giovedì 6 aprile 2017

Come i tassi d'interesse influenzano la preferenza temporale — e viceversa





di Frank Shostak


Secondo gli scritti di Carl Menger e Ludwig von Mises, la forza motrice dietro la determinazione del tasso d'interesse è rappresentata dalle preferenze temporali degli individui.

Come regola generale, le persone assegnano un valore più elevato ai beni presenti rispetto ai beni futuri. Ciò significa che i beni presenti sono valutati ad un premio rispetto ai beni futuri.

Questo deriva dal fatto che un creditore, o un investitore, debbano cedere alcuni benefici nel presente. Quindi l'essenza del fenomeno dell'interesse è il costo che deve sobbarcarsi un creditore o un investitore.

Su questo tema Mises scrisse:

Ciò che viene abbandonato è chiamato prezzo pagato per il raggiungimento del fine perseguito. Il valore del prezzo pagato si chiama costo. I costi sono pari al valore attribuito alla soddisfazione cui si deve rinunciare per raggiungere lo scopo desiderato.[1]

Secondo Carl Menger:

Nella misura in cui il mantenimento della nostra vita dipende dalla soddisfazione dei nostri bisogni, garantire la soddisfazione dei bisogni precedenti deve necessariamente precedere l'attenzione a quelli successivi. E anche se non si trattasse direttamente della nostra vita, ma semplicemente del nostro continuo benessere (soprattutto la nostra salute), il raggiungimento del benessere in un periodo più vicino è, di regola, un prerequisito per arrivare poi ad un benessere in un periodo successivo. [...] Tutta l'esperienza c'insegna che un godimento nel presente, o uno nel futuro prossimo, appare più importante di uno di uguale intensità in un momento più remoto nel futuro.

Allo stesso modo, secondo Mises:

A parità di condizioni, viene preferita la soddisfazione di un bisogno nel futuro più vicino rispetto ad una in un futuro più lontano. I beni presenti sono più preziosi rispetto ai beni futuri.[2]

Un individuo che ha risorse sufficienti solo per tenersi in vita è improbabile che presterà o investirà i suoi pochi mezzi.

Il costo del credito, o dell'investimento, è probabile che sia molto alto — potrebbe anche costargli la vita se dovesse considerare il prestito dei suoi mezzi. Pertanto in questa condizione è improbabile che possa concedere un prestito, o effettuare un investimento, anche se gli venisse offerto un tasso d'interesse molto alto.

Una volta che la sua ricchezza inizia ad espandersi, il costo del credito, o dell'investimento, inizia a diminuire. L'allocazione di una parte della sua ricchezza verso il prestito, o l'investimento, indebolirà in misura minore la sua vita ed il suo benessere.

Da questo possiamo dedurre, ceteris paribus, che tutto ciò che porta ad un ampliamento della ricchezza reale degli individui dà luogo ad una diminuzione del tasso d'interesse, vale a dire, l'abbassamento del premio dei beni presenti rispetto ai beni futuri.

Al contrario, i fattori che indeboliscono l'espansione della ricchezza reale portano ad un tasso d'interesse alto.



Preferenza temporale e domanda/offerta di moneta

In un'economia monetaria, le preferenze temporali degli individui si materializzano attraverso l'offerta e la domanda di moneta.

L'abbassamento delle preferenze temporali (per esempio, abbassamento del premio dei beni presenti rispetto ai beni futuri a causa dell'espansione della ricchezza reale) si manifesterà in un maggior desiderio di prestare ed investire denaro, con conseguente abbassamento della domanda di moneta.

Ciò significa che per un determinato stock di moneta ci sarà un aumento dell'offerta in eccesso di moneta.

Per sbarazzarsi di suddetto eccesso la gente, ceteris paribus, inizia a comprare vari asset, facendone aumentare i prezzi ed abbassandone i rendimenti. Pertanto l'aumento del bacino della ricchezza reale sarà associato ad un abbassamento della struttura dei tassi.

Il contrario accadrà nel caso in cui la ricchezza reale diminuirà. Le persone saranno meno ansiose di prestare ed investire, aumentando così la loro domanda di moneta rispetto alla situazione precedente.

Questo, per una data offerta di moneta, riduce il denaro in eccesso. Di conseguenza, ceteris paribus, questo abbassa la domanda di asset e quindi i loro prezzi, nonché aumenta i loro rendimenti.



L'intervento delle banche centrali

Cosa accadrà ai tassi d'interesse a seguito di un aumento dell'offerta di moneta? Un aumento dell'offerta di moneta, ceteris paribus, significa che quegli individui il cui stock di moneta è aumentato sono ora molto più ricchi. Quindi questo mette in moto una maggiore volontà di investire e prestare denaro.

L'aumento dei prestiti e degli investimenti significa un abbassamento della domanda di moneta da parte dei creditori e degli investitori. Di conseguenza un aumento dell'offerta di moneta, accoppiata ad un calo della domanda di moneta, aumenta l'offerta in eccesso di moneta, cosa che a sua volta fa aumentare i prezzi degli asset e ne abbassa i rendimenti.

Col passare del tempo, l'aumento dell'inflazione dei prezzi comincia ad indebolire il benessere degli individui e questo porta ad un aumento generale delle preferenze temporali. Ciò riduce la tendenza degli individui ad investire e prestare denaro (cioè, fa aumentare la domanda di moneta ed abbassa il tasso di crescita dell'offerta in eccesso di moneta), spingendo in su i tassi d'interesse.

In un'economia di mercato con una banca centrale, il fattore chiave che indebolisce il ritmo dell'espansione della ricchezza reale è la politica monetaria della banca centrale stessa. È la politica monetaria allentata che indebolisce lo stock di ricchezza reale e il potere d'acquisto della moneta.

Possiamo quindi concludere che un aumento generale dell'inflazione dei prezzi, a causa di un aumento dell'offerta di moneta e un calo della ricchezza reale, è un fattore che mette in moto un aumento generale dei tassi d'interesse. Una discesa generale dell'inflazione dei prezzi, in risposta ad una diminuzione dell'offerta di moneta ed un aumento della ricchezza reale, sono fattori che mettono in moto un calo generalizzato dei tassi d'interesse.

Inoltre un aumento della dinamica di crescita dell'offerta di moneta mette in moto un calo temporaneo dei tassi d'interesse. Invece una diminuzione del ritmo di crescita dell'offerta di moneta mette in moto un temporaneo aumento dei tassi d'interesse.

Si noti ancora una volta che i cambiamenti nell'offerta in eccesso di moneta mimano l'interazione tra i cambiamenti tra domanda/offerta di moneta.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Ludwig von Mises, “Human Action” Contemporary Books, 3rd revised edition p 97.

[2] Ludwig von Mises, Human Action, 3rd revised edition, p 483-484.

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