lunedì 23 gennaio 2017

“Fiat Money Quantity” e oro a $11,000





di Alasdair Macleod


È il momento di rivisitare la Fiat Money Quantity (FMQ), la quale calcola i dollari depositati nel sistema bancario, il denaro delle banche commerciali in deposito presso la FED e il contante.

Oltre a farci vedere in che modo progredisce l'espansione della moneta fiat, un obiettivo di questa misura è quello di fornire alcune indicazioni sul rapporto col prezzo dell'oro. È particolarmente indicato osservare questa misura in un momento in cui gli analisti bancari sono diventati in generale ribassisti, credendo che il rally dell'oro sia ormai finito.

L'idea alla base della FMQ è definire la quantità di denaro fiat, che poi può essere confrontata con il valore dell'oro monetario, ovvero, tutto lo stock d'oro fisico estratto. Una descrizione più completa della FMQ può essere consultata qui. L'aggiornamento del grafico di lungo termine è mostrato qui sotto.




Il grafico mostra la tendenza a lungo termine della crescita della FMQ stabilita prima della crisi finanziaria, e l'effetto conseguente delle misure monetarie introdotte per salvare il sistema bancario. Questa rapida espansione della FMQ ci avverte dei potenziali effetti dell'inflazione monetaria sui prezzi. Tali effetti sono per il momento ancora latenti, perché l'espansione della FMQ è avvenuta principalmente nelle riserve bancarie detenute nel bilancio della FED, e quindi non nella moneta in circolazione.

L'ultimo punto fa riferimento al primo settembre scorso e la crescita della FMQ sta mostrando nuovi segni di accelerazione. All'interno di questa accelerazione, vi è stato un calo delle riserve bancarie possedute presso la FED, da $2,786.9 miliardi ad agosto 2014 a $2,265.3 miliardi. Ciò è stato più che compensato da una maggiore crescita dei depositi bancari e dei conti di risparmio, da $9,006 miliardi a $10,571 miliardi. La preoccupazione, quando la FED creò le riserve in eccesso attraverso il quantitative easing, era che queste un giorno sarebbero state utilizzate per alimentare prestiti a riserva frazionaria. L'altro lato del credito bancario fa riferimento ai depositi della clientela ed ai risparmi, così il timore iniziale è passato.

L'espansione del credito bancario può essere rilevata anche nel grafico successivo, rappresentante M2 meno M1, cosa che ci dà un'approssimazione del credito bancario.




In questo grafico l'espansione al di sopra del trend di crescita è iniziata all'inizio del 2016. Tra i due grafici, possiamo confermare che sia i depositi bancari sia il prestito bancario stanno accelerando al di sopra delle tendenze consolidate.

Molti commentatori stanno ignorando l'espansione del credito bancario, ma è un problema serio. Forse perché la crescita del prestito bancario all'interno dell'economia degli Stati Uniti sembra essere moderata. La risposta la possiamo trovare in parte nel mercato dei prestiti internazionali, in particolare alle banche straniere e alle economie dei mercati emergenti che non ricorrono a swap di dollari a livello della banca centrale. Di sicuro i tassi LIBOR in dollari sono notevolmente superiori rispetto al tasso pagato dalla FED sulle riserve in eccesso, forse riflettendo una domanda internazionale crescente per i prestiti in dollari.

Se il declino delle riserve presso la FED fosse la conseguenza di tassi del mercato monetario più elevati, significherebbe che l'espansione della moneta sarebbe entrata in una nuova fase. L'ulteriore espansione del credito bancario dovrà essere controllata aumentando il Fed Funds Rate, almeno per chiudere il divario col LIBOR. Quindi un aumento di suddetto è già in ritardo e probabilmente dovrebbe essere superiore allo 0.25% per portare la crescita del credito bancario sotto controllo.

La FED ha un problema con l'aumento dei tassi, perché andrebbe ad ampliare i differenziali dei tassi d'interesse con le altre principali valute. Il dollaro è abbastanza forte così com'è, e qualsiasi aumento dei tassi d'interesse favorirebbe ulteriormente un rafforzamento del dollaro, portando ad una potenziale instabilità monetaria. Poi c'è la questione degli effetti sui valori patrimoniali, in particolare sui titoli di stato, non solo negli Stati Uniti ma in particolare nella zona Euro. Se i rendimenti dei titoli salgono, le valutazioni delle azioni e delle proprietà saranno anch'esse minacciate, per non parlare del costo del debito pubblico in aumento.



Implicazioni per l'oro

Tenendo sempre a mente che il prezzo dell'oro e il potere d'acquisto del dollaro sono variabili soggettive, le loro quantità relative saranno sempre un fattore che ne determinerà i prezzi. Siamo riusciti a definire, per quanto possibile, la quantità di depositi in dollari fiat, ma qual è la quantità d'oro in modo da determinarne un valore teorico?

James Turk, con l'assistenza di Juan Castaneda, ha prodotto nel 2012 un documento su questo argomento. Sulla base del suo lavoro, si può supporre che oggi lo stock estratto sia di circa 169,000 tonnellate, una cifra per inciso circa 10,000 tonnellate in meno rispetto ad altre stime. Quanto di questo può essere considerato oro monetario?

Ufficialmente le riserve delle banche centrali ammontano a 33,978 tonnellate, pari al 20% della nostra stima dello stock estratto. In teoria, questo oro non è disponibile per la popolazione come denaro, perché nessuna banca centrale oggi gestisce un gold-exchange standard. Ma ci sono ulteriori problemi con la determinazione della quantità del cosiddetto oro monetario detenuto da governi e dalle loro banche centrali. Siamo certi che le riserve dichiarate non rappresentano il conteggio totale dei lingotti d'oro in mano agli stati, in particolare per quanto riguarda la Cina e la Russia. Inoltre è noto che le riserve d'oro vengono contate due volte in molti casi, perché l'oro che è stato affittato o scambiato è segnalato come se fosse ancora di proprietà delle banche centrali. Inoltre non vi è alcun modo di sapere se gli stati sono in realtà onesti nelle loro dichiarazioni.

Ciò è particolarmente vero per il Tesoro degli Stati Uniti, che secondo i racconti della FED possiede 8,133.5 tonnellate d'oro. Se il Tesoro degli Stati Uniti possegga veramente questo oro non è chiaro, perché i lingotti d'oro presumibilmente in suo possesso spesso sono stati utilizzati dall'Exchange Stabilisation Fund per manipolarne i prezzi. Creato con il Gold Reserve Act del 1934, l'ESF è segreto e non deve rendere conto né al Congresso nè al popolo americano.

Ci viene chiesto di credere, in barba al mandato dell'ESF e alle prove aneddotiche del contrario, che l'ESF non abbia materialmente modificato i suoi possedimenti d'oro fisico negli ultimi trentacinque anni. Inoltre, dato che la Cina e la Russia hanno fatto dilagare l'importanza strategica dell'oro, non è una possibilità remota che gli stati Uniti abbiano segretamente accumulato oro fisico al di fuori dei conti del Tesoro USA. Non lo sappiamo.

C'è anche l'annosa questione dei gioielli, che si pensa comunemente rappresentino circa il 60% delle riserve d'oro estratte. Siamo consapevoli che l'India considera i gioielli in oro una forma di risparmio a lungo termine e di garanzia per il finanziamento d'emergenza, ma tutti gli altri invece? In genere consideriamo l'oro come oggetto di valore, ma non è la stessa cosa quando considerato come denaro, sebbene l'opinione pubblica sia suscettibile a cambiamenti in questo senso se il prezzo dell'oro dovesse aumentare in modo significativo.

Questo ci porta ad alcune stime traballanti riguardo la quantità di dollari americani per oncia d'oro. Potremmo prendere i numeri del Tesoro USA riguardo le riserve ufficiali (8,133.5 tonnellate) e dire che ogni oncia copre $56,171 di moneta fiat. Ma sarebbe un paragone privo di significato, perché non esiste convertibilità e non possiamo contare sulla precisione dei dati governativi riguardo la quantità d'oro che detiene.

Il meglio che possiamo fare è prendere i prezzi di mercato dell'oro e rettificarli secondo l'aumento della Fiat Money Quantity, prendendo un punto di riferimento nella storia. Il grafico seguente prende il 1934, anno in cui il prezzo di scambio dell'oro venne aumentato a $35, non che potesse essere effettivamente negoziato dalla popolazione.




Le due linee ci danno un massimo ed un minimo per tutti i tipi di speculazione. La linea superiore (blu scuro) rappresenta il prezzo dell'oro dal 1934, sgonfiato sia dalla FMQ sia dall'aumento delle scorte d'oro estratte; la linea inferiore rappresenta il prezzo dell'oro sin dal 1934 sgonfiato solo dalla FMQ. Queste indicazioni ci danno un range di valore rettificato in dollari del 1934 tra $3.76 e $12.87, al prezzo nominale di oggi a $1,250.

Certo, il prezzo di $35 nel 1934 non era un prezzo di mercato equo, essendo stato imposto dal governo Roosevelt, ma la nostra intenzione non è quella di dare una definizione precisa del valore dell'oro, perché, come detto all'inizio, tutti i valori sono in realtà soggettivi. Possiamo solo ipotizzare che se l'oro prezzato in dollari di oggi comportasse lo stesso rapporto alla quantità di dollari esistenti circa ottant'anni fa, la fascia di prezzo in dollari di oggi sarebbe tra i $4,000 e gli $11,640.

Tornando al percorso in accelerazione della FMQ, la nostra valutazione del suo effetto sul valore dell'oro non esclude ulteriori aumenti nella FMQ stessa. Se, o forse quando, l'oro si sposterà al di sopra i livelli correnti verso i $2,000, è probabile che ci sarà una presa di coscienza diffusa di un'inflazione monetaria accelerante. In tal caso, il livello generale dei prezzi aumenterà più velocemente e gli aumenti dei tassi d'interesse potrebbero rivelarsi insufficienti per sostenere il potere d'acquisto del dollaro. Un potere d'acquisto del dollaro in discesa significherebbe inevitabilmente un prezzo dell'oro in rapido aumento.

In conclusione, non solo la FMQ sta continuando a crescere sopra la sua tendenza di lungo termine, ma sembra stia accelerando perché le banche stanno diminuendo le loro riserve in eccesso per aumentare i prestiti. Le implicazioni inflazionistiche a livello dei prezzi sono evidenti. L'oro è già sottovalutato in misura sostanziale. Pertanto l'ulteriore espansione della FMQ sembra certo che infine porterà ad un riesame completo del rapporto di prezzo tra dollari fiat e oro fisico, a beneficio dell'oro ed a scapito del dollaro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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