 il nuovo eletto doge alla sua ascesa si lanciò sulle monete d'argento invece di quelle tradizionali d'oro. Oberato da tasse, imposte, tariffe doganali, dazi, decime, sovrattasse e parcelle varie, l'economia vide giorni migliori. In fondo a questo buio una nuova speranza inaspettatamente apparve. Un veneziano smarrito da lungo tempo chiamato Marco Bragadini, all'epoca residente in Lombardia, scoprì il modo di produrre oro. La repubblica si mise presto in azione, poichè il duca di Mantova stava cercando di mettere le sue mani su questo prezioso sciocco. Una coorte di soldati fu mandata immediatamente e Bragadini fu scortato senza pericoli nella città in trionfo da tre galee. Il senato ordinò rigorosi test scientifici per verificare il potere dell' "anima d'oro", che era posseduta solo da Bragadini. L'alchimista riempì un crogiolo con del mercurio, aggiunse un pizzico della sua polvere segreta e mise il tutto sotto il fuoco. Presto il mercurio si trasformò in oro; era tutto vero. Il prezzo di cappe e storte dell'alchimista salirono alle stelle. Il signor Bragadini informò con disinvoltura il senato che lui avrebbe potuto produrre sei milioni di ducati o qualsiasi altra cifra loro avrebbero richiesto. Come compenso per se stesso, voleva solo essere un umile servo del suo paese. Naturalmente il senato gli mise a disposizione tutte le risorse di Venezia. I nobili si affollavano da Bragadini a dozzine, implorandolo affinchè li facesse partecipare al suo business. I mesi passarono lentamente, ma la produzione della nuova fabbrica d'oro era deludentemente povera. Apparentemente c'erano limitazioni alla velocità con cui l'oro poteva essere fabbricato. Odorando un'impazienza crescente per le sue operazioni, Bragadini fuggì verso Monaco dove il duca Guglielmo il Pio andava proprio in cerca di lui. Sfortunatamente per il maestro, nel frattempo, papa Sisto morì e fu rimpiazzato dal santarello papa Gregorio XIV che considerava l'alchimista e i suoi due lacchè la progenie del diavolo ed ordinò la loro esecuzione – alla quale Guglielmo assentì. Il senato di Venezia ordinò che l'intera faccenda fosse ritenuta mai esistita.


7. Come trattare con gli incettatori


Mentre la rivoluzione francese, alimentata dalla carestia, sbandava senza controllo nel 1793, una cricca radicale chiamata "Commissione della Pubblica Salvezza" prendeva potere, capitanata da Maximilien Robespierre. Tale commissione decise di risolvere il problema del cibo con l'emanazione della "Legge del Massimo", una serie di linee politiche che fissavano il prezzo massimo del pane e di altri beni. Quando queste misure fallirono nell'incrementare il rifornimento di cibo, mandarono i soldati nelle campagne per impadronirsi con la forza del grano che i cattivi contadini stavano "ammassando". Robespierre e la commissione furono passati sotto la ghigliottina l'anno dopo.


8. Il sogno di un vagabondo, la fine di un impero


Nel 1880 la tecnologia ferroviaria stava progredendo velocemente ed i russi ricevevano molte petizioni dai cittadini per una concessione nel lontano est. Per i paranoici patrizi di Mosca non fu abbastanza declinare l'offerta di questi cospiratori stranieri; dovettereo costriruire la loro ferrovia nell'est per cacciarli via. Sotto la guida di Sua Reale Paranoia, lo zar Alessandro III, lo Stato russo iniziò a stipulare massicci prestiti esteri e costruire la ferrovia Transiberiana lunga 5,000 miglia, il più grande progetto di opera pubblica sin dalla grande piramide di Giza. Alessandro (ed il suo impero) sarebbero in seguito morti per le ferite riportate in un incidente ferroviario. Al tempo in cui questo buco senza fondo infestato di corruzione fu completato nel 1904, il figlio di Alessandro, Nicola II, era tecnicamente in bancarotta. Scoppiarono guerre e rivolte per assaltare l'impero. Invece di trasportare beni di commercio, la nuova ferrovia stava trasportando prigionieri politici e rifornimenti per i soldati. Quando la Russia fu rovesciata dai suoi debiti nel 1907, era ovvio alle grandi case bancarie che l'impero era finanziariamente condannato e solo i piccoli investitori avrebbero ancora potuto sottoscrivere nuovi prestiti con esso. Anche con quest'ultimi prestiti congelati, l'economia russa era così debole che non sarebbe sopravvissuta alla guerra incalzante. Nicola fu giustiziato il 16 luglio 1918.


9. Serve un villaggio per scatenare una carestia


Il fallimento del raccolto nel 1984 in Etiopia presentò una fresca serie di problemi per la giunta marxista chiamata la "Derg" che controllava il governo. I programmi di nazionalizzazione e controllo dei prezzi con cui avevano sperimentato per anni sembravano essere meno efficenti di sempre. Ovviamente gli avanzi di capitalismo ancora infettavano l'economia, così si presero vigorose misure come mettere fuorilegge il commercio di grano. Abbsatanza bizzarro, ma ciò non fermò la carestia. Il presidente, Mengistu Halie Mariam, ispirato dai brillanti successi agricoli del segretario Stalin nel 1930, sponsorizzò a tal proposito una nuova idea col soprannome di "villaggizzazione". Sotto questo piano, gli abitanti sparsi nelle campagne d'Etiopia sarebbero stati riuniti insieme in villaggi modernizzati forniti di tutte le ultime infrastrutture civiche. Come ci si poteva aspettare tra i beneficiari di questo piano c'era anche chi aveva capito che tipo di utopia questi villaggi fossero, quindi durante il trasporto furono tenuti sotto tiro delle armi per il loro bene. Sfortunatamente le attese crescite nella produzione agricola non si materializzarono e milioni morirono di fame. Il paese discese in un permanente stato di guerra civile, che finì solo nel 1990 dopo che l'Unione Sovietica smise di rifornire il Derg.


10. Rubli: adesso li vedi, adesso non li vedi più


Il 22 gennaio 1991 Mikhail Gorbachev, il presidente dell'Unione Sovietica, decretò che tutte le banconote esistenti da 50 e 100 rubli non erano più a corso legale e che potessero essere scambiate per quelle nuove per tre giorni e solo in piccole quantità. Questo scatenò l'effetto di una istantanea cancellazione di grandi porzioni di risparmi e di capitali accumulati dai cittadini. Il 26 gennaio fece seguire a questa mossa geniale, l'ordinanza che la polizia avesse l'autorità di perquisire ogni azienda e di pretendere la visione dei libri contabili in ogni momento. I problemi economici dell'unione sprofondarono in una spirale mortale. Gorbachev si dimise il 25 dicembre ed il giorno dopo il parlamento sovietico si dissolse come anche l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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