lunedì 6 febbraio 2017

I bond vigilantes fermeranno la Trumponomics





di David Stockman


Sì, i bond vigilantes sono tornati. Accolgo con favore il ritorno dei bond vigilantes e non solo perché sono l'unica forza che può fermare la folle corsa verso un bagno di sangue fiscale, il quale è stato favorito dal team di Trump.

Il loro ritorno segna anche la fine della falsificazione del debito e dei prezzi di altri asset finanziari, implementata dalle banche centrali di tutto il mondo a partire dalla metà degli anni '90.

Ciò che è realmente accaduto sin da allora, è che i "bond vigilantes" di un tempo si sono trasformati in "front-runner" delle banche centrali. Cioè, i trader di obbligazioni, che solevano vendere titoli di stato quando percepivano dissolutezza fiscale, sono passati al lato "comprare" del mercato, mentre si sviluppava l'era dell'espansione del bilancio delle banche centrali e delle spese folli in acquisti di obbligazioni connesse al quantitative easing (QE).

Non c'era davvero alcun mistero — era solo la legge della domanda e dell'offerta. Le banche centrali stavano drenando i mercati da miliardi di debito pubblico, facendo salire i prezzi delle obbligazioni e facendo scendere i rendimenti verso lo zero.

In tale contesto, va da sé che i trader hanno comprato tutto quello che saliva di prezzo e si aspettavano che sarebbe salito di più. Allo stesso tempo, le banche centrali non hanno lasciato alcun dubbio sul fatto che sarebbero intervenute costantemente, annunciando massicci acquisti mensili.

L'aumento da $20,000 miliardi dei bilanci delle banche centrali nel corso degli ultimi due decenni, è stato amplificato dagli ex-bond vigilantes che si sono trasformati in "front-runner". Dopo tutto, gli acquisti di obbligazioni da parte delle banche centrali sono stati fondamentalmente diversi rispetto all'azione degli operatori in un mercato libero.

Infatti le banche centrali hanno l'autorità legale di commettere frodi finanziarie giornaliere, finanziando i loro acquisti di titoli di stato sul mercato aperto con denaro creato dal nulla. Quando questo denaro viene iniettato nel sistema bancario come pagamenti ai vari dealer, il prezzo del debito pubblico viene fatto levitare artificialmente.

I possedimenti totali delle banche centrali di tutto il mondo erano a circa $2,000 miliardi a metà degli anni '90, quando i bond vigilantes hanno dato gli ultimi segni di vita.

Ma dopo il 2000 l'ingolfamento dei bilanci delle banche centrali, e di conseguenza l'offerta d'acquisto artificiale per il debito pubblico, li ha convertiti in "front-runner". In questo modo hanno intascato centinaia di miliardi di profitti inattesi con l'acquisto a leva di titoli di stato, facendone salire sempre di più i prezzi.

Gli speculatori hanno semplicemente acquistato i bond e li hanno finanziati grazie ad un mercato monetario a costo zero, praticamente senza rischio, trasformando in tal modo il mercato obbligazionario nel postbruciatore dell'offerta d'acquisto delle banche centrali. I trader obbligazionari non hanno mai intascato così tanto facendo così poco, il che significa che grandi quantità di capitali speculativi sono finite nei mercati del debito pubblico in modo del tutto innaturale ed insostenibile.

L'ironia della situazione attuale è ben degna di nota. La madre di tutte le bolle obbligazionarie globali è stata essenzialmente gonfiata dai bond vigilantes, i quali sono entrati nel business del front-running dopo che nel 1994 Greenspan urlò "mi arrendo!" quando il tasso d'interesse sul debito pubblico cominciò a salire.

Se l'ormai ex-gold bug ed economista di libero mercato decaduto avesse conservato i suoi principi e la sua integrità una volta designato come presidente della FED, l'età dei massicci debiti statali sarebbe stata fermata già da allora. Una recessione economica dolorosa avrebbe reso chiaro che i 12 anni di baldoria coi deficit da parte dell'accoppiata Reagan/Bush — i quali hanno portato il debito pubblico da $1,000 miliardi a $4,000 miliardi — avrebbero avuto delle conseguenze economiche.

Infatti il prezzo da pagare sarebbe stato sotto forma di tassi d'interesse di gran lunga più alti a compensazione del mercato. Questo, a sua volta, avrebbe "spiazzato" gli investimenti privati in capitale finanziario ed immobiliare, ed avrebbe innescato un aggiustamento economico doloroso.

Invece Greenspan scelse di annullare il verdetto onesto dei bond vigilantes ed inaugurò l'era dell'espansione massiccia dello stato patrimoniale delle banche centrali e degli acquisti di obbligazioni. Questo errore madornale lungo la strada monetaria rinviò il giorno della resa dei conti, perché, in sostanza, permise ai governi di parcheggiare i loro debiti nei bilanci delle banche centrali mondiali a costi quasi gratuiti.

Infatti quando Greenspan uccise i bond vigilantes nel 1994, il bilancio della FED era di circa $275 miliardi e quello di tutte le principali banche centrali del mondo era di $2,000 miliardi.

L'operato di Greenspan innescò un'esplosione di passività in dollari tra i bilanci delle banche centrali mondiali. Se non avessero svalutato le proprie valute in risposta allo tsunami di dollari di Greenspan, le loro valute sarebbero salite alle stelle, compromettendo in tal modo le politiche stataliste e mercantiliste che erano già in vigore nei rispettivi paesi.

In ogni caso, i bond vigilantes erano stati sepolti sotto l'enorme baldoria di acquisti di obbligazioni da parte delle banche centrali — solo per riemergere come front-runner. Hanno finito per catturare profitti inattesi che non erano nemmeno immaginabili durante i loro giorni come disciplinatori onesti dei governi dissoluti.

Probabilmente non esiste un modo per quantificare l'impatto di questa situazione — banche centrali e front-runner — sull'offerta d'acquisto dei bond, ma sarà immensa. Non è un caso se lo scorso agosto circa $13,000 miliardi su $42,000 miliardi di debito sovrano globale, erano trattati a tassi sotto lo zero e la maggior parte del resto si trovava nella zona +/- 1%.

In breve, il mercato obbligazionario globale è stato torturato da un'offerta d'acquisto a senso unico che non s'era mai vista in un qualsiasi mercato finanziario. Il mondo finanziario ha semplicemente barcollato in avanti.

Per coincidenza storica, i banchieri centrali keynesiani stanno per essere spodestati dal loro trono — e molto prima di quanto si pensi — dalla prospettiva della Trumponomics e delle sue massicce aggiunte ai debiti già torreggianti dello Zio Sam. Ecco perché i front-runner nel mercato obbligazionario stanno morendo lentamente, in quella che è praticamente un'inversione del processo messo in moto nel 1994 da Greenspan.

Donald Trump ed il suo team hanno perso la battaglia ancor prima di scendere in campo sventolando una falsa prosperità futura sulla base del pompaggio monetario keynesiano.

Di conseguenza i bond vigilantes stanno ora ruggendo. Questo perché senza la Gigantesca Offerta d'Acquisto delle banche centrali si sta tornando a fare profitti alla vecchia maniera: vendendo i titoli obbligazionari che colano a picco, non comprando la cartaccia che invece sale.

L'intera dinamica del mercato obbligazionario globale e del sistema finanziario negli ultimi due decenni, è stata catturata dai premi artificiali sui prezzi delle obbligazioni creati dalla massiccia espansione dei bilanci delle banche centrali.

Ma una volta che quest'ultima svanisce, i front-runner si faranno beffe di Donald Trump.

Nel bel mezzo del bagno di sangue fiscale che è sicuro ne seguirà, la Trumponics verrà semplicemente stritolata. Che un programma d'infrastrutture da $1,000 miliardi possa contribuire a far tornare grande l'America, è decisamente sbagliata come idea.

Può solo riempire la palude di Washington con più gruppi d'interesse e racket finanziario, ingigantendo il settore pubblico e rendendolo più dispendioso con infrastrutture che non può permettersi e di cui non ha bisogno — come i treni ad alta velocità.

Questa nuova realtà manderà presto in frantumi la falsa euforia post-elettorale che ha colpito i mercati finanziari, e coprirà in un bagno di sangue fiscale la nuova amministrazione Trump quando tenterà di perseguire il suo programma economico.

In una parola, l'aumento dei tassi d'interesse, i deficit in aumento ed i bond vigilantes stanno tornando nella Città Imperiale dopo 25 anni di latitanza. Il risultato sarà una conflagrazione di bilancio come quella già vista nel 1981.

Ma questa volta lo zio Sam è praticamente fallito e il gioco d'azzardo con i titoli obbligazionari orchestrato dalle banche centrali è decisamente finito.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Vale la pensa ampliare lo sguardo a Oriente.
    http://www.zerohedge.com/news/2017-02-04/japan-its-finally-happening
    Qualcosa di simile pare muoversi contro la salma giapponese.

    E nel frattempo leggo che Utah e Arizona sono alle prese con l'approvazione di leggi per rendere oro e argento di nuovo adoperabili come moneta.

    Finché la barca va...

    Riccardo Giuliani

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    1. Ciao Riccardo.

      Ma anche più vicino a noi le cose non vanno tanto bene e potrebbero sfuggire di mano molto presto. Il biennale greco ha raggiunto il 10% di rendimento. Questa querelle UE-FMI avrà un esito alquanto prevedibile: lo zio Mario ingloberà nel suo programma di QE anche la monnezza obbligazionaria greca.

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