giovedì 23 marzo 2017

Un piano per far tornare grande me stesso

Capita spesso che alcuni dei commentatori ai miei articoli, carichino a testa bassa ogni volta che leggono qualcosa contro lo stato e a favore delle imprese private. Si riduce il tutto ad una guerra tra fazioni, dove il caos risultante partorisce solamente sterili soluzioni e arroccamenti sulle proprie idee. Il confronto per de il suo significato e la violenza della coercizione statale finisce per vincere, perché qualunque sia la guerra essa rappresenta sempre la salute dello stato. Ma fermatevi a pensare un attimo e guardatevi intorno: chi ha costruito, prodotto, o fabbricato tutte le cose che vi circondano? Non sono spuntate fuori dal terreno "spontaneamente". Sono parte di quel "miracolo" del mercato con cui Leonard Read descriveva la nascita della matita. E dato che si tratta di un "miracolo", dovremmo essere grati per tutte quelle bellezze e quel benessere che lo sforzo di altre persone ci garantiscono. Dovremmo essere grati per quelle persone che si sono accollate un rischio e, inventando ed investendo, hanno creato degli oggetti che hanno significativamente migliorato la nostra vita. E che tipo d'istituzione incentiva questo meccanismo? Non lo stato, che non ha risorse proprie e non crea niente di davvero nuovo. Invece è la proprietà privata ed i processi di segnalazione (es. prezzi e tassi d'interesse) di un mercato libero da ostacoli che permettono l'avvento di suddetto miracolo. Siate, quindi, grati al fatto che avete tante benedizioni che vi circondano e a cui potete accedere ad un costo relativamente basso. Altrimenti potete sempre farvi da soli un sandwich. Oppure un maglione.
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di Jeffrey Tucker


Ero uscito a comprare un maglione questo fine settimana e mi sono imbattuto in Donald Trump, il quale m'ha detto che avrei dovuto smettere di esternalizzare il mio lavoro.

"Dovresti lavorare a maglia e creare il tuo maglione."

Gli ho spiegato che non sono molto bravo a lavorare a maglia. Ho altre cose da fare. Questa idea mi sembrava un'enorme spreco di tempo. Non riuscivo proprio a vedermi seduto a casa e lavorare la maglia. È vero che questo mi avrebbe dato un lavoro, ma non era un lavoro che volevo, soprattutto perché c'è qualcun altro che vuole farlo al posto mio.

Ma non era d'accordo, spiegando che il problema di questo paese è che si continua a dare agli altri lavori che potremmo fare noi. Questa è una brutta cosa ed è per questo motivo che stiamo tutti soffrendo così tanto.

Ho insistito avanzando altre obiezioni, così mi ha proposto un accordo. Se avessi continuato ad esternalizzare il mio lavoro, gli avrei pagato una tassa del 35%, il che significa che qualora avessi speso $50 per un maglione, gli avrei dovuto mandare $17.50. Una rottura, chiaramente, ma eravamo entrambi d'accordo.

Invece se avessi lavorato a maglia, m'avrebbe ridotto l'imposta al 15%, oltre a dispensare il mio lavoro da tutte le normative esistenti. Sarei stato libero di fare qualsiasi maglione volessi. Il problema è che avrei dovuto lavorare a maglia, perché fare una cosa del genere m'avrebbe reso grande.

"Pensaci", ha detto, "Jeffrey Tucker è in affari!"

In un certo senso suonava abbastanza bene. Un po' goffo, ma OK. È imbarazzante, ma mi sono messo a lavorare a maglia durante la notte e nei fine settimana, producendo almeno un maglione al mese. Continuerò a farlo per guadagnare il beneficio promesso.

Inoltre smetterò d'acquistare maglioni nei negozi, e quindi porrò fine alla mia dipendenza d'esternalizzare la mia produzione. È vero che ho rinunciato ad una quantità enorme di tempo libero e devo comprare più risorse che prima non compravo (es. fili e aghi), ma ho evitato una sanzione punitiva, pago meno tasse e devo obbedire a meno regolamenti.

L'accordo non mi sembra molto efficiente, ma, come ha detto Trump, prestare attenzione all'efficienza piuttosto che alla grandezza è esattamente ciò che va storto in questo paese.

A volte mi chiedo perché la sua versione di grandezza dovrebbe prevalere sulla mia, ma, ehi, è il Presidente.



Un mese dopo

Finalmente ho finito il mio primo maglione e sono un po' indietro con le altre cose. Ho smesso di lavorare per Uber. Ho smesso di vendere roba su eBay. Stavo facendo volontariato per un ente di beneficenza e anche questo ho dovuto mollare. Ma almeno ora ho un maglione. Forse posso farci un po' di soldi, dopo tutto.

Ho provato a venderlo, ma non sono riuscito a trovare nessun acquirente. A quanto pare tutti gli altri che avevano bisogno di un maglione avevano stretto un accordo simile. Anche loro erano stati convinti a diventare grandi cucendo i propri maglioni. Siamo tutti diventati autosufficienti dal punto di vista dei maglioni.

Spero che non si sentano poveri quanto io mi sento ora.

A poco a poco ho capito una cosa: se si collabora con gli altri, si condivide il lavoro, si scopre che cosa si sa far meglio, si commercia con gli altri, e si prendono le proprie decisioni su ciò che si vuole internalizzare o esternalizzare, si può finalmente trovare la strategia migliore per utilizzare bene il proprio tempo e le risorse.

Come Adam Smith dimostrò molto tempo fa, una chiave per la prosperità è l'espansione della divisione del lavoro, cioè, trovare il modo di trarre vantaggio dai talenti degli altri, ovunque si trovino. Posso farlo solo se sono veramente libero di comprare e vendere cose in base alle mie valutazioni. Ed in base a questo sistema, ciò che più va a mio beneficio andrà anche a maggior beneficio degli altri.

Questo sistema, che possiamo chiamare libero scambio, ha il vantaggio di creare una sorta di senso di comunità, pace e prosperità. C'è una sorta di grandezza riguardo questo concetto, dopo tutto.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Alla sconfitta di Hillary Clinton e di tutta la sua feccia, ho provato sincera soddisfazione, un po come quando ( mi si perdoni la metafora calcistica) la juve viene battuta sonoramente da un' altra squadra ed eliminata in champions, ed essendo molto forte come squadra è un evento raro; la soddisfazione c'è breve ma intensa, poi per il resto che mi frega? Ecco di trump, non nutrivo particolare fiducia, ricordo come si espresse Ron Paul, da uomo saggio qual'è, poco tempo prima delle elezioni: trump è un autoritario, è parte del problema e non soluzione e condurrà gli Usa alla catastrofe! Questo a discapito delle tante, troppe simpatie ed immeritata fiducia che tanti Libertari soprattutto Americani, ma anche qualche ingenuo in Italia, forse perché avido lettore di Giornalacci di "centrodestra alla pummarola" vari. Ed ora eccoci qui, nel mondo del protezionismo 3.0; trump è l'ennesimo buffone, senza alcuna soluzione, idea, che evitando la guerra con la Russia, rischierà di condurci ad una guerra con la Cina. Condurrà sul serio gli Stati Uniti nella peggiore crisi valutaria che essi abbiano mai potuto conoscere e quindi nel baratro come dice il Dr.Paul; ma la faccenda più assurda ed antipatica di tutte è che dopo il disastro, i vari mistificatori di professione scatenati a quel punto, diranno che è colpa del "liberismo"propugnato da trump, del mercatismo senza regole ecc ecc e cazzate varie, e vi si renderà necessaria la creazione di una banca centrale mondiale, al fine di poter sovrintendere al lavoro di tutte, tramite un unica valuta fiduciaria globale, praticamente il sogno dei banchieri centrali dai tempi della conferenza di Genova, dopo la crisi del '21. Il paradosso è che tutto ciò avverrà, proprio durante o dopo la Presidenza di un uomo proclamato alfiere dell'antiglobalismo.

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  2. Grandissima introduzione. Bravo Francesco.

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